Il colpevole è il tempo. Se il numero di lettori tra 2010 e 2014 si è ridotto di 2,7 milioni di persone l’indiziato principale è il tempo: meno tempo per leggere un romanzo, maggiore concorrenza che proviene da App scaricate sul proprio smarthphone, da WhatsApp, dalla tv e da internet.
Il tempo è una risorsa limitata per chiunque e all’interno dell’arena vince chi offre il modo migliore per occuparlo. I prodotti incorporano servizi che permettono di risparmiare tempo: dalle cialde dei caffè all’insalata già lavata. Soprattutto la concorrenza è in quella parte della giornata che una volta etichettavamo come «tempo libero». La lettura – di libri, ma lo stesso vale per l’informazione – si trova oggi a concorrere con altri mondi non meno narrativi: Facebook, WhatsApp, o Instagram sono vissute come grandi narrazioni dalle diverse «tribù» che affollano la modernità liquida.