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Canali di vendita

L'altra faccia del professionale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Emilio Sarno

Professionale! E subito si pensa all’editoria giuridica, fiscale, tecnica. A lettori e clienti che svolgono attività come notai, avvocati, giuslavoristi, amministratori, fiscalisti. A un’editoria che sta sempre meno nei canali fisici, e sempre più in servizi e prodotti – banche dati, applicazioni, software per uffici e amministrazioni, e-book – distribuiti e resi accessibili (in un mix tra carta e digitale) attraverso il Web. Certo una parte importante del professionale (giuridico fiscale) sta evolvendo da anni verso questo tipo di soluzioni. Fin dai tempi dei primi cd-rom (poi Dvd-rom) che contenevano le banche dati iuridicofiscali. Non a caso un Ceo di uno dei maggiori gruppi internazionali che operano in questo settore, già qualche anno fa, alla domanda su come «vedeva» la sua azienda, non faceva fatica a rispondere, che «l’editore (che opera nel settore professionale) è un produttore di informazioni, prodotti e servizi per un pubblico di utenti professionali, che usano sempre più le diverse tecnologie e sempre più in mobilità» (Simba Global Professional Publishing, 2009-2010). Un produttore e organizzatori di informazioni, contenuti e soluzioni per un pubblico professionale che li vuole usare sempre più anche fuori dall’ufficio o dallo studio. A prescindere dal supporto e dal luogo in cui il contenuto viene utilizzato. Lo stesso mondo professionale che ha visto negli anni diminuire il peso della carta (-22% nella tiratura media) o orientarsi a una larga disponibilità di dotazioni mobili da parte del professionista per leggere newsletter direttamente da pc o tablet (65%), accedere a banche dati (90%), ecc. continua a conservare un forte rapporto con la «carta». «I materiali preferisco stamparmeli» indica il 27% dei professionisti (più gli avvocati che i commercialisti perché anche il mondo professionale non è tutto uguale), e l’82% afferma che comunque «continua a consultare e leggere i libri», il 65% comunque nell’affrontare un tema per un cliente «sottolinea le parti importanti e inserisce segnalibro e post-it».

La vetrina Facebook

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Serena Baccarin

I social network costituiscono da anni un aspetto preponderante della comunicazione in campo editoriale. Se gli editori iniziano a mostrare di sapersi mettere in luce disquisendo sui topic a suon di «twittate» (ma si veda l’indagine presentata al Salone di Torino nel maggio scorso sul reale uso di Twitter a indicare la strada ancora da fare), il mezzo preferito dai librai si conferma essere Facebook, il social che per sua natura si rivela il più adatto alle strategie promozionali attuate dalle librerie non di catena. Dalla riproposizione della vetrina, ai concorsi a premi, in che misura la comunicazione social produce un ritorno per le librerie?

Mestieri a scaffale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Serena Baccarin e Elena Vergine

Sebbene le nuove tecnologie, Internet e l’e-commerce stiano mettendo in crisi una parte dell’editoria professionale tradizionale, i clienti delle librerie evidenziano nuove esigenze di aggiornamento e di formazione professionale soprattutto per quanto riguarda le nuove tecnologie e l’approfondimento di tutti quegli aspetti inerenti la sfera relazionale e l’autoaffermazione sul luogo di lavoro. Avere uno scaffale profondo e completo di pubblicazioni rivolte ai professionisti aiuta la libreria, indipendente o di catena, a distinguersi rispetto alla concorrenza e a guadagnare prestigio. Saper rispondere e interpretare in maniera puntuale le esigenze di una clientela che deve mantenersi sempre al passo con i tempi è una prerogativa che aiuta a distinguere il proprio punto vendita sul territorio e a contrastare l’avanzata del digitale e dell’acquisto on line. Ma come si può gestire al meglio lo scaffale professionale nelle librerie? Provano a spiegarcelo cinque librai.

5 problemi, 5 soluzioni

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2013

di Elena Vergine

Quali sono state le maggiori criticità per la filiera del libro nel 2013 e quali soluzioni si possono individuare per il 2014? Abbiamo chiesto ai presidenti di Aib, Aie e Ali di individuare cinque problemi (contrassegnati dalla nuvoletta), ordinati dal più al meno importante e di prospettare, per ognuno di essi, altrettante soluzioni (la lampadina). Senza dimenticare di indicarci almeno una cosa positiva per concludere con un po’ di speranza quest’anno di crisi

Lo scaffale dell'editore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2013

di Serena Baccarin

Editore e libraio sono figure complementari dello stesso mondo professionale e accade non di rado che i due profili si sovrappongano. Accanto alle catene dei grandi gruppi editoriali e le librerie show-room dei piccoli editori, molte case editrici indipendenti hanno deciso di aprire o di rilevare una libreria di varia. Come si presentano queste librerie in termini di assortimento e quali sono le opportunità che nascono dall’acquisizione di un canale fisico? Ne abbiamo discusso con Ilaria Rodella (Libreria Corraini ExTemporanea 121+ di Milano), e con tre rappresentanti del circuito librario-editoriale indipendente romano: Vincenzo Gallico (responsabile di Fandango Incontro), Romano Castellani (direttore delle Libreria Fanucci) e con Andrea Esposito (socio della Libreria Minimum Fax).

Graphic novel a scaffale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2013

di Emanuele di Giorgi

Tunué Editori dell’immaginario è una casa editrice di Latina, molto attiva nell’ambito del graphic novel e delle iniziative ad esso legate. Quest’anno Tunué ha condotto un’indagine relativa all’esposizione di fumetti e graphic novel nelle librerie di varia per individuare le criticità da risolvere e le buone norme da imitare. Abbiamo chiesto a Emanuele Di Giorgi, amministratore del marchio di parlarci di quanto emerso nell’indagine per evidenziare le possibili alternative che si prospettano ai librai. Quali sono le problematiche esistenti oggi nel mondo della distribuzione dei graphic novel? Quali sono le cause e quali le possibili soluzioni? Il mondo della distribuzione dei graphic novel e dei fumetti in generale ricalca in maniera sostanziale la situazione delle librerie di varia. Anche qui le più importanti case editrici, tra le quali la Panini spicca su tutte, si sono strutturate nel tempo operando un’integrazione verticale, che le ha portate a creare prima, a monte, una propria società di distribuzione e, a valle, all’apertura di punti vendita a proprio marchio. Sicuramente la parte più riuscita dell’integrazione è quella a monte con la creazione di tre grossi distributori: Pan distribuzione, che distribuisce principalmente Panini, quindi supereroi Marvel (X-men, Avengers, Spider-man…), manga, ma anche fumetti da edicola, come Sergio Bonelli Editore, Topolino, ma solo dopo un certo periodo dall’uscita per non andare contro la distribuzione in edicola, quasi per niente si occupa di graphic novel. Alastor che distribuisce supereroi DC (Superman, Batman…) ma anche manga e una schiera di altri editori di fumetti, graphic novel compresi. Star Comics in buona sostanza si occupa di distribuire propri titoli e, in piccola parte, quelli di altri editori. A questi tre distributori, che hanno a loro volta case editrici, si è aggiunto dal 2011 Meli Comics, diramazione commerciale di Messaggerie Libri e primo referente indipendente nel settore. Come casa editrice abbiamo avuto notevole giovamento dalla nascita di Meli Comics, perché ha ci permesso di approdare con forza in libreria e ha riunito diversi marchi editoriali che pubblicano questo genere di libri e sono molto affini tra loro.

Librai in viaggio

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2013

di Serena Baccarin

Sono trascorsi cinque secoli da quando i primi librai partirono da Pontremoli con le gerle colme di libri da vendere in tutta Europa. Una tradizione antica che in un periodo avverso suggerisce ai librai indipendenti un modello di business percorribile. Una formula che costituisce non soltanto un’autentica possibilità di sopravvivenza, ma soprattutto un’opportunità di rintracciare nuovi segmenti di mercato. A bordo di un furgone d’epoca o di un Ape Piaggio, quattro librai itineranti accomunati dall’intento di promuovere la lettura e dalla proposta di un consumo culturale che sia improntato allo «slow-book», ci raccontano i percorsi che li hanno portati ad abbattere le pareti e a mettersi in viaggio alla ricerca di nuovi lettori nei luoghi in cui l’offerta culturale è assente. Librai itineranti che – usando le parole di Achille Mauri (GdL, 1,2013, pp. 26-27) – «reinventano ciò che manca. Presidiare ciò che manca, avendo nella gerla, come i vecchi pontremolesi, il libro che è la nostra passione». Esempi di come, di fronte alla crisi si possa riorganizzare il proprio business e raggiungere nuovi potenziali mercati.

Libreria da museo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2013

di Serena Baccarin

A vent’anni dalla Legge Ronchey, che introdusse la gestione privata dei servizi aggiuntivi nei musei italiani, i bookshop museali continuano a rappresentare una strada interessante per editori di settore e librai indipendenti. Dall’ampliamento della proposta alle sfide del digitale, i gestori dei bookshop si confrontano con la flessione dei consumi culturali e con logiche di mercato estranee al mondo librario tradizionale. Abbiamo indagato il mondo delle concessioni museali discutendone con Agave Barone, responsabile del Corraini MAMbo artbookshop (Museo d’Arte Moderna di Bologna), Fabio Ciccaglioni, direttore delle librerie del Gruppo Arion di Roma, Stefano Piantini, editore incaricato Skira e Laura Baini, responsabile dei bookshop museali per Electa.

Sinergie per crescere

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2013

di Elena Vergine

La crisi economica, la diminuzione della capacità di spesa degli acquirenti, il lento ma progressivo sviluppo del digitale nelle sue varie declinazioni (diffusione dell’ecommerce, aumento del mercato dell’ebook) sono solo alcuni dei fattori che stanno erodendo il mercato della distribuzione. A pagare maggiormente il prezzo di questa situazione sono le piccole e medie librerie. Cambio di location per abbassare gli affitti, licenziamenti e chiusura dei punti vendita sono solo alcune delle risposte che abbiamo visto dare in questi mesi da alcune storiche librerie della Penisola. Una svolta molto più positiva è quella impressa al proprio business da Alberto Galla ed Edoardo Scioscia con la recente partnership tra Galla 1880 e Libraccio. Libraccio, catena indipendente presente in 17 città, entra infatti nel capitale di Galla 1880, azienda storica di tradizione libraria ed editoriale con 5 punti vendita a Vicenza e provincia, e ne rileva il 50%. Questa intesa intende rafforzare le attività di Galla 1880 a Vicenza, annunciando per il prossimo novembre l’apertura di una nuova libreria in corso Palladio 10, in pieno centro di Vicenza. Con questo accordo Galla e Libraccio rafforzano il tessuto delle librerie indipendenti italiane e rispondono alla difficile congiuntura economica con un progetto di rilancio e diversificazione che mette al primo posto l’offerta qualificata e articolata di libri, prodotti editoriali e contenuti culturali consapevoli del ruolo decisivo della crescita culturale per lo sviluppo del Paese.

Librerie d'ateneo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Serena Baccarin

Dalle indipendenti alle realtà a sigla editoriale, il mondo librario che gravita attorno agli atenei si compone di librerie che si distinguono per storia, struttura, progetto imprenditoriale e rapporto con l’istituzione. Tra queste esistono librerie che per diversi fattori e con differenti costituzioni societarie, sono nate e operano in seno all’Università. Abbiamo indagato l’esperienza di tre «librerie d’ateneo», interrogandoci sul comportamento d’acquisto e sulle ripercussioni generate dalle riforme universitarie, dalla circolazione delle fotocopie e dall’avvento del digitale. Ne abbiamo discusso con Eleonora Salvatore, responsabile della Libreria Egea, presso l’Università Bocconi di Milano, Gianluigi Blengino, presidente della Clu di Genova, e con Patrizia Zamparo, titolare della Libreria Cluva presso lo Iuav di Venezia.

Effetto festival

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2013

di Serena Baccarin

Sono più di 1.200 i festival a carattere culturale che ogni anno si svolgono lungo tutta la penisola, kermesse che da gennaio al periodo natalizio animano capoluoghi e piccole città di provincia, trasformandoli in spazi di confronto e condivisione privilegiati. Manifestazioni che rappresentano non solo un’occasione d’incontro per lettori, autori ed editori, ma che costituiscono scenari e atmosfere ideali per ridare slancio al prodotto culturale. Qual è l’indotto dei festival sul territorio, come cambiano i comportamenti d’acquisto e quali effetti si registrano sulle vendite in libreria? L’abbiamo chiesto a quattro librai che, da soli o in collaborazione con i colleghi delle altre librerie cittadine, gestiscono la vendita dei libri durante i festival delle loro città: Marco Tasin (titolare della Rivisteria di Trento), Marialuisa De Marco, (responsabile de L’altra Libreria di Perugia), Raffaele Casula (della Libreria Novecento di Nuoro), e Luca Nicolini (che con la moglie Carla gestisce la Libreria Coop Nautilus di Mantova).

La notte dei libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2013

di Intervista a cura di E. Vergine

Lo scorso anno, il 21 giugno, si è tenuta la prima edizione di Letti di Notte, la manifestazione di promozione della lettura ideata da Marco Zapparoli (Marcos y Marcos) e Patrizio Zurru (Libreria Piazza Repubblica di Cagliari). L’iniziativa ha coinvolto migliaia di lettori che hanno partecipato alle attività organizzate dalle e nelle librerie, molte delle quali collegate tra loro via Skype, per celebrare insieme il piacere della lettura: spaghettate in libreria, tornei letterari, laboratori di scrittura per bambini, maratone di lettura, passeggiate sotto le stelle in compagnia di librai ed editori, questi eventi (e tanti altri ancora) hanno illuminato la prima notte bianca delle librerie italiane. A fare quadrato attorno al libro nel 2012 sono state 50 librerie – molte delle quali hanno registrato delle vendite «da Natale» – e 12 editori. Quest’anno gli editori sono triplicati, mentre librerie e biblioteche salgono a 100, alcune delle quali all’estero. Abbiamo chiesto a Marco Zapparoli di raccontarci la genesi di Letti di Notte, la sua particolarità, i punti di forza.

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