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Varie

Fado, saudade e... librerie

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di di Valeria Pallotta

Il 14 giugno si è conclusa l’85esima edizione della Fiera del libro di Lisbona che ha contato un totale di 271 padiglioni – 21 in più rispetto al 2014 – e più di 100 mila titoli. La Fiera, che ebbe origine nei primi anni Trenta, rappresenta uno dei più antichi eventi culturali del Portogallo. Organizzata dall’Associação portuguesa de editores e eivreiros, la Fiera assegna ciascun padiglione alle varie case editrici e una serie di isole dedicate a presentazioni di libri, letture di poesie, racconti per l’infanzia, maratone di lettura, workshop e sessioni di firmacopie. Novità di quest’anno sono state lo «show cooking» e lo riuscito accampamento per bambini con letture serali di storie.

I modelli di business di Aldo Manuzio

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Edoardo Barbieri

Chi cerca di fare storia dei fenomeni culturali – siano essi arte o letteratura, cucina o libri – è posto spesso di fronte a un’alternativa interpretativa: meglio pigiare il piede sul tema della discontinuità e della rottura o su quello della continuità e della progressiva trasformazione? Nel primo caso si rischia di misconoscere i cosiddetti fenomeni di lunga durata, nell’altro di appiattire ogni novità. Pur non confondendo i dati (e le date!), è però sempre utile riconoscere l’identità o la somiglianza di determinate linee di tendenza che mostrano come certi fatti si ripetano in circostanze in qualche modo analoghe. Passano cioè i secoli, ma gli uomini non cambiano poi molto.

I numeri della produzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Emilio Sarno

L’andamento consolidato della produzione nel primo quadrimestre, tra segni mensili «+» e «–», resta sostanzialmente allineato a quello del 2014. Gli e-book oramai rappresentano l’81% dei titoli di carta usciti nel mese.

Il non book per le catene

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Paola Sereni

Il non book è ormai una risorsa imprescindibile per le librerie e non è un caso che, anche in virtù di margini che oscillano tra il 40% e il 50%, le principali catene librarie stiano progressivamente aumentando gli spazi dedicati alle merceologie alternative. Se fino a qualche anno fa a farla da padrone era la cartoleria – che per altro rimane la linea di maggior successo – oggi gli assortimenti sono molto più vari e per essere gestiti in maniera redditizia richiedono lo sviluppo di professionalità dedicate.

Il rabbino e l’editore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Giovanni Peresson

Il colpevole è il tempo. Se il numero di lettori tra 2010 e 2014 si è ridotto di 2,7 milioni di persone l’indiziato principale è il tempo: meno tempo per leggere un romanzo, maggiore concorrenza che proviene da App scaricate sul proprio smarthphone, da WhatsApp, dalla tv e da internet. Il tempo è una risorsa limitata per chiunque e all’interno dell’arena vince chi offre il modo migliore per occuparlo. I prodotti incorporano servizi che permettono di risparmiare tempo: dalle cialde dei caffè all’insalata già lavata. Soprattutto la concorrenza è in quella parte della giornata che una volta etichettavamo come «tempo libero». La lettura – di libri, ma lo stesso vale per l’informazione – si trova oggi a concorrere con altri mondi non meno narrativi: Facebook, WhatsApp, o Instagram sono vissute come grandi narrazioni dalle diverse «tribù» che affollano la modernità liquida.

Il visual merchandising per la libreria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Beatrice Rizzi

Il comportamento d’acquisto del consumatore è in continua evoluzione: si è passati dall’acquisto programmato per soddisfare un bisogno, soprattutto quello primario, ad un acquisto più d’impulso che, per concretizzarsi, necessita di uno stimolo emozionale. A questi cambiamenti risponde il visual merchandising che unisce in sé estetica, marketing e psicologia con l’obiettivo di contribuire a migliorare la redditività dello spazio dei punti vendita. Molti brand famosi del mondo del fashion devono il loro successo all’applicazione dei criteri di visual merchandising che hanno contribuito a creare ambienti dove si può vivere una shopping experience emozionale. Questi stessi principi possono essere utili spunti anche per aiutare i librai a rinfrescare i propri punti vendita. Molti conosceranno i negozi monomarca di Ralph Lauren di New York. Dietro alla ricchezza di questi ambienti c’è il preciso obiettivo si indurre il cliente ad immaginare di appartenere al mondo dei vip, coccolandolo e facendolo sentire importante (anche se poi la maggior parte degli acquisti di chi vi entra si orienta verso i prodotti più basic, come per esempio la classica polo).

La difficile arte di leggere

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Michele Miozzo

Leggere è un’attività che ci accompagna da quando siamo bambini. Che si parli del nostro libro preferito, del menu del ristorante o di un sito Web, infatti, il nostro cervello è continuamente sollecitato da stimoli che, secondo le neuroscienze, sono in grado di modificarne il comportamento.

La versione di Marta Baroni:libri e vacanze

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Marta Baroni

Una divertente tavola firmata da Marta Baroni sul rapporto tra i libri e l'estate. Per i più piccoli, luglio e agosto sono anche i mesi dei compiti delle vacanze... ma c'è sempre la possibilità di rilassarsi con un libro di avventura!

Lessico digitale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Lorenza Biava

Dalle tavolette d’argilla sumeriche ai tablet, i dizionari ne hanno fatta di strada eppure, nonostante le tradizioni che cambiano, continuano a rappresentare uno strumento autorevole per le nuove generazioni. Per raccontare il cambiamento in atto in questi prodotti ma anche nelle redazioni lessicografiche abbiamo intervistato Carlotta Biancani, John Johnson e Beata Lazzarini delle redazioni lessicografiche Zanichelli ed Elena De Leo, responsabile dell’area dizionari e dell’area multimediale di Loescher.

Perché i metadati fanno vendere più libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Anna Lionetti

Si dice che i metadati siano il libraio del Web. In apparenza una metafora forte, ma forse non troppo: già uno studio Nielsen del 2012 sottolineava con dovizia di dati statistici il legame virtuoso tra qualità dei metadati e incremento delle vendite. Tre anni dopo, il principio rimane valido e l’accento si pone ormai sulla necessità di diffondere metadati completi e accurati già a monte della filiera, a cominciare da chi produce i contenuti ed è (in teoria) il loro più affidabile messaggero, ossia l’editore. Nell’area del commercio digitale di libri (e-book e non) i metadati sono infatti il primo punto di contatto dell’editore con il suo pubblico.

Alla ricerca di Oceani blu

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2015

di Redazione

In un mare pieno di pesci, nessuno può crescere se non a danno dell’altro. Cosa fare quando il mercato di riferimento è troppo affollato? Secondo W. Chan Kim e Renée Mauborgne, autori di un testo classico del marketing Strategia oceano blu. Vincere senza competer, l’unica cosa che ha senso fare è cercare un mercato inesplorato, un nuovo oceano, blu appunto, dove la competizione si riduce a qualcosa di irrilevante in quanto la nostra azienda è l’unica a offrire un determinato prodotto o servizio. Giocare sulla diversificazione per cercare nuovi orizzonti e ridurre la pressione di una competizione che non porta veri margini a nessuno è proprio la strategia che le aziende del comparto grafico stanno cercando di portare avanti grazie a una profonda riflessione sui temi dell’innovazione promossa dall’omonimo gruppo di Assografici. Ne abbiamo parlato con Carlo Emanuele Bona, vicepresidente di Assografici con delega al tema dell’innovazione.

Classifiche

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2015

di Lorenza Biava

Nelle classifiche di questo mese accanto alle tante novità uscite in aprile – dal nuovo di Carlotto allo zibaldone di Sellerio, fino all’ultimo capitolo della saga di Percy Jackson – spiccano alcuni titoli di varia che, un po’ a sorpresa, accendono i riflettori sullo scaffale del self help. Il primo è Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita di Marie Kondo (Vallardi) che dallo scorso ottobre ha macinato posizioni sia nella classifica generale (dove ora è al quarto posto) sia in quella di varia (dove è primo) arrivando a vendere più di 2 milioni di copie in tutto il mondo e più di 150 mila solo in Italia. Più che un metodo, quello proposto dalla giapponese è una vera e propria fede, tanto che Kondo gira il mondo tenendo corsi per disordinati cronici e per uomini d’affari, mentre su Twitter e Instagram cresce la schiera di adepti che pubblicano foto delle proprie calze riposte sullo scaffale come Marie Kondo comanda. Un successo sancito anche dal «Time» che l’ha recentemente inserita fra le cento personalità più influenti del 2015 insieme ad altri quattro scrittori: Thomas Piketty, Malala Yousafzai, Chimamanda Ngozi Adichie e Haruki Murakami. Dal riordino compulsivo dell’armadio alla regolarità delle funzioni corporali il passo è breve, almeno nella classifica di Informazioni editoriali che in aprile registra in 14esima posizione (ma sicuramente è destinato a crescere) L’intestino felice. I segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo, della giovane Giulia Enders (Sonzogno). Si tratta, anche qui, di un caso editoriale che in Germania, con oltre un milione di copie vendute in pochissimo tempo, si è piazzato stabilmente ai piani alti delle classifiche. Tradotto in 30 lingue, l’opera è una simpatica, ma anche seria, analisi di quanto l’ultimo tratto del nostro apparato digerente sia fondamentale per il benessere del corpo.

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