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Luglio-Agosto 2015

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Luglio-Agosto 2015
Fascicolo digitale

La rivista

Classifiche
Abstract
Tante sono le novità presenti ai primi posti della classifica generale del mese di maggio. In testa troviamo il nuovo appuntamento con le indagini di Salvo Montalbano, La giostra degli scambi, seguito da Sveva Casati Modigliani con La vigna di Angelica, un’appassionata saga familiare ambientata lungo i vigneti piemontesi. L’ultima posizione del podio è occupata da Il segreto degli angeli, il nuovo giallo nordico firmato da Camilla Läckberg. Ma è al quarto posto che incontriamo La piuma, la new entry più inconsueta: un viaggio onirico, visionario e a tratti dolente con cui Giorgio Faletti saluta i suoi lettori. Pubblicato postumo dopo la scomparsa dell’autore – avvenuta nel luglio dello scorso anno – è una vera e propria favola per adulti, ben diversa dai thriller e dai noir che hanno reso Faletti così conosciuto al grande pubblico. Pagina dopo pagina il lettore segue il volo di una candida piuma bianca, che il vento accompagna nella sua avventura: un percorso attraverso le meschinità degli uomini, troppo impegnati a reclamare i propri privilegi e a soddisfare le proprie voglie. E infatti la piuma passa di stanza in stanza, dal palazzo del re, troppo impegnato a organizzare la guerra per accorgersi della sua presenza, allo studio del cardinale, interessato solo ai propri interessi economici. Dopo altri sfortunati incontri, però, avverrà qualcosa di inaspettato. Arricchito dai colorati disegni di Paolo Fresu, La piuma è un libro per tutti: un inno a riscoprire il vero valore di ciò che ci circonda, lasciando perdere i finti bagliori che spesso accompagnano la nostra vita, come ricorda Faletti nelle pagine iniziali. «Tracciando il suo invisibile sanscrito nel cielo, la piuma sorvolò un villaggio popolato di uomini, che come tali prestavano attenzione solo a ciò che avveniva in terra, davanti ai loro occhi».
La versione di Marta Baroni:libri e vacanze
Abstract
Una divertente tavola firmata da Marta Baroni sul rapporto tra i libri e l'estate. Per i più piccoli, luglio e agosto sono anche i mesi dei compiti delle vacanze... ma c'è sempre la possibilità di rilassarsi con un libro di avventura!
I numeri della produzione
Abstract
L’andamento consolidato della produzione nel primo quadrimestre, tra segni mensili «+» e «–», resta sostanzialmente allineato a quello del 2014. Gli e-book oramai rappresentano l’81% dei titoli di carta usciti nel mese.
Cinque sfide per il marketing editoriale
Abstract
Editech, che quest’anno si terrà il 17-18 settembre a Fiesole, è uno dei pochi eventi dedicati esclusivamente a chi produce e vende contenuti digitali e cartacei. Se nella passata edizione il focus è stato sul processo a monte – convinti che il modo in cui si producono i contenuti determini e favorisca le modalità con cui questi possono venire comunicati e venduti – quest’anno abbiamo scelto di spostare l’attenzione a valle. Al centro della nuova edizione della conferenza organizzata da Aie ci saranno dunque le molteplici possibilità offerte dalla tecnologia per comunicare e vendere i prodotti editoriali.
Come si evitano i filtri antispam?
di Alessandro Merloi Grazioli
 
Abstract
L’e-mail ha cambiato in maniera definitiva e radicale il nostro modo di lavorare tanto che le potenzialità comunicative e di relazione di questo strumento non sono passate inosservate ai marketer: avere un punto di contatto diretto e personale al quale recapitare in tempo reale le proprie comunicazioni commerciali è un’opportunità alla quale è difficile rinunciare. Con l’avvento della comunicazione commerciale via e-mail si sono però palesati i primi problemi legati all’abuso di questa pratica. Le comunicazioni commerciali non richieste e invasive sono diventate spam e i grandi provider di servizi di posta elettronica si sono da tempo attrezzati per limitare i danni derivati dagli abusi perpetrati dagli «spammer» professionisti, creando degli automatismi in grado di individuare le potenziali e-mail non desiderate e agendo di conseguenza.
Perché i metadati fanno vendere più libri
Abstract
Si dice che i metadati siano il libraio del Web. In apparenza una metafora forte, ma forse non troppo: già uno studio Nielsen del 2012 sottolineava con dovizia di dati statistici il legame virtuoso tra qualità dei metadati e incremento delle vendite. Tre anni dopo, il principio rimane valido e l’accento si pone ormai sulla necessità di diffondere metadati completi e accurati già a monte della filiera, a cominciare da chi produce i contenuti ed è (in teoria) il loro più affidabile messaggero, ossia l’editore. Nell’area del commercio digitale di libri (e-book e non) i metadati sono infatti il primo punto di contatto dell’editore con il suo pubblico.
Diario da Readmagine
Abstract
Il 12 giugno a Madrid si è conclusa Readmagine, la settimana dell’innovazione digitale dei libri e della lettura, durante la quale i vari attori del mondo editoriale digitale hanno avuto la possibilità di dialogare sulle novità del settore. La manifestazione ha avuto luogo alla Casa del Lector, sede della Fondazione Germán Sánchez Ruipérez. Il programma di Readmagine ha previsto alcuni importanti eventi, come il meeting dei distributori digitali europei – uno degli appuntamenti del progetto Tisp – e il campus EmprendeLibro #4RTSE, dedicato alle startup culturali.
I modelli di business di Aldo Manuzio
Abstract
Chi cerca di fare storia dei fenomeni culturali – siano essi arte o letteratura, cucina o libri – è posto spesso di fronte a un’alternativa interpretativa: meglio pigiare il piede sul tema della discontinuità e della rottura o su quello della continuità e della progressiva trasformazione? Nel primo caso si rischia di misconoscere i cosiddetti fenomeni di lunga durata, nell’altro di appiattire ogni novità. Pur non confondendo i dati (e le date!), è però sempre utile riconoscere l’identità o la somiglianza di determinate linee di tendenza che mostrano come certi fatti si ripetano in circostanze in qualche modo analoghe. Passano cioè i secoli, ma gli uomini non cambiano poi molto.
La difficile arte di leggere
Abstract
Leggere è un’attività che ci accompagna da quando siamo bambini. Che si parli del nostro libro preferito, del menu del ristorante o di un sito Web, infatti, il nostro cervello è continuamente sollecitato da stimoli che, secondo le neuroscienze, sono in grado di modificarne il comportamento.
Il rabbino e l’editore
Abstract
Il colpevole è il tempo. Se il numero di lettori tra 2010 e 2014 si è ridotto di 2,7 milioni di persone l’indiziato principale è il tempo: meno tempo per leggere un romanzo, maggiore concorrenza che proviene da App scaricate sul proprio smarthphone, da WhatsApp, dalla tv e da internet. Il tempo è una risorsa limitata per chiunque e all’interno dell’arena vince chi offre il modo migliore per occuparlo. I prodotti incorporano servizi che permettono di risparmiare tempo: dalle cialde dei caffè all’insalata già lavata. Soprattutto la concorrenza è in quella parte della giornata che una volta etichettavamo come «tempo libero». La lettura – di libri, ma lo stesso vale per l’informazione – si trova oggi a concorrere con altri mondi non meno narrativi: Facebook, WhatsApp, o Instagram sono vissute come grandi narrazioni dalle diverse «tribù» che affollano la modernità liquida.
Lessico digitale
Abstract
Dalle tavolette d’argilla sumeriche ai tablet, i dizionari ne hanno fatta di strada eppure, nonostante le tradizioni che cambiano, continuano a rappresentare uno strumento autorevole per le nuove generazioni. Per raccontare il cambiamento in atto in questi prodotti ma anche nelle redazioni lessicografiche abbiamo intervistato Carlotta Biancani, John Johnson e Beata Lazzarini delle redazioni lessicografiche Zanichelli ed Elena De Leo, responsabile dell’area dizionari e dell’area multimediale di Loescher.
Il non book per le catene
Abstract
Il non book è ormai una risorsa imprescindibile per le librerie e non è un caso che, anche in virtù di margini che oscillano tra il 40% e il 50%, le principali catene librarie stiano progressivamente aumentando gli spazi dedicati alle merceologie alternative. Se fino a qualche anno fa a farla da padrone era la cartoleria – che per altro rimane la linea di maggior successo – oggi gli assortimenti sono molto più vari e per essere gestiti in maniera redditizia richiedono lo sviluppo di professionalità dedicate.
Il visual merchandising per la libreria
Abstract
Il comportamento d’acquisto del consumatore è in continua evoluzione: si è passati dall’acquisto programmato per soddisfare un bisogno, soprattutto quello primario, ad un acquisto più d’impulso che, per concretizzarsi, necessita di uno stimolo emozionale. A questi cambiamenti risponde il visual merchandising che unisce in sé estetica, marketing e psicologia con l’obiettivo di contribuire a migliorare la redditività dello spazio dei punti vendita. Molti brand famosi del mondo del fashion devono il loro successo all’applicazione dei criteri di visual merchandising che hanno contribuito a creare ambienti dove si può vivere una shopping experience emozionale. Questi stessi principi possono essere utili spunti anche per aiutare i librai a rinfrescare i propri punti vendita. Molti conosceranno i negozi monomarca di Ralph Lauren di New York. Dietro alla ricchezza di questi ambienti c’è il preciso obiettivo si indurre il cliente ad immaginare di appartenere al mondo dei vip, coccolandolo e facendolo sentire importante (anche se poi la maggior parte degli acquisti di chi vi entra si orienta verso i prodotti più basic, come per esempio la classica polo).
A ciascuno il suo non book
Abstract
Il successo del non book in libreria continua. Ormai tutti i principali store indipendenti o di catena presentano infatti una ricca offerta di oggettistica di design e articoli regalo sempre più accattivanti e originali. Una vera e propria invasione di accessori, prodotti di cartoleria e hi-tech, in grado di soddisfare le esigenze e i gusti più diversi. Da Paolina Books, che propone collane, braccialetti e clutch, tutti a tema letterario, a Bewow con le sue colorate cover per cellulari, fino ai profumi e ai diffusori per ambiente di Millefiori, sono tante ormai le aziende che si sono specializzate in questo particolare segmento di mercato. Sul «GdL» abbiamo già avuto modo di segnalare anche l’arrivo dei capi di abbigliamento all’interno dell’offerta non-book in libreria [Serena Baccarin, Trame e intrecci, novembre 2014], ma anche di altri articoli, dalle marmellate ai prodotti per la cura del corpo. In questo numero ci siamo invece focalizzati su quattro importanti realtà – le italiane Legami e Meditathe e le multinazionali Bobino e Doiy – al fine di fare il punto sulle ultime novità della produzione e sull’andamento del mercato e permettere così di avere un quadro completo della vitalità e della creatività del settore.
Alla scoperta del non book di settore
Abstract
Investire nel prodotto non book è una delle soluzioni alle quali ricorrono sempre più spesso le librerie per far fronte alle minori vendite dei libri e al cambiamento dei bisogni del pubblico. Ecco allora che accanto a un’accurata selezione di titoli, i librai sono sempre più impegnati nella ricerca e nell’offerta di prodotti e articoli innovativi, che siano coerenti con i loro progetti editoriali e con i gusti dei lettori. Sostenute da una crescente acquisizione di marchi dedicati da parte dei grossi gruppi della distribuzione editoriale, i librai vedono in queste merceologie un possibile rinforzo ai propri margini di fatturato. Tuttavia, a un’analisi più attenta si può cogliere come questa tendenza diminuisca a fronte di una specializzazione del punto vendita. Abituate a lavorare su precisi segmenti e nicchie di mercato, e quindi con un pubblico maggiormente fidelizzato, le librerie con una netta vocazione settoriale non rinunciano al prodotto non book, assecondando una filosofia di servizio al cliente, ma non emancipandolo da una logica residuale. A raccontarci la loro esperienza sono Marco Firrao della Libreria Internazionale Il Mare di Roma, Paolo Crascolla, titolare della Libreria dello Sport di Milano, e Riccardo Taiti della libreria professionale Pirola di Firenze.
Fado, saudade e... librerie
Abstract
Il 14 giugno si è conclusa l’85esima edizione della Fiera del libro di Lisbona che ha contato un totale di 271 padiglioni – 21 in più rispetto al 2014 – e più di 100 mila titoli. La Fiera, che ebbe origine nei primi anni Trenta, rappresenta uno dei più antichi eventi culturali del Portogallo. Organizzata dall’Associação portuguesa de editores e eivreiros, la Fiera assegna ciascun padiglione alle varie case editrici e una serie di isole dedicate a presentazioni di libri, letture di poesie, racconti per l’infanzia, maratone di lettura, workshop e sessioni di firmacopie. Novità di quest’anno sono state lo «show cooking» e lo riuscito accampamento per bambini con letture serali di storie.

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