Se negli anni Sessanta, Settanta e parte (probabilmente) del decennio successivo la scuola era ancora in grado di favorire i processi di mobilità sociale, oggi la situazione è profondamente differente. Ciò non dipende dalla minore qualità dei prodotti editoriali che accompagnano lo studente (giovane o adulto che sia) durante il percorso di formazione, quanto piuttosto dalla situazione congiunturale che si è venuta a creare nel nostro Paese nell’ultimo decennio: l’Italia è diventata un Paese per vecchi, dove i giovani più brillanti e istruiti sono costretti ad emigrare all’estero perché in patria c’è spazio solo per i gerontocrati.