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Canali di vendita

E noi? Avremo sempre Parigi...

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di di Valeria Pallotta

È nel cuore del quartiere Saint-Michel di Parigi che occorre recarsi, per trovare la più grande libreria della prima catena indipendente di Francia, Gibert Joseph, che in una superficie di ben 3 mila mq offre una delle scelte più variegate del mercato francese, con 500 mila titoli in magazzino e ben 2 milioni di volumi a disposizione. Il gruppo nasce nel 1886, quando Joseph Gibert, professore di lettere classiche a Saint-Etienne, decise di trasferirsi a Parigi e inaugurare, lungo la banchina della Senna, in prossimità di piazza Saint-Michel, quattro bancarelle di libri, proponendosi come uno di quei bouquinistes che ancora oggi caratterizzano la ville lumière. Nel 1888 venne inaugurata la prima libreria a Saint-Michel, specializzata nella vendita di libri di scuola usati, ma è con l’avvento della scuola dell’obbligo chela libreria conosce un grande successo, divenendo protagonista dello scenario culturale parigino. Oggi, la libreria si presenta come la più grande di una catena indipendente, la prima di Francia, che conta 30 punti vendita in 18 città. Dal nuovo all’usato, dalla scolastica alla narrativa, Gibert Joseph è una catena dall’offerta generalista e diversificata, che affianca al libro (da cui ricava il 70% del fatturato), dischi e Dvd (20%), cartoleria e giochi educativi (10%). Decidiamo di partire da qui, per rivolgere uno sguardo al nuovo scenario politico-culturale francese, alle nuove iniziative promozionali e alle ultime tendenze del mercato. Ce ne parla il direttore commerciale e marketing della catena Gibert Joseph, Richard Dubois.

Ben assortite!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Matteo Baldi

Quando il Comitato della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri si è riunito per scegliere il tema della XXVIII edizione del Seminario di perfezionamento (Fondazione Cini, isola di San Giorgio Maggiore, Venezia, dal 23 al 28 gennaio 2011), è emersa molto chiaramente la convizione diffusa che a caratterizzare e rendere unica una libreria, oggi, sia in primo luogo l'assortimento.

L'evoluzione dello spazio

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Giovanni Peresson

L’innovazione di aziende commerciali quali le librerie è sempre più al centro della riflessione del mondo editoriale. Riflessione che si è tradotta in questi anni in approcci innovativi sul versante dei format commerciali, nella declinazione delle formule, negli assortimenti, nelle politiche di fidelizzazione, nella creazione di spazi «dedicati», nell’introduzione di settori food. E via seguitando.

La libreria del futuro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Sara Spadafora

L’articolo sintetizza una tesi redatta all’interno del corso di Laurea specialistica in Design degli interni presso la facoltà di Design del Politecnico di Milano.

Eccellenza e futuro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Giovanni Peresson

«L’eccellenza è il futuro della libreria». È questo il titolo scelto per il 32esimo seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri che si svolgerà a Venezia all’Isola di San Giorgio dal 27 al 30 gennaio 2015. «Eccellenza » (nell’assortimento, nel servizio al cliente, nell’uso degli strumenti e delle opportunità che offre Internet) e «futuro» sono le due parole chiave perchè, come ci dice Achille Mauri in questa intervista: «Dovessi dire oggi come si fa ad andare avanti, a cambiare la professione, direi che sarebbe necessario ricominciare da capo a fare il libraio. Molti degli elementi che erano importanti per me quando, all’inizio della mia carriera, lavoravo in libreria sono tornati a guadagnare valore, come quelle domande le cui risposte servono per andare avanti, cambiare, innovarci: chi sono i miei clienti? Da dove vengono? Cosa leggono? Sento che la libreria si deve costantemente rinnovare, oggi molto più di qualche anno fa. E rinnovare con grande velocità. Puntare su tutti, ma proprio tutti, gli strumenti del commercio. Il libraio non può contare più su un cliente diligente e bisognoso che varca una porta per cercare qualcosa che già sa e conosce. Dobbiamo, come Scuola, saper valorizzare e potenziare tutte le forme di sperimentazione: nella gestione come nel merchandising, nella comunicazione e nell’uso delle nuove tecnologie. È importantissimo per noi poter fornire al libraio gli strumenti per attivarsi in tutte le direzioni possibili – sempre coerenti con il suo modello, la sua idea di libreria e con i metri quadri a sua disposizione.

Il domani delle librerie italiane

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Elena Vergine

È uno scenario di grandi trasformazioni quello che si trova ad affrontare il mercato del libro in Italia dopo quattro anni di crisi. E tra le mille difficoltà – si restringe nel 2013 del 6,1% il bacino dei lettori, si ridimensiona il mercato totale (-4,7% se nel computo si considera anche il non book), si registra un andamento negativo anche nel numero di titoli pubblicati (-4,1%) – librai ed editori sono in cerca di formule per affrontare il futuro. «Formazione, innovazione, aggregazione: questi sono gli elementi su cui l’Associazione dei librai italiani (Ali) punta e punterà per cercare di superare la crisi – spiega Alberto Galla (presidente dell’Ali) –. Perché se c’è un problema che ha vessato le librerie indipendenti italiane in questi anni è proprio l’aver vissuto per troppo tempo in un contesto di apatia rispetto al cambiamento, con la conseguenza che, di fronte alla trasformazione imposta dalla crisi, molti di noi si sono trovati impreparati. Una formazione che guardi all’innovazione, quindi, è un elemento fondamentale per fornire ai librai gli strumenti per leggere il cambiamento e per poter prendere i dovuti provvedimenti per affrontarlo. Il terzo elemento di positività è la spinta dei librai verso l’aggregazione. In tutta Italia stanno sorgendo vari gruppi di librerie: si va da quelli di carattere consortile che riguardano per esempio alcune librerie del Veneto, riunitesi sotto la sigla «Librerie d’autore», a quelli che, partendo da un input venuto dall’Ali – che era quello di ragionare sulle reti di impresa – hanno trovato una prima realizzazione sperimentale in Sardegna. Oggi questo modello sta diventando realtà e sta per essere esportato nel resto d’Italia».

Librerie e strategie social

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Elisa Molinari

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Amazon Prime Air – il fantomatico servizio di Amazon che, si dice, dovrebbe recapitare gli oggetti acquistati in trenta minuti tramite dei droni – oppure di #AmazonCart, una nuova funzionalità che permette ai clienti statunitensi del colosso di Seattle di aggiungere prodotti al proprio carrello direttamente da Twitter, semplicemente rispondendo al tweet contenente ili link di un prodotto con l’hashtag #AmazonCart. Che si tratti di marketing, fantascienza, servizio al cliente, quel che è sicuro è che ogni trovata dei grandi colossi riesce sempre e comunque a farsi notare. Come possono invece le librerie tradizionali fare sentire la propria voce senza poter contare su una cassa di risonanza così ampia? Quali sono le armi da affilare per raggiungere il cliente con la propria offerta e i propri servizi? Le strategie, come in ogni campagna che si rispetti, sono molteplici. Dall’emulazione, alla creatività, dalla tempestività, allo sfruttamento della moda del momento, a dimostrazione del fatto che in guerra (e in amore) tutto è lecito. A cominciare dalle parodie.

La perdita di un primato

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Giovanni Peresson

Il 2010 possiamo ormai classificarlo come l’anno in cui, per la prima volta nel nostro Paese, viene sancito lo storico sorpasso delle librerie di catena su quelle indipendenti.

"Un libro, veloce!"

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2010

di Ilaria Barbisan

Nata nel 2003, Fastbook libri spa si è evoluta nel tempo diventando la società italiana più importante nel mercato dell'ingrosso del libro che, grazie a una forte attenzione allo sviluppo tecnologico, si è trasformata in una realtà nazionale che opera con clienti sparsi su tutta la penisola, grandi e soprattutto piccoli.

e-book vs libreria?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2010

di Giovanni Peresson

Mentre il buzz su l'e-book raggiunge livelli che è difficile far coincidere con il peso che questo mercato ha,  non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti, assistiamo a una sorprendente vitalità di formule commerciali tradizionali come la libreria. Canto del cigno o vitalità imprenditoriale?

Trame e intrecci

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Serena Baccarin

Con la crisi del mercato, non stupisce che ad affermarsi in modo preponderante sia il modello di libreria ibrida, una libreria che pur fissando come core business la vendita del prodotto editoriale, gli affianca il commercio di articoli ascrivibili alla macrocategoria del non book. La ragione principale va certamente rintracciata nella necessità di rinforzare i margini di fatturato, ma per alcuni librai si tratta di trasferire competenze acquisite in corso d’opera o da esperienze precedenti. Accade così che accanto agli ormai consueti gadget tecnologici e alla cartoleria, facciano la loro comparsa anche i capi d’abbigliamento. Come si integrano queste merceologie con il lavoro della libreria? A raccontare la loro esperienza sono Giada Filannino, titolare di Ambarabacicicocò di Corato, Bari, che ha introdotto abiti bio nella sua libreria per ragazzi, e Marcella Licata che con il marito Salvo Spiteri da anni importano tessuti e prodotti dall’India per la loro libreria di Palermo, ModusVivendi.

Educare alla creatività

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2014

di Serena Baccarin

Da qualche tempo, grazie all’introduzione di laboratori nati nelle mostre museali e di eventi artistici promossi con l’aiuto di autori e illustratori, le librerie per ragazzi e i bookshop hanno ampliato i loro orizzonti, diventando il luogo privilegiato non solo per la diffusione del libro e della lettura, ma anche della creatività e delle arti visive. Workshop e manifestazioni infatti arricchiscono l’esperienza di lettura, dando corpo ai molteplici mondi racchiusi nel libro, declinandoli nelle più svariate forme artistiche. Le librerie assolvono in questo modo una funzione sociale fondamentale, che le vede impegnate sul fronte dell’educazione alla lettura e al consumo culturale, con effetti benefici sulle vendite anche sul lungo periodo. Silvana Sola della Libreria Giannino Stoppani di Bologna, Teresa Porcella della Libreria Cuccumeo di Firenze e Laura Bassi, responsabile dei Bookshop Skira ci parlano delle loro iniziative.

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