La rivistaAttenzione alle lettrici!
di Laura Novati
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La ricerca iconografica dona sempre sorprese e non finisce mai di arricchire la comprensione del tempo in cui l’immagine si colloca oppure nel tempo in cui dialoga con noi; ci fosse bisogno di conferma, basta prendere il saggio di Stefan Bollmann, docente all’Università di Monaco di Baviera, intitolato Le donne che leggono sono sempre più pericolose, edito da Rizzoli e con prefazione della scrittrice emergente Silvia Avallone. Il titoletto che apre il primo capitolo peraltro parla chiaro: Chi sa leggere ci vede due volte.
Geoeditorie
di Giovanni Peresson
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Nel 2000 erano 599 i titoli pubblicati dalle case editrici italiane e tradotti da lingue (ed editorie) che non fossero quelle di lingua inglese, tedesca, spagnola o francese. Dieci anni dopo questo valore si attesta attorno ai 700 titoli/anno (696, ma 709 nel 2005).
Numeri che sintetizzano, meglio di molti discorsi, quello che è avvenuto in questi anni in una parte non piccola dell’editoria italiana: la scoperta e l’esplorazione di editorie e letterature diverse da quelle con cui le case editrici italiane si erano storicamente interfacciate tra fine ‘800 e per tutto il ‘900, secondo ben precisi e ampi cicli storici.
Il diritto alla lettura
di Renato Esposito
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Lo scorso 25 maggio si è svolto in Trento un interessante convegno sul tema Tutela del diritto d’autore e diritto di leggere delle persone con disabilità visive, organizzato dal Dipartimento di scienze giuridiche della locale Università.
Un tavolo di relatori composto da giuristi e da rappresentanti del mondo delle biblioteche e dei disabili, con la moderazione di Simonetta Vezzoso dell'Università di Trento, ha svolto un’approfondita analisi delle esigenze delle persone con handicap della vista nel momento in cui si rapportano all’offerta editoriale italiana (e straniera) e, più in generale, ai contenuti a cui è necessario accedere per motivi di istruzione e formazione personale e professionale.
Il lettore di e-book
di Emilio Sarno
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Cosa sappiamo oggi del lettore di e-book? Qual è il suo profilo socio demografico, il rapporto che ha con i libri (e la lettura) tradizionale, o con i canali di vendita, fisici o di e-commerce?
Interrogativi a cui non è semplice rispondere in quanto siamo – soprattutto in Italia – nelle primissime fasi di sviluppo di questo mercato, e i numeri «piccoli» rendono arduo procedere alla creazione di campioni sufficientemente solidi per indagare e articolare meglio il profilo del lettore. Ma procediamo con ordine.
Il nuovo che avanza...
di Raffaele Cardone
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Il primo catalogo di Amazon Publishing distribuito alla Book Expo America non ha niente di minaccioso, nessun autore blockbuster, né offerte commerciali imbattibili, né idee innovative. Eppure, non è necessario leggere tra le righe: l'ingresso di Amazon nel publishing è uno di quegli avvenimenti che potrebbe entrare nei libri di storia. Di storia dell'editoria americana, ma anche di storia della cultura, visto che Amazon è, insieme a Google, Apple e Facebook uno degli attori principali dell'industria dei contenuti, globalizzata e digitale, del commercio elettronico, della convergenza sui nuovi media, ed espressione di una capacità imprenditoriale che ha saputo creare un modello di business imbattibile, almeno fino ad adesso.
Imparare il cinese
di Redazione
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È stato ripetuto più volte: la manualistica e le opere di reference sono tra i prodotti editoriali più adatti a essere trasferiti e consultati sui dispositivi di lettura digitali, specialmente su smartphone e tablet. Non a caso, i primi e-book e le prime applicazioni sono state dizionari, guide turistiche, manuali di cucina. Anche nel campo della parascolastica sono ormai diversi gli esempi di esperimenti multimediali di vari editori che hanno trasformato i propri prodotti cartacei in versione digitale, talvolta simile, talvolta completamente diversa dal formato libro
Incontrare l'altro
di Lorenza Biava
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Capire l’altro e saper interpretare usi e culture un tempo lontane e oggi a pochi passi da noi nelle nostre città, nelle scuole e in televisione, non sembra più essere solo il frutto di una sana curiosità verso l’altro ma anche e soprattutto una priorità dettata dal bisogno di saper decodificare correttamente il presente.
A partire da fenomeni sociali ma anche seguendo la rotta di temi e vicende che affollano le pagine dei quotidiani – dall’esodo dei migranti libici a quello delle popolazioni est europee – il bisogno di adattare vecchie chiavi di lettura e di trovarne delle nuove ha sempre più una risposta nella proposta culturale formulata dalle case editrici focalizzate sull’interculturalità.
L'elefante in salotto
di Redazione
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È una verità universalmente nota che quando qualcosa scombina equilibri consolidati si tende naturalmente a comportarsi come se questa non esistesse. E per il più lungo tempo possibile, se ci si riesce. Ricadiamo, insomma, nel più classico dei teoremi, quello dell'elefante in salotto: tutti sono consapevoli della sua ingombrante presenza ma ognuno lo ignora.
Sostituiamo ora al nostro elefante il libro elettronico e immaginiamo che al posto di divani e tappeti ci siano libri e scaffali: ecco comporsi il rebus (in)solubile dell'e-book in libreria.
Come risolverlo?
Libri e vino a Bruxelles
di Redazione
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Sapessi quant'è strano a Bruxelles vendere libri in italiano...
Ma non «troppo» strano, devono aver pensato Jacopo Panizza e Nicola Taricco, rispettivamente 37 e 40 anni, quando hanno deciso di aprire una libreria nella capitale belga nel 2007.
Bruxelles, in effetti, può contare su di un indotto di giovani italiani in perenne rinnovamento (gli stages della Comunità Europea, in primo luogo), oltre ad una comunità di italiani di seconda e terza generazione che – almeno con la lingua degli avi – non hanno tagliato i ponti.
Luoghi di cultura?
di Martina Gonano
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Le librerie suscitano nel lettore un'attrazione irresistibile: davanti a una vetrina non riesce a resistere alla tentazione di entrare e curiosare tra i volumi, analizzare gli scaffali, sfiorare le copertine; ma non solo: il lettore si guarda intorno, cerca lo sguardo di altri lettori, l'approvazione del libraio, il comune biasimo verso l'ennesimo instant-book. Se c'è un sogno che accomuna lettori e librai è che la libreria diventi uno spazio di incontro e di dialogo intorno ai libri, amore condiviso.
Nuovi modi, nuovi mondi
di Cristina Mussinelli
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La velocità e l’intensità con cui sta cambiando il mercato editoriale, in Europa ma ancor prima nel Nord America, stanno provocando mutazioni della stessa «qualità» e specificità editoriale. Del modo stesso di essere, già oggi, «editore». La discontinuità è arrivata, dobbiamo solo avere il coraggio di vederla.
Non è solo questione di quale quota di mercato abbiano oggi (o domani) gli e-book, di quanti titoli siano disponibili, o di (ri)qualificare la redazione della casa editrice perché li sappia produrre.
Oltre al libro di testo
di Ilaria Barbisan
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Se negli anni Sessanta, Settanta e parte (probabilmente) del decennio successivo la scuola era ancora in grado di favorire i processi di mobilità sociale, oggi la situazione è profondamente differente. Ciò non dipende dalla minore qualità dei prodotti editoriali che accompagnano lo studente (giovane o adulto che sia) durante il percorso di formazione, quanto piuttosto dalla situazione congiunturale che si è venuta a creare nel nostro Paese nell’ultimo decennio: l’Italia è diventata un Paese per vecchi, dove i giovani più brillanti e istruiti sono costretti ad emigrare all’estero perché in patria c’è spazio solo per i gerontocrati.
Presente!
di Lorenza Biava
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Si avvicina settembre e come ogni anno il ritorno sui banchi di scuola segna il picco di vendite per il segmento parascolastico. Ad attendere editori e studenti al rientro delle vacanze quest'anno c'è però la riforma Gelmini che sancisce l'entrata ufficiale dell'editoria digitale negli istituti italiani.
Dizionari, tavole numeriche e grammaticali, atlanti geografici e storici, da sempre votati alla multimedialità per la loro stessa struttura, ma anche libri ti testo e sussidiari sono stati tra i primi prodotti editoriali a sperimentare nuove forme di trasmissione del contenuto.
Con i cd-rom prima, i dvd e le banche dati on line poi, per arrivare ai suoi utenti finali, gli studenti, il segmento ha sperimentato nel corso degli anni innumerevoli «contenitori».
Progettare prospettive
di Annalisa Bianco
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L’editoria scolastica sta cambiando. È già cambiata per norma di legge con i provvedimenti del 2008, in particolare con la legge 133 che all’art. 15 prescrive che i libri di testo siano accessibili anche in forma mista o scaricabili dalla rete.
Cambia, soprattutto, in funzione delle abitudini utente, dello studente che guarda sempre più alla tecnologia e ai device come strumenti di uso quotidiano per leggere ma anche per studiare. Il cambiamento è già notevole nel contesto internazionale, progressivo anche se lento in Italia.
Rete, e-book, carta
di Matteo Baldi
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Sugli pseudonimi adottati dai partecipanti ai blog IoScrittore si potrebbe scrivere un romanzo. Sarebbe bello provare a indovinare, ad esempio, che tipo di lettore sia «Jamie Mc Gregor», il cui scaffale possiamo certamente spingerci ad immaginare come traboccante di autori irlandesi.
Oppure potremmo tracciare un profilo di «Diogene il cinico», che forse non abiterà in una botte di legno avendo come unico bene una ciotola nella quale bere acqua piovana, ma il cui romanzo sarà certamente aperto a suggestioni filosofiche.
Ritorno al futuro
di Lorenza Biava
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Provare a immaginare nuove modalità di interazione tra la carta e il digitale, è ormai chiaro, è la grande sfida a cui gli attori del mercato del libro sono con sempre più urgenza chiamati a rispondere.
Tuttavia, se è vero che gli e-book sono ormai una realtà consolidata, è giunto il tempo che le domande sul futuro della filiera del libro che finora hanno interessato quasi esclusivamente il dibattito sui processi produttivi – dalle geremiadi sulla morte dell’editore all’avvento del print on demand – incomincino a essere materia di immaginazione e progettazione anche per i librai.
Vendere all’ingrosso
di Redazione
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Anche il mondo della distribuzione e della commercializzazione dei prodotti scolastici e parascolastici è investito da numerosi cambiamenti. Si tratta soprattutto della forte concorrenza esercitata dalla Gdo, piuttosto che dall’affermarsi delle librerie on line e dall’usato. In questo panorama si inserisce l’esperienza peculiare di un grossista del libro parascolastico, il Centro libri Brescia, che si situa a metà tra il distributore e le librerie/cartolerie indipendenti fornendo loro un servizio esclusivo, puntuale ed efficiente. Ne abbiamo parlato con Alessandro Zaila, responsabile di magazzino del Centro libri.
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