È stato annunciato il programma autunnale del Festival della scienza di Genova, il primo del genere in Italia, il più importante in Europa, che sarà poi seguito da Roma con la variante scienza/scienze; oltre ad aver dato diretto o indiretto impulso anche ad altri festival culturali dedicati a scienze non umanistiche (si pensi al Festival dell’economia di Trento che ha avuto immediatamente un forte riscontro), l’esistenza di questo consolidato appuntamento annuale rileva l’esistenza e il bisogno, quindi l’offerta, di un sapere scientifico diffuso, sarebbe meglio dire di una consapevole «cittadinanza scientifica»; quando i cittadini sono chiamati a decidere sul nucleare sì nucleare no piuttosto che sul futuro delle cellule staminali o sulle forme di procreazione lecite o illecite sarebbe quanto meno opportuno che si sapesse correttamente di che cosa si sta parlando; non bastano evidentemente al bisogno né la scuola dell’obbligo né i mezzi di informazione a più largo spettro e minore specializzazione (e nemmeno l’obbedienza a comandamenti extrascientifici di varia provenienza).