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Canali di vendita

Indie o chain? Canada, librerie per tutti i gusti

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2015

di di Valeria Pallotta

Nella raccolta di racconti Troppa felicità, è alle librerie canadesi che sembra riferirsi Alice Munro quando dice: «ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa; dopodiché ci sono tutti gli altri luoghi». Eppure il mondo di queste librerie è stato costretto a ricorrere a soluzioni creative e a un gran lavoro sull’assortimento; privo di leggi che garantiscano un tetto massimo agli sconti applicabili, il mercato editoriale canadese – del valore di 1,3 miliardi di euro per 35 milioni di abitanti – vede l’acquisto on line pesare il 36% del totale, contro il 52,2% rappresentato delle librerie fisiche e il 3% da altri canali. E anche se il 2014 si è chiuso con un -3,5% nelle vendite rispetto al 2013, segnali di crescita sono rappresentati dal segmento dei libri per ragazzi (+4,1%), dal genere della historical fiction (+42,6%), dai gialli (+11%) e dai graphic novel (7,7%).

Viaggio tra le librerie indipendenti israeliane

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2015

di Elena Refraschini

Israele, nonostante abbia un territorio di dimensioni limitate e conti solo 8 milioni di abitanti, vanta un settore editoriale variegato e dinamico: si pubblicano 5 mila libri all’anno in lingua ebraica e sono attive più di un centinaio di case editrici di varie dimensioni. Il grande problema, però, è legato alla distribuzione, dato che il mercato dei libri nuovi è sostanzialmente un oligopolio: il 75% è infatti occupato da due catene, Steimatzky e Tzomet Sfarim. Fino al 2002, la catena di librerie Steimatzky era l’unico attore sul mercato. È anche la più vecchia del Paese: fu infatti fondata a Tel Aviv nel 1920 da Yechezkel Steimatzky, cittadino russo emigrato in Palestina (che allora era Mandato britannico) che colse l’opportunità di servire i lettori della crescente comunità internazionale formata da nuovi immigrati e soldati inglesi. L’idea fu tanto azzeccata che in pochi anni vennero fondate nuove sedi nelle maggiori città, tra cui Gerusalemme e Haifa.

L'irresistibile ascesa del graphic novel

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Emilio Sarno

Non si parla certamente di un grande mercato, anzi, per essere piccolo è proprio piccolo: fatto pari a 100 il mercato rappresentato dai canali trade, quello del graphic novel non arrivava, nel 2014, allo 0,5%. Tuttavia c’è da dire che questi dati non conteggiano il mondo delle fumetterie (almeno 225 in tutta Italia), né le vendite in occasione di fiere, saloni, manifestazioni di settore dove fan e appassionati – e i loro acquisti – la fanno da padrone.

L'unione fa la forza

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di di Valeria Pallotta

Lascia certamente stupiti la decisione presa dalla catena Hugendubel di chiudere il punto vendita di Monaco di Baviera, in pieno centro nella piazza Marienplatz, entro la fine del 2015. Nella solenne cornice di monumenti storici, tra la folla in movimento della capitale dell’editoria, la filiale di Marienplatz era un’istituzione per Monaco: aperta nel 1979, è oggi un grande edificio moderno in cui lavorano più di 80 dipendenti, dai vasti spazi e da un’offerta di 120 mila titoli esposti su 3.600 metri quadri, distribuiti su sei piani e connessi da un ascensore panoramico. Lasciano ancora più stupiti le parole utilizzate dal magnate tedesco Maximilian Hugendubel, socio-responsabile dell’azienda di famiglia, per spiegare non solo questa chiusura, ma la sua visione complessiva dell’andamento del mercato editoriale globale: «Volevamo fermare assolutamente la chiusura della filiale a Marienplatz, ma il tempo del grande tempio del libro è finito. La più grande libreria si trova, oggi, in Internet [...] Lo shock è stato grande. C’è profonda preoccupazione e tristezza».

Mettere le ruote alla valigia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Giovanni Peresson

Martedì 26 gennaio 2016, a Venezia, all’Isola di San Giorgio, si inaugurerà la 33esima edizione della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri. Seminario che vedrà la partecipazione di oltre trenta tra docenti e «testimonial» italiani e stranieri che interverranno attorno ai due poli su cui si reggerà la capacità della libreria di continuare ad affrontare i cambiamenti e le trasformazioni del mercato: l’«eccellenza» (nella gestione, nella valorizzazione del personale, nella profondità dell’assortimento) e l’«innovazione» (e quindi le tecnologie nelle varie declinazioni ma anche il layout e l’arredo). I cambiamenti li sta affrontando anche la Scuola, come ci ricorda Achille Mauri: «Già il 2015 è stato un anno di cambiamenti ed è stato anche la conferma della validità della formula di Venezia, portata dalla settimana ai tre giorni e mezzo. Gli allievi arrivano oggi con più competenze ed esperienze ed è quindi inutile far perdere loro tempo su concetti che ormai le 1.555 librerie che ci hanno seguito in questi anni conoscono. Si è creata la Fondazione Mauri per dare una veste distinta alla formazione dalle altre attività del gruppo. Venezia è diventata sempre più un’occasione di incontri internazionali e di tutta l’editoria italiana per parlare dei temi del momento. I corsi monografici con il 2016 abbiamo iniziato a intensificarli e a comunicarli meglio rispetto al passato. Li abbiamo trasferiti al Laboratorio Formentini – nel centro di Brera – grazie ad un accordo con il Comune di Milano e la Fondazione Mondadori. Questi sono solo gli aspetti formali del cambiamento che stiamo portando avanti: un cambiamento che sta iniziando a identificare anche le nuove vie da intraprendere».

Mosaico di graphic novel

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Marco Pondrelli

Se fino a qualche anno fa la graphic novel era considerato un genere «di nicchia» destinato unicamente al pubblico degli appassionati, negli ultimi tempi sta conquistando settori di pubblico sempre più trasversali, grazie anche all’aumento di popolarità di alcuni dei suoi autori più amati. Per avere un quadro generale dell’andamento del livello di attenzione verso questo particolare genere editoriale abbiamo sentito l’esperienza della libreria Feltrinelli Duomo che, dopo la riapertura a maggio di quest’anno, ha deciso di dedicare ancora più spazio alla graphic novel. Grazie poi alla collaborazione, avviata lo scorso anno, tra la catena di librerie Feltrinelli e il Lucca Comics and Games, una delle più importanti manifestazioni a livello europeo dedicate ai fumetti, all’animazione, ai giochi di ruolo e da tavolo, ai videogiochi e al fantasy, è stata organizzata una serie di eventi dedicati al tema, come mostre, esposizioni e premi speciali. «Dovendo rivedere l’assortimento dei titoli in fase di allestimento del nuovo negozio – spiega Marta Fasser, responsabile settore fumetto e graphic novel della Feltrinelli Duomo – si è deciso di puntare sui settori che nell’ultimo periodo avevano dimostrato di avere potenzialità di crescita. Uno di questi è il fumetto e, in particolare, la graphic novel».

Quando il libro fisico ti arriva dalla rete

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Sandro Pacioli

È il canale di vendita che ha i tassi di crescita più elevati. In Europa (+13%), come in Asia-Pacifico (+18%) o in America Latina (+24%). A livello mondiale – anche se questi valori vanno presi sempre con le cautele del caso – vale 1.760 miliardi di dollari e coinvolge 1.200 miliardi di individui. Il 15% di tutta la popolazione mondiale. È l’e-commerce di cui è stata presentata – curata dal Politecnico di Milano e dal consorzio Netcomm – l’ultima indagine dell’annuale Osservatorio eCommerce B2C. L’Italia, non tanto rispetto agli Stati Uniti (460 miliardi di dollari, anche se la Cina ne fa 500) ma ai principali Paesi europei, si colloca tra quelli che la ricerca (eufemisticamente) denomina «top emerging countries».

Una, cento, mille fotografie

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Antonio Lolli

La manualistica fotografica, a partire dai primi anni Duemila, ha subito importanti trasformazioni anche per effetto dell’avvento delle macchine digitali. Con l’arrivo degli smartphone, dei tablet e delle app dedicate – come Instagram e Pinterest – la fotografia è diventata sempre più un’attività alla portata di tutti, anche se spesso manca una vera e propria cultura dell’immagine, che permetta di capire il vero significato di uno scatto d’autore. Abbiamo quindi chiesto a Nino Romeo, responsabile del settore fotografia della libreria Hoepli, con il contributo di Sara Giudice dell’ufficio stampa della casa editrice stessa, di tracciare un quadro degli sviluppi della manualistica fotografica e del livello di attenzione del pubblico verso questo particolare settore editoriale.

Verso Più libri 2015

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Antonio Lolli

Manca poco ormai all’apertura di Più libri più liberi 2015, evento culturale editoriale tra i più importanti e attesi dell’anno. L’appuntamento è infatti dal 4 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma, dove per cinque giorni si potrà partecipare agli oltre trecento eventi previsti, che tratteranno tutti gli aspetti principali dell’attività degli editori indipendenti. Dopo l’intervista ad Antonio Monaco, presidente del Gruppo dei piccoli editori dell’Aie, pubblicata sul numero di ottobre del «GdL», abbiamo chiesto a Fabio Del Giudice, direttore di Più libri più liberi e di Confindustria Cultura, di fare il punto sulle principali novità della kermesse e sulla situazione dell’editoria e della cultura italiana in generale, anche per effetto degli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato il nostro settore.

Nuovo look per la Rizzoli New York

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Antonio Lolli

La storica libreria Rizzoli New York ha riaperto i battenti nel quartiere NoMad, al 1133 di Broadway all’incrocio con la 26esima strada. Angelo Rizzoli era già da tempo arrivato in America con le sue librerie: la prima fu inaugurata nel 1964, poi traslocò sulla 57esima per approdare, ora, a Broadway. Proprio come le star. La sede attuale non ha niente da invidiare alle precedenti, in quanto a sacralità e fascino. L’edificio ospitante è quello progettato dall’architetto Bruce Price nel 1896, con la sua facciata elegante che combina elementi in pietra, mattoni, terracotta, ferro e rame in stile Beaux-Arts, e non meno pregevoli sono gli interni. Il progetto per la nuova sede è stato invece realizzato dal celebre studio di design Ike Kligerman Barkley, che ha ripreso i dettagli «Gilded Age» della struttura storica, combinandoli con elementi del design contemporaneo.

Per amore, per vocazione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Serena Baccarin

La promozione letteraria oggi sembra non conoscere confini. Non c’è autore che non abbia almeno una pagina Facebook o un account Twitter attraverso i quali pubblicizzare le proprie opere e creare occasioni di discussione con i lettori, reali o potenziali. Da parte loro, le librerie continuano a lavorare come hanno sempre fatto, puntando al servizio e al rapporto con il cliente, conservando il loro ruolo principe nella promozione di titoli nuovi e di catalogo. Sono loro, i librai, ad avere un’idea più prossima alla realtà dell’andamento di un settore ricco, quanto a volte bistrattato, come quello della narrativa italiana contemporanea. Decidiamo quindi di entrare nel mondo di Laura Ligresti, quel «mondo offeso» che ammicca a Vittorini ed è sinonimo di attenzione agli ultimi e di predilezione per le tematiche di tipo civile, sociale e politico. Una libreria che denuncia fin dal logo, quello stesso uomo ritratto nella copertina di Tristano muore di Antonio Tabucchi, la forte specializzazione nella narrativa italiana contemporanea e del ’900.

18 miglia di libri a New York

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Elena Refraschini

A volte può succedere che una libreria sorpassi i confini della propria definizione e finisca per essere molto di più: un’attività commerciale, certo, ma anche uno status symbol, un epicentro culturale e persino una destinazione turistica. Questo è il caso di The Strand, a New York. Costantemente nella classifica delle librerie indipendenti più belle al mondo, The Strand fu fondata 88 anni fa con un capitale di 600 dollari da Ben Bass in quella che si chiamava «Book Row», sulla 4th Avenue, ed è oggi l’unica delle 48 attività che allora animavano la vita culturale del Greenwich Village.

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