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Libri di Laura Novati

Stacco e ritorno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Laura Novati

È vero che oggi il rapporto tra editoria regionale e nazionale va gestito in modo diverso, soprattutto eliminando la componente troppo localistica, se locale vuol dire assecondare un’ottica provinciale (nei casi peggiori clientelare) e non adeguata al servizio che ogni libro deve rendere alla sua terra d’origine. È altrettanto vero però che alcune editorie regionali italiane sono state più forti di altre perché legate a una cultura territoriale non solo capace di esprimersi, ma di parlare in quanto tale alla cultura nazionale: la Sicilia è fra queste.

Basta una cartolina

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Laura Novati

E’ noto che il prodotto più venduto in tutti i musei del mondo è la T-shirt o maglietta che dir si voglia, ma dietro a essa segue la modesta cartolina; costa poco, in assoluto è il «ricordo» della visita che costa meno, ma ha un alto valore aggiunto che non sempre viene debitamente sfruttato.

I top ten dei ragazzi cinesi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Laura Novati

Gli editori di libri per l’infanzia si trovano oggi in una fase di prosperità senza precedenti. Nel 2002, oltre 30 case editrici specializzate hanno pubblicato 230 milioni di copie, relative a 7.393 titoli. Per queste 30 case editrici lavorano 3.000 redattori, 3.000 scrittori specializzati e alcune famose tipografie. I 200 milioni di giovani lettori costituiscono certo un enorme potenziale di mercato. Il business del copyright di tali libri ricopre circa il 20% del totale di tutto il settore librario, rappresentando perciò la parte più vivace dello scambio di copyright del Paese e questo perché la maggior parte dei libri è importata.  

Libri DOC

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Laura Novati

La tradizione della gastronomia e dell’enologia italiana è stata da sempre grande, le fonti letterarie che lo confermano sono innumerevoli, da Orazio a Virgilio sino a Pellegrino Artusi o al grande Veronelli. E’ proprio questa coscienza produttiva agroalimentare che ha a sua volta generato e ispirato anche la nascita di un’editoria che ha via via affiancato la conservazione, la rilettura delle ricette, ma ha pure accompagnato la lotta per l’imposizione di marchi doc, di campagne per il riconoscimento di originalità e di peculiarità produttive messe a rischio da produzioni industriali contraffatte.

Crimini verbali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

di Laura Novati

C’è una collana, Fare l’Europa, nata dodici anni fa dall’iniziativa di cinque editori di cinque nazioni europee: Beck a Monaco di Baviera, Blackwell a Oxford, Critica a Barcellona, Laterza a Bari-Roma e Seuil a Parigi; la dirige Jacques Le Goff con l’intento di ricostruire la storia d’Europa «senza dissimulare le difficoltà ereditate dal passato», come ha scritto lo storico francese nella prefazione a La democrazia. Storia di un’ideologia di Luciano Canfora. La decisione di pubblicare ogni libro della collana viene presa collegialmente dai cinque editori con il direttore; sino a oggi sono uscite circa una trentina di opere, tutto è andato bene e la collana è apparsa come una premessa di una effettiva interazione sempre più rapida e diretta fra le maggiori editorie europee. Il tutto bene vale però fino allo scorso autunno, e precisamente a novembre, quando Wolfgang Beck, dopo aver firmato il contratto, pagato la traduzione (di Rita Seuss) e messo il libro di Canfora in lavorazione, ha deciso, nella persona del suo direttore editoriale Felten, di sospendere tutto e rifiutare una volta per tutte di tornare sulle sue posizioni. A costo, ha detto, di andare in Tribunale per indebita rescissione di questo contratto.

Le aree di interesse

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

di Laura Novati

Nelle due sessioni in cui si articola il conferimento di premi e contributi per le traduzioni erogati dal Ministero degli affari esteri – Direzione generale Promozione e Cooperazione culturale, Settore Editoria, Ufficio I – sono stati complessivamente assegnati 482.400 euro (vedi Cap. 2767 – Esercizio finanziario 2005; XVIII edizioni, I° e II° semestre). L’elenco dettagliato dei singoli contributi e premi per le singole opere dovrebbe essere pubblicato a tempi brevi sul sito del Ministero (vai), anche se per ora non è disponibile e quindi atteniamoci alla cifra globale: essa è in linea con quella degli anni precedenti, ed è già una buona cosa in tempi di continui tagli e contrazioni di spesa e investimenti pubblici. In questo caso preferiamo parlare di investimenti, perché la traduzione è strumento privilegiato di accesso ad altri contesti culturali, quindi non è spesa, ma investimento per il futuro. La lettura dei dati complessivi va comunque interpretata, tenendo conto che sia le domande sia le assegnazioni passano attraverso quel particolare meccanismo tutto italiano che si svolge nella catena: domanda dell’editore all’Istituto italiano di cultura di prossimità, invio all’Ambasciata di riferimento, invio all’Ufficio sopra citato di Roma, invio alla Commissione; e ritorno con le stesse stazioni. Ciò significa che non sempre è facile distinguere quando la richiesta dell’editore straniero è autonoma e quando invece è sollecitata da un interesse o da un programma in loco dell’Istituto. Nemmeno è sempre facile sapere o calcolare con buona probabilità quando l’editore chiede e quando riceve il contributo, cioè qual è l’intervallo di tempo che passa tra l’uno e l’altro momento del percorso.

Don Camillo va in Corea

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2006

di Laura Novati

Sono state comunicate le assegnazioni di premi e contributi per la traduzione di opere italiane all’estero, secondo il parere della Commissione istituita presso il Ministero degli affari esteri e relative al primo semestre del 2006, in base alle domande presentate entro il settembre 2005. In tutto sono 103 traduzioni, con contributi di maggiore o minore entità, a seconda della complessità del compito di traduzione (la cifra non è stata comunicata, ma tra l’una e l’altra tornata si mantiene sui 500.000 euro all’anno, poco più poco meno). Come sempre, da queste tabelle emergono curiosità e sorprese.

Dal Portogallo al Brasile

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2006

di Laura Novati

Come per la vicina Spagna, dove l’uscita dal franchismo ha dovuto aspettare almeno un decennio per far esplodere nuove e più vecchie voci della narrativa come della poesia, anche per la letteratura lusitana c’è stata una specie di camera di decompressione, ma quando la libertà ha ritrovato le sue strade, si è visto che tutto era continuato sotto la cenere e nel nuovo clima si potevano tentare anche altri cammini.

Sangue sacro, Sacro Graal

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2006

di Laura Novati

I cinquanta milioni di copie venduti dal Codice di Dan Brown (e il tardivo veto cardinalizio di vederne il film derivato) sono sicuramente un risultato economicamente straordinario, ma anche un fenomeno editoriale in parte già sperimentato e, per quanto fortunato, preoccupante, vista la facilità del «credere» che si annida sempre dentro e ai margini dell’esoterico: esso rivela inoltre alcune curiose coincidenze e punti di contatto con quanto avvenne alla precedente svolta del secolo, cioè al passaggio tra XIX e XX secolo: fu allora che apparve un romanzo rivelatosi di pari fama e fortuna e che ha instancabilmente alimentato l’interesse e l’orrore nel suo incessante percorso: stiamo parlando di Dracula di Bram Stoker che esce, appunto, nel 1897.

Per risolvere eterni problemi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2006

di Laura Novati

Passando un bel portoncino di via Quintino Sella, a ridosso di Foro Bonaparte a Milano, si arriva agli uffici di GeAmco, una società per le gestioni amministrative e contabili recita la sigla sciolta. Nata circa una ventina di anni fa, precisamente nel 1981, per l’ostinazione e la dedizione di Ida Elli, che ne è tuttora alla guida, la società ha via via sviluppato i propri programmi e servizi e si pone oggi, probabilmente, come la struttura più avanzata al servizio delle case editrici, per intervenire là dove c’è più bisogno. Non nel piano editoriale, il settore sempre più fervido di una casa editrice specialmente piccola, ma garantendo agli amministratori quegli strumenti indispensabili per consentire di coniugare l’economico al finanziario, la produzione e la distribuzione con la redditività.

Un museo fra i Sassi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2006

di Laura Novati

A ottobre è stato inaugurato a Matera il Musma, il Museo della scultura contemporanea. Prima di tutto va detto che il Museo accoglie tutte opere donate e per allestirlo (salvo ovviamente i lavori di restauro di Palazzo Pomarici dove ha sede) Giuseppe Appella, animatore e direttore scientifico dell’iniziativa, ha detto che non si sono spesi più di 450.000 euro; una cifra irrisoria, considerando il valore delle opere raccolte. Il museo inoltre ospita una bibliteca specializzata in testi di scultura.

I luoghi del libro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2006

di Laura Novati

Il titolo del convegno era uno slogan e un programma: «Che cosa è un libro? Lo si impara al Museo» ed effettivamente la dimostrazione che così può essere c’è stata, sentendo gli interventi dei vari curatori, convenuti da ogni parte alla Triennale lo scorso 24 ottobre. Con lo scopo, da parte della Fondazione, di favorire anche da noi un intreccio virtuoso e fecondo nell’opera svolta da archivi, biblioteche e musei. Anche perché l’elettronica ha mutato il quadro e la trasmissibilità di ciò che sta intorno al libro, nella sua definizione materiale e immateriale. In effetti di Musei del libro in Europa ne esistono ormai tanti, di nuova o antica istituzione, nati in contesti diversi, ma specialmente nell’area dove si è sviluppata l’arte tipografica, in Germania come nei Paesi Bassi e a seguire negli altri Paesi.

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