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Editoria d'arte

Libri d'artista

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2008

di Alberto Cadioli

Nel vasto ambito aperto dalla formula "libro d'artista" possono trovare posto tante tipologie differenti: i «libri oggetto», (che, nella loro unicità, sono di fatto «opere d'arte» allusive alla forma o ai caratteri del libro), i libri che rompono la dimensione tradizionale e, pur non essendo in copia unica, conservano un valore d'arte per il loro aspetto di manufatto originale....

Artelibro: progettare il futuro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2007

di Sandro Pacioli

Con i 35.000 visitatori dell'edizione 2006, Artelibro non si avvicina certo agli oltre 300.000 delle Fiere di Francoforte e di Torino. Tuttavia Artelibro ha caratteristiche uniche che la differenziano da altri eventi di settore: il suo essere tematicamente dedicata all'editoria d'arte, il suo radicamento nel centro storico di una città come Bologna, il suo carattere doppio: di fiera e di festival.

Un mercato difficile

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2007

di Giovanni Peresson

Mancano infatti dati e informazioni dettagliate su un mercato in cui gli editori italiani potrebbero vantare delle specializzazioni produttive importanti.

Ricominciare dall'estero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2013

di Emilio Sarno

Nel 2012 l’editoria d’arte ha perso un buon -9,3% nei canali trade (altri dati nell’e-book Il ritratto dell’arte. Rappporto sull’editoria d’arte in Italia 2013, Aie, 2013). Ben più, quindi, di quanto ha perso complessivamente negli stessi canali, tutto il settore editoriale: -7,8% (-5,8% per Gfk). Certo restano fuori dal conto i bookshop museali e le vendite in occasione di mostre temporanee, canali che hanno in parte risentito della generale congiuntura economica e sociale. La diminuzione della capacità di spesa degli italiani non si traduce solo in un calo delle visite in libreria o nella scelta di acquistare libri con prezzi più bassi: infatti se i canali trade fanno segnare un -7,8% a valore di copertina, i volumi venduti si limitano a un -7,0% e la stessa tendenza la fotografa GfK: -5,8% da un parte e -5,0% dall’altra. Tempi difficili per l’editoria d’arte che si appoggia su un prodotto, per sua natura poco economico. Tra il prezzo medio di copertina di un libro d’arte e la media della varia adulti c’è un differenziale del 48,1% in più (Fonte: Istat). Tempi non facili anche per i bookshop e le mostre perché la crisi si traduce in una contrazione dei viaggi e dei soggiorni nelle città d’arte. E ancora, per chi gestisce i canali di vendita, si traduce in una maggiore attenzione alla composizione degli stock, alle incidenze sul monte merci complessivo, alla rotazione. Le conseguenze? Alleggerimento e riduzione degli spazi dedicati, sostituzione dei marchi italiani con quelli di editori internazionali che offrono un più conveniente mix di prezzi bassi, titoli di artisti, critici e movimenti di forte appeal.

Smartphone in cucina

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2013

di Lorenza Biava

L’appetito vien twittando. Almeno così è capitato a noi quando abbiamo partecipato al contest che il mensile «La Cucina Italiana» ha realizzato nell’ambito dell’ultima Milano Social Media Week. Uso mirato dei social network (da Twitter a Foursquare passando per Facebook), tanta creatività e una ponderata esperienza nell’uso della rete e della comunicazione Web sono stati gli ingredienti di una riuscita caccia al tesoro a sfondo culinario che ha impegnato per una mattinata 16 «cuochi» agguerriti. Lo scopo di «Insegui la ricetta» era relativamente semplice: individuare quattro ingredienti segreti e precipitarsi nella sede milanese del mensile. Lo svolgimento, vi assicuriamo, al cardiopalma. Sempre connessi tramite smartphone, i concorrenti hanno ricevuto via Twitter, ogni 40 minuti, gli indizi che dovevano guidarli alla scoperta di altrettanti ingredienti alla base di un piatto. Pane pugliese (l’indizio era: «in tavola non deve mai mancare... ma quale tipo?»), burrata («al suo interno trovi un gusto di gelato»), carciofo («punge anche se gli fai la barba») e gambero rosso («concorrenza a parte (per noi) è buono, pregiato e cammina all’indietro») andavano acquistati rigorosamente in negozi di quartiere dove, concluso l’acquisto, era necessario fare il check-in su Foursquare, fotografarli e inviare lo scatto via Twitter o Facebook al profilo di «La Cucina Italiana» (@Cucina_Italiana). Una volta riempito il proprio paniere, via di corsa verso Piazza Aspromonte per sperare di entrare nei primi sedici e, abbandonato per un attimo lo smartphone, prendere mestolo e tagliere per provare a cucinare la ricetta segreta: una Vellutata di burrata, carciofi all’olio, timo, limone e gambero rosso al vapore...

Piccoli artisti crescono

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2013

di Ester Draghi

Luce, colore, immagini, storie. L’arte spiegata ai bambini è questo e anche di più. Se i genitori italiani sembrano essere tutti d’accordo nel considerare l’educazione artistica dei propri figli una priorità per la quale sono disposti a spendere anche cifre importanti è anche vero che l’era digitale mette a disposizione dei bambini di oggi strumenti e giochi interattivi a basso costo. Allora perché continuare a orientarsi verso libri a carta stampata? Per la qualità del progetto editoriale, la scelta dei materiali e l’esperienza delle realtà che ci stanno dietro.

Disegnare le parole

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2007

di Daniela Ruggiu

Quattro chiacchiere con alcuni dei più noti illustratori italiani (Guido Scarabottolo, Federico Maggioni, Mario Gomboli, Simona Mulazzani) chiariscono in modo inequivocabile ciò che sta dietro all'equilibrio tra illustrazione e scritture nel libro per ragazzi.

Liberi di scrivere. E di leggere

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2007

Autori vari

Forte del grande successo delle amatissime Witch e dei primi due romanzi della trilogia Fairy Oak, Elisabetta Gnone sta lavorando al terzo e atteso romanzo. Le abbiamo chiesto di raccontarci come vive il suo rapporto con la scrittura e l’illustrazione.

Grandi patrimoni, piccoli business

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2006

di Redazione

Nel mercato delle immagini digitali il paradosso di un Paese dall’enorme patrimonio artistico che genera piccoli fatturati raggiunge il culmine della sua assurdità; nonostante ci siano attori sul mercato attivi e «agguerriti» che necessitano però di un sistema Paese che consenta loro di competere ad armi pari con gli altri grandi player stranieri: Alinari; Scala Group.

L'arte per l'arte

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2006

di Redazione

Umberto Allemandi festeggia nel 2006 il suo mezzo secolo di attività editoriale, svolta prima per altri, poi attraverso una sua casa editrice dal 1982; editore specialmente d’arte o delle arti, è l’editore anche del «Giornale dell’arte» diventato un punto di riferimento per i professionisti in Italia e all’estero.

Attenzione alla salute!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2013

di Emilio Sarno

Alzi la mano chi si ricorda di aver letto una recensione di un libro di manualistica in una delle tante pagine letterarie che popolano quotidiani e settimanali italiani. Alla meno peggio può essere capitato di scorgere qualche segnalazione e qualche box, con copertina e comunicato stampa, per lo più relegati nella «sottocategoria» della stampa femminile o in quella di servizio. Conseguenza, non ultima, questa dei bassi indici di lettura che contraddistinguono il nostro Paese. Se non si percepisce il libro e la lettura non solo come un momento di «evasione», di «svago», di «occupazione del tempo libero», ma anche come uno strumento attraverso cui affrontare e risolvere i piccoli/grandi problemi della vita quotidiana (dal giardinaggio al bricolage, dalle pratiche sportive alla cura dell’orto) la manualistica – in tutte le sue declinazioni (viaggi, cucina, ecc.) – finisce per occupare una posizione residuale rispetto agli altri settori della produzione e del mercato editoriale. Da questo punto di vista, già questa condizione del settore della manualistica, ci dice molte cose sulla qualità della lettura nel nostro Paese ma anche sulla matrice letteraria della comunicazione giornalistica su e attorno al libro. Con tutte le inevitabili ricadute – il classico gatto che si mangia l’altrettanto classica coda – sulla stessa distribuzione e organizzazione degli spazi e degli assortimenti della libreria. Ma anche fuori dalla libreria. Si guarda, infatti, sempre con malcelato stupore a quei pochi negozi – di alimentari di alta gamma, garden center, agenzie di viaggio, casalinghi, ma anche negozi di abbigliamento per bambini ecc. – che espongono piccoli assortimenti di libri e manuali accanto a merceologie inusuali. Tutta insieme – per dare qualche numero del fenomeno – la manualistica nel 2012 non è composta da più di 6.000 titoli. Il 10% della produzione editoriale complessiva.

Le forme del sublime

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2012

di Emilio Sarno

Il settore dell’editoria d’arte è diventato sempre più – lo abbiamo visto nel corso di questi anni, nel monitoraggio che viene fatto in occasione di Artelibro – un insieme di segmenti di prodotti/servizi che le aziende propongono al mercato: quello «consumer» dei lettori e dei frequentatori della libreria (sempre meno), e quello dei servizi b2b a musei, altri editori, aziende di merchandising, amministrazioni pubbliche e fondazioni bancarie (sempre più). In qualche misura lo stesso concetto di «editore» d’arte (che sceglie e seleziona autori e immagini per un progetto editorialmente coerente di catalogo) è stato sostituito da logiche e modelli in cui fa premio l’organizzazione e la vendita di servizi nell’ambito della «valorizzazione» del patrimonio artistico. Un insieme di segmenti in cui il digitale anche sul versante consumer (e-book e App) e non più solo in quello delle banche dati iconografiche, comincia a presentare valori non ancora importanti in termini assoluti ma certamente interessanti. Quello che è certo è che questo settore della produzione, che è quello con il quale si è portati a identificare l’interezza del settore, passa da 57,9 milioni di euro di vendite a prezzo di copertina nel 2008 nei canali trade (ma che sono sostanzialmente librerie e librerie on line), a 54 milioni dello scorso anno. Una perdita, dunque, di poco meno di 4 milioni di euro (-6,7%) in quattro anni. Da questo valore restano escluse tutte quelle forme (e canali) di vendita dei libri d’arte che si svolgono nei bookshop museali o in occasioni di mostre temporanee. Nel 2010 ultimo anno di cui si dispone di un dato, questo canale veniva valutato in 25 milioni di euro.

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