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Viaggio tra le librerie indipendenti israeliane

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Viaggio tra le librerie indipendenti israeliane
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Israele, nonostante abbia un territorio di dimensioni limitate e conti solo 8 milioni di abitanti, vanta un settore editoriale variegato e dinamico: si pubblicano 5 mila libri all’anno in lingua ebraica e sono attive più di un centinaio di case editrici di varie dimensioni. Il grande problema, però, è legato alla distribuzione, dato che il mercato dei libri nuovi è sostanzialmente un oligopolio: il 75% è infatti occupato da due catene, Steimatzky e Tzomet Sfarim. Fino al 2002, la catena di librerie Steimatzky era l’unico attore sul mercato. È anche la più vecchia del Paese: fu infatti fondata a Tel Aviv nel 1920 da Yechezkel Steimatzky, cittadino russo emigrato in Palestina (che allora era Mandato britannico) che colse l’opportunità di servire i lettori della crescente comunità internazionale formata da nuovi immigrati e soldati inglesi. L’idea fu tanto azzeccata che in pochi anni vennero fondate nuove sedi nelle maggiori città, tra cui Gerusalemme e Haifa.
 

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