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Editoria religiosa

Non di soli libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2015

di Antonio Lolli

In un momento particolarmente complesso come quello di oggi, è sempre più importante per una casa editrice riuscire a diversificare la propria offerta, così da fidelizzare ulteriormente i propri clienti ma anche soddisfare le esigenze di nuove fasce di pubblico. Riportiamo di seguito le esperienze di tre realtà editoriali che hanno saputo, in maniera diversa, offrire nuovi servizi ai propri clienti, sfruttando le possibilità che le tecnologie e le attuali forme di comunicazione mettono a disposizione. È il caso di Effatà, casa editrice che ha creato una società specializzata nell’organizzazione di viaggi culturali e spirituali, ma anche di Iperborea, particolarmente attiva nella realizzazione di corsi di lingue nordiche, seminari e incontri, e di minimum fax, che opera, mediante la minimum fax media, anche nella produzione di audiovisivi e di eventi.

Il Papa e gli altri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Redazione

Attenuate dal proliferare di produzioni editoriali riguardanti il pontefice, le performance di vendita delle librerie religiose sembrano accusare in modo meno doloroso la flessione degli ultimi anni. L’ampio consenso raggiunto da papa Francesco non può tuttavia da solo far miracoli e le librerie di settore si trovano impegnate in una ricerca sempre più mirata di nuovi titoli e linguaggi, al fine di offrire una proposta che sia attenta ai problemi sociali e culturali odierni. Come si organizza lo scaffale religioso in libreria? Lo abbiamo chiesto a Samuele Bernardini, direttore e coordinatore degli eventi della libreria Claudiana di Milano, e presidente di Lim – Librerie indipendenti Milano.

La versione di Marta Baroni:libri e fedi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Marta Baroni

Non è semplice parlare di religione, questa è l'interpretazione di Marta Baroni

Non di soli libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Serena Baccarin

Pensate sin dalle origini come luoghi di diffusione di testi, oggetti e arredi sacri, le librerie religiose sono state promotrici ante litteram del non book. Andati i bei tempi non sospetti, questi stessi punti vendita si trovano oggi a riorganizzare il settore merceologico alla luce di un mercato sempre più sofferente e bisognoso di margini extra editoriali. Come gestire il non book all’interno di una libreria religiosa all’insegna dell’originalità, dell’innovazione e della professionalità? Ecco i dieci consigli di Enzo Pagani, direttore delle librerie Àncora per l’area lombarda, e membro di Uelci, l’associazione che raccoglie librerie ed editori cattolici italiani.

Oltre papa Francesco?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Giorgio Raccis

In attesa di analizzare i dati dell’Indagine 2015 sull’editoria religiosa in Italia, che sarà presentata al Salone del libro di Torino ed è realizzata per Uelci dal Consorzio editoria cattolica e dall’Ufficio studi di Aie, la lettura delle classifiche che raccolgono i dati del circuito di librerie collegate al sistema Arianna+ offre alcuni spunti interessanti per l’analisi del settore. Senza pretendere di attribuire alle statistiche un valore profetico o vaticinante, la loro lettura fa emergere alcune tendenze di fondo. Tre sono le aree su cui focalizziamo l’analisi: il mercato del libro religioso (che fotografa l’andamento dei prodotti editoriali di argomento religioso, editi da editori laici e religiosi), il segmento delle librerie religiose di catena e il mercato dell’editoria religiosa (che rappresenta le vendite di tutti i prodotti editoriali degli editori cattolici e di altre confessioni).

Riflessioni sulla fede

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

di Gabriele Pepi

Se il 2013 è stato l’anno di papa Francesco e dei tanti libri pubblicati sulla sua parola, il 2014 ha visto fare capolino i primi titoli che si ripromettono di scavare nel messaggio del pontefice argentino. Naturalmente le angolazioni di questa ricerca, come è giusto che sia vista la fitta trama di case editrici specializzate nella produzione religiosa presenti nel panorama editoriale dello Stivale, sono le più variegate: dai libri dedicati ai ragazzi a quelli di saggistica, da brevissime dissertazioni a più corposi volumi, dai testi più teologici ai compendi pratici la tendenza sembra per altro essere destinata ad affermarsi ulteriormente in questo 2015. D’altro canto, come spiega Guido Dotti (amministratore delegato Edizioni Qiqajon) nell’intervista che segue, «editoria religiosa non significa soltanto pubblicare testi di argomento religioso, ma ancor più far dialogare le istanze di fede con il tessuto della convivenza civile». In questo senso uno dei temi caldi sarà sicuramente il Giubileo proclamato a sorpresa dal pontefice. «Il tema della misericordia scelto da papa Francesco – commenta Aurelio Mottola (direttore Vita e Pensiero) – aiuterà a focalizzare la riflessione credente, e quindi le proposte editoriali, sui fondamentali del cristianesimo e sulla riforma della Chiesa, che va accompagnata da una complessiva visione ispiratrice».

Spleen et idéal delle librerie religiose

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2015

Autori vari

Con la crisi editoriale del settore religioso, alleviata negli ultimi due anni dall’ingresso dirompente di papa Francesco nelle classifiche, stupisce, e non poco, osservare come in Francia il libro protagonista della rentrée settembrina, fosse già Il regno di Emmanuel Carrère, ovvero una confessione privata e insieme un’indagine sulla fede che si fa racconto del primo secolo di cristianesimo. Stupisce un po’ meno che dopo l’attentato a «Charlie Hebdo» del 7 gennaio 2015, a occupare i primi posti nelle classifiche francesi siano stati libri a tema religioso e pamphlet, da Sottomissione di Houellebecq, a Il suicidio francese di Éric Zemmour, da Place de la Rèpublique. Pour une spiritualité laïque, sino al boom nelle vendite di titoli come il Trattato sulla tolleranza di Voltaire, e la rottura di stock, annunciata su tutti i giornali francesi, del Corano. Più che un ritorno alla spiritualità, si evince innegabilmente il rinnovato bisogno della ricerca di una propria identità, nonché l’interesse verso il rapporto tra laicità e religioni. Se in Francia il settore religioso vale oggi l’1% delle vendite degli editori – contro il 6,3% dell’Italia e il 2,9% della Germania – ciò è frutto di una contrazione superiore a quella dell’editoria generalista, con una perdita di più del 30% di vendite negli ultimi cinque anni. In Francia coloro che dichiarano di leggere libri afferenti all’area religiosa sono per lo più praticanti regolari (in una percentuale che varia tra il 60 e 80% a seconda delle aree geografiche) che rientrano nella fascia dei grandi lettori e in netta maggioranza donne. Un elemento interessante che caratterizza questo pubblico è la modalità di acquisto: se circa il 23% dei francesi sceglie abitualmente le librerie fisiche per acquistare i libri, nel caso del settore religioso questa percentuale arriva al 75% con una preferenza per le librerie indipendenti e per quelle specializzate. Le librerie religiose in Francia, rappresentate per lo più dal Syndicat des librairies des littérature religieuse (Sllr) e dalle due maggiori catene di librerie specializzate, La Procure e Siloë, sono circa 250. A queste si aggiungono le librerie ebraiche, una trentina circa, e quelle musulmane, una ventina, in entrambi i casi concentrate per lo più a Parigi.

Il libro religioso a Torino

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Elena Vergine

Un Cupolone di libri alto otto metri, sarà questo lo stand del Vaticano, Paese ospite della 27esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino, un’occasione di grande visibilità anche per tutta l’editoria religiosa italiana. Messa a dura prova dalla crisi, come del resto tutta la produzione editoriale, ma attenta al cambiamento e con una rinnovata vivacità di proposte e di tematiche attuali, l’editoria religiosa – che da noi diventa sinonimo di cattolica – coglie gli stimoli provenienti dai vertici della Chiesa declinandoli in cataloghi ricchi di novità. Se infatti il nuovo pontefice ha saputo guadagnare le attenzioni anche del mercato editoriale laico insistendo sulla necessità di instaurare un dialogo tra cattolici e realtà distanti, la sua figura è stata di ispirazione per la stessa editoria religiosa, portando al centro dell’attenzione mediatica e del dibattito ecclesiale temi e valori nuovi: le emergenze sociali, le questioni familiari, i pilastri della vocazione e della missione cristiana e la teologia stessa con alcuni suoi esponenti. La stessa importanza attribuita da papa Francesco ad Internet, definito «un dono di Dio», e alle opportunità del digitale si rispecchia nella corsa verso l’innovazione e nell’apertura verso il digitale delle case editrici religiose. Dunque, anche in virtù della presenza del Vaticano al prossimo Salone internazionale del libro di Torino, il segmento dell’editoria religiosa si prepara ad accendere i riflettori sulla propria produzione.

La versione di Gud

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Redazione

Il numero di aprile è dedicato ai libri di fede e Gud non si lascia scappare l'occasione per riflettere su un autore particolare. Per conoscere altri lavori di Gud visitate il sito www.gud.it

La voce del Vaticano

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Redazione

Il rapporto tra la Parola e le parole è senza dubbio una delle sfide più impegnative con cui la Chiesa e la comunicazione vaticana si sono dovute confrontare negli ultimi anni. Non parliamo solo degli ultimi eventi mediatici (siano essi la rinuncia di Benedetto XVI o Vatileaks) ma della necessità di capire e interpretare i cambiamenti in atto nei modi di fare informazione e nelle necessità del pubblico. Se con il Concilio Vaticano II e l’emanazione dell’Inter Mirifica – una vera e propria magna charta per la comunicazione vaticana –, assistiamo ad una nuova presa di coscienza della propria capacità di fare notizia, è con papa Bergoglio che la Chiesa ha riscoperto il suo volto più umano. Ne parliamo con Angelo Scelzo, vicedirettore della sala stampa del Vaticano e autore del volume La penna di Pietro (Lev, 2013).

Papa Francesco: un ciclone in libreria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Giorgio Raccis

Parafrasando scherzosamente una nota serie televisiva tedesca di argomento conventuale si può affermare senza tema di smentita che Jorge Mario Bergoglio negli ultimi dodici mesi (risale infatti al 13 marzo 2013 la sua salita al soglio pontificio) si è abbattuto «come un ciclone» in libreria e ha monopolizzato l’attenzione di gran parte del mondo editoriale e librario italiano. Non si sono ancora spente le luci, mentre la folla che aveva accolto stupita il papa venuto «dalla fine del mondo» sta sfollando da piazza san Pietro, che le Edizioni Missionarie Italiane (Emi) bruciano sul tempo la concorrenza più agguerrita ed escono con tre novità, due testi tradotti di Bergoglio e un libro di Gianni Valente. Il 17 marzo quest’ultimo volume (Francesco. Un papa dalla fine del mondo) è già in testa alla classifica nelle librerie religiose, sostituendo gli ultimi scritti autobiografici del papa teologo e scrittore, Benedetto XVI. Da questo momento il mondo editoriale sembra quasi ipnotizzato dalla figura di questo gesuita, inizialmente pressoché sconosciuto e che per primo sceglie il nome di Francesco, inondando i banconi delle librerie di un numero impressionante di novità, libri di papa Francesco e libri su papa Francesco.

Testimoni laici

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2014

di Lorenza Biava

Sempre più spesso scorrendo le classifiche di non fiction si trovano libri di argomento religioso. Facendo un po’ di attenzione ci si può facilmente accorgere che spesso a firmare questi bestseller non sono gli editori religiosi ma quelli non confessionali. D’altro canto gli stessi lettori non hanno più come canale d’elezione le librerie specializzate e spesso accanto all’ultimo Camilleri acquistano i libri di don Gallo o le testimonianze di Paolo Brosio. Ma il marchio dell’editore ha ancora un valore per i lettori? Ne abbiamo parlato con due editori laici, Chiarelettere e Piemme.

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