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Indagini

Internet per gli italiani

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2008

di Giovanni Peresson

Dai dai presentati dall'articolo e dalla riflessione su essi sembra emergere con evidenza una domanda di contenuti - soprattutto nelle fasce di età inserite nel mondo del lavoro - che non passa più solo attraverso la lettura dei libri. Sarà questa la nuova sfida per gli editori?

I libri della fede

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2012

di Giovanni Peresson

L’indagine ha preso in considerazione un campione di 2 mila individui (con più di 18 anni) rappresentativi della popolazione italiana, ed è stata condotta nell’aprile scorso dall’Ipsos di Nando Pagnoncelli all’interno dell’Osservatorio sull’editoria religiosa che Uelci realizza da anni assieme all’Ufficio studi di Aie. Va ricordato come le modalità campionarie, la metodologia adottata da Ipsos non consentono di confrontare questa rilevazione con quelle precedenti di Istat (13,4%>6 anni), o di Nielsen (5%). E quindi siamo in presenza, per ora, di una fotografia, e non tanto di un «filmato» che traccia (e misura) andamenti e tendenze. L’indagine Ipsos stima in un 13,7% (pari a circa 6,9 milioni di persone con più di 18 anni di età) il numero di italiani che negli ultimi 12 mesi dichiarano di aver letto «almeno un libro» di argomento religioso. Una stima molto simile all’ultima pubblicata da Istat, relativa all’anno 2010 (ma relativa alla popolazione con più di 6 anni): 13,4%, che diventerebbe circa un 14,8% se consideriamo soltanto la popolazione maggiorenne.

Spostamenti della fede

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2012

di Emilio Sarno

Abbiamo visto come in questi mesi le classifiche dei libri più venduti nelle librerie che fanno parte del circuito di rilevazione di Arianna contengono in misura significativa libri di argomento religioso. Nel mese di aprile – per rimanere agli esempi più recenti – erano uno nei Top 20 assoluti del mese, e sei nella classifica di saggistica; a maggio ancora uno nei Top 20 e otto in saggistica. Le stesse classifiche dei libri più venduti nel corso del 2011 vedevano ai primi posti quattro titoli nella classifica generale e dieci di quelli di saggistica. In questo contesto, gli elementi che risaltano dalla consueta indagine che Uelci e l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori conducono come osservatorio dell’editoria religiosa permettono di quantificare meglio le dimensioni di un processo che si sta configurando con caratteristiche completamente nuove.

Un 2011 di segni meno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2012

di Emilio Sarno

Ci sono almeno due elementi comuni che attraversano i principali settori dell’industria dei contenuti. Settori che nell’insieme consolidano un fatturato 2011 di 11,003 miliardi di euro derivanti, in buona sostanza, dalla vendita di prodotti al pubblico finale di lettori, appassionati di cinema e di musica o di videogiochi. Il primo è rappresentato dal digitale. E non solo perché ormai tutte le «filiere» si sono digitalizzate nei loro processi produttivi e distributivi. Incidenze percentuali ancora piccole e tutto sommato modeste rispetto al valore tuttora rappresentato dal «fisico» – con l’eccezione della musica, dove comunque si arriva al 21% – ma che cominciano a farsi intravvedere e misurare: dallo 0,9% dell’e-book, all’1,4% della stampa quotidiana (ma con punte del 3,0% per i gruppi editoriali maggiori in termini di ricavi da abbonamenti alle versioni on line e per mobile o tablet), all’1,8% dell’home video visto direttamente in streaming e in download, al 3,5% delle banche dati b2b professionali, ecc. Nel complesso il digitale rappresenta oggi, per le aree che abbiamo considerato, un valore attorno (o poco superiore) al 2% del giro d’affari complessivo. Poco certamente, ma in un mercato dove gli utenti abituali di Internet sono il 25,1% della popolazione (con più di 14 anni). Il secondo aspetto riguarda i valori negativi che caratterizzano nel 2011 tutti settori di cui nelle pagine successive presentiamo una sintetica scheda: -17,6% l’home entertainment; -10,3% il cinema di sala (esclusi i ricavi connessi); -7,1% quello dei videogiochi; -3,5% quello dei libri (nei canali trade); -3,5% la musica; dal -2,2% al -3,0% quello della stampa quotidiana e periodica. È in questo senso che la crisi di questi anni assume aspetti non solo quantitativamente nuovi, ma nuovi nella stessa «qualità» delle trasformazioni che la contrazione delle possibilità di spesa induce negli acquirenti. E che sicuramente continuerà in questo 2012 e molto probabilmente anche nel prossimo 2013.

Leggere in copia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2008

di Francesco Balducci e Laura Vici

Un'indagine condotta dall'Università di Bologna cerca di rispondere a molti e attuali interrogativi sul mondo e sul mercato dell'editoria universitaria.

Tempo libero e variabile

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2008

di Giovanni Peresson

Se la lettura è femminile, il tempo libero sembra essere una prerogativa prevalentemente maschile. Una variabile in cui si inseriscono una serie di attività che riguardano la lettura, l'acquisto, l'uso di strumenti per sfruttarlo al meglio.

La mossa del gambero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2008

di Giovanni Peresson

Su 55,8 milioni di italiani con più di sei anni di età, nel 2007 il 43,1% si è dichiarato lettore di almeno un libro nei 12 mesi precedenti. 31,8 milioni di italiani ritiene del tutto superflua la lettura di un libro. E' la conclusione a cui si giunge guardando gli ultimi dati rilasciati dall'Istat il 12 dicembre scorso e relativi all'annuale indagine sulla lettura condotta all'interno dell'annuale Multiscopo.

Comprare, leggere, comprare

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2007

di Giovanni Peresson

Alcuni dati di ricerche uscite nel corso di quest'anno mostrano un'evoluzione dei comportamenti relativi ai modi in cui ci si procura i libri da leggere, così come un'evoluzione dei benefit percepiti dagli acquirenti al momento della scelta della formula del negozio in cui comprare dei libri...

39 centesimi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2012

di Giovanni Peresson

Maggio mese della «lettura» e dei «libri». In un Paese in cui la lettura è cresciuta dal 1998 al 2011 con media annua dell’1,04%. Troppo lentamente (241 mila nuovi lettori prodotti all’anno!) per stare al passo con le altre economie avanzate che possono vantare indici di diffusione della lettura ben più elevati (Spagna 61,4 %, Francia 70,5%, Usa 72,0% ecc.). La questione investe da un lato le politiche d’impresa (case editrici e librerie) che hanno un mercato domestico troppo piccolo e di scarsa qualità (troppi lettori occasionali) per potersi sviluppare e competere sui mercati internazionali. Dall’altro tocca lo sviluppo economico del sistema Paese. Maggio mese della lettura e dei libri, dicevamo. Dal 23 aprile al 23 maggio coordinate da Aie e in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura sono state sviluppate una serie di iniziative, avendo ben chiara la necessità che oggi non si può fare una (generica) promozione della lettura, ma vanno individuati strumenti di comunicazione e campagne capaci ognuna di intercettare un pubblico diverso: nel linguaggio e negli strumenti. Bambini e ragazzi con «Ama chi legge»; «è-book» che ha come riferimento il mondo dell’università; «Leggere fa crescere» – una campagna promozionale (sconto 20% sui libri acquistati) dal 19 al 23 maggio – che ha come destinatario il pubblico più indistinto e più mass-market dei canali di vendita. Da un lato il lavoro sulle nuove generazioni di lettori, dall’altro su chi lettore (magari occasionale) già lo è e fatica a entrare in libreria. Quest’ultimo ha bisogno di una campagna di comunicazione che ponga al centro dell’attenzione mediatica il connubio libri/lettura unito a un vantaggio economico.

Lesen in Deutschland

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2012

di Alessandra Mutti

Secondo i rapporti The Book Market in Germany e Publishing in Germany. An Overview di E. Fischer e secondo il Branchen Monitor Buch Januar 2012 il mercato editoriale tedesco, con un fatturato annuo di circa 9,7 miliardi di euro, è il più importante a livello europeo. Barometro degli umori del settore è senz’altro la Fiera del Libro di Francoforte con i suoi 7.384 espositori provenienti da 106 paesi e 280.194 visitatori nell’edizione 2011. Tra i temi ricorrenti: gamification, storydrive e, naturalmente, l’e-book. Per quanto riguarda quest’ultimo, l’ingresso sul mercato di nuovi e più sofisticati dispositivi di lettura ha fatto nascere l’aspettativa di un’impennata del mercato di riferimento, e nonostante le iniziali esitazioni anche gli editori e le librerie tradizionali hanno preso atto che il digitale è ormai alle porte. Eppure i numeri non sono stati subito all’altezza delle aspettative. Nel 2010 gli e-book hanno costituito lo 0,5% del fatturato, e nel primo semestre del 2011 il dato è aumentato, attestandosi sullo 0,7%. Dunque il mercato tedesco, coi suoi tempi, continua a orientarsi sempre più verso la svolta digitale.

Lettura e acquisto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2012

di Emilio Sarno

I dati presentati dal Centro per il libro e la lettura (e rilevati da Nielsen, su 3 mila famiglie al mese ruotate all’interno di un panel di 9 mila) confermano i dati sulla lettura presenti nel numero di gennaio del «Giornale della libreria» (pp. 18-19). Ha letto, secondo Istat, «almeno un libro» (non scolastico nei 12 mesi precedenti) il 45,3% della popolazione (con più di 6 anni di età); il 49% secondo Nielsen (ma su un universo di popolazione con più di 14 anni). Un dato – messo in evidenza da pressoché tutte le indagini sulla lettura condotte in questi anni – è che nella fascia 6-11 gli indici di lettura sono più alti dovrebbe spostare quel 49% a valori superiori al 50%. Invece, calano! Su base annua avevamo a partire dai dati Istat un -2,7%. Su base trimestrale, questi di Nielsen, nel confronto terzo trimestre/quarto trimestre 2011 portano a un -11,3%. Se quest’ultimo confronto lo estendiamo dal primo al quarto trimestre il calo si attesta a un -5,4%. 720.000 lettori in meno (>6 anni) da una parte); - 900.000 dall’altra.

Dvd: una referenza per la libreria?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2007

di Emilio Sarno

Il mercato home video vale nel 2006 circa 909 milioni di euro (con 153.800.000 di pezzi o atti di noleggio equivalenti) con una crescita del 2% in più rispetto all'anno precedente...

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