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Mercato

Geoeditorie

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Giovanni Peresson

Nel 2000 erano 599 i titoli pubblicati dalle case editrici italiane e tradotti da lingue (ed editorie) che non fossero quelle di lingua inglese, tedesca, spagnola o francese. Dieci anni dopo questo valore si attesta attorno ai 700 titoli/anno (696, ma 709 nel 2005). Numeri che sintetizzano, meglio di molti discorsi, quello che è avvenuto in questi anni in una parte non piccola dell’editoria italiana: la scoperta e l’esplorazione di editorie e letterature diverse da quelle con cui le case editrici italiane si erano storicamente interfacciate tra fine ‘800 e per tutto il ‘900, secondo ben precisi e ampi cicli storici.  

Il diritto alla lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Renato Esposito

Lo scorso 25 maggio si è svolto in Trento un interessante convegno sul tema Tutela del diritto d’autore e diritto di leggere delle persone con disabilità visive, organizzato dal Dipartimento di scienze giuridiche della locale Università. Un tavolo di relatori composto da giuristi e da rappresentanti del mondo delle biblioteche e dei disabili, con la moderazione di Simonetta Vezzoso dell'Università di Trento, ha svolto un’approfondita analisi delle esigenze delle persone con handicap della vista nel momento in cui si rapportano all’offerta editoriale italiana (e straniera) e, più in generale, ai contenuti a cui è necessario accedere per motivi di istruzione e formazione personale e professionale.  

L'elefante in salotto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Redazione

È una verità universalmente nota che quando qualcosa scombina equilibri consolidati si tende naturalmente a comportarsi come se questa non esistesse. E per il più lungo tempo possibile, se ci si riesce. Ricadiamo, insomma, nel più classico dei teoremi, quello dell'elefante in salotto: tutti sono consapevoli della sua ingombrante presenza ma ognuno lo ignora. Sostituiamo ora al nostro elefante il libro elettronico e immaginiamo che al posto di divani e tappeti ci siano libri e scaffali: ecco comporsi il rebus (in)solubile dell'e-book in libreria. Come risolverlo?

Nuovi modi, nuovi mondi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Cristina Mussinelli

La velocità e l’intensità con cui sta cambiando il mercato editoriale, in Europa ma ancor prima nel Nord America, stanno provocando mutazioni della stessa «qualità» e specificità editoriale. Del modo stesso di essere, già oggi, «editore». La discontinuità è arrivata, dobbiamo solo avere il coraggio di vederla. Non è solo questione di quale quota di mercato abbiano oggi (o domani) gli e-book, di quanti titoli siano disponibili, o di (ri)qualificare la redazione della casa editrice perché li sappia produrre.

Oltre al libro di testo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Ilaria Barbisan

Se negli anni Sessanta, Settanta e parte (probabilmente) del decennio successivo la scuola era ancora in grado di favorire i processi di mobilità sociale, oggi la situazione è profondamente differente. Ciò non dipende dalla minore qualità dei prodotti editoriali che accompagnano lo studente (giovane o adulto che sia) durante il percorso di formazione, quanto piuttosto dalla situazione congiunturale che si è venuta a creare nel nostro Paese nell’ultimo decennio: l’Italia è diventata un Paese per vecchi, dove i giovani più brillanti e istruiti sono costretti ad emigrare all’estero perché in patria c’è spazio solo per i gerontocrati.

Progettare prospettive

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Annalisa Bianco

L’editoria scolastica sta cambiando. È già cambiata per norma di legge con i provvedimenti del 2008, in particolare con la legge 133 che all’art. 15 prescrive che i libri di testo siano accessibili anche in forma mista o scaricabili dalla rete. Cambia, soprattutto, in funzione delle abitudini utente, dello studente che guarda sempre più alla tecnologia e ai device come strumenti di uso quotidiano per leggere ma anche per studiare. Il cambiamento è già notevole nel contesto internazionale, progressivo anche se lento in Italia.

Abracadabra, ecco l'app

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Raffaele Cardone

Le app potrebbero diventare una parte rilevante dell'editoria del futuro: raccolgono l'eredità degli ipertesti, del sogno multimediale degli anni Ottanta e Novanta, per farne un vero prodotto editoriale. Fruibili, «leggibili», sgravate dalle velleità enciclopediche, le app non si adattano alla tecnologia che le veicola come fecero senza successo i cd rom multimediali con i pc, ma nascono nella tecnologia e nelle funzioni che contraddistinguono i device (iPad, tablet, iPhone e smartphone) per le quali sono state pensate.

Bargain!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Raffaele Cardone

Vendere libri usati, bargain e al 50% è un’opzione che il libro digitale spazzerà via. Ma finché c'è carta, libri usati, code di tiratura e librerie indipendenti il libro al 50% vive. Vive, contro tutte le contingenze dei mercati internazionali a prezzo libero, che hanno completamente alterato la percezione del prezzo, ma è sopravvissuto anche all'ondata dei collaterali, e prima ancora all'espansione dei formati mass market e, dopo, alla girandola del 3 x 2 in UK e all'offerta scontata di Amazon.

Comics digitali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Redazione

Nel sempre più popolato mondo delle applicazioni, editoriali e non, si trovano ovviamente anche i fumetti. Ma cosa si intende quando si parla di fumetto digitale? Sono almeno due i significati che più o meno consapevolmente si attribuiscono al termine «digicomic»: il primo indica la fruizione digitale di un fumetto tradizionale su una o più piattaforme (dal Web alla Psp, a device di nuova generazione come l’iPad); il secondo si riferisce ad un prodotto nuovo e ibrido, più correttamente chiamato motion comics, dove oltre al consueto mix di disegno e racconto si affianca una parte interattiva che sfrutta le nuove potenzialità digitali fino a trasformare il fumetto in una forma di animazione.

Creare l'app

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Ilaria Barbisan

Il mercato dell’editoria italiana è stato in questi ultimi anni «travolto» dalla possibilità di declinare (e commercializzare) in modo differente i propri contenuti, a seguito dello sviluppo del digitale, sia in termini di sviluppo software e applicativi, sia come diffusione di supporti hardware. Gli editori hanno dovuto ripensare quindi a tutto il proprio processo produttivo, in modo da creare contenuti che potessero essere facilmente resi nell’abituale formato cartaceo del libro piuttosto che come e-book (nei più diffusi formati di ePub e pdf).  

Fare i librai a Verbania

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Redazione

Undici. Diciotto. Ventitre. Numeri da giocare al lotto? Forse, assieme a «1968». Queste sono le età che hanno i tre fratelli Margaroli – Giovanni, Emilia e Pieranna – nell’anno in cui il loro papà li coinvolge nell’acquisto e l’avvio di una piccola bottega nel centro di Verbania, in quella che diventerà successivamente Piazza Aldo Moro. L’idea? Vendere libri.  

Il fumetto e il nucleare

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2011

di Laura Novati

Molti tra i più famosi manga, come ad esempio Ken il guerriero di Tetsuo Hara e Buronson, nato negli anni ’80, sono ambientati in paesaggi apocalittici, in mondi in cui la devastazione nucleare ha prodotto desolazione deserto e morte; ma anche la serie più famosa di anime, o film d’animazione, dedicata a Godzilla (di cui esistono 29 versioni, più un remake Usa del 1998 e un altro annunciato per il 2012) ha avuto origine da una tragedia: un incidente nucleare avvenuto nel 1954, quando gli Usa fecero esplodere una bomba all’idrogeno e un marinaio di un peschereccio giapponese fu ucciso dalle radiazioni.

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