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Ottobre 2011

digitalDevice
Ottobre 2011
Fascicolo digitale

La rivista

«Accio» e-book!
di Lorenza Biava
 
Abstract
«L'ultimo magico trucco del mio adorato Harry» così J.K. Rowling, che con 400 milioni di copie vendute e 700 milioni di euro di guadagni alle spalle può di diritto essere definita la scrittrice di maggior successo del nostro tempo, commenta il lancio del neonato sito Pottermore, che nei mesi scorsi è stato oggetto di una strategia di lancio senza precedenti in campo editoriale. Neanche per un best seller come la saga di Harry Potter che, tradotta in 65 lingue – dall'azerbaigiano allo zulù passando per il greco antico – ai lanci sensazionalistici non è affatto nuova come testimoniano le ben collaudate veglie in libreria con tanto di cappelli a punta e dolcetti in occasione dell'uscita di ognuno dei volumi della saga.
10 anni dopo
di Emilio Sarno
 
Abstract
In attesa di celebrare i vent’anni di Più libri più liberi (Plpl) potrebbe essere interessante, in occasione del decennale, cominciare a interrogarci su come sarà la piccola e media editoria da qui a vent’anni. Indubbiamente quando a dicembre del 2002, al Palazzo dei congressi all’EUR di Roma, si aprì la prima edizione della Fiera, il quadro del mercato nazionale e dello scenario internazionale – con i tre big player (Amazon, Google, Apple) ancora lontani dallo scardinare i paradigmi del commercio e della produzione mondiale di libri (che non fosse l’e-commerce), delle tecnologie agli albori del Web 2.0 con i suoi social network, il self publishing, il mercato mobile e di iPhone e iPad – appariva ben diverso da come appare oggi.
Acquisizioni per affinità
di Redazione
 
Abstract
Il 2010 e 2011 ha visto il Gruppo Feltrinelli attivo su più fronti: l’apertura di nuove librerie (o la loro ristrutturazione) e lo sviluppo di nuovi format; l’impegno nel riorganizzare le attività di distribuzione/promozione a seguito dell’acquisto di Pde nel 2008; la crescita nell’e-commerce librario dopo l’esperienza (pionieristica ma deludente) di Zivago-Kataweb del ’99 e l’ingresso in quello degli e-book con i propri titoli e con Edigita. Tuttavia la novità più importante del gruppo – 5-6% di quota di mercato nei canali trade nel 2010, la catena di librerie con la maggiore superficie commerciale (57 mila mq di vendita) e il maggior fatturato nel nostro Paese –, sta nel fatto che ha iniziato ad affacciarsi e a vedere un suo sviluppo anche in direzione del mercato internazionale. «Alcuni anni fa – spiega Dario Giambelli, amministratore delegato di Effe 2005, la holding del Gruppo – la nostra proprietà ha posto al centro delle sue scelte strategiche il tema della crescita».
Attualità o futuro
di Giovanni Peresson
 
Abstract
Rappresenta uno dei segmenti editoriali dove maggiore risulta essere la crescita. È quello dell’«attualità», dei libri di inchiesta sulle tante vicende oscure italiane, gli scandali, le caste, i delitti oscuri e mediatizzati che hanno affollato pagine di giornali e serate televisive del nostro Paese. Come pure legate a vicende internazionali. Crescita dei titoli e delle copie distribuite, marchi (o collane) e case editrici che si posizionano su questo nuovo settore che – grazie anche ad alcune azzeccate impostazioni grafiche di copertina – hanno potuto sfruttare anche una migliore visibilità sugli scaffali e sui banchi della libreria.
Comprare on line
di Redazione
 
Abstract
Tra 2009 e 2010 il commercio on line di libri è cresciuto del 25,0%. Da una quota di mercato del 3,5% (sui canali trade) è passato al 4,3%. A metà 2011 il valore raggiungeva il 5,5% e non è difficile immaginare a fine anno una quota di mercato – relativa ai soli libri di varia – del 6%. Per di più non considerando tutte quelle vendite che derivano da parti di assortimento che non sono la «varia nuova ». E quindi: usato (scolastico + varia usata), cinema, cartoleria, elettronica di consumo e/o telefonia, ecc. Assortimenti che sono speculari a quelli che troviamo oggi in una moderna libreria di catena e non. Ma da cosa dipende la crescita di questo canale di vendita dei libri, che a sua volta probabilmente trainerà – sia detto per inciso – il futuro mercato degli e-book? E che rapporto c’è tra questa crescita degli ultimi anni (e mesi) e il più generale fenomeno di sviluppo dell’e-commerce? Lo abbiamo chiesto a Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il quale afferma che tale crescita, tra 2009 e 2010 «ha sorpreso anche noi per dimensione ed entità».
E-book accessibili
di Rosa Mugavero
 
Abstract
Negli ultimi anni, con la diffusione delle nuove tecnologie e la crescente produzione di file digitali, la richiesta da parte di persone con disabilità visiva di avere accesso ai contenuti editoriali con la stessa ampiezza e con la stessa tempistica dei lettori normodotati è aumentata notevolmente. Per poter rispondere in maniera concreta a questa esigenza lo scorso gennaio, come è noto (cfr. Il progetto Lia, di Cristina Mussinelli, «GdL» gennaio 2011, pp. 16-17), è stato avviato il progetto Lia: Libri italiani accessibili, finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali all’interno del Fondo in favore dell’editoria per ipovedenti e non vedenti, e coordinato dall’Aie attraverso la sua società di servizi Ediser.
I nuovi re sole
di Raffaele Cardone
 
Abstract
Giunto alla quinta edizione, «Le classement Livres Hebdo de l'édition mondiale» stila la classifica di tutte le aziende editoriali che, indipendentemente dalle aree linguistiche, geografiche o dai mercati in cui sono presenti, superano i 150 milioni di euro di fatturato. Dal punto di vista del «campionato», non è cambiato molto dall'anno scorso: i mogul dell'editoria, i primi dodici conglomerati del publishing, restano gli stessi, con piccole variazioni nella parte alta della classifica e un manipolo di nuovi protagonisti da Cina, Corea e Brasile; in tutto 87 società riconducibili a 58 gruppi editoriali di 17 Paesi.
I saperi della scienza
di Laura Novati
 
Abstract
È stato annunciato il programma autunnale del Festival della scienza di Genova, il primo del genere in Italia, il più importante in Europa, che sarà poi seguito da Roma con la variante scienza/scienze; oltre ad aver dato diretto o indiretto impulso anche ad altri festival culturali dedicati a scienze non umanistiche (si pensi al Festival dell’economia di Trento che ha avuto immediatamente un forte riscontro), l’esistenza di questo consolidato appuntamento annuale rileva l’esistenza e il bisogno, quindi l’offerta, di un sapere scientifico diffuso, sarebbe meglio dire di una consapevole «cittadinanza scientifica»; quando i cittadini sono chiamati a decidere sul nucleare sì nucleare no piuttosto che sul futuro delle cellule staminali o sulle forme di procreazione lecite o illecite sarebbe quanto meno opportuno che si sapesse correttamente di che cosa si sta parlando; non bastano evidentemente al bisogno né la scuola dell’obbligo né i mezzi di informazione a più largo spettro e minore specializzazione (e nemmeno l’obbedienza a comandamenti extrascientifici di varia provenienza).
L’impatto del copyright
di Lorenzo Ferrario e Jacopo Milesi
 
Abstract
Lo scorso gennaio la Copyright Licesing Agency (Cla), equivalente inglese della Siae, ha commissionato a PricewaterhouseCoopers un’indagine per verificare l’impatto del diritto d’autore sull’economia del Regno Unito. PwC, multinazionale che si occupa di consulenza e servizi alle aziende, ha approfondito in particolare il ruolo del copyright per le opere artistiche e letterarie, analizzando tre punti chiave: il valore economico del copyright, quello del secondary copyright (diritti di riproduzione) e infine il ruolo del collective licensing attraverso la mediazione delle Collective Management Organisations (Cmo). Per realizzare il report, pubblicato a marzo 2011, PwC si è servita di ricerche provenienti dalle stesse Cmo, oltre ad altre indagini del Cla, dell’Authors’ Licensing and Collecting Society, della Publishers Licensing Society e della Design and Artists Copyright Society. I dati contenuti in queste indagini, incrociati con quelli di altre rilevazioni e comparati in una prospettiva macroeconomica, costituiscono l’asse di questo report, di cui proponiamo di seguito i principali risultati.
La Germania unita
di Laura Novati
 
Abstract
Sin dall’invenzione della stampa, si è avviata la concorrenza fra le due più importanti fiere librarie dell’area mitteleuropea, Francoforte e Lipsia; in alcune lettere Erasmo da Rotterdam racconta da Basilea che quando si avvicina la data della fiera sul Meno i torchi gemono e si fa notte nel rivedere e preparare i testi; dopo la spartizione della Germania alla fine del conflitto mondiale, ma soprattutto dopo l’erezione del Muro, editori e librai orientali hanno invece faticato a venire a Francoforte, mentre Lipsia si riduceva progressivamente ad una fiera interna allo spazio geopolitico del Patto di Varsavia.
La lettura si fa «social»
di Benedetta Bellisario, Emma Palazzo e Andrea Baggio
 
Abstract
La parola «social» è ormai diventata abituale tra tutti coloro che navigano quotidianamente in Internet. Grazie (o per colpa, verrebbe da dire ai più cinici) ai social network ormai la nostra vita ruota attorno alla condivisione on line di informazioni, foto, pensieri, musica, film, libri. Ecco che si parla così anche di social reading, ovvero della condivisione dell’esperienza di lettura da parte dei singoli utenti. Le radici di questo fenomeno le possiamo ritrovare verso la fine degli anni Novanta con la nascita dei primi blog e delle prime community, a loro volta riconducibili ai forum, veri e propri nuclei di aggregazione tematica all’interno dei quali specifiche discussioni (thread) si arricchiscono progressivamente dei contributi postati dai singoli utenti secondo un modello di chat asincrona.
Le tendenze del 2011
di Oddina Pittatore e Rosalba Rattalino
 
Abstract
Da evento televisivo del novembre 2010 a libro più venduto in libreria nel primo semestre 2011, Vieni via con me (pubblicato ai primi di marzo) si impone come crocevia mediatico-politico di grande impatto sul pubblico. Testimoniando ancora una volta il circolo virtuoso fra tv e carta stampata, enfatizzato però in questo caso dal «fenomeno» Roberto Saviano e dal risveglio di sentimento politico che sta attraversando una fetta della società italiana. Indignazione sembra essere la parola d’ordine più in voga tra i lettori nel 2011, dato che un recente interesse verso i temi politici e religiosi ha spinto nelle prime posizioni in classifica i titoli dedicati a un rinnovamento morale.
Più piccoli, più liberi
di Federico Vergari
 
Abstract
Sono al Nord, al Centro e al Sud. Pubblicano gialli, noir, fumetti, narrativa, saggistica e hanno un comune denominatore: sono case editrici fondate negli ultimi cinque anni, tutte con alle spalle almeno un’edizione di Più libri più liberi. Ogni giorno i titolari delle cosiddette case editrici indipendenti, non appartenenti cioè a un grande gruppo editoriale, sanno che dovranno impegnarsi più di chiunque altro per far sì che i propri sforzi nella gestione dei rapporti con la filiera del libro possano produrre dei risultati, portando i propri titoli (spesso non più di una o due novità al mese) ad ottenere quella tanto agognata visibilità tra gli scaffali delle librerie.
Pubblicare il presente
di Lorenza Biava
 
Abstract
All’inizio fu Gomorra (Mondadori), opera prima di un semisconosciuto Roberto Saviano che nel 2006 denunciava eroicamente il «sistema» camorra. Un anno dopo è la volta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due giornalisti del Corriere della Sera, che con La casta (Rizzoli) mettevano a nudo sprechi e i privilegi della classe politica italiana. Due casi editoriali per molti aspetti diversi tra loro ma accomunati se non dalla riscoperta dell’attualità, di per se da sempre oggetto di attenzione da parte di pubblico ed editori, almeno dall’aver inaugurato una nuova, ricca, stagione per la produzione di saggi, inchieste e approfondimenti su temi e fatti della contemporaneità. Per tentare di comprendere quali siano i fattori alla base del rinato interesse del pubblico per questa branca della produzione editoriale, ma anche per capirne le frammentazioni, i meccanismi e le prospettive abbiamo raccolto i pareri di sei tra le maggiori case editrici italiane specializzate nel settore: Aliberti Editore, chiarelettere, Fandango Libri, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Lantana, BUR-Rizzoli e Rubbettino.  
Quanto conta il Natale?
di interviste a cura di Lucia Folli
 
Abstract
Natale in libreria: un momento strategico per recuperare il fatturato in un anno difficile, con la speranza che il libro possa essere un regalo intelligente e a un costo accessibile, in questo periodo di crisi economica. Ed è spesso in questi ultimi mesi dell’anno che si concentrano le novità editoriali più importanti, per il cui lancio vengono spesso studiate strategie e campagne ad hoc. Con un’importante variazione, almeno per quest’anno: con la nuova legge sul libro non sarà infatti più possibile – soprattutto a dicembre – far leva sullo sconto in alcun canale…. Forse un vantaggio per i marchi editoriali di piccole e medie dimensioni?
Rischio traduzioni
di Giovanni Peresson
 
Abstract
L’occasione per affrontare il fenomeno delle traduzioni è la pubblicazione della quarta edizione del Quaderno dedicato ai Premi e agli incentivi alle traduzioni. Uno strumento che si conferma utile per gli editori, specialmente piccoli, che hanno intenzione di avvicinare culture e opere, autori poco (o nulla) presenti nell’offerta editoriale italiana. Ma che, proprio per questo, hanno bisogno di trovare sostegno economico – gli incentivi alla traduzione, appunto. Da questa edizione 2011 si è abbandonata la versione cartacea è stata abbandonata ed è diventata interamente scaricabile in formato pdf nella sezione Materiali del Giornale della Libreria, e dal sito Aie, convertendosi così in un vero e proprio servizio per le case editrici (associate e non).  
Software e-book
di Nicola Cavalli
 
Abstract
L’importanza dei supporti per leggere i libri digitali è ormai chiara. C’è chi predilige gli e-reader ad inchiostro elettronico, come il Kindle, dedicati principalmente alla lettura testuale in bianco e nero, che non stancano la vista; oppure chi predilige i tablet multifunzione, il cui capostipite è l’iPad, che permettono, oltre alla lettura testuale, di navigare sul Web, di vedere video ed immagini a colori e di fruire dell’interattività tipica dei computer e degli schermi retroilluminati, che però possono al contrario stancare la vista. Dopo il focus sulle principali novità relative ai lettori di e-book commercializzati in Italia, apparso sul numero di gennaio del «Giornale della libreria», ora è la volta dei software per la lettura di libri elettronici che possono essere installati su questi diversi device, piuttosto che su pc o su Mac.
Vive la BD numérique!
di Redazione
 
Abstract
Tieniti gli amici vicino e i competitors ancor più vicino. In un'ipotetica Arte della guerra digitale questa rilettura «commerciale» del celebre motto di Sun Tzu – fra l'altro, curiosamente, uno dei libri prima, e degli e-book poi, più scaricati dai manager di mezzo mondo – meriterebbe certo un posto tra gli insegnamenti fondamentali per il giovane Ad «guerriero». Niente di barbaro come potrebbe a prima vista apparire, anzi, un semplice motto di buon senso. Per comprenderlo è sufficiente uno sguardo alle dinamiche attualmente in atto nel mercato dell'editoria digitale dove piccoli editori indipendenti dividono la scena e misurano le proprie strategie commerciali con colossi del calibro Apple e Amazon.

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