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Editori

Prestiti digitali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2014

di Elisa Molinari

3 mila biblioteche aderenti in 15 regioni italiane e 4 Paesi stranieri (Svizzera, Slovenia, Australia, Giappone), 25 mila e-book italiani di 230 editori, oltre 70 mila e-book stranieri. Questa è in estrema sintesi, MediaLibraryOnLine, la piattaforma italiana per il prestito digitale che oggi conta 290 mila utenti iscritti. Abbiamo chiesto a Giulio Blasi, amministratore unico di Horizons Unlimited, la società che ha sviluppato Mlol, di raccontarci le ultime novità. Cosa è cambiato da quando avete iniziato nel 2009? È cambiato tutto, nel senso che nel 2009 di fatto non esisteva un mercato degli e-book in Italia. Siamo partiti un anno prima rispetto allo sviluppo dei grandi shop italiani: l’unico operatore che lavorava in digitale con le biblioteche in quel periodo era Casalini libri che è ancora un nostro partner importante, principalmente nel settore dell’editoria accademica. Una volta partiti, il percorso è stato relativamente rapido soprattutto se confrontato con la realtà americana. Negli Stati Uniti tutto questo è iniziato nel 2000 con Overdrive, il nostro omologo americano che magari, prima o poi, diventerà nostro competitor in Italia.

Cambiamenti in corso

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Alfieri Lorenzon

Come deve adeguarsi una rivista professionale ai cambiamenti che in questi anni stanno modificando non solo il modo di tenersi aggiornati, ma anche i «tempi» da dedicarvi e gli strumenti per farlo dal punto di vista dei contenuti e delle informazioni da trattare, così come dei servizi agli abbonati e agli editori? Sono queste le domande che ci stanno guidando nella trasformazione della rivista dell’associazione: il «Giornale della Libreria». Le risposte a queste domande sono passate, tra 2012 e 2013, prima di tutto attraverso la riorganizzazione del sito Web e dei suoi contenuti con la presentazione di notizie e flash di attualità relativi al mercato italiano e internazionale. Inoltre dallo scorso anno i processi produttivi sono stati riportati internamente alla redazione, passaggio indispensabile per arrivare alla realizzazione di un’edizione digitale del «GdL». L’edizione digitale affiancherà nel 2014 quella cartacea permettendo al lettore di scegliere tra due diverse modalità di tenersi aggiornati (oltre a tagliare i tempi fisici della distribuzione postale). La nuova edizione in digitale, per quest’anno proposta in formato Pdf interattivo, ha tra i suoi vantaggi la possibilità di implementare una serie di servizi aggiuntivi, a partire dai link ad altri articoli usciti sulla rivista, ai collegamenti diretti ai materiali presentati in occasione di convegni oppure indirizzati verso le fonti Web più aggiornate. In prospettiva queste nuove potenzialità potranno aprire a collegamenti con i siti e le schede degli editori inserzionisti che potranno così far conoscere meglio la loro proposta a librai e biblioteche, ma permetteranno anche di valorizzare i servizi con gallerie fotografiche (report sulle aperture di nuove librerie, ad esempio) e altro.

Cronache dalla città assediata

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Giovanni Peresson

Rispetto al 2011 la piccola editoria ha visto ridursi le vendite del 12,4% nei canali trade (-12,5% a volume: Fonte Nielsen) e il quadro appare anche più negativo se si considera tutto il perimetro in cui opera: -14,7% a partire da 209 bilanci di Pe, Fonte: Aie; -20,7% secondo il panel di 150 piccoli editori che hanno partecipato al numero «zero» dell’osservatorio Aie dedicato alla piccola editoria. La «crisi dentro la crisi», come titolava il convegno di apertura di Più libri. Meglio, una «crisi» – anche economica – dentro un cambiamento che attraversa piccoli e grandi, editori e librerie, lettori e canali di vendita (anche alcune librerie on line non se la passano più bene). In una parola: cambia la stessa funzione editoriale sulla quale si sono interrogati Sandro Ferri (Edizioni E/O) e Riccardo Cavallero (Mondadori) con tutti gli effetti che ciò può avere sulla filiera come sulle competenze professionali.

Dietro le quinte di Più libri più liberi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Redazione

Da gennaio il «Giornale della Libreria» inaugura una collaborazione con Gud che ogni mese racconterà il mondo dell'editoria attraverso il linguaggio del fumetto. Su questo numero abbiamo scelto di riproporre il capitolo conclusivo della cronaca disegnata di Più libri più liberi realizzata dal disegnatore durante la dodicesima edizione della fiera. www.gud.it/fumetto/

Editoria e innovazione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Michela Gualtieri

Nel 2014 partirà la prima fase operativa di Horizon 2020, il programma per l’innovazione e la ricerca con cui l’Unione Europea stanzierà, nel corso di sei anni, finanziamenti per 80 miliardi di euro. È questa un’opportunità da cui l’industria editoriale può trarre vantaggio, nella misura in cui, in seguito allo sviluppo del mercato digitale degli ultimi anni, essa si trova sempre più spesso a interagire con il settore delle nuove tecnologie informatiche. In quest’ottica si inscrive il network tematico Tisp (Technology and Innovation for Smart Publishing), varato a gennaio 2013 dalla Commissione Europea con lo scopo di favorire l’incontro tra aziende editoriali e del settore Ict per stimolare la nascita di nuovi prodotti e servizi proponendo risposte di marca europea alle nuove sfide dell’era digitale. Sotto il coordinamento di Aie, venticinque partner di dodici Paesi, tra cui le associazioni europee di entrambi i settori, diverse associazioni nazionali, istituti di ricerca e le fiere del libro di Bologna, Londra e Francoforte, si impegnano a fare rete per approfondire le tematiche più attuali riguardanti l’innovazione digitale, attraverso la condivisione delle conoscenze, l’analisi delle tendenze del mercato e lo scambio di esperienze di business. Gran parte della strategia di attuazione del progetto Tisp si basa sull’organizzazione di incontri professionali aperti: seminari e workshop tenuti nell’ambito delle più importanti fiere di entrambi i settori e all’interno di conferenze internazionali sono infatti le principali occasioni per fare entrare in contatto fornitori di tecnologia e fornitori di contenuti dando vita a nuove collaborazioni.

Gli editori della Sublime Porta

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Elena Refraschini

Dopo un primo approfondimento sull’editoria araba («GdL», 12, L’editoria del mondo arabo, di E. Refraschini, dicembre 2013) proseguiamo il ciclo di articoli dedicato alle editorie emergenti, a cominciare da quella turca. Questi sono anni fortunati per la Turchia e la sua industria editoriale: dopo essere stata ospite d’onore alla Fiera di Francoforte del 2008, quest’anno è stata il Market Focus alla Fiera di Londra, mentre sarà Paese ospite alla prossima Fiera di Pechino nel 2014 e alla Liber/Madrid del 2015. Tanta attenzione non può che essere meritata. Secondo alcune statistiche, c’è stata una crescita del 300% nel numero dei libri pubblicati negli ultimi dieci anni, e del 100% solo dal 2011 al 2012: si è passati infatti da 1.314 titoli a 2.928. Questo sviluppo può essere legato a diversi fattori: negli ultimi anni c’è stata una forte crescita nella popolazione (circa +1% annuo), ed è aumentata a 8 anni la durata della scuola dell’obbligo. Inoltre, miglioramenti nel campo della distribuzione e delle tecnologie editoriali hanno reso più razionale il ciclo di vita del libro, che beneficia anche di un ecosistema in salute: 6.000 librerie, oltre 1.000 biblioteche sparse sul territorio, oltre a circa 1.750 editori nelle maggiori città (l’80% si trova a Istanbul). Un’importante rete di servizi per una popolazione che legge in media 7/8 libri all’anno (Dati Yayfed, l’Associazione professionale degli editori turchi). Il settore della scolastica è il prominente, costituisce infatti il 58% della produzione annuale portando oltre 187 milioni di libri di testo gratuiti o quasi nelle scuole. Ed è proprio in questo settore che si stanno concentrando gli sforzi pubblici: è stato infatti inaugurato nel 2010 dal Ministero dell’istruzione un progetto mirato alla distribuzione di tablet ai circa 17 milioni di studenti dalle scuole elementari fino alle superiori secondarie, associato naturalmente ad un grande sforzo di digitalizzazione dei testi scolastici.

La formazione è servita

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Elena Vergine

Lo scaffale professionale non ha mai smesso di reinventarsi per rispondere ai nuovi modi di informarsi di professionisti sempre più multilingue e multitasking con i loro iPad a portata di tap. Ma verso quale direzione ci stiamo muovendo in questo inizio di 2014? Ne abbiamo parlato con alcune delle sigle editoriali che presidiano il settore.

Mondi che si avvicinano

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Michela Gualtieri

Lo snodo tra aziende provenienti da mondi diversi rappresenta un promettente terreno attraverso cui contrastare l’avanzata dei big player con i loro nuovi modelli ad ecosistema chiuso. Un terreno in cui diventa importante iniziare a monitorare i casi di eccellenza – come sta facendo Aie con Tisp da luglio scorso – e suggerire, attraverso seminari e workshop, possibili linee di percorso in direzione di sistemi aperti, interconnessi e interoperabili. Un esempio interessante è quello di Tolino che, operativo in Germania da marzo 2013, coinvolge quattro catene di librerie (Thalia, Hugendubel, Weltbild, Der Club Bertelsmann) e Deutsche Telekom, nella creazione di un intero ecosistema di vendita, distribuzione e lettura dei libri digitali. Grazie all’e-reader Tolino Shine, l’utente ha infatti accesso a ben quattro store on line, per un totale di 300.000 titoli che sono direttamente scaricabili sul dispositivo grazie alle infrastrutture informatiche di Deutsche Telekom. Il provider telefonico mette anche a disposizione dell’utente lo spazio di  archiviazione in cloud e 11mila hotspot diffusi sul territorio tedesco, cui il Tolino Shine può connettersi liberamente. L’alleanza tra le catene garantisce un sistema aperto, di leale competizione, che migliora il servizio per i lettori senza costringerli all’acquisto presso un unico store. «Nel 2011 Deutsche Telekom – ci spiega Klaus Renkl, responsabile sviluppo prodotto Tolino e-reader per Deutsche Telekom, il quale è stato coinvolto dal network Tisp nella discussione sui nuovi modelli distributivi dell’e-book – aveva lanciato il suo primo portale per la distribuzione di e-magazines, e-newspapers e e-book».

Più social più vendite?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Edward Nawotka

Potrebbe sorprendervi sapere che alcuni dei professionisti di spicco dell’editoria mondiale la pensano diversamente. In un intervento alla conferenza sui libri per bambini di «Publishing Perspectives» nel 2012, David Levithan di Scholastic Books – l’uomo che ha editato Harry Potter per il mercato americano e acquisito e sviluppato la trilogia di Hunger Games – ha dichiarato che la sua casa editrice non aveva prove che i social media abbiano mai influito direttamente sulle vendite. Oltre a lavorare come editor, Levithan è un autore molto amato di best seller per Young Adults che mantiene solo un minimo di interazione sui social media, trovandola una distrazione dalla routine quotidiana. È curioso però che Levithan sia stato uno dei primi a scrivere e diffondere un racconto tramite Twitter: The Lover’s Dictionary. Ciò detto, resta un dato di fatto che gli editori statunitensi siano presenti su tutti i siti dei maggiori social media, tra cui Facebook, Twitter, Tumblr e Instagram. Ogni editore usa queste piattaforme in modo diverso. Random House è stata lodata per non aver cercato di usare il sito come canale di vendita, scegliendo invece di postare quesiti anodini del calibro di «Cosa stai leggendo oggi?» e «Qual è il tuo posto preferito per leggere?»; Random House conta circa 80.000 «Mi piace». Penguin usa Twitter per ospitare mini club dei libri, in cui i lettori possono porre domande direttamente agli autori; la casa editrice, che vanta più di 35 account Twitter al suo interno, che spaziano da argomenti specifici al Tir dei libri Penguin (un tir itinerante tra le fiere del libro), ha più di mezzo milione di followers. Tra gli editori internazionali la più popolare piattaforma di social media è probabilmente Tumblr, che mira all’industria editoriale in modo aggressivo.

Quando l'autore fa da ambasciatore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2014

di Vittore Armanni

Sono trascorsi poco più di quattro anni da quando, su questo stesso Giornale (ottobre 2009), si tentava un primo bilancio di un progetto, quello della mostra Copy in Italy. Autori italiani nel mondo dal 1945 a oggi, che poteva vantare fino a qual momento il primo allestimento (tre mesi di apertura a Milano presso la Biblioteca Nazionale Braidense), propedeutico al divenire poi di una mostra itinerante che fin dall’inizio sembrava lo sbocco naturale. Il tema del copy italiano nel mondo e della disseminazione del made in Italy, declinato principalmente intorno al tema della mediazione editoriale, appariva al gruppo di lavoro coagulato intorno al progetto (oltre a Fondazione Mondadori, promotrice dell’iniziativa, la mostra aveva beneficiato degli apporti scientifici di Aie, Aib, Politecnico, Università degli Studi di Milano e Università Bocconi) la chiave di volta per invitare un pubblico internazionale alla riflessione sulla fortuna degli autori italiani nel mondo dal secondo dopoguerra a oggi. Le tappe del lungo viaggio trovavano dal 2010 ospitalità in fiere e Istituti italiani di cultura, in sedi universitarie e enti di promozione della cultura italiana all’estero, facendo leva sull’indispensabile supporto e condivisione degli obiettivi garantito del Ministero degli affari esteri e dalla rete degli Istituti italiani di cultura all’estero. Ecco allora dipanarsi un calendario di allestimenti in versione light (pannelli telati facilmente trasportabili e adattabili ad ogni spazio, anche quelli più sacrificati) tra Pechino e Boston, Algeri e Barcellona, Ginevra e Budapest, Amburgo e Stoccolma, e poi Amsterdam, Istanbul, Atene, San Pietroburgo, Mosca, per citare solo alcune sedi tra le molte.

5 problemi, 5 soluzioni

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2013

di Elena Vergine

Quali sono state le maggiori criticità per la filiera del libro nel 2013 e quali soluzioni si possono individuare per il 2014? Abbiamo chiesto ai presidenti di Aib, Aie e Ali di individuare cinque problemi (contrassegnati dalla nuvoletta), ordinati dal più al meno importante e di prospettare, per ognuno di essi, altrettante soluzioni (la lampadina). Senza dimenticare di indicarci almeno una cosa positiva per concludere con un po’ di speranza quest’anno di crisi

Al servizio degli editori

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2013

di Intervista a cura di E. Vergine

Torrossa – la piattaforma full text di Casalini inaugurata nel 2011 – è la naturale evoluzione di Casalini Digital Library nata nei primi anni Duemila. Casalini è stato infatti il primo aggregatore italiano ad aprire una piattaforma digitale sotto la spinta dei partner nordamericani con cui si interfaccia da sempre. La creazione di una Digital Library è stata la prima sperimentazione digitale condotta dall’azienda toscana che, col tempo, ha visto crescere e consolidare l’iniziativa grazie all’incremento dei contenuti elettronici e alla fiducia degli editori aderenti. Il primo prodotto di punta è stato «Eio-Editoria Italiana Online», una collezione multieditoriale e multidisciplinare cresciuta dai primi sei editori ai 120 editori italiani di oggi e altri oltre 180 complessivi. Per far fronte all’aumento di editori e contenuti – sia libri che riviste –, alle nuove esigenze di flessibilità del mercato, e per continuare a fornire servizi di qualità a editori, biblioteche e privati, è stata ripensata l’intera infrastruttura tecnologica. Torrossa nasce con l’obiettivo di acquisire un ruolo importante come piattaforma di lingua romanze: oltre a pubblicazioni italiane include contenuti in lingua spagnola, francese e portoghese. Ne abbiamo parlato con Luisa Gaggini (responsabile area digital di Casalini).

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