Uno sguardo all’ultimo rapporto Uelci riassunto nelle pagine precedenti (ma si vedano anche, in questo numero, i dati nelle pagine dedicate ai Numeri della produzione) basta per far capire che l’editoria religiosa italiana gode di discreta salute. Centinaia di case editrici tutelano la bibliodiversità delle varie confessioni religiose – non solo cristiane – ma, se l’area riflessiva e quella divulgativa continuano a crescere, la varia sta attraversando un periodo di contrazione.
Un fatto questo in controtendenza rispetto al mercato dell’editoria laica dove la varia realizza volumi importanti sia in termini di produzione (la narrativa conteporanea rappresenta, secondo l’ultimo rapporto Nielsen, il 15% del totale) che da quello delle copie distribuite (il 29% secondo i dati Istat).
Cosa è successo dunque al romanzo religioso? Per capire quali sono le dinamiche in atto nell’editoria religiosa ne abbiamo parlato con Don Giacomo Perego (direttore editoriale San Paolo), Andrea Menetti (coordinatore editoriale Consorzio per l’editoria cattolica-Rebecca Libri) ed Enzo Pagani (titolare della libreria Buona Stampa di Bergamo).