«Il 2025 ci consegna un quadro difficile per il mercato editoriale italiano» sottolinea Innocenzo Cipolletta, direttore responsabile del Giornale della Libreria. «Nei primi sei mesi le vendite sono calate del 5% a valore e del 5,2% a copie: oltre due milioni di libri in meno rispetto all’anno precedente. Un segnale leggermente positivo arriva da luglio, ma il bilancio resta comunque negativo.
La domanda, d’altronde, è fragile. «Il passaggio dalla 18app alle nuove Carte cultura e del merito ha ridotto gli acquisti dei più giovani, i fondi per le biblioteche hanno subito interruzioni, l’inflazione ha inciso sui consumi delle famiglie. È il peggior risultato in Europa e mostra quanto sia esposto il nostro mercato domestico, ancora sorretto da una minoranza di lettori forti».
L’internazionalizzazione, in questo contesto, non è una scelta accessoria, piuttosto una strada obbligata. L’editoria italiana opera in un mercato italofono limitato, e solo l’apertura verso l’estero consente di crescere e di reggere la competizione globale. In questo percorso, la partecipazione come
Ospite d’Onore alla Buchmesse di Francoforte, un anno fa, ha rappresentato una pietra angolare: «Simbolicamente, perché ha mostrato al mondo un’Italia del libro moderna e vitale; e concretamente, perché ha dato visibilità e spinta al lavoro di lungo periodo degli editori, delle istituzioni, di AIE. Non è un caso che nel 2024 siano stati ceduti all’estero i diritti di oltre 8.500 opere,
l’8% in più rispetto all’anno precedente, e che siano cresciute lingue di traduzione e mercati di destinazione».
Francoforte non è stato un episodio isolato, ricorda Cipolletta, ma parte di una strategia ventennale che ci ha visti, solo tra 2024 e 2025, Ospiti d’Onore anche a
Tunisi,
Varsavia,
Taipei,
Salonicco e
Lima. A queste presenze si sono aggiunti gli stand collettivi a Pechino, Londra e Guadalajara – dove torneremo Ospiti d’Onore nel 2026 – e il consueto fellowship program di Più libri più liberi. È un percorso che ha ampliato i mercati, rafforzato relazioni, moltiplicato le occasioni di confronto internazionale.

Anche
questo numero del Giornale della Libreria riflette la necessità di guardare dentro e fuori. Lo fa con i
dati sul mercato nazionale, indispensabili per misurare le difficoltà e programmare gli interventi, ma anche con le quattro pagine centrali in inglese, che sintetizzano i contenuti del
Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2025 che AIE pubblicherà a breve, pensate per
presentare l’editoria italiana a chi ci incontra nelle fiere internazionali. E lo fa con i
suggerimenti del team della Buchmesse, che guidano editori e lettori fra gli appuntamenti principali di un evento immancabile che è al tempo stesso vetrina e laboratorio. Ma anche con contributi che esplorano le forme più peculiari, e globali, assunte della
narrativa contemporanea. E uno sguardo a
BookCity Milano, che inaugura una nuova fase con la nascita della Fondazione guidata da Luca Formenton, anche per rilanciare la propria vocazione internazionale.
«Sono tasselli diversi, ma uniti dalla stessa consapevolezza: la nostra editoria deve confrontarsi con un mondo sempre più integrato e competitivo, e la dimensione internazionale non è alternativa a quella nazionale, ma la condizione stessa per rafforzarla».
Il compito del Giornale della Libreria è accompagnare questo percorso, documentando contraddizioni e possibilità. «Un anno dopo Francoforte, la sfida che abbiamo davanti è chiara: consolidare l’apertura ai mercati esteri e, nello stesso tempo, rinforzare la base della lettura in Italia». Solo tenendo insieme queste due dimensioni l’editoria italiana potrà continuare a crescere e a raccontare, con credibilità e autorevolezza, il nostro Paese dentro e oltre i suoi confini.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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