Come emerge dal Rapporto Aie sullo stato dell’editoria 2012, questo è l’anno dei segni meno. L’editoria italiana sta soffrendo per la crisi: da quando è iniziata, nel 2008, abbiamo avuto anni di riduzioni di fatturato, ma meno di altri settori. Adesso qualcosa è cambiato: il libro, da sempre prodotto anticiclico, è stato travolto a sua volta dalla crisi dei consumi. E ne risente esattamente come gli altri.
Il mercato del libro nel 2011 è entrato in una zona d’ombra, e la situazione è peggiorata, in modo deciso ma in linea con tutti gli altri settori, nel 2012: -3,7% il giro d’affari lo scorso anno, secondo i dati Nielsen, per i canali trade, -4,6% se consideriamo invece tutto il perimetro del mercato del libro (dati Aie), -8,7% (sempre dati Nielsen, canali trade) nei primi nove mesi del 2012.
Nel 2011 diminuisce pure la lettura: oggi sono 25,9 milioni (723 mila meno del 2010) le persone che leggono almeno un libro all’anno in Italia. Cresce solo l’offerta editoriale: aumentano i titoli e le copie immesse sul mercato ma diminuiscono i prezzi medi e si consolida il segmento dell’e-book.