«Nel business editoriale ci sono solo due attori ad avere il futuro garantito: i lettori – che con gli e-book risparmiano moltissimo, hanno accesso alla loro libreria virtuale in ogni momento e possono scegliere tra una varietà maggiore di titoli e generi – e gli autori, a cui paghiamo il 70% dei diritti. Tutti gli altri devono lavorare per assicurarsi un futuro. L’ecosistema che ruota intorno al libro dovrà adattarsi al nuovo e per farlo bisogna sforzarsi di creare valore aggiunto. Non si vince mai se si combatte contro il futuro: il futuro vince sempre». Musica e parole di Jeff Bezos, il carismatico Ceo di Amazon. Anche a livello evocativo, a Seattle non si scherza: i grattacieli dove si erge il quartier generale
della libreria on line più famosa al mondo si scopre che si chiamano Day 1 South e Day 1 North: lavorando su Internet, non ci si può dimenticare che si è praticamente al primo giorno e che tutto quello che si deve fare è, appunto, guardare al futuro. Che il periodo sia denso di cambiamenti è evidente: i paradigmi editoriali tradizionali stanno cambiando a una velocità vorticosa e non intendono certamente rallentare. Il processo che portava dall’autore al lettore è sempre stato lineare ma ora, con l’avvento del digitale, ha scombussolato un iter consolidato e rodato. Stanno cambiando innanzitutto i cicli produttivi e i tempi di distribuzione: flessibilità e riusabilità sono allora sempre più le parole chiave per un settore dove la multi-canalità costituisce, allo stesso tempo, un’enorme opportunità, e una grande sfida. La necessità di pensare in termini di contenuti e non di prodotti deve far pensare al libro come a una struttura di base, dai confini permeabili e mutabili.
Cambiano inoltre i ruoli degli attori della filiera: se in passato i lettori erano gli immutabili
utenti finali, scorporati dal processo produttivo, ora ne sono sempre più gli artefici, armati di strumenti che permettono di interagire con gli autori e tutte le altre parti coinvolte. Da qui l’esigenza di una forza motrice, l’editore appunto, che agisca tra le maglie del processo editoriale e che si proponga come punto di riferimento nella rivoluzione digitale. Lorenza Biava ed Elena Vergine ne hanno parlato con alcuni relatori di Editech 2012 (21-22 giugno) – Luc Audrain (Hachette, Francia), Riccardo Cavallero (Mondadori, Italia), Ina Fuchshuber (neobooks, Germania), Michael Healy (Copyright Clearance Centre, USA), Craig Mod (Pre/Post Books, USA), Cristina Retana Gil (Wolters Kluwer Spagna) – per capire come stanno interpretando questi cambiamenti e queste trasformazioni.