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Ediser

Riconquistare il lettore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2012

di Giovanni Peresson

Le cattive notizie non arrivano mai da sole. Se il mercato 2011 – almeno quello relativo ai canali trade – è entrato in una zona d’ombra (-0,7% a novembre) la lettura non se la passa meglio. I dati relativi al 2011 fanno segnare per la prima volta dal 2007 una flessione nel numero di italiani con più di sei anni di età che dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti. Nel 2010 erano il 46,8% di questa popolazione, nel 2011 sono scesi al 45,3%. Un punto e mezzo in meno in termini di penetrazione, -2,7% in percentuale anno su anno. Possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e dire che il 2010 è stato un «picco» sceso poi nel 2011 a un valore comunque superiore al 2009. Tuttavia se volessimo guardare ai valori assoluti sono scomparsi tra 2010 e 2011, 723.000 lettori. A conferma di un fatto: la lettura è diventata nei decenni scorsi un fenomeno di consumo.

Storia di una formula

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2012

di di Andrea Carbini

Chiudono le librerie indipendenti e la grande distribuzione manifesta segni di sofferenza a vantaggio delle vendite on line. Uno scenario negativo per i canali di vendita fisici nel quale però, in controtendenza, si registra la crescita costante della formula del franchising. Alla base di questo sviluppo stanno essenzialmente due spinte: da un lato la volontà dei grandi marchi editoriali di sviluppare il proprio format sul territorio nazionale fino a garantirsi, soprattutto al Sud dove i punti vendita sono meno numerosi, una sempre più capillare presenza sul territorio; dall’altro la capacità che questa formula manifesta nell’intercettare il bisogno di stabilità e semplificazione delle librerie indipendenti, sempre più in difficoltà. Una semplificazione che avviene su più fronti da quello commerciale, con l’uso per esempio del meccanismo del conto deposito proposto dai franchising Mondadori, Giunti e Messaggerie, a quello della promozione del punto vendita facilitata quando avviene sotto l’insegna di un marchio noto e prestigioso. Ma come è nato il franchising? Il primo a sperimentare questa formula commerciale nel settore libraio in modo strutturato fu Rino Caimi con le librerie Gulliver negli anni Novanta. Si trattava di una catena che operava secondo logiche di franchising del tutto innovative per quel periodo tanto da attirare, di lì a pochi anni, l’interesse del Gruppo Mondadori che decise di acquistarle e iniziare a sviluppare una propria linea di franchising.

Ultime dagli Usa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2012

di Cristina Mussinelli

Molte sono le conferenze sull’evoluzione del digitale in editoria e sui cambiamenti che questa comporta per il settore, basta pensare infatti che durante la scorsa edizione della Buchmesse di Francoforte gli incontri su questi temi sono stati non meno di una decina. Ma quali sono i trend emergenti, quali gli elementi sui cui riflettere e quali i fenomeni da monitorare con attenzione? Partiamo dal mercato, ancora diviso tra mondo anglosassone ed Europa dove la velocità di sviluppo e di penetrazione dei prodotti più innovativi è ancora piuttosto bassa. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove tutti i grandi player sono già attivi, il mercato degli e-book vede un’offerta di circa un milione di titoli e nel 2010 una percentuale rispettivamente del 6,4% (che diventa però del 13,6% se si considera solo la narrativa per adulti; Fonte: Aap) e del 6% (Fonte: Uk PA) sul mercato complessivo. Nel resto d’Europa, dove Google non è ancora sbarcato e Amazon ed Apple sono arrivati nel corso di quest’anno, l’offerta di titoli digitali è di circa 20-30.000 titoli e le percentuali del mercato e-book sono in genere sotto l’1%.

«Buy local!»

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Redazione

Varcare la soglia di Moe’s, a Berkeley, significa entrare in una leggenda. Fondata nel 1959 da Moe Moscowitz e dalla moglie Barbara, all’inizio «The paperback bookstore» (così si chiamava) aveva soltanto una vetrina che dava su Shattuck avenue e oltre ad offrire tascabili ad un prezzo onesto ospitava anche la produzione di cornici per fotografie nel retrobottega («Giusto per sentirsi più sicuri», dice oggi Doris, la figlia). Nel 1963 la libreria viene spostata sulla Telegraph Avenue, fulcro delle nascenti proteste contro la guerra nel Vietnam e per la libertà di parola (nate nel campus dell’Università di Berkeley, a pochi isolati da lì), e assume il suo nome attuale, concentrandosi soltanto sulla vendita di libri (e, più tardi, dischi) usati.

Andata & ritorno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Paola Sereni

La collaborazione tra università e case editrici deve essere un valido strumento per favorire l’innovazione delle imprese è un assunto abbastanza scontato. Molto meno lo è però con quali modalità queste partnership possano nascere, crescere e dare i propri frutti soprattutto tenendo presente il problema oggettivo che riguarda le agevolazioni a disposizione delle imprese. Di seguito trova spazio l’esperienza di tre importanti editori nazionali che, a partire dall’esperienza più recente del progetto Diderot (Data-oriented system Integrato per la Definizione Rapida di Oggetti multimediali e Testuali), hanno concretamente lavorato con alcuni dei più avanzati atenei italiani.

Bilanci e prospettive

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Sara Speciani

Quello che si sta chiudendo sembra essere stato a tutti gli effetti un anno difficile: la crisi internazionale non ha risparmiato l’Italia e la contrazione dei consumi ha impattato anche il mercato editoriale, che ha dovuto fare i conti – più del solito – con difficoltà economiche e finanziarie. Come se non bastasse, l’approvazione della tanto auspicata legge sul libro ha imposto un ripensamento delle modalità di comunicazione e promozione tradizionali. Molte speranze di risollevare i bilanci sono riposte nell’ultimo trimestre dell’anno (tutto senza sconti), ma le incognite rimangono.Ne abbiamo parlato con i responsabili commerciali e marketing di alcune case editrici medio-piccole e, soprattutto, indipendenti per conoscere il loro punto di vista.

Dentro il paesaggio

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Laura Novati

Nella letteratura spagnola, fu il critico e poeta Damaso Alonso a coniare la definizione «generazione del ‘27» per riunire in qualche modo, anche se sotto una sigla cronologica più che di sostanziale affinità, un gruppo eccezionale di poeti che la Spagna mai più aveva avuto dopo il «siglo de oro»: sono poeti in fondo accomunati dalla comune ammirazione per Luis de Gongora e fu in realtà nel 1927, in occasione del terzo centenario della morte del poeta, che si organizzò una cerimonia funebre in suo onore. A firmare l’invito furono proprio Jorge Guillén, Pedro Salinas, Damaso Alonso, Federico Garcia Lorca e Rafael Alberti, per citare anche solo i più noti da noi.

Di fiera in fiera

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Elisa Molinari

Fiera di Francoforte, fine del XV secolo: viavai della folla, autori venuti a sorvegliare la vendita del proprio libro e desiderosi di farsi stampare un’opera, letterati in cerca di lavoro, correzioni di bozze. A distanza di più di cinquecento anni, non molto sembra essere cambiato. Le fiere del libro hanno rappresentato (e continuano a essere) il momento d’incontro ideale per gli addetti ai lavori: la negoziazione dei diritti, il lancio di nuovi autori, dense occasioni di aggiornamento e di approfondimento e l’allacciamento di rapporti di collaborazione con i rappresentanti delle editorie degli altri paesi. Questi non sono che alcuni dei motivi per cui le fiere del libro continuano a attrarre i professioni del settore di tutto il mondo e a rappresentare un momento «fondativo» del lavoro editoriale e dell’essere editore.

Gioco di troni

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Lorenza Biava

«Winter is coming», l’inverno sta arrivando. Così, con un motto araldico che sembra quasi un cupo presagio, si apre il primo dei cinque volumi (o forse sarebbe più giusto dire tomi, vista la mole di ogni titolo mai inferiore alle 700 pagine) della saga fantasy A Song on Ice and Fire, edita da Mondadori con il titolo Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Pubblicata a partire dal 1996, la saga ambientata nei Sette Regni del continente occidentale di Westeros è cresciuta nel tempo guadagnandosi l’affetto di milioni di fan in tutto il mondo e passando da un progetto originario che prevedeva lo sviluppo della trama in tre volumi alla dimensione di un’eptalogia.

Il mondo di Harry Potter

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Elisa Molinari

«Questo piccino diventerà famoso: su di lui scriveranno volumi, non ci sarà bambino nel nostro mondo che non conoscerà il suo nome» si legge profeticamente all’inizio di Harry Potter e la Pietra Filosofale, il primo volume della serie, datato 1997. Con 7 libri e 400 milioni di copie vendute (in 69 lingue diverse) si può affermare che l’austera professoressa McGranitt, autrice della profezia, oltre alla cattedra di Trasfigurazione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, potesse ambire anche a quella di Divinazione. Quattordici anni dopo la pubblicazione del primo volume della saga, Harry Potter è diventato un fenomeno globale, un blockbuster capace di polverizzare ogni record.

Il prestito digitale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Redazione

Ideata nel 2009, Media-LibraryOnLine è il primo network italiano di biblioteche pubbliche per la gestione di contenuti digitali. Oggi, con oltre 2.000 biblioteche aderenti di 10 regioni italiane, una popolazione di riferimento di circa 10 milioni di abitanti e una collezione digitale di oltre 200.000 item (tra cui e-book, file audio, video), MediaLibraryOnLine (Mlol) si può definire come «la piattaforma italiana per il prestito digitale (digital lending)», ovvero un portale di Digital Asset Management per gestire tutti i problemi di licensing e copyright nei servizi di prestito digitale; oltre che un network nazionale di biblioteche, sistemi bibliotecari e altri enti che collaborano e condividono i costi per la gestione di risorse digitali, formalizzato da una convenzione con un sistema capofila nominato dagli altri enti aderenti (il capofila è il Consorzio Sistema BibliotecarioNord-Ovest di Milano). Ne abbiamo parlato con Giulio Blasi, amministratore unico di Horizons Unlimited, la società che ha sviluppato MediaLibraryOnLine (www.medialibrary.it).

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