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Editoria religiosa

Il posto del sacro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

di Redazione

Mai come negli ultimi tempi la religione, nel senso più ampio del termine, è tornata al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Nel bene o nel male, quale baluardo contro l’irrazionalità della condizione moderna, quale bandiera da sventolare in nome di una presunta difesa di civiltà, ma anche quale orizzonte di senso in grado di restituire una speranza e un’umanità a una società stritolata dal braccio della tecnologia e del culto del denaro. Vera rinascita o solo una moda al servizio dei meccanismi dei mass media? Ne abbiamo discusso con alcuni editori specializzati nel segmento religioso: Ares, Cittadella, In dialogo, Messaggero, Uomini Nuovi.

La Parola in codice binario

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

Autori vari

Quali forme, quali linguaggi per una Chiesa che voglia parlare all’uomo contemporaneo? Tecnologie di ultima generazione per un messaggio vecchio di millenni. L’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione procede con velocità sempre maggiore, trasformando e rimodellando abitudini e stili di vita. Da questo processo non poteva essere esclusa nemmeno la religione che, anzi ha saputo negli ultimi anni sfruttare appieno le potenzialità dei nuovi strumenti tecnologici, Internet in primo luogo. La frontiera più recente sembra essere quello che oltre oceano è stato soprannominato Godcast, ovvero la «predicazione» da scaricare in mp3 direttamente sul proprio iPod. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con don Gennaro Matino, dal 1986 parroco della parrocchia della SS. Trinità, in una zona della città partenopea che non vive i gravi problemi di degrado, criminalità ed emarginazione di altri quartieri, ma dove tuttavia il messaggio evangelico si deve scontrare quotidianamente con i valori e gli idoli proposti dalla società del benessere. E che ha un proprio Podcast.

Resistenza e resa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

di Redazione

Figura di coraggio, di coerenza, di speranza, Bonhoeffer è figura altrettanto scomoda e certo poco gradita al cattolicesimo italiano preconciliare. Non a caso la prima edizione di Resistenza e resa, titolo quanto mai esemplare (contiene le lettere inviate all’amico E. Bethge, lettere ai genitori, alcune poesie) fu pubblicata solo nel 1968, da Bompiani, nel settore degli studi filosofici e religiosi della casa editrice allora diretto da Paolo De Benedetti, su segnalazione di Italo Mancini. A Rosino Gibellini, direttore editoriale della casa editrice Queriniana, che ha promosso la pubblicazione dell’edizione critica di Bonhoeffer, chiediamo di darci alcune linee della ricezione del teologo tedesco in Italia e sul significato attuale del suo pensiero.

Testi sacri in allegato

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

Autori vari

Ne abbiamo parlato con Diego Manetti che ha curato dal punto di vista scientifico ed editoriale l’operazione di vendita abbinata dei volumi della collana Grandi libri della religione edita da Piemme con «TV Sorrisi e canzoni». In primo luogo abbiamo chiesto quali sono stati i motivi che hanno portato alla decisione di proporre, in un’edicola affollata di collaterali di ogni sorta, il libro «religioso», per di più abbinandolo a una testata molto lontana da esso per contenuto e approccio.

Una storia editoriale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

di Redazione

L’avventura editoriale in Italia di Dietrich Bonhoeffer inizia per noi nel 1965, con un libro di Giorgio Tourn, Dietrich Bonhoeffer e la Chiesa sotto il nazismo, edito dalla Claudiana di Torino. Si tratta di un libro di poche pagine, 87 per l’esattezza, indirizzato ai giovani, che ripercorre la vita del teologo tedesco e le vicende della chiesa evangelica tedesca durante la seconda guerra mondiale. Tourn aveva letto una selezione di scritti di Bonhoeffer apparsa in tedesco nel 1964. Nella Prefazione scriveva: «Non è purtroppo possibile indicare alcun libro italiano che tratti di Bonhoeffer o della sua teologia, ci auguriamo che la Claudiana provveda presto a darci una antologia del suo pensiero; esistono però traduzioni in francese dei suoi maggiori lavori: le lettere del carcere, le lezioni e ne raccomandiamo vivamente la lettura».  

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