Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Varie

librerie in erba

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Paola Sereni e Elena Vergine

Nell’ultimo anno, nonostante la pesante «contrazione dei consumi» in cui anche il libro inizia ad essere impigliato, c’è ancora chi sceglie di scommettere sulla cultura e sui libri. Tra le numerose nuove aperture del 2011 abbiamo chiesto a due neonate realtà di raccontare perchè, nonostante la crisi, hanno scommesso sull’apetura di una libreria specializzata per ragazzi. Di promozione della lettura, laboratori ed esperti librai cui rifarsi, parliamo con Teresa Porcella, co-titolare insieme a Bianca Belardinelli ed Elena Cavini della Libreria Cuccumeo di Firenze, e David Tolin, cotitolare con Arianna Tolin e Maurizio Citran della Libreria Pel di carota di Padova.

Libri in... serial

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Elena Vergine

Le serie sono oggi uno dei format televisivi di maggiore successo, quello cioè che riesce ad aggiudicarsi, sera dopo sera, le più alte percentuali di share anche quando deve competere con i reality o i film in prima visione (Fonte: «Tv key», 291, novembre 2011). Un fenomeno tanto rilevante che anche registi e produttori cinematografici iniziano a guardare con un occhio diverso le potenzialità che la serialità televisiva offre in termini di opportunità narrative. Sempre più di frequente dietro alle fiction più note, statunitensi o europee, – si pensi ad Heimat di Edgar Reitz (1981-2006), The Sopranos (1999-2007) o E.R. (1994-2009) – troviamo un impianto narrativo i cui effetti sul pubblico non sono molto diversi da quelli del romanzo ottocentesco o del classico feuilleton a puntate. Veri e propri cicli narrativi, la cui duttilità e adattamento alle regole narrative e commerciali (la pubblicità) consente di realizzare facilmente delle trasposizioni per la televisione e poi per la vendita nei negozi di home video. Non a caso il segmento «tv series» arriva a circa il 7 % del totale del valore delle vendite e del noleggio di Dvd e Blu Ray (Fonte: Univideo su dati Gfk). Umberto Eco anni fa aveva proposto due modelli di riferimento. Quello della «saga» e quello della «serie». Quest’ultima è caratterizzata dalla presenza di personaggi fissi (l’ispettore Poirot, Miss Marple, ecc.) che ripetono gli stessi eventi (l’indagine) con minime variazioni (le persone coinvolte, il luogo del delitto ecc.). Nella saga, invece, più personaggi si susseguono e sono al centro di una lunga storia che si ripete sempre uguale (Dallas, ecc.). «Chi però studi con attenzione le strutture narrative della saga si accorge che le vicende, se pure accadono a personaggi diversi e in situazioni diverse, possono essere ridotte ad alcune strutture narrative costanti […]. E questo ci dice che di saghe ce ne sono sempre state, e anche il ciclo della Tavola rotonda era una saga, dove poteva accadere a personaggi diversi come Parsifal o sir Galaad di incontrare cavalieri o castelli incantati assai simili tra di loro» (L’innovazione nel seriale, in Sugli specchi, Milano, Bompiani, 1985).

Percorso di cambiamento

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Giovanni Peresson

È il quarto gruppo editoriale italiano. Un «gruppo indipendente, – precisa subito Bruno Mari – perché non capisco proprio l’uso che si fa del termine “editoria indipendente”. Come se di “indipendente” in Italia ci fosse solo la piccola editoria. Il nostro è interamente di proprietà della famiglia Giunti». Un’attività editoriale che nasce nel 1841 con l’idea di formare la classe dirigente della futura Italia unita con un progetto organico di tipo educativo. Al catalogo scolastico si affianca quello di varia con le altre due matrici della casa editrice: la tradizione per ragazzi (Pinocchio, Gian Burrasca) e la manualistica pratica (l’Artusi). Matrici che sono rimaste sempre la costante della casa editrice prima, del gruppo poi, ma che nel contesto competitivo di mercato degli ultimi decenni assumono progressivamente una nuova veste. «L’80% del fatturato Giunti – continua Bruno Mari – proveniva negli anni Ottanta dallo scolastico. Ma in ragione del crollo demografico, iniziò a maturare una riflessione che riguardava la strategia della casa editrice. Un editore che fa l’80% del fatturato nel settore della scuola con una produzione di varia concentrata nel segmento ragazzi come poteva affrontare quel cambiamento? Cosa doveva guidarci in quel processo? La scelta fu quella di sviluppare la costruzione di un catalogo di varia strutturato attorno alla divulgazione su tutti i campi del sapere. Un nuovo progetto, ma fortemente ancorato alla tradizione divulgativa e “popolare” ottocentesca».

Salaam Europe!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Laura Novati

Lo scorso novembre a Bruxelles si è tenuta la cerimonia di premiazione dei 12 scrittori che sono stati insigniti del Premio per la letteratura dell’Unione Europea per il 2011 (vedi tabella, i titoli sono riportati nella versione inglese). Il premio è un progetto di cooperazione dell’European Booksellers Federation, della Federation of European Publishers, dell’European Writer’s Council nell’ambito di Literature across frontiers – Passa Porta. In occasione della cerimonia, è stato distribuito anche un libro che raccoglie le biografie degli autori designati e estratti delle opere vincitrici. Come si vede dall’elenco, il premio non è riservato solo a scrittori appartenenti a paesi dell’Unione, ma anche a paesi alle sue frontiere o che sembrano aspirare ad entrarvi, proprio perché la dimensione «frontaliera» è una delle sue caratteristiche costitutive. Questa è la terza edizione del premio, lanciato nel 2009, i cui vincitori provengono da 36 paesi partecipanti al Culture Programme dell’Unione Europea che cofinanzia l’iniziativa. L’assegnazione avviene a rotazione e premia un solo autore per nazione.

Servizio al centro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Giovanni Peresson

Continua ad essere la principale «idea» di chi, quando vuole aprire una libreria, non ne vuole aprire una generalista. È la libreria per ragazzi che continua a rappresentare – da quando nel 1982 Roberto Denti aprì a Milano la prima libreria specializzata – una formula commerciale che riesce ad affrontare con relativa (ma sempre meno relativa) facilità una competizione crescente tra i canali trade. Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito all’evoluzione della formula: qualitativa e quantitativa. Quantitativa se facciamo riferimento al numero di punti vendita e di superfici dedicate all’interno di librerie generaliste. Qualitativa, non solo perché gli spazi dedicati sono scesi dai soppalchi (o saliti dai seminterrati) e hanno occupato una collocazione centrale (o semi-centrale) nel layout delle librerie generaliste e dei multistore. Non solo perché l’arredo, i materiali, i colori vengono pensati (e non riadattati) per un’utenza diversa. Per la crescita della componente «servizio» all’interno del reparto quali competenze e professionalità sono richieste al libraio che cura il reparto?

Titoli e lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2012

di Giovanni Peresson

La buona notizia è che i 6-17enni continuano a leggere più dei loro genitori: 56,9% contro il 45,3%. Quella cattiva è che sono tornati a leggere quanto leggevano nel 2008. In una sorta di gioco dell’oca, la lettura infantile/giovanile (young adults, Ya) dopo due anni di crescita è tornata a salire su quelle montagne russe a cui nel decennio precedente ci aveva comunque abituato. Nel 2005 avevamo visto la lettura balzare al 57,4% (circa 250.000 dei 15-17enni erano nuovi lettori che entravano nel mercato) in corrispondenza dell’uscita in libreria di Harry Potter e il principe mezzosangue. Lettori che vi escono nel 2006, per rientrarci nel 2007 in corrispondenza con l’uscita di Harry Potter e i doni della morte. Poi nel 2009 abbiamo l’effetto Twilight di Stephenie Meyer e il sali-scendi si arresta. Tra l’altro nel 2001 e nel 2003 erano usciti i titoli precedenti della Rowling. Ora sono due anni che mancano, in queste fasce di età, fenomeni editoriali analoghi per importanza. Se ci sono stati (e ci sono stati, si pensi alla serie del Diario di una schiappa), si vanno a collocare (in misura maggiore o minore a seconda degli anni) nell’età prescolare che Istat non considera (anche se dovrebbe esser stato avviato un primo monitoraggio di quest’area della «lettura» o della «pre-lettura»).

Anno uno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2012

di Paola Sereni e Elena Vergine

Il 2011 è stato il primo anno di effettivo mercato per i libri digitali. Possiamo stimare che valga oggi tra 3,7 e 4,0 milioni di euro (lo 0,2% dei canali trade). Sono cresciuti i titoli, sia le novità, sempre più spesso lanciate in contemporanea con il libro fisico, che i titoli di catalogo. Dai 6.879 titoli del 2010 si è passati ai 19.000 di fine 2011 (il 2,6% dei titoli in commercio). Numeri che dicono come il mercato non potrà che crescere nel 2012. Crescono anche i tablet e i reader dedicati. Nielsen stima in 949 mila gli individui che accedono a Internet da un tablet (a giugno tablet e e-reader dedicati erano 400 mila; Fonte: Gfk). A favorire la crescita poi la riorganizzazione delle piattaforme di vendita che ha avuto il suo culmine a dicembre con l’apertura ufficiale del Kindle Store Italia. Nel 2012 due sono le grandi questioni: l’Iva, non solo in termini di adeguamento (carta/digitale), ma soprattutto di disparità tra valori che troviamo tra i Paesi europei, e che si traducono in vantaggi competitivi di chi può permettersi di sfruttare aliquote ridotte in vigore in alcuni mercati; la necessità di disporre – da parte di tutti gli operatori – di dati certi sulle dimensioni del mercato e i suoi trend di crescita. In Italia come negli altri Paesi europei. Anche questa è una questione di parità nelle condizioni competitive.

Editoria ad alta quota

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2012

di Laura Novati

Pietro Crivellaro è da sempre appassionato alpinista e scalatore (membro del Club Alpino Accademico Italiano, è stato tra l’altro sul Changabang nel 1981) e negli anni è diventato studioso e storico del mondo anche editoriale legato in senso lato alla montagna, come esperienza diretta e fonte di ispirazione. Ha tradotto e curato numerosi classici dell’alpinismo per la collana I licheni Cda& Vivalda, oltre a L’invenzione del Monte Bianco di Philippe Joutar (Einaudi 1993). Con Tararà ha pubblicato uno studio sulla lettera di Quintino Sella sul Monviso e la fondazione del Cai (Una salita al Monviso, 1998). Collabora da una ventina d’anni al supplemento domenicale de «Il Sole24 Ore». L’altro fronte di attività è il teatro: si è occupato a lungo del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, di cui dirige oggi anche la scuola di teatro e le pubblicazioni. Per questo gli chiediamo di fare un bilancio della situazione in questa particolare nicchia di mercato dell’editoria legata allo sport.

Il segreto di Elliott

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2012

di Elena Refraschini

La Elliott Bay Book Company – 4.500 mq di vendita e altri 1.500 di magazzini e spazi per altre attività, un assortimento di 100 mila titoli e 175 mila volumi, 34 addetti - è un simbolo di Seattle tanto quanto il Pike Place Market, lo Space Needle o il primo cafè Starbucks. Fino a pochi anni fa, chiunque passeggiasse tra le tranquille vie del quartiere storico di Pioneer Square non poteva evitare di dare un’occhiata alla leggendaria libreria, amata per l’atmosfera confortevole creata da uno staff preparato, caratterizzata da un ampio assortimento di libri e da quello scricchiolante pavimento in legno così difficile da replicare nei negozi di catena.

La cura del sé

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2012

di Lucia Folli

Dal desiderio di promuovere la crescita personale, le medicine alternative e quanto utile allo sviluppo della consapevolezza di sé nascono nel 1987 le Edizioni Il Punto d’Incontro. Erano anni ancora non sospetti per queste tematiche e il contesto editoriale italiano annoverava pochi editori con cataloghi e offerte specifiche per queste esigenze; le basse tirature, la distribuzione più frammentata: tutti elementi che allontanavano il grosso degli editori da queste tematiche. Così, dalla passione di quattro amici, prende vita la casa editrice che, negli anni, ha saputo conquistarsi una fetta di mercato importante e il sostegno di un pubblico di lettori sparsi in tutta Italia. Ne parliamo con il direttore editoriale, Patrizia Saterini.

La notte delle biblioteche

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2011

di Redazione

Nelle settimane scorse l’Associazione italiana biblioteche (Aib) ha reso pubblico un appello dal titolo suggestivo (e buio): La notte delle biblioteche. «Questo appello – spiega Stefano Parise all’inizio di questa conversazione – nasce da un episodio preciso. Quello che è successo alla Biblioteca nazionale centrale di Roma martedì 11 ottobre scorso. Quel giorno abbiamo trovato la biblioteca sbarrata dalla polizia in assetto antisommossa perché un gruppo di scrittori del Gruppo TQ, assieme agli occupanti del Teatro Valle, avevano individuato le biblioteche come il luogo simbolo di ciò che si dovrebbe iniziare a fare per rilanciare le politiche culturali nel nostro Paese».

L'editoria diventa museo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2011

di Laura Re Fraschini

Nel nostro Paese assai ricco di arte e cultura c’è una categoria di musei, quelli dedicati alla storia del libro e dell’editoria o all’arte tipografica in genere, di cui non si sente spesso parlare. Il primo libro, la Bibbia delle 42 linee, si sa, ha visto i suoi natali a Magonza dove infatti lo celebra uno dei più importanti musei di storia del libro europei e, forse, mondiali. Ma dalla Germania, l’arte della stampa si è presto diffusa anche nel Belpaese dove si attesta, a Subiaco, vicino Roma, già dal 1464. Oggi nel luogo in cui i pionieri Pannartz e Sweynheym hanno dato inizio alla storia tipografica del nostro Paese sorge il Museo della Carta e della Stampa, uno dei 34 tra archivi, fondazioni e musei censiti dall’Associazione italiana musei della stampa e della carta che tramandano la fama dei mastri cartai e tipografi che per cinque secoli hanno permesso con la loro arte di trasmettere la cultura italiana nel nostro Paese e nel mondo.  

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.