Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Storie dell'editoria

Leggi lunghe vent'anni

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2012

di Giovanni Peresson

Sono passati poco più di dodici mesi dall’entrata in vigore della legge 128/2011 che interveniva a correggere gli effetti introdotti dalla liberalizzazione di tutte le attività promozionali (legge 248 del 4 agosto 2006), libri inclusi: la così detta «legge Levi». Una legge che rappresentava un «tassello» di un più generale processo di riordino del settore per favorirne lo sviluppo. A cominciare dall’ampliamento della base di lettura. Che è cresciuta (tra 2000 e 2011 del +22,6%, 4,7 milioni di lettori in più in undici anni) anche se l’Italia rimane il mercato linguisticamente più piccolo in Europa tra i primi cinque. Oltre a rappresentare, assieme alla scuola, uno dei maggiori vincoli strutturali ai processi più generali di innovazione e di competizione internazionale del Paese in termini di spread di «capitale umano» rispetto ai Paesi in cui l’indice di lettura dei libri si colloca al 70% mentre il nostro è di 25 punti inferiore. Di una «legge sul libro» si è «tornati» a parlare nei mesi e nelle settimane scorse in occasione della nona edizione del Forum del libro e della lettura (Passaparola) che si è svolto a Vicenza dal 26 al 28 ottobre nel convegno dall’emblematico titolo di «La lettura negli anni dell’emergenza libro: problemi e prospettive». «Tornati» a parlarne abbiamo detto. Perché bisogna ricordare come l’articolo 11 («Disciplina del prezzo dei libri») della legge n. 62 (Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriale e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416) che introduceva per la prima volta in Italia, undici anni fa, la regolamentazione del prezzo di vendita al pubblico, altro non era che l’ex art. 9 di un articolato ben più ampio – e frutto di lunghi anni di lavoro, discussioni, tavoli di lavoro tra Aie, Ali, Anee e Mbca (tutto cominciò nel ’97) – che aveva ben presente non solo la centralità delle politiche di promozione del libro e della lettura (Festa del libro, per dire), di sviluppo delle biblioteche pubbliche e di quelle scolastiche per il futuro del settore (e del Paese). Ma anche di ricerca di formule volte a favorire i processi di ammodernamento delle strutture imprenditoriali che iniziavano a confrontarsi con il digitale, della distribuzione, dell’internazionalizzazione dell’editoria italiana all’estero.

Teatralità e fumetto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2012

di Elena Vergine

Sono presenti, con la loro casa editrice dal suggestivo, sul mercato del fumetto da quindici anni. La loro proposta editoriale è caratterizzata da una qualità elevata e da un prezzo accessibile. Abbiamo chiesto a Omar Martini e Sergio Rossi di raccontarci un po’ di Black Velvet. Come nasce la vostra casa editrice? Cosa caratterizza il vostro progetto editoriale? Omar Martini e Sergio Rossi (Editori). Black Velvet nasce nel 1997 per riempire quella che era allora una mancanza nel panorama italiano di titoli di una nuova generazione di autori statunitensi che stavano realizzando opere originali e molto interessanti. Dopo poco, la nostra attenzione si è spostata sia verso il fumetto italiano sia verso quello di altri paesi, come la Germania, la Francia, addirittura la Nuova Zelanda, ecc. Attualmente, anche dopo l’ingresso in Giunti nel 2010, continua l’obiettivo di presentare fumetti da tutto il mondo, privilegiando storie che si rivolgano a un vasto pubblico e con una veste grafica peculiare.

Biblioteche e terremoto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Elena Vergine

I due eventi sismici che hanno colpito le regioni dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna – il primo nel 2009 e il secondo quest’anno – hanno messo a dura prova non solo cittadini, industrie e amministrazioni, ma anche istituzioni fondamentali per la vita culturale del territorio quali le biblioteche. A distanza di anni per l’Abruzzo, e di mesi per l’Emilia, abbiamo provato a offrire una stima dei danni, delle soluzioni, delle criticità e delle iniziative messe in atto per uscire dallo stato di crisi. Ci hanno aiutato i presidenti dell’Associazione italiana biblioteche (Aib) dell’Abruzzo, Tito Vezio Viola, e dell’Emilia, Lidia Bonini.

Player on the road

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Elisa Molinari

Il giro del mondo in ottanta giorni è un romanzo di Jules Verne del 1873 in cui il ricco aristocratico londinese Phileas Fogg e l’inseparabile Passepartout tentano di circumnavigare il mondo in 80 giorni. Con una fiducia incondizionata nel progresso e nella velocità (e nell’inventiva del genere umano – impossibile dimenticarsi della slitta a vela usata per arrivare a Chicago!), i due, spinti dall’idea che «l’imprevisto non esiste», riescono a vincere la scommessa con i soci Reform Club e tornare a Londra allo scoccare dell’ottantesimo giorno, dopo essere passati attraverso Egitto, India, Hong Kong, Giappone e Stati Uniti. C’è chi nel campo dell’editoria digitale cerca di ripetere l’impresa, nonostante un ritmo di marcia meno pressante – dopotutto, Verne era un romanziere – e provare, fuor di metafora, a esportare il proprio modello di business in tutto il mondo. Si tratta di Kobo, il retailer nippo-canadese che ha da poco siglato una partnership con Mondadori grazie alla quale ha portato non solo la propria piattaforma ma anche gli e-reader e i device targati Kobo nel nostro paese. Per capire con chi si ha a che fare, ecco qualche numero. Si parla di una realtà che può contare, a soli tre anni dalla sua fondazione, su dieci milioni di utenti e tre milioni di titoli disponibili (un milione dei quali gratuiti) in circa 200 paesi. Nata a Toronto nel 2009 come Shortcovers e ribattezzata solo in seguito come Kobo – anagramma di «Book» – è, ad oggi, nonostante la giovane età (Amazon è maggiorenne, Apple ha ormai 36 anni), una delle realtà con il più elevato tasso di crescita nel campo dell’editoria digitale.

A mille miglia da casa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Lorenza Biava

Nate dalla passione di bibliofili innamorati del nostro Paese o dall’ispirazione di giovani librai migranti, le librerie italiane all’estero sorgono ormai in tutte le principali città europee. Un viaggio tra Amsterdam, Parigi e Bruxelles alla ricerca dell’origine della passione per il libro italiano.

Blog power!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Elena Refraschini

Il vero e proprio boom dei blog è scoppiato negli ultimi due anni. Nonostante i sondaggi su questo argomento non siano ancora numerosi, sono significativi i risultati di un’indagine condotta da Verso Advertising: nel 2010 il 37% dei lettori dichiarava di aver acquistato un libro grazie ad una «recensione». Nel 2011 viene introdotta un’importante distinzione che porta la suddetta voce a scendere al 18.9%, mentre la «new entry» che rappresenta gli acquisti di libri grazie ad una recensione letta sui blog è già al 12.1%: percentuale degna d’attenzione, se si considera che il marketing via social network – sul quale gli editori investono molto – porta all’acquisto solo il 10% degli intervistati. Un segnale dell’interesse dell’editoria per il fenomeno è stato l’acquisto a gennaio di quest’anno da parte di Reeds, la società proprietaria di BookExpo America, della Book Bloggers Convention, che ha avuto come risultato l’organizzazione della convention della Bbc ll’interno del Bea a giugno 2012. Ad aprire gli incontri è stata Jennifer Weiner, blogger e scrittrice: «Non c’è mai stato un momento più favorevole di quello che stiamo vivendo oggi per prendere parte ad un dialogo sui libri e sulla lettura», ha detto.

Conquistare l'infedele

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Gabriele Pepi

Assecondare i cambiamenti nelle modalità d’acquisto, sempre più infedeli e multicanale, del lettore è diventata la parola d’ordine per molti nuovi progetti lanciati nei mesi scorsi. La fusione in Internet bookshop Italia della società proprietaria delle librerie Melbookstore, Altair, e la creazione della catena di librerie a insegna Ibs.it ha provato a immaginare un’integrazione tra librerie fisiche e on line. Un canale, quello tradizionale, che ha visto anche l’inaugurazione, da parte di Feltrinelli, di un nuovo concept store, RED – Read, eat & dream, nel quale il food diventa uno spazio esperienziale innovativo. Sul fronte on line è San Paolo a tentare una formula ancora poco esplorata dal settore religioso con il varo, a giugno, del suo primo store, in competizione con i portali di e-commerce religiosi ma anche con quelli generalisti, grazie ad una proposta che strizza l’occhio anche all’utente laico.

E in Italia?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Lorenza Biava

Molti editori, nel corso di questi ultimi anni, si sono resi conto che i lettori spesso si rivolgono ai blogger per determinare le proprie scelte di lettura. Non esiste ancora uno studio che metta in diretta relazione un incremento delle vendite in libreria con le recensioni ricevute on line ma, a fronte di questa presa di coscienza, i rapporti editore-blogger stanno iniziando a prendere una forma più articolata anche in Italia. Come raccontano al «GdL» Jacopo Donati, direttore editoriale di Finzioni (www.finzionimagazine.it) e Noemi Cuffia, meglio nota come Tazzina di caffè (eccomimi.blogspot.it).

Giocare controvento

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto

Ho recentemente fotografato due scaffali di letteratura per ragazzi alla Waterstone di Reading, una cittadina universitaria a Ovest di Londra e a Sud di Oxford. Mi ha colpito l’intuizione di offrire al lettore una selezione di romanzi classici e moderni, di fumetti e fantascienza, che avessero come tema comune quello della distopia e dell’utopia: utopie immaginarie, cercate, fallite, per bambini. Distopie a fumetti, televisive, teatrali e romanzesche. Vi si diceva che è distopico un mondo alternativo dove qualcosa è andato diversamente rispetto al nostro, mentre è utopico un mondo più distante, ma in qualche modo immaginato.

Illustrare l'editoria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Giorgio Kutz

L’avvento del digitale ha seminato scompiglio anche nel grande e variegato mondo dell’editoria illustrata che comprende l’educational, il reference, i manuali e le guide di ogni tipo oltre agli «illustrati» veri e propri di arte, moda, fotografia, design eccetera. Con la nascita degli e-book sono emersi nuovi problemi di disponibilità e di tutela dei diritti delle immagini per i nuovi formati dei libri.

La mappa dell’editoria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Sandro Pacioli

La seconda parte del 2011 è stata, diciamola tutta, un po’ avara di vicende societariedi rilievo (prima avevamo avuto lo shopping Feltrinelli in Spagna e in Italia con Donzelli). Bisogna attendere la prima metà del 2012 per assistere a trasformazioni societarie importanti. È infatti a giugno che si è conclusa la vendita da parte di Rcs di Flammarion a Gallimard. I fili rossi che si dipartono dalla mappa che si può trovare nelle pagine successive, o che ne derivano, sono molteplici e diversi.

Obiettivo: 42 territori

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Elisa Molinari

Risiko è uno dei più famosi giochi di strategia da tavolo. Scopo del gioco? Il raggiungimento di un obiettivo predefinito che può consistere nella conquista di un certo numero di stati, di due o più continenti o nell’annientamento di un avversario. Nello scenario editoriale internazionale, c’è un giocatore che ha invece un obiettivo molto più ambizioso: conquistare tutti i 42 territori disponibili. Detto fuori dalla plancia da gioco, mirare a tutti gli anelli della filiera editoriale. Per fare questo il giocatore «si impegna ad essere l’azienda più attenta al cliente del mondo e offre ai propri clienti la possibilità di scoprire e trovare qualsiasi cosa vogliano acquistare on line. Per fare questo, punta ad offrire ai propri clienti i prezzi più bassi possibili». Nelle parole di Amazon, questo l’obiettivo dichiarato già nel lontano 1995, anno della messa on line del sito e ribadito durante il lancio degli ultimi Kindle

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.