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Attenzione, controllare i dati.

Indagini

Fine di un ciclo?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2008

di Gianni Galleri

La produzione libraria italiana dedicata al mondo islamico è cambiata in maniera sensibile all'indomani della tragedia dell'11 settembre. Le sue caratteristiche sono mutate probabilmente in maniera strutturale. Nel 2000 vengono pubblicate soltanto 87 opere che riguardano il mondo islamico; l'anno successivo vedono la luce 147 titoli con una variazione del +68,97%.

Il libro accanto al banco

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2008

di Giovanni Peresson

Gli effetti del poco uso di libri scolastici e parascolastici - in termini di competenze matematiche e in comprensione dei testi - sono messi in evidenza da una recente indagine di Bankitalia

Diaspora e miti di ritorno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2008

di Gabriele Boccaccini

All’inizio del 2008 si è costituita negli Usa un’associazione e fondazione abbastanza significativa fin dal nome: The Italian Scientist and Scholars of North America Foundation (Issnaf l’acronimo)

Librerie con il vuoto attorno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2008

di Denise Nannini

Molti piccoli e medi centri della provincia di Roma sono sprovvisti di librerie, ma in questo articolo si vuole porre l'attenzione su un altro aspetto non meno importante, ma poco indagato: la presenza all'interno di queste zone di «micro» assortimenti librari con caratteristiche e peculiarità proprie.

Anni di crisi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Giovanni Peresson

L’attuale contesto economico è complessivamente caratterizzato da un insieme di provvedimenti volti a ridurre l’eccesso di spesa accumulatosi nell’economia mondiale negli ultimi anni. Tutto ciò si è tradotto nel nostro Paese, tra 2011 e 2012, in una riduzione della spesa pubblica e in un incremento della pressione fiscale sui redditi delle famiglie. Famiglie sfibrate da un decennio di difficoltà, in apprensione per il futuro (invecchiamento della popolazione, carenza di forti reti familiari e relazionali, effetti sulla tenuta della zona euro, crescita dello spread tra titoli di stato e bund tedeschi) e provate da determinanti oggettive: disoccupazione, diminuzione dei redditi, manovre finanziarie di rientro, ecc. Fattori che hanno portato a una revisione della spending review del carrello anche da parte della «classe media» che, tra la seconda parte del 2010 e il 2012, è stata progressivamente toccata dagli effetti delle manovre economiche. L’effetto per il settore editoriale è che anche il mercato del libro ha mostrato nel 2011 importanti segni di difficoltà con una flessione complessiva del -4,6% (Fonte: Aie). In realtà avevamo un quadro di mercato già in fase di rallentamento. Riferendoci ai soli canali trade partivamo un +4,9% nel 2009, che scendeva a un +2,7% nel 2010, e alla fine dello scorso anno si piazzava ad un -3,5% (Fonte: Nielsen). Valori negativi che, lo ricordiamo, avevano fatto registrare anche altri settori come la musica (-5,0%), l’home entertainment (-17,6%), il cinema di sala (-10,3%), la stampa quotidiana e periodica (tra il -2,2% e il -3,0%). Il fatto che tutti questi settori si stiano spostando in zona negativa mostra come, accanto a fattori macroeconomici e sociali (il «clima di fiducia» delle famiglie), indica piuttosto che stanno operando una serie di altri campi di forza con l’effetto di ridisegnare comportamenti, prodotti, modi di leggere e comprare, usare le tecnologie, percepire il prezzo che sono trasversali ai settori.

Produzione 2012 con segno meno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Sandro Pacioli

Il fatto di disporre da gennaio di quest’anno dei dati mensili della produzione libraria forniti da IE-Informazioni editoriali permette (per la prima volta) di disporre di nuovi punti di osservazione dell’andamento del mercato. Si confermano innanzitutto delle costanti produttive indipendentemente dall’anno di riferimento: il picco di maggio (7.623 titoli nel 2011 e 7.836 quest’anno) o quella di luglio (rispettivamente 5.305 e 5.641). Lo stesso vale per i flessi: giugno. Maggio è il mese in cui si riversa sui canali di vendita gran parte della produzione: da solo vale il 18% lo scorso anno e il 19% quest’anno (il valore è calcolato sul mese di agosto). Poi, certo, sarà interessante andare a vedere questa situazione settore per settore: narrativa, ragazzi, ecc.. Da gennaio ad agosto 2011 erano stati pubblicati dagli editori italiani 42.193 opere, quest’anno nello stesso arco di mesi sono scesi a 40.348.

Segnali di lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Lorenza Biava

I dati presentati a Francoforte parlano chiaro: il mondo del libro è in crisi, calano i fatturati, si ridisegnano gli assetti dei canali di vendita. Ma non è tutto. A riportare un preoccupante segno negativo sono anche e soprattutto i lettori di libri che sono oggi 25,9 milioni, 723 mila in meno rispetto al 2010. L’indagine Nielsen dello scorso marzo, che lega alla lettura l’acquisto di libri, ci dice che il 7% dei forti lettori (ovvero coloro che leggono più di 12 libri all’anno) sono a loro volta il 5% dei forti acquirenti e generano da soli il 44% dei volumi venduti. La piramide dell’acquisto è così ancor più concentrata (e acuminata verso l’alto) rispetto a quella della lettura. Il 13% di chi compra più di nove libri all’anno genera un volume di vendita che rappresenta, circa, il 55% delle copie vendute nei canali trade italiani. In un simile contesto è chiaro che la promozione della lettura assume un carattere fondamentale e che proprio dalle iniziative volte ad allargare la base di lettori ci si può aspettare risultati migliori e più duraturi per un mercato in affanno come è sempre più quello del libro. Per inquadrare meglio il contesto entro cui si muove il nostro Paese, abbiamo raccolto una selezione delle iniziative di promozione della letteratura più diffuse nelle quattro maggiori nazioni europee: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. La prima evidenza che balza all’occhio osservando l’esperienza estera è la varietà delle iniziative proposte da fondazioni per la lettura (Germania), consorzi pubblici privati (Regno Unito), centri per la promozione del libro (Francia) e ministeri/associazioni degli editori (Spagna). Il modo più semplice per leggere le linee comuni e le proposte innovative sviluppate dai vari paesi è probabilmente quello di individuare il pubblico cui le singole iniziative si rivolgono in prevalenza. Non tutte le campagne, infatti, hanno come destinatario lo stesso pubblico di lettori deboli, pensiamo ad esempio alle numerose fiere del libro organizzate sia a livello nazionale – dal Salone del libro di Parigi a Liber, la fiera del libro di Barcellona – che locale, tutte rivolte alla cosiddetta «gente del libro».

Internet per gli italiani

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2008

di Giovanni Peresson

Dai dai presentati dall'articolo e dalla riflessione su essi sembra emergere con evidenza una domanda di contenuti - soprattutto nelle fasce di età inserite nel mondo del lavoro - che non passa più solo attraverso la lettura dei libri. Sarà questa la nuova sfida per gli editori?

Leggere in copia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2008

di Francesco Balducci e Laura Vici

Un'indagine condotta dall'Università di Bologna cerca di rispondere a molti e attuali interrogativi sul mondo e sul mercato dell'editoria universitaria.

Blog power!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Elena Refraschini

Il vero e proprio boom dei blog è scoppiato negli ultimi due anni. Nonostante i sondaggi su questo argomento non siano ancora numerosi, sono significativi i risultati di un’indagine condotta da Verso Advertising: nel 2010 il 37% dei lettori dichiarava di aver acquistato un libro grazie ad una «recensione». Nel 2011 viene introdotta un’importante distinzione che porta la suddetta voce a scendere al 18.9%, mentre la «new entry» che rappresenta gli acquisti di libri grazie ad una recensione letta sui blog è già al 12.1%: percentuale degna d’attenzione, se si considera che il marketing via social network – sul quale gli editori investono molto – porta all’acquisto solo il 10% degli intervistati. Un segnale dell’interesse dell’editoria per il fenomeno è stato l’acquisto a gennaio di quest’anno da parte di Reeds, la società proprietaria di BookExpo America, della Book Bloggers Convention, che ha avuto come risultato l’organizzazione della convention della Bbc ll’interno del Bea a giugno 2012. Ad aprire gli incontri è stata Jennifer Weiner, blogger e scrittrice: «Non c’è mai stato un momento più favorevole di quello che stiamo vivendo oggi per prendere parte ad un dialogo sui libri e sulla lettura», ha detto.

E in Italia?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Lorenza Biava

Molti editori, nel corso di questi ultimi anni, si sono resi conto che i lettori spesso si rivolgono ai blogger per determinare le proprie scelte di lettura. Non esiste ancora uno studio che metta in diretta relazione un incremento delle vendite in libreria con le recensioni ricevute on line ma, a fronte di questa presa di coscienza, i rapporti editore-blogger stanno iniziando a prendere una forma più articolata anche in Italia. Come raccontano al «GdL» Jacopo Donati, direttore editoriale di Finzioni (www.finzionimagazine.it) e Noemi Cuffia, meglio nota come Tazzina di caffè (eccomimi.blogspot.it).

Obiettivo: 42 territori

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Elisa Molinari

Risiko è uno dei più famosi giochi di strategia da tavolo. Scopo del gioco? Il raggiungimento di un obiettivo predefinito che può consistere nella conquista di un certo numero di stati, di due o più continenti o nell’annientamento di un avversario. Nello scenario editoriale internazionale, c’è un giocatore che ha invece un obiettivo molto più ambizioso: conquistare tutti i 42 territori disponibili. Detto fuori dalla plancia da gioco, mirare a tutti gli anelli della filiera editoriale. Per fare questo il giocatore «si impegna ad essere l’azienda più attenta al cliente del mondo e offre ai propri clienti la possibilità di scoprire e trovare qualsiasi cosa vogliano acquistare on line. Per fare questo, punta ad offrire ai propri clienti i prezzi più bassi possibili». Nelle parole di Amazon, questo l’obiettivo dichiarato già nel lontano 1995, anno della messa on line del sito e ribadito durante il lancio degli ultimi Kindle

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