L’assemblea degli editori del 26 giugno scorso – che ha confermato presidente Innocenzo Cipolletta – ha rieletto i presidenti dei gruppi, che ricoprono anche la carica di vicepresidenti AIE, in cui è strutturata l’associazione. Lorenzo Armando è stato confermato presidente del gruppo Piccoli editori, Renata Gorgani del gruppo Editoria di varia, Maurizio Messina del gruppo Accademico professionale e Giorgio Riva del gruppo Educativo.
Amministratore delegato del Gruppo Editoriale La Scuola – primario operatore del settore dell’editoria scolastica –, in AIE Giorgio Riva è tesoriere dal 2021 e, dal 2024, presidente del gruppo Educativo. Ha trascorso quindici anni in RCS MediaGroup S.p.A. ed è stato poi direttore generale di Rizzoli Education. In precedenza, ha avuto significative esperienze manageriali nella consulenza direzionale (Andersen Consulting, oggi Accenture) e nel settore bancario/assicurativo (Allianz Group).
Riva si trova a guidare anche per il prossimo biennio il gruppo degli editori scolastici, in un contesto che vede il settore affrontare delle sfide complesse. «La popolazione scolastica è in forte diminuzione: nel 2034 avremo 5,1 milioni di studenti e studentesse rispetto ai 6,9 milioni del 2014» dichiarava nel suo discorso all'assemblea AIE di giugno. «L’attuale regolamentazione del nostro settore presenta significative criticità e l’introduzione di nuove Indicazioni Nazionali richiederà altri investimenti oltre a mettere pressione ai nostri processi produttivi» spiegava. «Perciò la sostenibilità del settore dal punto di vista imprenditoriale è a rischio».
«In questi mesi recenti abbiamo intensificato il dialogo con il Ministero dell’Istruzione, ottenendo alcuni interventi migliorativi, riferiti alla scuola secondaria, seppur non ancora sufficienti e gestendo l’emergenza generata dalla prossima introduzione delle nuove Indicazioni Nazionali» raccontava Riva. «Abbiamo richiamato l’attenzione dei media e della politica sul nostro settore: il convegno dello scorso 29 maggio ha avuto un ottimo riscontro e ci ha anche confermato il forte apprezzamento da parte degli insegnanti per la qualità dei libri di testo e di come il libro di testo rimanga uno strumento didattico indispensabile per l’apprendimento e per il funzionamento del sistema scuola».
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«Il terzo obiettivo che perseguiteremo sarà quello di ottenere almeno un parziale adeguamento dei tetti di spesa che tenga conto di un gap che si è creato a causa dell’incremento inflattivo rispetto ai tetti di spesa che per 12 anni, cioè dal 2012, sono rimasti fermi» spiega il presidente dell’Educativo. «Vogliamo richiedere la revisione dell’attuale regolamentazione in particolare per cercare di eliminare la clausola di riduzione dei tetti di spesa del 10% se i libri adottati nella specifica classe sono tutti di tipo B, che rappresentano ormai oltre il 96% del totale delle adozioni».
Per raggiungere questi scopi – conclude Riva –, sarà necessario mantenere l’attenzione sul settore da parte dei media e delle componenti politiche attraverso un’azione di comunicazione attenta e continua e intensificare un confronto e un dialogo aperto e costruttivo con il Ministero dell’Istruzione.
© Fotografia in header di Matteo Rossetti