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Ediser

Maggio 2025

rivista: Giornale della Libreria

Primavere della lettura   «Le parole, così piccole, leggere, preziose, precise, hanno una grande forza trasformativa» racconta Annalena Benini nell’intervista che apre questo numero, dedicata al suo secondo Salone internazionale del libro di Torino da direttrice. E lo stesso i libri: sempre Benini li definisce una «chiave d’ingresso per tutti gli altri mondi» sottolineando come, sin da bambina, leggere le abbia insegnato la possibilità e la liceità di scegliere. I libri sono anche le pietre angolari di quella rete di presidi culturali che è «fondamentale per la “rigenerazione demografica” del Sud», osserva Stefano Consiglio, presidente di Fondazione con il Sud, nell’articolo che conclude questo numero. «Per arginare il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento – continua Consiglio – è fondamentale garantire sopravvivenza ai luoghi di aggregazione positivi […]. Non servono solo servizi di mobilità, assistenza sanitaria, scuole: sono necessari i presidi culturali. Il libro e tutta la filiera devono sentirsi in qualche modo parte, responsabili, in questo progetto di rigenerazione demografica». Le parole di Stefano Consiglio vanno contestualizzate nel percorso che abbiamo intrapreso, lo scorso 21 marzo a Napoli, con l’incontro Per una primavera della lettura al Sud. Dialoghi e progetti per far crescere il Paese, primo di una serie di convegni organizzati dall'Associazione Italiana Editori sulla disparità d’infrastrutture e consumi culturali tra il Nord e il Sud del Paese. Tra queste pagine, ai numeri e alle riflessioni che hanno dato sostanza e avvio a questo primo atto partenopeo, dedichiamo ampio spazio. Anche e soprattutto nell’ottica di discutere, potenziare, creare strategie di futuro che tra i libri, le persone, gli editori, le istituzioni e le realtà attive sul territorio sappiano fare squadra. «Servono alleanze su impegni concreti tra pubblico e privato – sottolinea Florindo Rubbettino, delegato per il Sud di AIE – e nel pubblico tra ministeri, regioni e comuni; nel privato tra imprese e no profit».  Quello della lettura, d’altronde, non è un tema meridionale, ma un punto irrinunciabile nell’agenda dell’intero Paese, che cresce solo se è capace di valorizzare appieno il suo intero capitale umano. Tra il solstizio che abbiamo celebrato a Napoli e la primavera piena di questi giorni torinesi, passa il filo rosso della nostra produzione editoriale, rappresentata ed esplorata, sempre in queste pagine, attraverso la lente delle classifiche dei libri più venduti del Giornale della Libreria, su dati NielsenIQ-GfK. Classifiche che ci consentono, ad esempio, di vedere come si è evoluta la letteratura di genere negli ultimi cinque anni, riportando la nostra attenzione su uno slittamento dal «giallo» al «rosa» che è molto più che cromatico. E ci parla di storie, pubblici, segmenti anagrafici e luoghi di socializzazione del libro totalmente mutati: scenari mobili di cui – come editori, come operatori culturali – dobbiamo avere contezza piena. Avremo modo di parlarne anche dal vivo, qui al Salone del libro di Torino, venerdì 16 maggio alle 15 in Sala Indaco (Oval), all’incontro organizzato dal Giornale della Libreria dal titolo La chimica del romance. Scrivere, pubblicare, fare comunità. Vi aspettiamo.

Marzo 2025

rivista: Giornale della Libreria

Leggere il futuro Il mercato dei libri per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, ha registrato nel 2024 una leggera flessione che ha toccato sia il numero delle copie vendute – quasi 150 mila in meno – sia, con minor impatto, il valore di spesa: quasi 600 mila euro in meno. Si tratta di movimenti che non raggiungono il punto percentuale (fa segnare un -0,6% il mercato a copie, -0,2% quello a valore) e che confermano il settore nella sua solidità. La quota espressa dal mercato bambini e ragazzi rimane infatti sostanzialmente stabile negli anni, e questo in un contesto di evidente decrescita della natalità. Il trend di medio periodo è sostenuto soprattutto dall’incremento della domanda nelle fasce di età prescolari della popolazione: sono le giovani famiglie, o comunque gli adulti di riferimento di bambine e bambini più piccoli ad acquistare più libri, investendoli evidentemente di significati valoriali, relazionali e affettivi molto rilevanti. La produzione per lettrici e lettori più piccoli, d’altronde, è una conclamata eccellenza dell’editoria italiana, valorizzata e proiettata nel contesto internazionale qui alla Bologna Children’s Book Fair. Un’eccellenza che questo numero del Giornale della Libreria esplora sia attraverso l’approfondimento delle classifiche settoriali del 2024 che dando parola a una selezione di case editrici, con cui abbiamo provato a raccontare cosa significa fare libri per bambini e ragazzi oggi, tra esigenze e tendenze, sfide e futuro. Da questi confronti emergono nitidi i temi paradigmatici e programmatici del settore, utili tanto per disporre il lavoro delle case editrici – e di AIE con loro –, quanto per valorizzare la lettura dei piccoli come strumento di crescita sociale, culturale, economica per il Paese. Sono temi come la promozione della lettura e l’impatto di iniziative come la nostra #ioleggoperché; la relazione tra gli editori e la scuola, la biblioteca e gli altri agenti di socializzazione del libro; il ruolo e l’evoluzione delle storie in un universo di fruizione sempre più dominato dalla componente visiva; la gestione di linguaggi e media diversi in un panorama dell’intrattenimento sempre più saturo di stimoli. Senza dimenticare che il lavoro dell’editoria di settore si spinge fino a lambire i giovani adulti, quei «young adult» che, come genere editoriale e segmento anagrafico, stanno sostenendo molti mercati editoriali europei. È emerso dal Seminario di perfezionamento della Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, a cui dedichiamo l’articolo che chiude il numero esplorando Il libro tra eternità e cambiamento in prosecuzione della tavola rotonda veneziana di gennaio, che si è articolata proprio attorno a questo argomento. Eternità e cambiamento, sì. Perché di cambiamenti, anche potenzialmente dirompenti, il nostro settore ne sta conoscendo. E così, parallelamente al dibattito internazionale su dove stia andando l’Intelligenza Artificiale e in che modo sia necessario governarne l’evoluzione, i suoi applicativi escono dal panorama del futuribile per entrare in casa editrice. Ottimizzazione delle tirature e riduzione delle rese attraverso sistemi previsionali delle vendite, traduzioni tecniche, inserimento automatizzato di metadati, assistenza nell’editing… sono molte le cose che l’Intelligenza Artificiale sa fare, e sta già facendo, per supportare chi lavora con i libri: anche di questo scriviamo nel numero di marzo.Innocenzo CipollettaDirettore responsabile del Giornale della Libreria

Dicembre 2024

rivista: Giornale della Libreria

La misura del mondo   Se misurare e raccontare sono sinonimi, allora la letteratura è la carta geografica più precisa che abbiamo. I libri, d’altronde, danno una «descrizione dettagliata del mondo», per dirla con il sottotitolo de Il Milione di Marco Polo. Così, in occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla sua morte, è proprio La misura del mondo il tema scelto dalla curatrice e responsabile del programma, Chiara Valerio, per questa ventitreesima edizione di Più libri più liberi: «Da Il Milione ai romanzi classici contemporanei, questa edizione sarà dedicata all’immaginazione che è misura esatta del mondo». Saranno circa 700 gli incontri e i dibattiti che nei cinque giorni di fiera percorreranno in vari modi questa misura. Cinquecentonovanta, ce lo svela la direttrice della fiera Annamaria Malato nelle pagine che seguono, gli editori che quest’anno presenteranno le loro novità e i loro cataloghi negli stand allestiti alla Nuvola dell’Eur. Sessantuno, infine, gli editori stranieri ospiti del Rights Centre, con la Polonia Paese Ospite del Fellowship Program. Una proiezione internazionale sempre più marcata, d’altronde, caratterizza la nostra editoria: lo abbiamo visto con nettezza al recente appuntamento con la Fiera del libro di Francoforte, dove in ottobre siamo stati Ospiti d’onore. Lo vediamo confermato nelle esperienze degli editori fuori dai grandi gruppi che a Più libri più liberi annualmente si confrontano. Lo vedremo riflesso nel programma professionale della fiera che quest’anno – come racconta Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE – ospiterà l’incontro con un piccolo editore francese (Nicolas Filicic de Les Belles Lettres), per un confronto tra «noi e loro» sui problemi comuni e le differenze, il mercato e le politiche pubbliche rivolte ai rispettivi comparti industriali e culturali. Ma anche momenti di ragguaglio sul mercato dei diritti, soprattutto in follow up di Francoforte, e sul sistema di contributi alle traduzioni. Intanto, all’interno di questo numero, dopo l’apertura affidata a Malato e Armando, la piccola editoria verrà rappresentata nella sua dimensione evolutiva da un articolo firmato da Giovanni Peresson che – partendo da alcune esperienze della seconda metà degli anni Ottanta – ripercorrerà i passi che l’hanno portata fino a qui. D’altronde, è negli accadimenti di oltre tre decenni fa che i temi, ancora oggi paradigmatici per il settore, che di fatto costituiscono l’ossatura di contenuto della programmazione professionale di Più libri prendono avvio. A seguire, attraverso le classifiche settoriali (di narrativa italiana e straniera, saggistica, manualistica, bambini e ragazzi, fumetti) esploreremo la produzione degli editori con venduto inferiore a 5 milioni di euro, che nel loro complesso valgono un quarto del mercato del libro in Italia ed esprimono una varietà d’intenti, di vedute, di pubblico innegabilmente eccezionale. Il Giornale della Libreria di dicembre – dopo un inserto in inglese destinato al pubblico internazionale della fiera, realizzato in collaborazione con Bologna Children’s Book Fair – si chiude con uno sguardo sul futuro prossimo del nostro mondo, le sue impellenze, le sue richieste alle istituzioni, i suoi obiettivi; con le voci di sei presidenti a rappresentare altre associazioni di categoria che articolano la filiera del nostro mondo del libro.   Innocenzo Cipolletta Direttore responsabile del Giornale della Libreria

Ottobre 2024 ITA

rivista: Giornale della Libreria

Italia, Ospite d’Onore 2024 Trentasei anni fa l’Italia è stata per la prima volta Ospite d’Onore a Francoforte, e nel nostro Paese si acquistavano 50 milioni di libri l’anno per un totale di 361 milioni di euro. Oggi, torniamo in fiera in questa veste con 112 milioni di copie vendute, più del doppio, e una crescita a valore del 110% al netto dell’inflazione. Quella italiana è diventata la quarta editoria in Europa, un’editoria aperta al mondo, con migliaia di diritti di traduzione comprati e venduti all’estero ogni anno. Nel prepararci all’appuntamento con la Buchmesse 2024, negli anni che hanno preceduto questo momento, il nostro primo obiettivo è sempre stato raccontare l’Italia del libro moderna, solida, rivolta al futuro che siamo nel frattempo diventati. Un’Italia del libro che, con i suoi autori e i suoi editori, interpreta i cambiamenti del Paese e li accompagna attraverso uno scambio di idee libero e continuo. Lo scambio di idee è stato anche il principio che ci ha guidati nella preparazione degli incontri per la Buchmesse, accogliendo le indicazioni degli editori così come quelle degli scrittori, a volte anche critiche, che hanno chiesto e ottenuto di integrare il palinsesto con incontri che tematizzassero il nodo dei rapporti tra letterature e potere. Se chi è a Francoforte vedrà – sta vedendo – quest’Italia del libro plasticamente rappresentata negli spazi, i programmi, le case editrici, le autrici e gli autori che sostanziano la partecipazione del nostro Paese come Ospite d’Onore, con il presente numero del Giornale della Libreria ci rivolgiamo a chi in fiera c’è e a chi non c’è, e magari a chi ci leggerà tra qualche decennio cercando traccia storica dell’appuntamento, «aumentando» per certi versi questa rappresentazione. L’apertura del numero è affidata alle voci delle istituzioni che hanno cooperato in questo viaggio. Si prosegue portando a compimento l’interessante confronto intrapreso sul numero di maggio, grazie all’Ufficio studi AIE, orientato a leggere l’editoria d’oggi in continuità con quella del 1988. Dopo aver indagato i principali indicatori, ci concentriamo adesso sui titoli best seller, di allora e del 2023, spingendoci a chiederci cosa ci raccontano del Paese che eravamo e che siamo. Al centro del numero, l’inserto L’Italia del libro. Un racconto in cifre: una mappa speciale per condurci attraverso l’esperienza dell’Italia Ospite d’Onore, che racconta non tanto l’intero panorama editoriale italiano, le sue articolazioni culturali, la sua storia – un’impresa che lasciamo al Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2024, di recentissima pubblicazione – ma i numeri che, sinteticamente, ne descrivono le principali caratteristiche oggi. E se è partito 36 anni fa il viaggio che ci porta oggi a Francoforte, con Gian Arturo Ferrari ed Eva Ferri abbiamo provato a immaginare dove questo stesso viaggio ci condurrà tra 36 anni ancora: chi leggerà l’editoria italiana, dove verrà tradotta, dove farà scouting. Soprattutto, chi sarà a scriverla? Il numero di ottobre si chiude infine con i suggerimenti di chi ci accoglie e ci ospita in questa meravigliosa fiera, il team della Frankfurter Buchmesse, con i suoi dieci eventi, luoghi da visitare e appuntamenti da non mancare in questi giorni.   Innocenzo Cipolletta Direttore responsabile del Giornale della Libreria

Ottobre 2024 ENG

rivista: Giornale della Libreria

Italy, Guest of Honour 2024   Thirty-six years ago Italy was Guest of Honour in Frankfurter Buchmesse for the first time and 50 million books were bought in our country every year for a total of 361 million euros. Today, we return to the fair in this guise with 112 million copies sold, more than double, and a value growth of 110% net of inflation. The Italian publishing industry has become the fourth largest in Europe, a publishing industry open to the world, with thousands of translation rights bought and sold abroad every year. In preparing for the appointment with Buchmesse 2024, in the years leading up to this moment, our first objective has always been to tell the story of the modern, solid, future-oriented ‘Italy of books’ we have become in the meantime. A publishing market capable of interpreting the country's changes with its authors and publishers. And capable of accompanying them through a free and continuous exchange of ideas. The exchange of ideas was also the principle that guided us in the preparation of our programme at the Buchmesse, taking on board the suggestions of the publishers as well as those of the writers, sometimes even critical ones, who asked and obtained to integrate the agenda with meetings that thematised the relationship between literature and power. If those who are in Frankfurt will see, are seeing, this ‘Italy of books’ plastically represented in the spaces, the programmes, the publishing houses, the authors who substantiate the participation of our country as Guest of Honour, with this issue of Giornale della Libreria we want to speak to those who are experiencing the fair in person and to those at home, and perhaps to those who will read us in a few decades looking for a trace of the appointment. The opening of the issue is provided by the voices of the institutional figures who have cooperated on this journey. Then we continue by completing the interesting comparison undertaken in the May issue, thanks to the AIE Research Department, aimed at reading today's publishing industry in continuity with that of 1988. After investigating the main indicators, we now focus on the best-selling titles of 36 years ago in comparison with those of today, questioning what they tell us about the country we were and are. At the centre of the issue we have the supplement entitled Italy of books. A tale in figures. A map that briefly presents the numbers describing the main features of our book market today. The enterprise of narrating the entire Italian publishing scene, its cultural articulations, its history, we leave instead to the recently published Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2024. If the journey that takes us to Frankfurt today started 36 years ago, with Gian Arturo Ferrari and Eva Ferri we have tried to imagine where this same journey will take us in 36 years more: who will be reading Italian publishing, where it will be translated, where it will be scouting. Above all, who will write it? Finally, the October issue closes with the suggestions of those who welcome and host us at this wonderful fair, the Frankfurter Buchmesse team, with their ten events, places to visit and appointments not to be missed during these days.   Innocenzo Cipolletta Editor-in-Chief of Giornale della Libreria

Maggio 2024

rivista: Giornale della Libreria

Come eravamo   Tra il 1988 e il 2023 il mercato editoriale italiano quintuplica a valore corrente e più che raddoppia tenendo conto dei processi inflattivi. È come se il comparto editoriale nella sua interezza fosse cresciuto ogni anno di quasi il 12%, oppure del 3% a valore costante. Passano da 2.315 a 5.148 gli editori di libri attivi in Italia, da 23.750 a 68.791 i titoli di varia adulti e ragazzi che pubblicano: cresce del 26% la tiratura che realizzano. Anche lettrici e lettori fanno un balzo notevole in avanti. Dai 18,2 milioni di età superiore agli 11 anni rilevati da Istat nel 1988, agli attuali 31,5 milioni di età compresa tra i 15 e i 74 anni dell’Osservatorio AIE, che quantifica in 7,2 milioni (96%) la quota di lettrici e lettori più giovani (0-14 anni). Allo stesso tempo, se nel 1988 il tasso di scolarità per le scuole secondarie di secondo grado era del 64%, oggi sale al 94% e quasi raddoppia la popolazione universitaria, segno di una correlazione evidente tra la crescita del tessuto imprenditoriale del libro e la crescita culturale e sociale del Paese. È nel 1988 che il Salone internazionale del libro di Torino apre per la prima volta i battenti. Dello stesso anno è la prima partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore alla Fiera del libro di Francoforte: era anche la prima volta in assoluto che la Buchmesse lanciava questo programma. Trentasei anni dopo, il 2024 è di nuovo «il grande anno» dell’Italia in Germania: ne scrive Maria Carolina Foi, direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Berlino, a pagina 12, in rapido avvicinamento al momento in cui l’Italia sarà Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del libro di Francoforte. Intanto il primo Salone di Annalena Benini – l’intervista alla direttrice apre questo numero del Giornale della Libreria, realizzato proprio in collaborazione con la manifestazione torinese – ha il tedesco come Lingua Ospite. È un’Italia diversa quella che porteremo in ottobre alla Buchmesse: i numeri dell’Ufficio studi AIE, a pagina 8, ci aiutano a circostanziare questa considerazione. Un’Italia capace oggi di una proiezione internazionale – tanto in termini d’immaginario quanto di export culturale e segnatamente editoriale – impensabile trentasei anni fa. È una galassia del libro, dell’autorialità, dei generi e delle possibilità, quella che a Francoforte andremo a presentare, incredibilmente più variegata: lo si coglie a colpo d’occhio alle pagine 14-17 di questo numero, dove vengono esplorate le classifiche settoriali dei libri più venduti, periodicamente pubblicate su giornaledellalibreria.it. Diversa eppure in continuità con quel primo appuntamento del 1988, anno convenzionale d’inizio di un’era nuova per i nostri libri nel mondo, ma anche per la specializzazione industriale del nostro comparto d’imprese, per il suo incremento dimensionale, per la crescente professionalizzazione del lavoro fuori e dentro la casa editrice. E così le sfide da portare avanti o da intraprendere nel futuro prossimo ci appaiono insieme vecchie e nuove: le dimensioni anguste del nostro mercato domestico; la sinergia con gli altri media e le piattaforme globali d’intrattenimento; la visibilità sui canali di vendita e d’informazione di una produzione di titoli sempre crescente; l’Intelligenza Artificiale – Giano destinato a rimanere bifronte nelle nostre prospettive – e le minacce che pone alla tutela del diritto d’autore. La storia recente degli algoritmi ad apprendimento automatico ci insegna che ci sono già degli aspetti rispetto ai quali correre ai ripari, con interventi normativi, certo, ma anche tecnologici. È così che nasce il Text and Data Mining Reservation Protocol, che sta aiutando gli editori di libri, in Europa, a proteggere i loro contenuti con un protocollo sviluppato anche grazie ad AIE: se ne scrive nell’articolo conclusivo del numero.   Innocenzo Cipolletta Direttore responsabile del Giornale della Libreria

Marzo 2024

rivista: Giornale della Libreria

Bambini si cresce   Il mercato dei libri destinati alle lettrici e ai lettori più giovani è cresciuto nel 2023 dell’1% a valore e dello 0,5% a copie, per un totale di 274 milioni di euro e 22 milioni di copie. Lo scarto rispetto al 2019 è ancor più ampio, con 34 milioni di euro spesi in più dalle famiglie (+14%) e 2 milioni di libri acquistati in più (+10%) in 4 anni. Di questi 2 milioni, il 90% è composto da volumi destinati a bambini e bambine fino a 5 anni d’età. Che il libro goda di tanta considerazione presso i decisori d’acquisto dei piccolissimi lettori è un segnale positivo per il settore e per il Paese. Un segnale che, come AIE, supportiamo anche attraverso #ioleggoperché, la grande raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche che da due anni si è arricchita di un progetto pilota rivolto ai nidi. Certo, leggere non è come andare in bicicletta, e la consuetudine con i libri va cercata e curata attraverso le diverse fasi della vita, pena il vederla sfiorire. Ma che si comprino – e auspicabilmente leggano – più libri alle bambine e ai bambini più piccoli rimane una tendenza positiva: se non altro un buon inizio per crescere lettori. La Bologna Children’s Book Fair è la fucina e il laboratorio dove la creatività, la ricchezza contenutistica, tematica, espressiva, grafica dell’editoria per bambini e ragazzi s’incontrano e si confrontano. Il luogo dove l’eccellenza e la varietà tutta italiana del libro per bambini e ragazzi si dispiega nel contesto professionale internazionale. È in occasione di questa fiera che il Giornale della Libreria di marzo viene pubblicato: l’inserto centrale, realizzato proprio in collaborazione con BolognaFiere, è uno strumento di orientamento destinato al pubblico internazionale. L’apertura sul mercato di settore – nel primo articolo – si completa e si arricchisce, nelle pagine immediatamente successive, dei segnali che arrivano dai 100 titoli per bambini e ragazzi più venduti nel 2023 (classifiche generali e settoriali dei top 100 sono pubblicate ogni quattro settimane su giornaledellalibreria.it): ci sono nuovi e vecchi classici in un caleidoscopio di storie che evolvono con i tempi, i bisogni, le sensibilità. Appena oltre la soglia dell’infanzia, giovani e nuovi adulti si appassionano ai «generi»: romance, in primo luogo, ma anche fantasy, distopie, young e new adult, per l’appunto. La rinnovata, travolgente vitalità di questi segmenti e sotto-segmenti editoriali passa dai social, da dinamiche di viralizzazione e rappresentazione che coinvolgono anche il libro come oggetto: se ne scrive a pagina 14. Dopo una riflessione sulle nuove sfide e i déjà vu del nostro mondo, aperta a gennaio dal Seminario di perfezionamento della Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri – Intelligenza Artificiale in primis –, la chiusura del numero è sull’imminente futuro, che in ottobre vedrà l’Italia Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del libro di Francoforte. Un grande appuntamento per la nostra editoria.                                                                                                                                         Innocenzo Cipolletta Direttore responsabile del Giornale della Libreria

Dicembre 2023

rivista: Giornale della Libreria

Nomi, cose, città, animali Sono felice di iniziare la direzione di questo Giornale della Libreria con la presentazione di Più libri più liberi perché, come dice Annamaria Malato che ne è presidente, si tratta di una «bellissima sfida» portata avanti da più di vent’anni da AIE assieme ai piccoli e medi editori. Quest’anno abbiamo schierato un palinsesto di nomi eccezionali (a partire da quello della curatrice del programma Chiara Valerio) e cose strabilianti nella città che da sempre accoglie la fiera, Roma. Nomi, cose, città (ma anche animali): questo il tema dell’edizione 2023. Un caleidoscopio immaginifico di associazioni, suggestioni e argomenti da scoprire lungo i cinque giorni della manifestazione. «Un format della nuova edizione che amo particolarmente – racconta Malato nelle pagine a seguire – è quello degli scrittori che parlano di altri scrittori, un modo di far rivivere i classici della nostra letteratura, filtrati dallo sguardo di autori contemporanei. Per citarne solo alcuni, avremo Nadia Terranova su Jane Austen, Gaja Cenciarelli su Margaret Atwood, Carola Susani su Alberto Moravia, Mario Desiati su Fleur Jaeggy,  e ancora Teresa Ciabatti su Joan Didion, Vanni Santoni su Roberto Bolaño, Donatella Di Pietrantonio su Emmanuel Carrère e tanti e tante altre». Come di tradizione, anche il programma professionale è parte del mosaico di Più libri più liberi: diretta emanazione delle peculiarità e delle esigenze dell’editoria che s’incontra alla Nuvola e che nelle parole del neopresidente del Gruppo Piccoli editori di AIE Lorenzo Armando – nell’intervista che apre questo numero – trovano piena rappresentazione. Tra i temi affrontati, tanto dal Giornale della Libreria di dicembre quanto dal palinsesto per visitatori e visitatrici professionali di Più libri più liberi, quello dell’internazionalizzazione: con i dati dell’ultima indagine AIE a rappresentare le performance sul mercato internazionale dei diritti anche dei libri pubblicati dagli editori fuori dai grandi gruppi (l’evento dedicato, in fiera, è giovedì 7 dicembre alle 11.30, in Sala Aldus). O dell’Intelligenza Artificiale: l’appuntamento in fiera è sempre per giovedì 7 in Sala Aldus, alle 14.00; mentre nelle pagine a seguire raccontiamo la strana storia di Book3, rilevante nell’ottica della tutela del diritto d’autore e della trasparenza delle fonti quando l’IA entra nel campo da gioco dell’editoria. O ancora della sostenibilità ambientale, con un incontro dedicato, in fiera (sabato 9 dicembre alle 11,30, sempre in Sala Aldus), per confrontarsi sui primi dati italiani ed europei disponibili. E un pezzo, nelle prossime pagine, che racconta i primi 12 mesi di lavoro di AIE sul tema. A chiudere il numero, una riflessione sulla lettura e sulle indagini sulla lettura nel Paese che cambia: sarà anche l’argomento al centro dell’incontro di venerdì 8 dicembre alle 11.30 in Sala Aldus, a Più libri più liberi.   Innocenzo Cipolletta Direttore responsabile del Giornale della Libreria

Ottobre 2023

Con le radici nel futuro L’ultima volta fu trentacinque anni fa, con il Muro di Berlino ancora in piedi; la prossima tra un anno esatto, a ottobre 2024. Come sarà l’Italia che il commissario straordinario Mauro Mazza porterà tra dodici mesi alla Buchmesse come Paese Ospite d’onore? Come inciderà sull’immaginario che il nostro Paese produce nel mondo? Come, più concretamente, rimodulerà i volumi di compravendita dei diritti di edizione tra la nostra editoria e quelle europee? E come si svolgerà l’anno che divide questa Fiera del libro di Francoforte e la prossima? Come ci prepareremo a quest’evento come Paese, come comparto imprenditoriale e come associazione d’imprese? Librocentrica e polifonica, colta e pop, musicale, vivace, artistica, fiduciosa e «molto sorridente» auspica Mazza guardando al traguardo dei prossimi dodici mesi. Sullo scenario di un mercato nazionale del libro che – nonostante nuove congiunture e tradizionali asperità – sembra assestarsi, pure nel 2023, su una volumetria più solida. I grandi temi aperti? La lettura, anche nell’ottica del «sostegno alla domanda» e dei bonus che – dall’Italia all’Europa – possono servire a stimolare i consumi culturali del pubblico più giovane. La sostenibilità ambientale, argomento indifferibile per il nostro settore, affrontato in questo numero dall’angolo visuale dell’impronta ambientale: indicatore per parametrare e valutare gli obiettivi, per scegliere materiali e fornitori, ma anche per presentarsi a un lettore sempre più consapevole. Naturalmente l’internazionalizzazione, considerata anche la circostanza di realizzazione e distribuzione di questo numero: la principale fiera europea del libro con un forte orientamento professionale. Scopriremo che a mandare i nostri libri all’estero non sono solo gli accordi di compravendita dei diritti di edizione e traduzione, ma anche quelle imprese editoriali che oltre i confini nazionali cercano di espandersi con succursali, marchi e progetti collaterali. Non solo nell’ambito della narrativa e della saggistica di consumo. Al cuore del numero un inserto in inglese, realizzato in collaborazione con la Buchmesse e destinato al pubblico internazionale, con l’intervista a due voci – quelle di Juergen Boos e Mauro Mazza – sulla fiera di quest’anno e del prossimo, e una panoramica sul mercato italiano del libro nel 2022 e nei primi sei mesi del 2023. Nelle due pagine conclusive, Piergaetano Marchetti racconta BookCity Milano nell’approssimarsi della dodicesima edizione, la prima di cui il Giornale della Libreria sarà media partner. Il festival diffuso, emerso dalla cartografia di Milano, con lei si è evoluto e al contempo l’ha trasformata. E adesso? Quali sono le sfide della città del libro nella città che quotidianamente si confronta con il rischio dell’esclusione sociale?  

Maggio 2023

rivista: Giornale della Libreria

Trentacinque primavere«Sarà l’edizione più grande di sempre», lo annunciava più di un mese fa in conferenza stampa il direttore uscente Nicola Lagioia, che dal 2024 passerà il testimone ad Annalena Benini. E finalmente eccoci: il Salone internazionale del libro di Torino apre le porte per la trentacinquesima volta, da giovedì 18 a lunedì 22 maggio a Lingotto Fiere. «Attraverso lo specchio» è il tema di quest’edizione e del suo manifesto, illustrato da Elisa Talentino, che capeggia sulla cover del Giornale della Libreria, per il secondo anno partner culturale della manifestazione. Un omaggio all'universo dell'autore britannico Lewis Carroll e un inno all'immaginazione che spinge l'essere umano a saltare dentro nuovi mondi, con la testa tra le pagine, oltre la banalità, la quotidianità e la realtà stessa. Il Giornale della Libreria sarà a Torino in questi giorni con il suo sito web e i suoi canali social, per raccontare quest’edizione soprattutto nel suo versante professionale, che vede AIE contribuire al palinsesto del Salone con sei incontri: dai dati di mercato al segmento fumetti, dall’accessibilità alla sostenibilità. Fare sistema tra i tanti modi e i tanti luoghi in cui si racconta il libro e si riunisce la sua filiera, d’altronde, è per l’Associazione Italiana Editori una priorità. Lo abbiamo fatto recentemente al Festival du Livre de Paris 2023, dove l’Italia è stata Paese Ospite d’Onore; lo faremo, sempre nella stessa veste, alla Frankfurter Buchmesse 2024, portando l’eccellenza non solo dell’editoria, ma delle arti e della creatività «made in Italy». Lo facciamo, nel quotidiano del nostro lavoro, attraverso le tante collettive organizzate per favorire la presenza di editori di ogni dimensione nelle più prestigiose manifestazioni al mondo dedicate ai libri. O ancora offrendo la nostra competenza e la nostra conoscenza del mondo del libro nei palinsesti professionali dei principali saloni, fiere e festival nazionali: dalla Scuola Mauri per librai alla Bologna Children's Book Fair, da BooCity Milano a Più libri più liberi, passando, naturalmente, per il Salone del libro di Torino. Il numero del Giornale della Libreria che avete tra le mani si apre con una riflessione, con Piero Crocenzi, sulle prime trentacinque primavere del Salone: una ricetta di resilienza e assieme un invito a superarsi sempre, anche quando si è già fatto bene, per non perdere la possibilità di fare meglio. Proseguendo nella lettura, dopo un affresco ragionato del mercato nel 2022 e un’anticipazione sui primi mesi del 2023 a cura dell’Ufficio studi AIE, l’indagine si sposta su due segmenti particolarmente vivaci della nostra produzione: quello del fumetto (che è un linguaggio e non un genere!) e quello del romanzo d’amore, che si fa «new romance» nelle derivazioni più attuali, tra pseudonimi, viralità social e bisogno di rappresentazione. Nel parlare, invece, di editoria per bambini e ragazzi, ci chiederemo con Nicoletta Gramantieri quanto la smania degli adulti di voler «insegnare qualcosa» attraverso i libri influisca (negativamente) sullo sviluppo autonomo del «piacere di leggere» nei più piccoli. In conclusione, con Julien Palier, giornalista e imprenditore nel settore dell’hi tech, parleremo di intelligenza artificiale. E del perché non dovremmo chiamarla «intelligenza artificiale». Buona lettura!

Marzo 2023

rivista: Giornale della Libreria

Generazione Z e dintorni   Nel 2022, il mercato dei libri per bambini e ragazzi ha totalizzato 268 milioni di euro: circa il 17% di tutto il mercato trade. 30 milioni di euro in più rispetto al 2019 sono stati spesi nell’acquisto di libri per le lettrici e i lettori più giovani, e 1,8 sono i milioni di copie in più acquistate. Non solo il settore  ha recuperato ciò che era stato perso nel 2020 della pandemia – quando comunque la flessione era stata modesta –, ma soprattutto è cresciuto rispetto agli anni pre-pandemici. E se meno lusinghiero è il confronto con il 2021 – un anno però eccezionale, e in quanto tale difficile da eguagliare – è interessante notare come nel 2022 continui a crescere il segmento dei libri destinati ai bambini che non sanno leggere ancora: i bambini di età compresa tra gli 0 e i 5 anni. D’altronde, non è solo il mercato della prima infanzia a essere rilevante, ma in generale l’attenzione e la cura di un segmento anagrafico rilevantissimo per l’educazione alla lettura e a tutti i valori che la lettura incorpora. Con queste premesse l’Associazione Italiana Editori e Fondazione Cariplo hanno lanciato nel 2022 #ioleggoperchéLAB-NIDI, un progetto pilota di promozione della lettura rivolto ai piccolissimi, che ha coinvolto in via sperimentale 250 nidi in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Proprio alla Bologna Children’s Book Fair – evento d’eccellenza per l’editoria di settore di tutto il mondo e scatola magica in cui le storie per bambini si mettono in viaggio – sarà dedicato un primo momento di confronto sui risultati di questo progetto, figlio del pluriennale successo di #ioleggoperché. È un numero del Giornale della libreria quasi interamente dedicato all’universo dei bambini e ragazzi, delle loro fruizioni, delle routine e del loro potenziale creativo quello che si dispiega nelle prossime pagine. Dalle istanze della Generazione Z, oramai autonoma nel narrarsi e nello scegliere narrazioni, al travolgente successo dei libri nati su Wattpad e sospinti in cima alle classifiche da TikTok (il più letto in assoluto del 2022 d’altronde è Fabbricante di lacrime di Erin Doom, pubblicato da Magazzini Salani). Dalle piattaforme di contenuti editoriali per i piccolissimi, sempre più improntate alla qualità e alla co-creazione, alla vita digitale degli adolescenti dove i libri – fisici, desiderati, posseduti – diventano oggetti per raccontarsi e auto-rappresentarsi.      Al cuore del numero, un inserto in inglese a cura della Bologna Children’s Book Fair, di cui il Giornale della libreria è media partner e l’Associazione Italiana Editori compagna di viaggio nella realizzazione di BolognaBookPlus. Il format dedicato all’editoria generalista, quest’anno alla sua terza edizione, per la prima volta ospita una collettiva italiana (BBPlus Hall 29 Mall1) che sarà anche la base di AIE, e del Giornale della libreria, in fiera. A chiudere il numero, uno sguardo sul futuro. Quello imminente, dell’Italia Paese Ospite d’Onore ad aprile al Festival du Livre de Paris 2023. E quello lungo della promozione internazionale della nostra editoria, che AIE porta avanti da anni e che passerà anche dalla Frankfurter Buchmesse del 2024.

Dicembre 2022

rivista: Giornale della Libreria

L’apertura internazionale di una fiera nazionale   Oggi la quota di mercato degli editori che totalizzano fino a 15 milioni di venduto è pari a circa il 40%. Allo stesso tempo, sotto l’ombrello dei piccoli e medi editori convivono realtà molto differenti che richiedono uno sforzo ulteriore di comprensione. Piccoli anzi di più: micro. Oppure, al contrario, medi, dotati di strutture capaci di reggere l’urto di un mercato con marginalità molto basse. Concentrati sulla narrativa in alcuni casi, forse i più noti al pubblico generalista, ma più spesso a caccia di nicchie o segmenti di mercato meno battuti dai grandi gruppi. Comunque, sempre affacciati sul digitale come opportunità da una parte, sfida che richiede investimenti non facili da mettere in campo dall’altra. E sempre più capaci d’interessare, con le loro narrazioni, le altre industrie dei media: quella audiovisiva in testa, con le diverse piattaforme di produzione e distribuzione di film e serie tv. Nella sua eterogeneità, la piccola e media editoria non è forse mai stata così forte sul mercato italiano come in questi anni. Più libri più liberi, la fiera che da più di vent’anni la ospita e al rappresenta, si è evoluta con lei. Crescendo dimensionalmente, ramificando il suo programma e le connessioni con gli attigui mondi della cultura, dell’informazione e dell’intrattenimento, alimentando il dibattito e il confronto sociale e confermandosi di anno in anno come luogo d’incontro, di confronto e di aggiornamento professionale per gli editori e la filiera del libro. Quest’anno la fiera fa un passo ulteriore, seguendo una direttrice di sviluppo che pure da diversi anni ha iniziato ad esplorare: quella internazionale. Così Più libri più liberi 2022 diviene il punto d’incontro tra l’editoria italiana e due tra le principali editorie europee, rappresentate a Roma da Juergen Boos, presidente e CEO della Fiera del Libro di Francoforte, e da Jean-Baptiste Passè, direttore del Festival del libro di Parigi. Ma è anche il luogo dove Ricardo Franco Levi – nei panni di Commissario straordinario del governo – è impegnato a illustrare agli editori il progetto Francoforte 24 e la sua operatività, insieme alle istituzioni italiane che lo sostengono, e la proiezione internazionale che la partecipazione in veste di Paese Ospite d’onore alla Buchmesse darà alla cultura italiana in Europa e nel mondo. Senza dimenticare i quarantacinque operatori stranieri che incontreranno gli editori espositori negli appuntamenti one-to-one di un Rights Centre mai così grande, per la prima volta su due piani. O il bookblogger tedesco, che visiterà Più libri più liberi per raccontarla sui canali social ai suoi connazionali: editori, lettori, traduttori, scrittori. O ancora i tanti ospiti internazionali che, come d’abitudine, calcano le scene della Nuvola: da Paul B. Preciado ad Azar Nafisi, passando per l’anteprima affidata a David Quamman. Più libri più liberi è sempre più internazionale perché l’editoria italiana è sempre più internazionale. Lo è, tradizionalmente, nella sua capacità di fare scouting tra «i libri degli altri», da riproporre in traduzione al proprio pubblico: grande abilità della media e piccola editoria. Lo è, sempre più, nel sapersi proporre attraverso le proprie storie al pubblico internazionale. Dopo il rallentamento forzato degli ultimi due anni sembra oggi particolarmente evidente.  E la singolare apertura al mondo della ventunesima edizione della Fiera della piccola e media editoria di Roma lo conferma senza equivoco.

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