Sempre più spesso scorrendo le classifiche di non fiction si trovano libri di argomento religioso. Facendo un po’ di attenzione ci si può facilmente accorgere che spesso a firmare questi bestseller non sono gli editori religiosi ma quelli non confessionali. D’altro canto gli stessi lettori non hanno più come canale d’elezione le librerie specializzate e spesso accanto all’ultimo Camilleri acquistano i libri di don Gallo o le testimonianze di Paolo Brosio. Ma il marchio dell’editore ha ancora un valore per i lettori? Ne abbiamo parlato con due editori laici, Chiarelettere e Piemme.