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Editori

Roba da donne

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2006

di Redazione

Sulla scia del filone londinese, ma soprattutto newyorkese, arrivano anche in Italia le eroine della letteratura per pollastrelle, accolte a volte con vera e propria devozione dalle lettrici (e telespettatrici), dando così il via al moltiplicarsi di titoli e collane chick lit. Abbiamo preso ad esempio Harlequin Mondadori, Piemme, Morellini editore, Coniglio editore e Sonzogno.

ATS Italia Editrice

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

Autori vari

Attiva nel campo editoriale dal 1988, ATS Italia Editrice inizia la sua attività come società di distribuzione di prodotti editoriali rivolti al settore turistico per la città di Roma. Nel corso degli anni, anche collaborando con uffici di grande spessore, quali l'Ufficio Vendite dei Musei Vaticani e la storica casa editrice Scala di Firenze, ATS ha esteso il proprio catalogo, rivolgendo l’attenzione a un’utenza che nell’acquisto di una pubblicazione desideri assicurarsi una memoria artistica, pregiata e al tempo stesso autorevole, di ciò che si è ammirato con meraviglia e con stupore.

I libri e il parmigiano

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

Autori vari

Ha solo pochi mesi, ma il consorzio PER i Libri, nato dalla partnership tra alcuni piccoli editori e la società di servizi Seiway, è già operativo, ha portato i suoi associati alla prima edizione della fiera InEdita di Genova e ha diversi progetti in cantiere e un programma per il futuro. Ne abbiamo parlato con Claudio Maria Messina, responsabile della comunicazione del consorzio.

I più venduti nel 2005

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Potrebbe essere questa la sintesi di cosa i lettori italiani che frequentano le librerie che fanno parte del panel Demoskopea (rappresentano circa il 70% del mercato) hanno scelto di comprare e sicuramente di leggere nel 2005. Una sintesi che però suggerisce una serie di altre riflessioni e di considerazioni sui meccanismi attuali che regolano il fenomeno bestseller nel nostro Paese, in questo primo decennio del secolo (e di millennio). Innanzitutto perché non solo Dan Brown presidia i primi posti della classifica (e possiamo dire da anni), ma anche alcune delle prime venti posizioni con le edizioni economiche (o supereconomiche de I miti). Un tetto della classifica che è saldamente presidiato – magari in maniera meno evidente di quanto troviamo in altri consuntivi d’anno in altri Paesi – dai campioni della nuova ondata delle società segrete, esoterismi, e new age (ma La verità del ghiaccio è poi anche un’altra cosa), di un nuovo modo di cucinare e proporre i tradizionali ingredienti del bestseller ma anche della saggistica divulgativa (o pseudo tale). E sicuramente tutto ciò ci dice molte più cose sui lettori e la società italiana di quanto ci dicano gli annuali rapporti Censis.

Crimini verbali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

di Laura Novati

C’è una collana, Fare l’Europa, nata dodici anni fa dall’iniziativa di cinque editori di cinque nazioni europee: Beck a Monaco di Baviera, Blackwell a Oxford, Critica a Barcellona, Laterza a Bari-Roma e Seuil a Parigi; la dirige Jacques Le Goff con l’intento di ricostruire la storia d’Europa «senza dissimulare le difficoltà ereditate dal passato», come ha scritto lo storico francese nella prefazione a La democrazia. Storia di un’ideologia di Luciano Canfora. La decisione di pubblicare ogni libro della collana viene presa collegialmente dai cinque editori con il direttore; sino a oggi sono uscite circa una trentina di opere, tutto è andato bene e la collana è apparsa come una premessa di una effettiva interazione sempre più rapida e diretta fra le maggiori editorie europee. Il tutto bene vale però fino allo scorso autunno, e precisamente a novembre, quando Wolfgang Beck, dopo aver firmato il contratto, pagato la traduzione (di Rita Seuss) e messo il libro di Canfora in lavorazione, ha deciso, nella persona del suo direttore editoriale Felten, di sospendere tutto e rifiutare una volta per tutte di tornare sulle sue posizioni. A costo, ha detto, di andare in Tribunale per indebita rescissione di questo contratto.

I piccoli senza un futuro?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

Autori vari

Sta per uscire da Bollati Boringhieri Il controllo della parola, il nuovo libro di André Schiffrin che traccia una panoramica dell’editoria e della stampa francese e inglese di oggi e prosegue con un affondo sull’industria libraria americana. André Schiffrin, figlio di Jacques, editor a Parigi e fondatore della prestigiosa collana Bibliothèque de la Pléiade, è stato per lungo tempo a capo della Pantheon Books, casa editrice da cui si licenziò con grande clamore, dopo che questa era stata ricomprata dal gruppo di S.I. Newhouse. Una famiglia dunque di lunga tradizione editoriale che dalla Russia del 1917 passando per la Francia e poi gli Stati Uniti, ha traversato il secolo scorso. Oggi Schiffrin dirige la New Press, una casa editrice che lui stesso ha fondato a New York nel 1991, un’impresa non-profit e indipendente, che accoglie nel suo catalogo con autori come Noam Chomsky o Pierre Bourdieu (www.thenewpress.com). Una rarità nel panorama delle case editrici statunitensi, come racconta lui stesso nel suo pamphlet.

Il destino dei libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2006

di Luciano Mauri

Luciano Mauri, oltre che aver tenuto le redini dell’azienda di famiglia per quarant’anni, con Mario Spagnol aveva costruito anche il Gruppo Longanesi. Dallo zio Valentino Bompiani, dal padre Umberto, segretario di Arnoldo Mondadori, aveva appreso l’amore per i libri, la capacità di essere imprenditore e insieme uomo di cultura, di saper fare i conti ma anche di possedere uno spirito arguto, ironico e spiritoso, con il gusto della battuta e del paradosso. Al ricordo del padre e dell’amata figlia Elisabetta, morta tragicamente, dedicò la Scuola per librai che dal 1983 è un riferimento d’obbligo per chi ama quella professione, ne accetta il cambiamento purché sempre al servizio dell’intelligenza o anche della crescita di una società migliore. La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche un’eredità preziosa, quella di un uomo che è stato un modello, che credeva in un’Italia civile e più colta, forse solo sognata.

Cogito ergo publico

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Redazione

Da aprile 2006 per un anno intero i riflettori dell’editoria mondiale saranno puntati sull’Italia e su Torino e Roma Capitali mondiali del libro. Un anno intero durante il quale la cultura e il suo principale veicolo – il libro – saranno protagonisti in mille iniziative, manifestazioni e dibattiti che coinvolgeranno l’intero tessuto sociale e civile del Paese, trascendendo i confini delle due città designate. Un’occasione che potrebbe fornire un esempio concreto di un approccio strategico e strutturato alla promozione culturale, e del libro e della lettura in particolare, qualora il comparto editoriale nel suo complesso e le istituzioni pubbliche riescano a trasformare un’opportunità in una più ampia politica permanente. In occasione di questo importante riconoscimento attribuito dall’Unesco al nostro Paese, e per la prima volta a due città insieme, il «Giornale della Libreria» ha raccolto ex ante le opinioni, le critiche e le proposte della piccola e media editoria in relazione alle opportunità che questo grande evento potrà offrire e parallelamente abbiamo chiesto agli editori quale progetto realizzerebbero per promuovere il libro e la lettura se avessero carta bianca per proporre una iniziativa in questo contesto.

Il libro hic et nunc

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Redazione

Se però un’azione efficace di promozione del libro e della lettura, ovvero di allargamento del perimetro della domanda non può che essere il risultato di una sinergia tra tutti gli anelli della filiera editoriale, è quanto più importante verificare la coincidenza di prospettive e priorità fra chi i libri «li produce» e chi si incarica di farli conoscere e farli arrivare al lettore.

Siamo tutti piccoli editori?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Giovanni Peresson

Uno dei tormentoni giornalistici che periodicamente ricorrono nelle pagine di quotidiani e settimanali riguarda il quesito: «Quanti sono i piccoli editori?» e «Come si possono definire in quanto tali?». Fino a oggi ci si era basati sul numero di titoli pubblicati, nell’empirica convinzione che al di sotto di un certo numero di libri usciti nel corso dell’anno fosse difficile pensare a un piano editoriale organico, a una struttura produttiva e redazionale stabile, a una rete di promozione e di distribuzione. Oggi un Decreto del Ministero delle attività produttive (Map) costringe a rivedere ampiamente le cose. Ecco dunque i criteri relativi alla definizione di «microimprese, piccole e medie imprese» adottati nel Decreto del 18 aprile 2005 recante l’Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese, emanato dal Map viste le raccomandazioni della Commissione europea 2003/361/CE. Problema: come si adattano queste definizioni al comparto della piccola e media editoria?

Barra verso oriente

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

Autori vari

ObarraO edizioni è una piccola casa editrice milanese. Il nome, come spiega nell'intervista l’editore Maurizio Gatti significa «Oriente barra Occidente: barra nel senso di direzione, ma anche barra che tiene unite due parti culturali del mondo, oppure barra come elemento di oscillazione». Nata nel 1998 ha oggi una trentina di titoli in catalogo distribuiti su quattro collane. Una casa editrice specializzata sulle letterature – ma in realtà non solo sulle letterature – del Sud-Est asiatico e in particolare della Corea alla quale la collana in-Asia (13 titoli) dedica a oggi ben otto titoli.

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