Agnostici, atei, scettici, ricredetevi: il mondo spirituale ha spalancato le porte all’innovazione tecnologica. Non è solo il papa che twitta. Religioni millenarie di tutto il pianeta scodellano quotidianamente decine di app per tablet. Una stima molto approssimativa porta a valutare in oltre cinquemila il numero di app a carattere religioso disponibili per i credenti delle quattro fedi più diffuse. Ad essere cinici e disincantati era inevitabile che un mercato potenziale di tre/quattro miliardi di esseri umani stimolasse un’offerta che sembra non conoscere soste.
Il primato dei numeri spetta ovviamente alla Bibbia, che ripete in digitale il successo planetario della versione a stampa. Per tablet ci sono quasi tremila app, per tutte le età e per tutte le lingue. Di queste più di un centinaio sono in italiano, ma riconoscere quelle «certificate» è un’enorme fatica.
Due app dichiarano l’imprimatur della Cei, la Conferenza episcopale italiana: una è La Sacra Bibbia. Edizione completa di Westbridge Media (1,79 euro), la seconda è La Bibbia (Conferenza Episcopale Italiana), sviluppata da Loudreader, probabilmente
apocrifa e disponibile al momento solo per iPhone (2,69 euro); entrambe offrono un motore di ricerca a full text, ma le recensioni degli utenti non sono entusiaste.
Le preferenze del pubblico, anche di quello italiano, vanno a Bibbia (Holy Bible), gratuita e molto più evoluta tecnicamente.
Ma di Bibbie ce n’è davvero per tutti gli orientamenti religiosi, compresa la Bibbia ebraica, Tanach for all.
Il bestseller indiscusso del mondo Cattolico Romano è Porta Fidei. La fede della Chiesa, pubblicata pochi mesi prima del «gran rifiuto», è un’app gratuita che raccoglie discorsi e catechesi di papa Giovanni Paolo II nell’Anno della fede.