La rivistaA mille miglia da casa
di Lorenza Biava
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Nate dalla passione di bibliofili innamorati del nostro Paese o dall’ispirazione di giovani librai migranti, le librerie italiane all’estero sorgono ormai in tutte le principali città europee. Un viaggio tra Amsterdam, Parigi e Bruxelles alla ricerca dell’origine della passione per il libro italiano.
Belli da guardare
di Paola Sereni
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Stracolme, minimali, trasparenti, polverose, studiate, commerciali, progettate. Sono le vetrine, l’amo a disposizione del libraio per convincere il lettore a entrare a passeggiare tra gli scaffali e magari, se si è fortunati, a convincerlo per un attimo dell’irrimediabile necessità del superfluo. Come per ogni pescatore che si rispetti anche il libraio ha i suoi trucchi: allestire vetrine tematiche, variare la proposta in base a ciò che accade di giorno in giorno, strizzare l’occhio all’ultimo libro menzionato da questa o quella trasmissione tv e così via. Che sia singola, doppia o a parete, la sostanza non cambia: tenere l’amo appuntito è fondamentale per attirare la curiosità dei lettori «infedeli». E non è detto che una vetrina stracolma di libri sia meglio di una che punta all’essenzialità. Le tecniche di visual merchandising non sembrano però essere troppo familiari tra i librai nostrani e non capita spesso di imbattersi in un progetto come quello portato avanti da Cristina Clerici e Luca Rizzardi, librai alla Libreria del Corso di Varese.
Blog power!
di Elena Refraschini
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Il vero e proprio boom dei blog è scoppiato negli ultimi due anni. Nonostante i sondaggi su questo argomento non siano ancora numerosi, sono significativi i risultati di un’indagine condotta da Verso Advertising: nel 2010 il 37% dei lettori dichiarava di aver acquistato un libro grazie ad una «recensione». Nel 2011 viene introdotta un’importante distinzione che porta la suddetta voce a scendere al 18.9%, mentre la «new entry» che rappresenta gli acquisti di libri grazie ad una recensione letta sui blog è già al 12.1%: percentuale degna d’attenzione, se si considera che il marketing via social network – sul quale gli editori investono molto – porta all’acquisto solo il 10% degli intervistati. Un segnale dell’interesse dell’editoria per il fenomeno è stato l’acquisto a gennaio di quest’anno da parte di Reeds, la società proprietaria di BookExpo America, della Book Bloggers Convention, che ha avuto come risultato l’organizzazione della convention della Bbc ll’interno del Bea a giugno 2012. Ad aprire gli incontri è stata Jennifer Weiner, blogger e scrittrice: «Non c’è mai stato un momento più favorevole di quello che stiamo vivendo oggi per prendere parte ad un dialogo sui libri e sulla lettura», ha detto.
Conquistare l'infedele
di Gabriele Pepi
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Assecondare i cambiamenti nelle modalità d’acquisto, sempre più infedeli e multicanale, del lettore è diventata la parola d’ordine per molti nuovi progetti lanciati nei mesi scorsi. La fusione in Internet bookshop Italia della società proprietaria delle librerie Melbookstore, Altair, e la creazione della catena di librerie a insegna Ibs.it ha provato a immaginare un’integrazione tra librerie fisiche e on line. Un canale, quello tradizionale, che ha visto anche l’inaugurazione, da parte di Feltrinelli, di un nuovo concept store, RED – Read, eat & dream, nel quale il food diventa uno spazio esperienziale innovativo. Sul fronte on line è San Paolo a tentare una formula ancora poco esplorata dal settore religioso con il varo, a giugno, del suo primo store, in competizione con i portali di e-commerce religiosi ma anche con quelli generalisti, grazie ad una proposta che strizza l’occhio anche all’utente laico.
Dalla penna al tablet
di Intervista a Giuseppe Costa, Redazione
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Se Benedetto XVI usa ancora la penna per fissare sulla carta le proprie riflessioni, i suoi testi sfruttano già il digitale per raggiungere milioni di fedeli via Web. A contribuire a questa primavera digitale – non a caso prendiamo in prestito il titolo del Salone del libro di Torino di quest’anno – è soprattutto la Libreria editrice vaticana (Lev) che dal mese di giugno è presente con le Catechesi illustrate di Benedetto XVI e altri venti titoli, nel circuito della Bottega del Santo.
E in Italia?
di Lorenza Biava
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Molti editori, nel corso di questi ultimi anni, si sono resi conto che i lettori spesso si rivolgono ai blogger per determinare le proprie scelte di lettura. Non esiste ancora uno studio che metta in diretta relazione un incremento delle vendite in libreria con le recensioni ricevute on line ma, a fronte di questa presa di coscienza, i rapporti editore-blogger stanno iniziando a prendere una forma più articolata anche in Italia. Come raccontano al «GdL» Jacopo Donati, direttore editoriale di Finzioni (www.finzionimagazine.it) e Noemi Cuffia, meglio nota come Tazzina di caffè (eccomimi.blogspot.it).
Fermare i pirati
di Renato Esposito
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Posto che ormai (e finalmente) nessuno nega che la pirateria dei contenuti costituisca un grave problema e un freno allo sviluppo dei mercati legali, le contromisure che possono essere adottate per arginarla si scontrano spesso con le istanze di contemperamento degli interessi dei navigatori, con la ritrosia alla collaborazione da parte dei provider di connettività, e più in generale con una percezione di scarsa lesività dei propri comportamenti da parte dei downloader. È evidente che, a livello «micro», ciascun avente diritto possiede gli strumenti che gli possono consentire di ottenere la rimozione dei contenuti messi a disposizione da un certo sito contro la propria volontà. I sistemi di notice & take down, in forza dei quali il sponsabile della violazione rimuove «spontaneamente» i contenuti illeciti a fronte di una semplice segnalazione dell’avente diritto o di un suo delegato, sono molto efficaci e – nella peggiore delle ipotesi – è sempre possibile interpellare le forze dell’ordine e la magistratura per la risoluzione delle situazioni più gravi, anche se con i tempi e i costi tipici dell’attività giudiziaria.
Giocare controvento
di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto
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Ho recentemente fotografato due scaffali di letteratura per ragazzi alla Waterstone di Reading, una cittadina universitaria a Ovest di Londra e a Sud di Oxford. Mi ha colpito l’intuizione di offrire al lettore una selezione di romanzi classici e moderni, di fumetti e fantascienza, che avessero come tema comune quello della distopia e dell’utopia: utopie immaginarie, cercate, fallite, per bambini. Distopie a fumetti, televisive, teatrali e romanzesche. Vi si diceva che è distopico un mondo alternativo dove qualcosa è andato diversamente rispetto al nostro, mentre è utopico un mondo più distante, ma in qualche modo immaginato.
Illustrare l'editoria
di Giorgio Kutz
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L’avvento del digitale ha seminato scompiglio anche nel grande e variegato mondo dell’editoria illustrata che comprende l’educational, il reference, i manuali e le guide di ogni tipo oltre agli «illustrati» veri e propri di arte, moda, fotografia, design eccetera. Con la nascita degli e-book sono emersi nuovi problemi di disponibilità e di tutela dei diritti delle immagini per i nuovi formati dei libri.
Italiani o stranieri?
di Oddina Pittatore e Rosalba Rattalino
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La risposta alla domanda del titolo è inversamente proporzionale alla posizione in classifica. Se nei 20 titoli più venduti trionfa il made in Italy (13 libri contro 7 tradotti), nei top 50 la differenza diminuisce (29 italiani e 21 stranieri), per arrivare a una sostanziale parità nei Top 100 (appunto 50 e 50). È un fenomeno che anche nel 2012 conferma tendenze che avevamo visto emergere negli anni precedenti e ancora nel 2011. I bestseller internazionali, quando contagiano, possono essere travolgenti, come il romanzo di Amy Bratley, al secondo posto negli acquisti, le diete di Pierre Dukan (2 libri nei primi 10) e il primo volume di E. L. James che, uscito a giugno, in sole tre settimane ha conquistato la 16esima posizione nella classifica semestrale anticipando la fortuna della trilogia nei mesi successivi.
La mappa dell’editoria
di Sandro Pacioli
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La seconda parte del 2011 è stata, diciamola tutta, un po’ avara di vicende societariedi rilievo (prima avevamo avuto lo shopping Feltrinelli in Spagna e in Italia con Donzelli). Bisogna attendere la prima metà del 2012 per assistere a trasformazioni societarie importanti. È infatti a giugno che si è conclusa la vendita da parte di Rcs di Flammarion a Gallimard. I fili rossi che si dipartono dalla mappa che si può trovare nelle pagine successive, o che ne derivano, sono molteplici e diversi.
Lia entra nel vivo
di Rosa Mugavero
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Grazie all’adesione dei primi editori e dei primi canali distributivi, il progetto Lia mette in atto il modello di produzione e distribuzione degli e-book accessibili di Iperborea, Gruppo Mondadori, Gruppo Giunti, Sonda, Gruppo Rcs, Polillo, Minimum Fax, Il Mulino, Gruppo GeMS, Editori Laterza e Zanichelli Editore. Sono questi i primi editori che hanno deciso di partecipare al progetto Lia-Libri Italiani Accessibili e che con i loro titoli contribuiranno a mettere a disposizione un catalogo di tremila e-book di narrativa e saggistica, accessibili alle persone non vedenti e ipovedenti. Tra i primi titoli selezionati per la composizione del catalogo ci sono best seller, vincitori di premi letterari e novità editoriali come ad esempio Inseparabili di Piperno, vincitore del Premio Strega, l’ultimo titolo di Carofiglio, Fai bei sogni di Gramellini, il premio Pulitzer Jennifer Egan e il premio Andersen Aidan Chambers. Ma quali sono stati gli aspetti del progetto Lia che più hanno convinto gli editori all’adesione?
Obiettivo: 42 territori
di Elisa Molinari
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Risiko è uno dei più famosi giochi di strategia da tavolo. Scopo del gioco? Il raggiungimento di un obiettivo predefinito che può consistere nella conquista di un certo numero di stati, di due o più continenti o nell’annientamento di un avversario. Nello scenario editoriale internazionale, c’è un giocatore che ha invece un obiettivo molto più ambizioso: conquistare tutti i 42 territori disponibili. Detto fuori dalla plancia da gioco, mirare a tutti gli anelli della filiera editoriale. Per fare questo il giocatore «si impegna ad essere l’azienda più attenta al cliente del mondo e offre ai propri clienti la possibilità di scoprire e trovare qualsiasi cosa vogliano acquistare on line. Per fare questo, punta ad offrire ai propri clienti i prezzi più bassi possibili». Nelle parole di Amazon, questo l’obiettivo dichiarato già nel lontano 1995, anno della messa on line del sito e ribadito durante il lancio degli ultimi Kindle
Più... internazionali
di Interviste a cura di Lorenza Biava
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Parola d’ordine: internazionalizzazione. Sempre più importante nei bilanci di molti editori, la compravendita dei diritti è anche un momento fondamentale per creare rapporti con gli editori stranieri, portando all’estero la cultura italiana. Ecco perché quest’anno Più libri più liberi riproporrà il 6-7 dicembre il Fellowship Program rivolto agli operatori di settore stranieri interessati a sondare nuove opportunità di relazione e di mercato. Punto di forza sarà la proposta degli editori che offrirà una variegata panoramica di ciò che di meglio la piccola e media editoria indipendente ha da offrire a chi è in cerca di autori e libri italiani da tradurre e pubblicare all’estero. Una premessa importante per fare in modo che la fiera promossa dall’Associazione acquisti un profilo sempre più internazionale, qualificandosi sempre più come luogo ideale per favorire incontri mirati tra editori italiani e stranieri come raccontano alcuni dei professionisti protagonisti delle scorse edizioni.
Read. LeggItaliano
di Luisa Finocchi
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La costante osservazione dell’export dei titoli italiani nel mondo realizzata nel 2009 da Aie con Ice e Doxa è stata il punto di partenza per una serie di indagini la cui continuità sottolinea l’importanza di questo settore per l’industria editoriale nazionale. Gli ultimi approfondimenti sembrano confermare, anzi avvalorare, alcune linee di tendenza emerse nel corso dell’indagine del 2009 che, in primo luogo, segnano una sostanziale stabilità dell’export dei libri in italiano nel mondo: un mercato limitato, circa 40-42 milioni di euro annui, pari al 1,2% del mercato complessivo. Questo, si sa, è dovuto da un lato al numero limitato di lettori/acquirenti di libri in italiano all’estero, e dall’altro alle scarse politiche istituzionali volte a promuovere l’insegnamento della nostra lingua nel mondo.
Signore in rosa
di Elisa Molinari
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La trilogia delle Cinquanta sfumature in tutte le sue colorazioni è senza dubbio il fenomeno editoriale dell’anno. Record di vendite (si parla di trenta milioni di copie solo negli Stati Uniti), campagna promozionale di primo livello e un tam-tam mediatico capace di trasformarlo in un vero e proprio fenomeno di costume. Merito anche dell’autrice inglese E. L. James, nuovo guru del femminismo, inserita da «Time Magazine» perfino tra i cento personaggi più influenti del 2012. In Italia per la presentazione del secondo volume della trilogia, ha dato prova di essere il miglior strumento di marketing per i propri libri: atteggiamento ammiccante (e mai troppo sfrontato), grande disponibilità e un eccezionale rapporto con le proprie lettrici (il fatto di avere dei lettori, confessa, la imbarazza molto) sia di persona che in rete. Se infatti alla presentazione del libro decine di donne (e di ragazzine accompagnate da zelanti fidanzati) hanno fatto la fila per aggiudicarsi una copia autografata, in rete (soprattutto su Twitter) l’autrice dispensa saluti, battute e commenti. E le vendite non fanno che aumentare al punto da aver polverizzato alcuni dei record che erano di J.K. Rowling, Dan Brown o Stieg Larrson.
Usati ma buoni
di Elena Vergine
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L’editoria italiana è in continuo cambiamento: trasformazioni, acquisizioni e nuovi format di librerie sono solo alcune delle formule adottate per rispondere alle minacce della crisi economica. Uno dei settori che, per la sua particolarità, sta ottenendo i risultati migliori in questi tempi difficili è quello del remainder e del cosiddetto libro usato o «a metà prezzo». Ma quanto il benessere del mercato del remainder dipende dalla rinnovata attenzione degli italiani risparmio e quanto dalle innovazioni e dalle strategie di marketing? Ne abbiamo parlato con Edoardo Scioscia (amministratore delegato Libraccio).
Verso la libertà
di Laura Novati
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Non sono molti i paesi al mondo in cui la libertà di edizione e pubblicazione, parte determinante della più generale libertà d’espressione del pensiero, è una realtà acquisita e senza problemi. Se anche fra gli stessi paesi aderenti alla Associazione internazionale degli editori dovessimo misurare i diversi gradi di applicazione o riconoscimento di questa libertà, le conclusioni non sarebbero sempre incoraggianti. Ciò non deve impedire, ma sollecitare gli organismi internazionali di rappresentanza a mettere in moto forme di intervento e petizioni ben indirizzate che finiscono per avere il loro peso quando si percepisce che nascono da una volontà politica precisa, non puramente verbale. Il problema vero, si sa, è quello di averle, queste informazioni, anche se la rete fa molto, e la denuncia passa sempre più spesso di lì. Però la denuncia ha un altro peso quando, come nel caso del recente Congresso dell’Ipa svoltosi in Sudafrica, Ben Ayed si è esposto in prima persona parlando – proprio all’interno del Comitato Freedom to publish – della situazione che si è venuta a determinare nel suo paese, la Tunisia, dal gennaio 2011, da quando cioè dovrebbe essersi avviato un processo di democratizzazione. Stiamo parlando di Tunisia, di un paese dove comunque, sia la ribellione che ha mutato il volto politico del paese sia la repressione non è degenerata nella violenza.
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