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Libri di Renato Esposito

Il tesoro dei pirati

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2014

di Renato Esposito

Il bilancio dell’attività 2013 dell’ufficio antipirateria Aie si è chiuso con oltre 110.000 rimozioni di file messi a disposizione del pubblico in violazione di legge e contro la volontà degli aventi diritto. È chiaro che la possibilità di operare a favore di tutti gli editori associati ad Aie consente di ottenere risultati numericamente così importanti e, allo stesso tempo, rende l’ufficio antipirateria un osservatorio privilegiato anche per quanto riguarda l’analisi delle nuove modalità e tendenze della pirateria informatica e lo studio delle relative contromisure. Proprio per questo motivo si possono quindi definire alcune linee di indirizzo e fare un tentativo di portare la necessaria chiarezza in un ambito in cui prevale spesso la disinformazione, in attesa che il Regolamento AgCom per la tutela del diritto d’autore on line entri definitivamente in vigore alla fine del mese di marzo e dia prova della sua auspicata capacità di modificare i rapporti di forza tra pirati e aventi diritto. È ormai risaputo che le modalità tecniche attraverso cui i pirati si scambiano i file appartengono fondamentalmente a due grandi categorie: il download diretto da un sito o il download effettuato da computer presenti all’interno di una «comunità» di soggetti connessi tra loro per mezzo di un sistema P2P o torrent. Raramente, invece, ci si sofferma sul perché della pirateria, salvo i casi in cui si liquida la questione affermando che esiste senz’altro uno scopo di lucro (o di profitto) da parte di chi carica i file nei vari siti, e uno scopo di «risparmio» da parte di chi scarica la versione pirata di un’opera, evitando così, molto probabilmente, un acquisto legale. Eppure la maggior parte delle legislazioni nazionali in materia di diritto d’autore ricollega la possibilità dell’esercizio delle difese penali da parte degli aventi diritto alla presenza di un fine di lucro nell’esercizio dell’attività pirata.

Da Aidro a Clearedi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2012

di Renato Esposito

Nell’anno appena trascorso Aie e Aidro, di comune accordo, hanno avviato una serie di processi che hanno portato, dal mese di gennaio, al definitivo subentro di Aie e Ediser nelle attività che sono state fino ad ora gestite da Aidro: rispettivamente, il controllo e il contrasto della pirateria libraria, sia «tradizionale» sia elettronica, e la gestione collettiva dei diritti d’autore. L’Associazione italiana per i diritti di riproduzione delle opere dell’ingegno, infatti, dopo oltre vent’anni dalla sua costituzione si scioglie: tale decisione è stata assunta con l’intento di ottimizzare i flussi di lavoro e di massimizzare sinergie e rapporti con Aie (come noto, già assai stretti). Mentre le attività di antipirateria sono state incorporate nell’oggetto sociale di Aie, che pertanto già le esercita a favore di tutti quanti i propri associati, le attività di gestione collettiva dei diritti d’autore sono state trasferite a Ediser, la società di servizi interamente partecipata da Aie, che le svolge, a partire dal 1° gennaio, attraverso il marchio Clearedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali, www.clearedi.org). Clearedi subentra quindi ad Aidro nella gestione collettiva dei diritti d’autore e ne eredita, in un’ottica di continuità, competenze, esperienze e – per quanto possibile – rapporti. Sia a monte, con gli editori che le hanno conferito (o confermato) il mandato, sia a valle, con gli utilizzatori che hanno bisogno di fotocopiare opere protette.

Fermare i pirati

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2012

di Renato Esposito

Posto che ormai (e finalmente) nessuno nega che la pirateria dei contenuti costituisca un grave problema e un freno allo sviluppo dei mercati legali, le contromisure che possono essere adottate per arginarla si scontrano spesso con le istanze di contemperamento degli interessi dei navigatori, con la ritrosia alla collaborazione da parte dei provider di connettività, e più in generale con una percezione di scarsa lesività dei propri comportamenti da parte dei downloader. È evidente che, a livello «micro», ciascun avente diritto possiede gli strumenti che gli possono consentire di ottenere la rimozione dei contenuti messi a disposizione da un certo sito contro la propria volontà. I sistemi di notice & take down, in forza dei quali il sponsabile della violazione rimuove «spontaneamente» i contenuti illeciti a fronte di una semplice segnalazione dell’avente diritto o di un suo delegato, sono molto efficaci e – nella peggiore delle ipotesi – è sempre possibile interpellare le forze dell’ordine e la magistratura per la risoluzione delle situazioni più gravi, anche se con i tempi e i costi tipici dell’attività giudiziaria.

Diritto d'autore in università

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Renato Esposito

La gestione del materiale protetto dal diritto d’autore in ambito universitario è da sempre un argomento di particolare importanza e delicatezza. L’università è, per definizione, il luogo della condivisione del sapere, ed è quindi naturale che al suo interno si dedichi alla questione la massima attenzione.

Il diritto alla lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Renato Esposito

Lo scorso 25 maggio si è svolto in Trento un interessante convegno sul tema Tutela del diritto d’autore e diritto di leggere delle persone con disabilità visive, organizzato dal Dipartimento di scienze giuridiche della locale Università. Un tavolo di relatori composto da giuristi e da rappresentanti del mondo delle biblioteche e dei disabili, con la moderazione di Simonetta Vezzoso dell'Università di Trento, ha svolto un’approfondita analisi delle esigenze delle persone con handicap della vista nel momento in cui si rapportano all’offerta editoriale italiana (e straniera) e, più in generale, ai contenuti a cui è necessario accedere per motivi di istruzione e formazione personale e professionale.  

Gallo Report

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2010

di Renato Esposito

La pirateria elettronica è un fenomeno che non riguarda più soltanto il settore audiovisivo: da qualche tempo colpisce anche i libri e i contenuti editoriali sviluppati e prodotti dagli editori. Ed è facile immaginare un progressivo deterioramento della situazione attuale.

Pirati all'arrembaggio di libri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2009

di Renato Esposito

Aidro, l’Associazione italiana per i diritti di riproduzione delle opere dell’ingegno, ha diffuso i risultati della sua attività di antipirateria libraria svolta nel corso del 2008. E alcuni dati, a dir poco preoccupanti, emergono con chiarezza: una copisteria su tre in Italia fotocopia illegalmente libri e manuali universitari, e sul fronte della pirateria informatica si registra un forte incremento del numero di «offerte» illegali in siti Internet e nei circuiti peer to peer.

Quando la fotocopia è legale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2006

di Renato Esposito

Aidro sta per Associazione italiana per i diritti di riproduzione delle opere dell’ingegno ed è un’associazione alla quale aderiscono, oltre all’Aie in rappresentanza degli editori associati, i tre sindacati degli scrittori e direttamente oltre cento case editrici, e ha lo scopo di fornire protezione, assistenza e consulenza ai propri soci, ai fini della prevenzione e della repressione della pirateria delle opere dell’ingegno. Tre sono i principali ambiti di azione di Aidro: le indagini, la collaborazione con la Guardia di Finanza, in particolare in relazione alla repertazione dei materiali sequestrati, la rappresentazione in giudizio degli interessi degli associati.

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