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Editoria d'arte

I nuovi bookshop

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2012

di Elisa Molinari

I più grandi musei del mondo hanno stanno investendo nel rifacimento dei propri bookshop da parte di architetti famosi. Un viaggio nei principali musei del mondo per capire verso dove sta andando il concept dei bookshop museali.

Tra Est e Sud

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2012

di Sandro Pacioli

I percorsi, le strade i rapporti tra editoria cattolica e narrativa possono seguire percorsi anche molto diversi rispetto a quelli su cui la tavola rotonda che ha aperto questo Scenari & Trend si è focalizzata. Un esempio di queste altre opportunità di altri «percorsi» editoriali è la collana Mondi letterari di Jaca Book. Una casa editrice che nasce alla metà degli anni Sessanta a opera di alcuni universitari milanesi che si riconducono al movimento di Comunione e liberazione ma che pubblica accanto ai libri di don Giussani filosofi come Jacques Derrida (1968), Emmanuel Lévinas, Paul Ricoeur; teologi come Hans Urs von Balthasar; antropologi delle religioni come Mircea Eliade. E appunto narratori come Wole Soyinka (Nobel nel 1986), Pérez-Vitoria Silvia (premio Nonnino nel 2009). Mondi letterari ha visto nei mesi scorsi il suo rilancio (nuova veste grafica, una dozzina di titoli all’anno, alcune novità assolute, altri recuperi dal catalogo che in questi anni si è formato) con la prima edizione italiana di Ama la rivoluzione di Aleksandr Solženicyn. Accanto all’editore russo il serbo Bajac Vladislav con Hammam Balcania, il maggior scrittore keniota vivente Ngugi Wa Thiong’o con Sogni in tempo di guerra, i repechage dal catalogo precedente come nel caso di Ake. Gli anni dell’infanzia del nigeriano (premio Nobel nel 1986) Wole Soynka (pubblicato da Jaca fin dal 1979). Un rilancio perché Mondi letterari nasce a inizio degli anni Ottanta. È, ad esempio, in questa collana che vede la luce Vita e destino di Vasilij Grossman nel 1984 (ripubblicato da Adelphi nel 2008).

L'arte in rivista

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Interviste a Claudio Pescio e Umberto Allemandi

Basta un giro in una libreria ben fornita per accorgersi di quali e quante siano le riviste d’arte diffuse nel nostro Paese. Dall’architettura al design, da Michelangelo a Cattelan non c’è artista o corrente artistica che non abbia almeno un numero dedicato. Un’offerta che negli ultimi anni è cresciuta in maniera importante. Merito della qualità dei contenuti certo, ma anche della capacità delle riviste di rispondere ai bisogni di un pubblico molto segmentato: dai semplici appassionati curiosi di conoscere meglio le opere dei loro artisti preferiti, agli operatori di settore alla ricerca di dati, stime, quotazioni di mercato, dai neofiti del mondo dell’arte fino agli studenti.

Dal facsimile alle app

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2011

di Giovanni Peresson

Il mercato dell’editoria d’arte e d’immagine non sta attraversando anni facili. Solo qualche dato per articolare meglio il quadro: -3,3% nelle novità pubblicate, 1.430 copie/titolo, un mercato nei canali trade di poco meno di 60 milioni di euro (+0,8%) e di circa 25 milioni tra bookshop di musei e mostre d’arte. Per di più, di quei quasi 60 milioni di euro, solo 27,5 derivano da quello che si considera il core business del settore: monografie illustrate, cataloghi, design, fotografia. Tutto il rimanente è saggistica, con più o meno ampi corredi iconografici. E questo segmento, all’interno di quello arte/immagine, rispetto al 2008 fa segnare un -6%. I cataloghi e i libri d’arte, però, rappresentano solo una parte di un più vasto settore che l’Ufficio studi dell’Aie sta progressivamente indagando.

Belle «app» d’autore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Laura Novati

Fino ad oggi si diceva che il massimo acquisto di libri d’arte era riferito al catalogo di una mostra: uno su due visitatori era disposto ad acquistarne uno, a dispetto del peso o del costo. Un prolungamento del piacere della visita, uno strumento di documentazione, se l’acquirente era interessato agli apparati, anche un gesto orgoglioso di affermazione che quella stessa visita c’era stata. Poi sappiamo che t-shirt e cartoline sono i gadget più diffusi nella vendita nei bookshop museali permanenti o per esposizioni temporanee, in ogni parte del mondo dove si organizzano (per questo all’entrata dei musei o dei siti italiani sono spesso o quasi sempre assenti); in compenso, ricordo di aver trovato all’ingresso del Museo archeologico di Taranto, tre anni fa, chi sa come sopravvissuta, il cartone di una bambola di carta, alias fanciulla della Magna Grecia, da ritagliare con i suoi vestiti e un eroe da rivestire delle sue sagome di armi, in unica copia, stampata nel 1965.

Briciole e polistirolo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Intervista a Fabio Castelli

Rendere gli spazi della cultura luoghi di ritrovo e di scambio. Questo è il principio, semplice eppure non banale, che dà forma alla visione di Fabio Castelli, libraio dall'animo girovago che con le sue Art Book punta a fare dei bookshop museali veri e propri salotti, confortevoli e dinamici, dove la cultura possa riprendersi il proprio posto nella società. Gallarate con il Maga, Milano con il Piccolo Teatro Grassi, e Torino con il Lingotto sono i tre poli attorno ai quali ruota quest'ideale Rinascimento. La cura nell'assortimento, l'attenzione all'ambiente e all'arredamento del punto vendita ne sono i cardini. Il tutto condito da tanta voglia di sfidarsi e mettersi in gioco nonostante il ricco carnet di successi già maturati con la Triennale, la Fondazione Stelline e l'Hangar Bicocca e la 121 Corraini. Perché, se la libreria di un grande museo non funziona, in fondo è tutta una questione di briciole e polistirolo come racconta Fabio Castelli in questa intervista.

Fermo immagine

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Redazione

«La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha». Neil Leifer ha ragione, ciò che rappresenta una foto è condizionato dalla nostra percezione della realtà. Ma cosa sarebbe il mondo senza fotografia? Senza la possibilità di fissare nella memoria (e nella storia) momenti, luoghi, persone, emozioni che altrimenti andrebbero facilmente perduti? La creazione di un archivio fotografico e la sua conservazione, sia per motivi personali sia professionali, costituisce un rifugio sicuro di una parte di vita e di storia, e ciò è ancor più vero quanto più lungo è l’arco di tempo ricoperto.

La seconda vita della 121

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Redazione

Questione di «più» e di «ex». Basterebbe questa sintetica definizione per dare l'idea di cosa sia accaduto al temporary shop Corraini di via Savona, passato nel giro di due anni da pop up store alla moda a libreria a tutti gli effetti consolidata nel tessuto culturale milanese. Ma se l'«ex» a cui dice addio è proprio la sua (es)temporaneità, il «più» che guadagna è tutto declinato in professionalità, vivacità culturale e attenzione all'utenza che, con la piccola libreria nata nel cuore del quartiere del design – i suoi 90 metri quadri ospitano circa 1500 titoli –, ha intessuto un rapporto strettissimo e a tratti, si direbbe, quasi simbiotico.

Più simile del facsimile

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Emilio Sarno

Nel 2009, nel presentare ad Artelibro un progetto di indagine sul settore dell’editoria d’arte, l’Ufficio studi dell’Aie propose un modello che dimostrava la complessa articolazione che aveva assunto questo settore nel tempo (i materiali del report sono disponibili qui). L’ipotesi che stava dietro quel piano di ricerca – aggiornato e ampliato nell’edizione dello scorso anno di Artelibro (scaricabili liberamente) – era proporre da un lato l’aggiornamento annuale dei dati presentati nel 2009 (valore della produzione e del mercato, ecc.) e via via di comporre le parti mancanti della matrice.

Tre maestri d'arte grafica

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2011

di Laura Novati

Alla Biblioteca Sormani di Milano, nello scalone monumentale che conduce alla Sala del Grechetto, uno dei luoghi deputati della cultura milanese, si è aperta il 25 febbraio la mostra: Officina d’arte grafica Lucini.

Un'officina familiare

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2011

di Laura Novati

In mezzo alla sua scrivania ingombra di articoli, di schedari, di riviste, spicca il rosso della sua piccola portatile 22, lo strumento insostituibile di mezzo secolo e più di attività di Morando Morandini critico cinematografico; Morando difende il suo strumento di lavoro, del tutto consapevole del suo valore arcaico (in un recente viaggio l’oggetto magico era con lui nella sua custodia e un giovane inserviente d’albergo curioso gli chiese: «Scusi, quella è una macchina da scrivere?», non avendone mai vista una da vicino e ancora in uso), ma non per questo disposto all’abbandono.

Applicazioni che fanno da guida

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2010

di Ilaria Barbisan

Intervista a Claudio Pescio, Responsabile editoriale del settore arte di Giunti editore e a Luca De Michelis, Consigliere Delegato di Marsilio Editori circa le proposte degli editori d'arte nel settore delle applicazioni.

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