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Lorenzo Armando rieletto presidente del gruppo Piccoli editori AIE. «Forza creativa e coraggio imprenditoriale contraddistinguono il nostro settore»

di Redazione notizia del 22 luglio 2025

L’assemblea degli editori del 26 giugno scorso  che ha confermato presidente Innocenzo Cipolletta  ha rieletto i presidenti dei gruppi, che ricoprono anche la carica di vicepresidenti AIE, in cui è strutturata l’associazione: Lorenzo Armando è stato confermato presidente del gruppo Piccoli editori, Renata Gorgani del gruppo Editoria di varia, Maurizio Messina del gruppo Accademico professionale e Giorgio Riva del gruppo Educativo.

Con l’azienda Lexis - Compagnia Editoriale in Torino da lui fondata nel 1998 e di cui è attualmente amministratore unico, Lorenzo Armando fornisce servizi a realtà editoriali italiane ed estere, opera come editore tramite diversi marchi – Rosenberg & Sellier, Celid, Accademia University Press, Kermes – principalmente nell’ambito accademico e saggistico. Dal 2017 è membro del consiglio del gruppo Piccoli editori, di cui è stato eletto vicepresidente nel 2021 e presidente nel 2023. 

Alla guida del gruppo Piccoli editori AIE, Armando si trova oggi a rappresentare uno spaccato vivace e complesso del panorama editoriale italiano. Alle prese con le sfide di un settore in continua trasformazione, segnato da difficoltà e sfide che colpiscono soprattutto le realtà indipendenti, evidenzia la necessità di una maggior collaborazione tra editori e di una strategia comune capace di valorizzare sia la dimensione imprenditoriale che quella creativa della piccola editoria.


«Le problematiche del settore non possono non rappresentare un forte stimolo a provare ad affrontarle in modo collaborativo e condividendo analisi e proposte» dichiarava nel suo intervento nel corso dell’assemblea. «Emerge il bisogno di solidarietà tra piccoli editori, ai quali mancano le protezioni di cui possono avvalersi imprese più strutturate. Ma emerge anche la richiesta di una visione strategica, che sappia mettere insieme le condizioni del mercato e del Paese con la forza creativa e il coraggio imprenditoriale che, come categoria, abbiamo sempre cercato di dimostrare».

Raccontando proposte e risultati ottenuti finora, Armando condivide le iniziative portate avanti dal gruppo – dal rafforzamento della filiera allo studio dei dati economici del comparto, fino al tema cruciale del sostegno pubblico – e lancia un appello a rafforzare il pluralismo e la coesione del mondo del libro per affrontare le sfide future.
«Vogliamo far sì ci sia effettivamente spazio – o meglio, “coesistenza” è il termine usato dal presidente Cipolletta – per il pluralismo imprenditoriale all’interno di un sistema che vede crescere i meccanismi di concentrazione che talvolta si spingono fino all’esclusione. La perdita di centralità del libro e del ruolo dell’editore citata da Cipolletta non è forse del tutto scollegata da una riduzione della visibilità e della reperibilità della produzione della piccola editoria. Certo, c’è la nostra fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi a tenere alta la bandiera, ma non basta».

Quindi, quali saranno gli obiettivi per il prossimo biennio come presidente del gruppo Piccoli editori? «Il primo mandato è durato meno di due anni e abbiamo moltissimi progetti che sono – al momento – a metà strada: vogliamo assolutamente portarli avanti» dichiara Armando. «Continueremo ad avere un approccio concreto e operativo, che si unisca alla fondamentale interlocuzione politica e al prezioso lavoro di promozione della lettura».

«Il mandato che si è appena concluso ha prodotto alcuni buoni risultati: siamo riusciti a organizzare un primo workshop sul funzionamento della filiera trade, a cui hanno partecipato – forse per la prima volta – quasi tutti i player, e continueremo con decisione su questa strada che riteniamo evidente possa portare benefici all’intero comparto, contando anche sull’adesione di reti promozionali, distribuzione, librerie, piattaforme».
«Un altro progetto che porteremo avanti e che sta dando risultati interessanti è l’analisi dei dati del settore anche sul piano dei bilanci, grazie alla fondamentale disponibilità dell’Ufficio studi AIE, per dare strumenti e accrescere il tasso di managerialità della piccola impresa editoriale» continua Armando. «L’azione dell’AIE dovrebbe crescere nella capacità di comunicazione con le realtà sane e attive disseminate sul territorio, in particolare al Sud, dove contiamo di accelerare la collaborazione in tal senso con il collega delegato Florindo Rubbettino.

«Ci sono, invece, altri fronti sui quali possiamo rivendicare, purtroppo, risultati meno buoni. Speriamo di fare meglio nei prossimi due anni» prosegue. «Mi riferisco in particolare alla vicenda – che ho seguito personalmente – riguardante i fondi milionari assegnati in epoca pandemica al Centro per il libro e la lettura, in buona parte destinati alla piccola editoria, ma anche a iniziative di innovazione e digitalizzazione della filiera. Fondi che – ritengo sia inaccettabile – non sono ancora stati sbloccati».
«Certo, si tratta di un intervento una tantum, mentre ovviamente noi contiamo che prima o poi si realizzi l’obiettivo di un quadro normativo che preveda in maniera stabile un sostegno alla piccola impresa. Questo perché le condizioni attuali non saranno a lungo sostenibili e frenano le possibilità di crescere o almeno di lavorare serenamente come imprese. D’altronde anche questo è fare “politica industriale”, come giustamente sottolineato fin dall’inizio del suo mandato, e tuttora ribadito, dal presidente Cipolletta» conclude.

© Fotografia in header di Matteo Rossetti

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