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Ediser

La Germania unita

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Laura Novati

Sin dall’invenzione della stampa, si è avviata la concorrenza fra le due più importanti fiere librarie dell’area mitteleuropea, Francoforte e Lipsia; in alcune lettere Erasmo da Rotterdam racconta da Basilea che quando si avvicina la data della fiera sul Meno i torchi gemono e si fa notte nel rivedere e preparare i testi; dopo la spartizione della Germania alla fine del conflitto mondiale, ma soprattutto dopo l’erezione del Muro, editori e librai orientali hanno invece faticato a venire a Francoforte, mentre Lipsia si riduceva progressivamente ad una fiera interna allo spazio geopolitico del Patto di Varsavia.

La lettura si fa «social»

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Benedetta Bellisario, Emma Palazzo e Andrea Baggio

La parola «social» è ormai diventata abituale tra tutti coloro che navigano quotidianamente in Internet. Grazie (o per colpa, verrebbe da dire ai più cinici) ai social network ormai la nostra vita ruota attorno alla condivisione on line di informazioni, foto, pensieri, musica, film, libri. Ecco che si parla così anche di social reading, ovvero della condivisione dell’esperienza di lettura da parte dei singoli utenti. Le radici di questo fenomeno le possiamo ritrovare verso la fine degli anni Novanta con la nascita dei primi blog e delle prime community, a loro volta riconducibili ai forum, veri e propri nuclei di aggregazione tematica all’interno dei quali specifiche discussioni (thread) si arricchiscono progressivamente dei contributi postati dai singoli utenti secondo un modello di chat asincrona.

Le tendenze del 2011

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Oddina Pittatore e Rosalba Rattalino

Da evento televisivo del novembre 2010 a libro più venduto in libreria nel primo semestre 2011, Vieni via con me (pubblicato ai primi di marzo) si impone come crocevia mediatico-politico di grande impatto sul pubblico. Testimoniando ancora una volta il circolo virtuoso fra tv e carta stampata, enfatizzato però in questo caso dal «fenomeno» Roberto Saviano e dal risveglio di sentimento politico che sta attraversando una fetta della società italiana. Indignazione sembra essere la parola d’ordine più in voga tra i lettori nel 2011, dato che un recente interesse verso i temi politici e religiosi ha spinto nelle prime posizioni in classifica i titoli dedicati a un rinnovamento morale.

Più piccoli, più liberi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Federico Vergari

Sono al Nord, al Centro e al Sud. Pubblicano gialli, noir, fumetti, narrativa, saggistica e hanno un comune denominatore: sono case editrici fondate negli ultimi cinque anni, tutte con alle spalle almeno un’edizione di Più libri più liberi. Ogni giorno i titolari delle cosiddette case editrici indipendenti, non appartenenti cioè a un grande gruppo editoriale, sanno che dovranno impegnarsi più di chiunque altro per far sì che i propri sforzi nella gestione dei rapporti con la filiera del libro possano produrre dei risultati, portando i propri titoli (spesso non più di una o due novità al mese) ad ottenere quella tanto agognata visibilità tra gli scaffali delle librerie.

Pubblicare il presente

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Lorenza Biava

All’inizio fu Gomorra (Mondadori), opera prima di un semisconosciuto Roberto Saviano che nel 2006 denunciava eroicamente il «sistema» camorra. Un anno dopo è la volta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due giornalisti del Corriere della Sera, che con La casta (Rizzoli) mettevano a nudo sprechi e i privilegi della classe politica italiana. Due casi editoriali per molti aspetti diversi tra loro ma accomunati se non dalla riscoperta dell’attualità, di per se da sempre oggetto di attenzione da parte di pubblico ed editori, almeno dall’aver inaugurato una nuova, ricca, stagione per la produzione di saggi, inchieste e approfondimenti su temi e fatti della contemporaneità. Per tentare di comprendere quali siano i fattori alla base del rinato interesse del pubblico per questa branca della produzione editoriale, ma anche per capirne le frammentazioni, i meccanismi e le prospettive abbiamo raccolto i pareri di sei tra le maggiori case editrici italiane specializzate nel settore: Aliberti Editore, chiarelettere, Fandango Libri, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Lantana, BUR-Rizzoli e Rubbettino.  

Quanto conta il Natale?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di interviste a cura di Lucia Folli

Natale in libreria: un momento strategico per recuperare il fatturato in un anno difficile, con la speranza che il libro possa essere un regalo intelligente e a un costo accessibile, in questo periodo di crisi economica. Ed è spesso in questi ultimi mesi dell’anno che si concentrano le novità editoriali più importanti, per il cui lancio vengono spesso studiate strategie e campagne ad hoc. Con un’importante variazione, almeno per quest’anno: con la nuova legge sul libro non sarà infatti più possibile – soprattutto a dicembre – far leva sullo sconto in alcun canale…. Forse un vantaggio per i marchi editoriali di piccole e medie dimensioni?

Rischio traduzioni

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Giovanni Peresson

L’occasione per affrontare il fenomeno delle traduzioni è la pubblicazione della quarta edizione del Quaderno dedicato ai Premi e agli incentivi alle traduzioni. Uno strumento che si conferma utile per gli editori, specialmente piccoli, che hanno intenzione di avvicinare culture e opere, autori poco (o nulla) presenti nell’offerta editoriale italiana. Ma che, proprio per questo, hanno bisogno di trovare sostegno economico – gli incentivi alla traduzione, appunto. Da questa edizione 2011 si è abbandonata la versione cartacea è stata abbandonata ed è diventata interamente scaricabile in formato pdf nella sezione Materiali del Giornale della Libreria, e dal sito Aie, convertendosi così in un vero e proprio servizio per le case editrici (associate e non).  

Software e-book

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Nicola Cavalli

L’importanza dei supporti per leggere i libri digitali è ormai chiara. C’è chi predilige gli e-reader ad inchiostro elettronico, come il Kindle, dedicati principalmente alla lettura testuale in bianco e nero, che non stancano la vista; oppure chi predilige i tablet multifunzione, il cui capostipite è l’iPad, che permettono, oltre alla lettura testuale, di navigare sul Web, di vedere video ed immagini a colori e di fruire dell’interattività tipica dei computer e degli schermi retroilluminati, che però possono al contrario stancare la vista. Dopo il focus sulle principali novità relative ai lettori di e-book commercializzati in Italia, apparso sul numero di gennaio del «Giornale della libreria», ora è la volta dei software per la lettura di libri elettronici che possono essere installati su questi diversi device, piuttosto che su pc o su Mac.

Vive la BD numérique!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2011

di Redazione

Tieniti gli amici vicino e i competitors ancor più vicino. In un'ipotetica Arte della guerra digitale questa rilettura «commerciale» del celebre motto di Sun Tzu – fra l'altro, curiosamente, uno dei libri prima, e degli e-book poi, più scaricati dai manager di mezzo mondo – meriterebbe certo un posto tra gli insegnamenti fondamentali per il giovane Ad «guerriero». Niente di barbaro come potrebbe a prima vista apparire, anzi, un semplice motto di buon senso. Per comprenderlo è sufficiente uno sguardo alle dinamiche attualmente in atto nel mercato dell'editoria digitale dove piccoli editori indipendenti dividono la scena e misurano le proprie strategie commerciali con colossi del calibro Apple e Amazon.

Belle «app» d’autore

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Laura Novati

Fino ad oggi si diceva che il massimo acquisto di libri d’arte era riferito al catalogo di una mostra: uno su due visitatori era disposto ad acquistarne uno, a dispetto del peso o del costo. Un prolungamento del piacere della visita, uno strumento di documentazione, se l’acquirente era interessato agli apparati, anche un gesto orgoglioso di affermazione che quella stessa visita c’era stata. Poi sappiamo che t-shirt e cartoline sono i gadget più diffusi nella vendita nei bookshop museali permanenti o per esposizioni temporanee, in ogni parte del mondo dove si organizzano (per questo all’entrata dei musei o dei siti italiani sono spesso o quasi sempre assenti); in compenso, ricordo di aver trovato all’ingresso del Museo archeologico di Taranto, tre anni fa, chi sa come sopravvissuta, il cartone di una bambola di carta, alias fanciulla della Magna Grecia, da ritagliare con i suoi vestiti e un eroe da rivestire delle sue sagome di armi, in unica copia, stampata nel 1965.

Briciole e polistirolo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Intervista a Fabio Castelli

Rendere gli spazi della cultura luoghi di ritrovo e di scambio. Questo è il principio, semplice eppure non banale, che dà forma alla visione di Fabio Castelli, libraio dall'animo girovago che con le sue Art Book punta a fare dei bookshop museali veri e propri salotti, confortevoli e dinamici, dove la cultura possa riprendersi il proprio posto nella società. Gallarate con il Maga, Milano con il Piccolo Teatro Grassi, e Torino con il Lingotto sono i tre poli attorno ai quali ruota quest'ideale Rinascimento. La cura nell'assortimento, l'attenzione all'ambiente e all'arredamento del punto vendita ne sono i cardini. Il tutto condito da tanta voglia di sfidarsi e mettersi in gioco nonostante il ricco carnet di successi già maturati con la Triennale, la Fondazione Stelline e l'Hangar Bicocca e la 121 Corraini. Perché, se la libreria di un grande museo non funziona, in fondo è tutta una questione di briciole e polistirolo come racconta Fabio Castelli in questa intervista.

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