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Mostre e convegni

I vantaggi del data-driven marketing

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Intervista a cura di G.Vassi

Andre Breedt, direttore di Nielsen Book Research, è responsabile della gestione dei rapporti con gli editori e i retailers del Regno Unito, in modo da consentire ai clienti di trarre il massimo dai dati di vendita e dalle indagini di mercato. Al Digital Marketing Day di Editech, in programma il 17 e il 18 settembre a Fiesole nel contesto della sede di Villa Torrossa, presenterà un’analisi delle abitudini di acquisto di carta e digitale dei nuovi lettori in Italia e nel Regno Unito, dove verranno presi in considerazione il comportamento dei lettori, i canali da loro utilizzati per informarsi e il rapporto esistente oggi tra carta e digitale. Per potersi iscrivere a questo evento è possibile collegarsi al sito www.editech.info.

Sai raccontare la tua storia?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Elisa Molinari

Che ruolo gioca lo storytelling nel marketing contemporaneo? Come si raccontano oggi i brand e quali sono le tecniche della narrazione per comunicare prodotti e servizi? Di tutti questi aspetti abbiamo parlato con Andrea Fontana, relatore, come i protagonisti delle due precedenti interviste, al Digital Marketing Day di Editech. Esperto di Corporate Storytelling, amministratore delegato del Gruppo Storyfactory, lavora con grandi aziende e con diverse Istituzioni pubbliche e private per perfezionare i «racconti» dei loro brand, prodotti o servizi.

Social, social delle mie brame

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Ginevra Vassi

«È gente che conosce gente, e mi servono le loro e-mail». Così diceva Mark Zuckerberg a proposito del suo Facebook nel film The Social Network, dedicato ai primi e tumultuosi anni del social che ha completamente rivoluzionato il concetto di socialità. Oltre dieci anni dopo, Facebook – con Twitter, Youtube, Instagram, Pinterest e tutti gli altri – è ormai diventato ben più di un semplice sito: è ormai una consolidata modalità di interazione e di relazione, imprescindibile per tutti coloro che si occupano di comunicazione e marketing.

Cinque sfide per il marketing editoriale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Andrea Angiolini

Editech, che quest’anno si terrà il 17-18 settembre a Fiesole, è uno dei pochi eventi dedicati esclusivamente a chi produce e vende contenuti digitali e cartacei. Se nella passata edizione il focus è stato sul processo a monte – convinti che il modo in cui si producono i contenuti determini e favorisca le modalità con cui questi possono venire comunicati e venduti – quest’anno abbiamo scelto di spostare l’attenzione a valle. Al centro della nuova edizione della conferenza organizzata da Aie ci saranno dunque le molteplici possibilità offerte dalla tecnologia per comunicare e vendere i prodotti editoriali.

Diario da Readmagine

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Nicola Cavalli

Il 12 giugno a Madrid si è conclusa Readmagine, la settimana dell’innovazione digitale dei libri e della lettura, durante la quale i vari attori del mondo editoriale digitale hanno avuto la possibilità di dialogare sulle novità del settore. La manifestazione ha avuto luogo alla Casa del Lector, sede della Fondazione Germán Sánchez Ruipérez. Il programma di Readmagine ha previsto alcuni importanti eventi, come il meeting dei distributori digitali europei – uno degli appuntamenti del progetto Tisp – e il campus EmprendeLibro #4RTSE, dedicato alle startup culturali.

Pronti per Editech?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2015

di Cristina Mussinelli

Nel 2014, secondo i dati Nielsen presentati al Salone, le vendite di libri on line hanno quasi raggiunto quelle della Gdo. Gli e-book non sono più un fenomeno separato ma fanno parte integrante del mercato e delle politiche editoriali delle case editrici. Il mercato dei libri per bambini è quello in maggiore crescita. Sempre più persone, ma soprattutto i millennials, che comprendono anche una vasta fascia di genitori, usano i social e i servizi on line per informarsi, scambiare informazioni e pareri e per acquistare prodotti culturali. L’edizione 2015 di Editech, dal titolo «Digital Marketing Day», si concentrerà quindi sulle nuove possibilità offerte dalle tecnologie per la promozione, la distribuzione e la vendita sia dei prodotti editoriali digitali sia di quelli cartacei, per poter permettere alle persone che in casa editrice operano nell’ambito della comunicazione e del marketing, nel commerciale, nell’ufficio stampa, ma anche ai librai e promotori, di comprendere meglio come sta cambiando il mercato.

Esiste la libreria ideale?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Redazione

Cosa ci fa affezionare a una libreria? Per rispondere a questa domanda la Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri ha commissionato al Dipartimento di economia dell’Università Roma Tre la ricerca L’eccellenza in libreria nella prospettiva dei  consumatori che ha analizzato l’esperienza di consumo offerta da undici librerie di Roma e del Lazio – Altroquando, Fandango Incontro, Feltrinelli con i due punti di vendita Largo Argentina e Via Appia, IBS, Libreria internazionale il Mare, Nuova Europa nel centro commerciale I Granai, libreria Mondadori di Via Piave, Odradek, San Paolo e la libreria Ubik a Monterotondo. I risultati che ripercorriamo qui con Michela Addis, professore associato di Economia e gestione delle imprese e curatrice della ricerca realizzata in concreto da 68 studenti, ci raccontano qualcosa di più sugli attributi della libreria ideale, ma anche sulle motivazioni che spingono un cliente ad acquistare, sugli ostacoli che lo trattengono, sui benefici ricercati dall’esperienza in libreria e sulle criticità nei servizi attualmente offerti.

Ecosistema ePub

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2014

di Cristina Mussinelli

La diffusione dello standard ePub e l’evoluzione in atto mettono a disposizione degli editori un ecosistema aperto e interoperabile, che può diventare una valida alternativa ai vari sistemi chiusi e proprietari attualmente presenti sul mercato. EPub non vuole più dire solo libri di narrativa e saggistica ma, con l’ePub3, anche libri illustrati o con impaginati complessi, come libri scolastici, manuali tecnici o professionali, libri interattivi e multimediali, come quelli per bambini, i manga e i comics o i cataloghi d’arte. Le specifiche tecniche del formato si sono, nell’ultimo anno, arricchite: a giugno è stata pubblicata l’ultima versione dell’ePub3 e all’ePub l’Idpf ha affiancato l’eduPub, un formato le cui caratteristiche sono particolarmente adatte per la realizzazione di prodotti editoriali per il mondo educativo e le cui specifiche sono state pubblicate a maggio grazie alla collaborazione e alla partecipazione ai gruppi di lavoro di alcune delle principali case editrici che operano nel settore educativo, che hanno portato le loro esigenze, al supporto dell’Ims per poter garantire l’interoperabilità del formato con le principali piattaforme di e-learning e con gli standard Lms e Qti.

Software per e-book

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2014

di Gregorio Pellegrino

La carta non è più l’unico output del prodotto «libro» e questo cambiamento comporta una profonda trasformazione del modo con cui gli editori gestiscono i loro contenuti. Il punto chiave sta nella lavorazione, per quanto possibile, di un unico file che possa essere reso in diversi formati: si tratta quindi di affiancare alla logica ormai consolidata del Pdf per la stampa, nuovi formati multimediali e interattivi che permettano di realizzare prodotti digitali. Si stanno affacciando sul mercato diversi software di authoring, nuovi rispetto a quelli utilizzati per la realizzazione dei prodotti cartacei, che da una parte cercano di ottimizzare i processi produttivi, dall’altra permettono di sfruttare appieno le possibilità del digitale con elementi interattivi e multimediali. Non esiste quindi, al momento, una soluzione unica per la realizzazione di e-book, ma bisogna scegliere lo strumento giusto per realizzare il prodotto digitale desiderato. Nel settore del desktop publishing il software ormai affermato è InDesign (che ha superato Xpress con un migliore e più rapido approccio all’editoria digitale), per questo quasi tutti gli strumenti di Authoring sono integrati sul software Adobe o ne permettono l’importazione dei file. Il cambiamento più radicale in realtà non è visibile all’utente finale, ma sta nel codice alla base del prodotto digitale. Se nel campo del cartaceo l’importante è che il prodotto risulti gradevole alla vista, indipendentemente da come è stato creato (software di impaginazione, stampa, ecc.), nel digitale è fondamentale che il codice sia pulito e ordinato: questo, infatti, permette agli utenti esperti di intervenirci manualmente oppure, in caso di migrazione ad un nuovo formato digitale, di impostare azioni automatizzate di conversione dei file. Risulta quindi molto importante un approccio semantico al contenuto con l’utilizzo di stili di paragrafo, l’ancoraggio delle immagini e seguendo le linee guida per la realizzazione dei prodotti digitali. Lavorando bene si otterrà un file buono anche in funzione dell’accessibilità per persone non vedenti o ipovedenti. Cercheremo ora di mappare i principali software di authoring per pubblicazioni digitali disponibili sul mercato, evidenziandone i punti di forza e quelli di debolezza; è tuttavia importante sottolineare che il panorama sta cambiando velocemente e che nel giro di qualche mese gli equilibri muteranno ulteriormente. Quella che proporremo è quindi una fotografia dello stato attuale.

Nasce lo Smart Book

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Giulia Marangoni e Elisa Molinari

Come promuovere il dialogo tra editoria e Ict, mettendo in luce nuove opportunità di sviluppo di prodotti e servizi innovativi per l’industria dei contenuti? Una risposta viene dal network europeo Tisp (Technology and Innovation for Smart Publishing) che, sotto il coordinamento di Aie, ha pubblicato lo Smart Book, una risorsa digitale dedicata ai professionisti dei due settori, on line in occasione della Fiera di Londra.

Quando l'autore fa da ambasciatore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Vittore Armanni

Sono trascorsi poco più di quattro anni da quando, su questo stesso Giornale (ottobre 2009), si tentava un primo bilancio di un progetto, quello della mostra Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, che poteva vantare fino a qual momento il primo allestimento (tre mesi di apertura a Milano presso la Biblioteca Nazionale Braidense), propedeutico al divenire poi di una mostra itinerante che fin dall’inizio sembrava lo sbocco naturale. Il tema del copy italiano nel mondo e della disseminazione del made in Italy, declinato principalmente intorno al tema della mediazione editoriale, appariva al gruppo di lavoro coagulato intorno al progetto (oltre a Fondazione Mondadori, promotrice dell’iniziativa, la mostra aveva beneficiato degli apporti scientifici di Aie, Aib, Politecnico, Università degli Studi di Milano e Università Bocconi) la chiave di volta per invitare un pubblico internazionale alla riflessione sulla fortuna degli autori italiani nel mondo dal secondo dopoguerra a oggi. Le tappe del lungo viaggio trovavano dal 2010 ospitalità in fiere e Istituti italiani di cultura, in sedi universitarie e enti di promozione della cultura italiana all’estero, facendo leva sull’indispensabile supporto e condivisione degli obiettivi garantito del Ministero degli affari esteri e dalla rete degli Istituti italiani di cultura all’estero. Ecco allora dipanarsi un calendario di allestimenti in versione light (pannelli telati facilmente trasportabili e adattabili ad ogni spazio, anche quelli più sacrificati) tra Pechino e Boston, Algeri e Barcellona, Ginevra e Budapest, Amburgo e Stoccolma, e poi Amsterdam, Istanbul, Atene, San Pietroburgo, Mosca, per citare solo alcune sedi tra le molte.

Orgoglio editoriale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2013

di Marco Polillo

Il mondo editoriale italiano sta attraversando la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi. Eravamo abituati a considerare il libro come un prodotto poco elastico rispetto al ciclo economico generale, se non addirittura anticiclico. Oggi invece la crisi ci investe in pieno. È una crisi di vendite: il -8% registrato da Nielsen per la varia di cui abbiamo discusso a Torino – che è già un valore abnorme e inedito – è una media composta di alcuni segmenti che mantengono le posizioni e altri, la saggistica e l’editoria più di catalogo, che soffrono ancora di più. Ed è un valore che non ci racconta le parallele difficoltà nelle vendite dei testi scolastici e universitari o nel professionale. È una crisi aggravata dalle difficoltà di accesso al credito, per le nostre aziende, in un momento in cui sarebbero necessari nuovi investimenti, e per le librerie, che sono spesso costrette a ridurre il magazzino per ragioni finanziarie con il conseguente aumento delle rese anche a parità di sell out e la progressiva scomparsa del prodotto di catalogo dagli scaffali. Il punto vero è però un altro: la crisi è sì legata alla congiuntura generale, ma si innesta su un momento di transizione che è molto più profondo. Non ci basterà quindi attendere che la ripresa finalmente arrivi, piegarci come giunchi mentre passa la piena. Dobbiamo riflettere su ciò che sta accadendo, sull’essenza del nostro lavoro e del nostro ruolo nella società. Mi riferisco, è inutile precisarlo, al dibattito sul digitale. Non è affatto un problema tecnologico, di modifica della forma libro o del processo produttivo. Questi temi li abbiamo affrontati anni addietro. Il problema è culturale, di disconoscimento del valore del nostro lavoro, e di conseguenza del valore dei nostri prodotti. Ed è un problema che chiama direttamente in causa la vita associativa: siamo in grado di dare una risposta organica a questa sfida culturale che ci viene dalla società?

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