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Libri di Giovanni Peresson

Tra turismo culturale ed edicola

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Giovanni Peresson

Le prospettive dell’editoria d’arte hanno oggi di fronte una serie molto articolata di aspetti con i quali gli editori italiani dovranno confrontarsi sia nei rapporti con la domanda e il mercato, sia in quelli con i soggetti istituzionali e il generale quadro normativo. Innanzitutto abbiamo la crescita del fenomeno del turismo culturale, poi la necessità di confrontarsi con la domanda di pensare, organizzare e gestire alcuni momenti espositivi: l’organizzazione della mostra, la realizzazione del catalogo, fino alla gestione e al marketing dell’evento. Infine il quadro legislativo, delle normative e tariffe in materia di uso delle immagini d’arte. E per ultimo il fenomeno – che ha toccato anche l’editoria d’arte – dei prodotti collaterali con risultati di vendita del tutto inaspettati e sorprendenti.

Anche l'istruzione ha un prezzo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Giovanni Peresson

Ormai per il terzo anno consecutivo l’Aie effettua attraverso Ispo un’indagine sui prezzi dei libri scolastici in adozione. L’analisi viene realizzata sul listino prezzi informatizzato relativo a 32.680 referenze, che comprende tutti i libri proposti dalle case editrici per le scuole secondarie di primo e di secondo grado. Ricordando che i prezzi delle opere in commercio sono stati definiti a inizio anno e non subiscono modifiche nel corso dell'anno scolastico, l’analisi intende rilevare l'«indice di variazione media percentuale di prezzo» ed effettuare un confronto con i dati di trend relativi agli anni precedenti. Le variazioni medie percentuali dell’indice e tutti i valori di trend sono stati analizzati anche per tipologia di scuola (di primo e di secondo grado); tipologia di libro (libri di corso, libri di supporto, atlanti/dizionari/codici) e principali materie scolastiche. A questa analisi sull’andamento dei prezzi è stata poi affiancata un’altra indagine relativa a come le famiglie – e in particolare quelle con figli che frequentano i diversi ordini di scuola – abbiano percepito l’andamento generale dei prezzi e, al suo interno, quello relativo alle spese scolastiche.  

Edicola: la libreria degli italiani

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Giovanni Peresson

In questi ultimi anni l’edicola ha assunto un ruolo sempre più importante capace di veicolare al consumatore prodotti innovativi: Dvd, collaterali, settimanali che si configurano come vere e proprie «piattaforme» attraverso cui veicolare all’acquirente classici della letteratura, cd musicali, Dvd di cinema, corsi di lingue, enciclopedie.

Il mondo collezionato in fascicoli

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Giovanni Peresson

C’è solo l’imbarazzo della scelta. A partire dai siti dei principali player di questo settore abbiamo provato a ricostruire quello che hanno proposto in questi anni De Agostini, Fabbri, Editoriale Del Prado, Hachette Fascicoli, Hobby&Work.

Siamo tutti piccoli editori?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Giovanni Peresson

Uno dei tormentoni giornalistici che periodicamente ricorrono nelle pagine di quotidiani e settimanali riguarda il quesito: «Quanti sono i piccoli editori?» e «Come si possono definire in quanto tali?». Fino a oggi ci si era basati sul numero di titoli pubblicati, nell’empirica convinzione che al di sotto di un certo numero di libri usciti nel corso dell’anno fosse difficile pensare a un piano editoriale organico, a una struttura produttiva e redazionale stabile, a una rete di promozione e di distribuzione. Oggi un Decreto del Ministero delle attività produttive (Map) costringe a rivedere ampiamente le cose. Ecco dunque i criteri relativi alla definizione di «microimprese, piccole e medie imprese» adottati nel Decreto del 18 aprile 2005 recante l’Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese, emanato dal Map viste le raccomandazioni della Commissione europea 2003/361/CE. Problema: come si adattano queste definizioni al comparto della piccola e media editoria?

Una libreria in galleria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2006

di Giovanni Peresson

Il 15% di chi ha comprato libri negli ultimi tre mesi dichiara di aver utilizzato proprio questa formula di libreria, un dato che indica la capacità di questo punto vendita di intercettare un suo pubblico.

Troppi libri o pochi bambini?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Ma che esprime comunque un'editoria tra le più vivaci d'Europa per quanto concerne capacità di innovazione e progettualità.

Vedi alla voce Contributi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

In questi anni e in diverse occasioni – il Libro bianco realizzato per gli Stati generali dell’editoria del 2004, in un convegno organizzato alla Fiera del libro di Torino, nell’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria – l’Aie, attraverso il suo Ufficio studi, ha avviato una raccolta di dati e di informazioni sulla spesa e le risorse destinate dalle diverse amministrazioni centrali dello Stato e dagli Enti pubblici per «cultura», «infrastrutture culturali», «editoria», nonché sull’evoluzione nel tempo della spesa, lo spostamento delle responsabilità (e delle risorse) dall’amministrazione centrale verso l’Ente locale. Oltre a raccogliere la legislazione regionale in materia di editoria con le diverse riflessioni che essa può determinare: si veda da un lato l’intervento di Ugo Magno della casa editrice Mesogea e presidente dell’Associazione editori siciliani: Quali leggi per incentivare cosa?; e dall’altra l'intervista al Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino attorno a una tematica come quella delle fiere e saloni del libro a cui gli Enti locali sembrano essere più attenti e sensibili: Per uno sviluppo su due binari.

I più venduti nel 2005

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Potrebbe essere questa la sintesi di cosa i lettori italiani che frequentano le librerie che fanno parte del panel Demoskopea (rappresentano circa il 70% del mercato) hanno scelto di comprare e sicuramente di leggere nel 2005. Una sintesi che però suggerisce una serie di altre riflessioni e di considerazioni sui meccanismi attuali che regolano il fenomeno bestseller nel nostro Paese, in questo primo decennio del secolo (e di millennio). Innanzitutto perché non solo Dan Brown presidia i primi posti della classifica (e possiamo dire da anni), ma anche alcune delle prime venti posizioni con le edizioni economiche (o supereconomiche de I miti). Un tetto della classifica che è saldamente presidiato – magari in maniera meno evidente di quanto troviamo in altri consuntivi d’anno in altri Paesi – dai campioni della nuova ondata delle società segrete, esoterismi, e new age (ma La verità del ghiaccio è poi anche un’altra cosa), di un nuovo modo di cucinare e proporre i tradizionali ingredienti del bestseller ma anche della saggistica divulgativa (o pseudo tale). E sicuramente tutto ciò ci dice molte più cose sui lettori e la società italiana di quanto ci dicano gli annuali rapporti Censis.

La lettura con il singhiozzo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Già l’andamento ondulatorio e sussultorio che la lettura infantile fa registrare ormai da cinque-sei anni a questa parte dovrebbe indurci – oltre a capire e indagare meglio il fenomeno di quanto non faccia la pur meritoria indagine Doxa Junior o la Multiscopo di Istat – a riflettere su come i bambini oggi, che saranno i lettori e i clienti dell’editoria di domani, si avvicinano e allontanano dal libro e dalla lettura da un anno con l’altro; e si avvicinano e allontanano, parrebbe, nella più assoluta indifferenza nei confronti della pagina scritta. Infedeltà? Infedeltà del bambino nei confronti di un prodotto come il libro allo stesso modo in cui è infedele nei confronti di marche di merendine e patatine, di zainetti e felpine, o di suonerie o personaggi del mondo dello spettacolo? Pronti ad abbandonare le pagine dei libri non appena quello che trovano sui banchi della libreria, o del supermercato, non risponde più ai loro gusti? E quanto contano in tutto questo (se contano) il diffondersi anche tra i bambini delle nuove tecnologie (dal telefonino a Internet), oppure il disorientamento tra un’offerta in cui anche gli «esperti» adulti faticano ormai a raccapezzarsi?

Infrastrutture per la lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2006

di Giovanni Peresson

Una popolazione di 3,7 milioni di residenti, quella pugliese, ma che si colloca all’ultimo posto, in base ai dati Istat, nella graduatoria nazionale della lettura nel nostro Paese. A fronte di una media nazionale di penetrazione della lettura di almeno un libro non scolastico nei 12 mesi precedenti del 41,4% (2003), e a valori compresi tra50-51% di Friuli e Trentino Alto Adige, la Puglia presenta un indice di diffusione della lettura di appena il 27,6%.

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