Ediser

Lo stato dell'editoria d'arte

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2006

di Giovanni Peresson

«Abbiamo gli Uffizi. Basta aprirvi accanto un bookshop». In buona sostanza è in questa affermazione che potremmo riassumere quella che è stata in quasi un quarto di secolo(!)il rapporto tra editoria e soggetti istituzionali preposti alla conservazione, tutela e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.

Nuovi profili cercasi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Edward Nawotka

In apparenza le qualifiche professionali in editoria non hanno bisogno di spiegazioni. L’agente lavora con gli scrittori per svilupparne i manoscritti. L’editor acquisisce i libri e ne appronta la pubblicazione. Il direttore di produzione prepara il testo, accompagnandolo in tutti i passaggi, dall’ufficio tecnico alla stampa fino alla distribuzione. Il reparto promozione contatta i critici, invia loro copie del libro e spera che ne parleranno nei loro editoriali. L’ufficio marketing e vendite fa del suo meglio per piazzare i volumi nelle librerie e assicurarsi che qualcuno entri a comprarli. I dirigenti si occupano di sovrintendere a tutta l’operazione e di riferire al Consiglio d’amministrazione e alla proprietà, aggiornando i risultati annuali con un’apposita relazione. A dire il vero un quadro del genere di questi tempi è piuttosto fittizio. Oggi come oggi gli agenti fanno anche gli editori, gli autori non si percepiscono più come meri «scrittori», ma come «marchi che creano contenuti», gli editor fanno ben poco lavoro di redazione, e si dedicano invece alla gestione del progetto – supervisione dei contenuti creati non solo per il libro, ma per le app, il sito Web e altri mezzi digitali –, i direttori di produzione devono passare dai flussi di lavoro tradizionali per la stampa a quelli digitali, chi si occupa di promozione e marketing deve gestire social media e vendite dirette, così come le recensioni radiofoniche e sui giornali e gli ordini dei rivenditori e i dirigenti.

Donne in classifica

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2012

di Gaia Weiss

Come si collocano le donne nelle classifiche dei più venduti? Cosa è cambiato nei generi, nelle letterature di provenienza, nel numero di posizioni occupate? Detto che il raffronto lo possiamo fare solo su un arco di anni limitato (appena sei) perché solo dal 2005 IE (che ha proceduto all’estrazione del dato) dispone di un consolidato di classifiche, abbiamo preso in considerazione due annate, il 2005 e il 2011, e osservando i top 100 della narrativa italiana e straniera, abbiamo analizzato chi sono le fortunate ad essere ai primi posti di una classifica che comunque conta alcune migliaia di titoli. Prima di tutto, a distanza di cinque anni, sono pochi i nomi di autrici che si «ripetono»: Banana Yoshimoto; Isabel Allende; Sophie Kinsella; Fred Vargas; Simonetta Agnello Horby, unica italiana a bissare la classifica. Comunque sia, nei primi 100 erano il 23% nel 2005. Sei anni dopo sono il 26%. Le scrittrici italiane presenti nel 2005 sono 10, le straniere sono 13. Tre sono le scrittrici che figurano con due titoli: la prima è Isabel Allende che esce sempre da Feltrinelli, con Zorro. L’inizio della leggenda e con La foresta dei pigmei; Matilde Asensi, spagnola, autrice di romanzi storici ben documentati e nello stesso tempo sfrenatamente leggendari con L’ultimo Catone e con Jacobus; la terza è Tracy Chevalier con La ragazza con l’orecchino di perla, la vita di Vermeer vista con gli occhi della servetta-modella e con La Vergine azzurra (e prima dello straordinario successo di Strane creature).

Piccole librerie aprono

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2011

di Giovanni Peresson

Librerie chiudono, librerie aprono. I fenomeni di innovazione che abbiamo visto manifestarsi sul fronte delle catene e delle grandi superfici librarie non sono affatto limitati esclusivamente ai grandi competitori che si fronteggiano su un mercato della lettura che risulta essere in crescita in questi anni.

Accedere alla lettura

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2009

di Cristina Mussinelli

Il tema della produzione delle versioni accessibili fino a qualche anno fa era un fenomeno marginale che interessava solo le persone direttamente coinvolte richiedendo specifiche, lunghe e complesse lavorazioni; oggi con l’avvento della produzione digitale dei libri sta, in tutto il mondo, diventando un problema di integrazione della produzione delle versioni accessibili nel tradizionale processo di produzione dei libri, coinvolgendo tutti gli editori e anche problematiche complesse come, per esempio, il controllo dei file digitali e il loro utilizzo. Nel caso italiano, più recentemente la richiesta di versioni accessibili per il settore dell’editoria scolastica da parte dell’Unione italiana ciechi ha comportato addirittura l’anticipazione dei termini previsti dal Ministero dell’istruzione per l’adozione dei libri di testo!

lafeltrinelli.it: acquisto partecipativo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2008

di Fabio Davite

Facilità di acquisto, immediatezza e coinvolgimento del visitatore: queste le caratteristiche, in pieno stile 2.0 e con la stessa filosofia che ispira le librerie.

Non i soliti italiani all'estero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2006

di Paola Seghi

Gli interventi finalizzati all’internazionalizzazione hanno coinvolto in maggioranza le piccole e medie case editrici, in un’ottica, utilizzando un’espressione mutuata da altro contesto, di pari opportunità. La partecipazione alle fiere internazionali attraverso l’organizzazione di un Punto Italia o di uno stand collettivo, ad esempio, ha consentito negli anni e continua a consentire anche agli editori di piccole dimensioni di esplorare ed essere presenti su mercati europei importanti, come nel caso delle fiere di Londra, Francoforte o della Book Expo America o dell’Acftl, ma anche su mercati meno conosciuti, come quelli dell’est europeo (Budapest e Varsavia) e quest’anno della Cina.

Chi legge i libri religiosi?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2014

di Emilio Sarno

Le trasformazioni che stanno interessando l’editoria religiosa, sempre più presente e in vista sugli scaffali delle librerie di varia e negli store on line, trovano nell’evoluzione del pubblico uno dei fattori chiave per comprendere il cambiamento dell’offerta e del quadro competitivo in cui la tradizionale casa editrice religiosa si trova in questi anni coinvolta. Si tratta di evoluzioni innanzitutto di carattere quantitativo. Nel 2000 si dichiaravano lettori di libri di argomento religioso 2,7 milioni di italiani. Nel 2007 erano diventati poco più di 3,0 milioni e alla fine del decennio scorso, superavano i 3,3 milioni di persone (Fonte: Ufficio studi Aie su dati Istat). Oggi, secondo i dati contenuti nell’indagine di Ipsos per Uelci, i lettori di libri religiosi sono diventati 5,7 milioni.

Partire da ZeroZeroZero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2013

di Elisa Molinari

Lo scorso 5 aprile è uscito per Feltrinelli ZeroZeroZero. Sonia Folin, responsabile dell’ufficio stampa e delle relazioni esterne di Feltrinelli, racconta il lancio dell’ultima fatica di Roberto Saviano. Come si gestisce il lancio di un romanzo tanto atteso? L’uscita di ZeroZeroZero, come è stato più volte scritto, è stato per Feltrinelli l’evento editoriale più importante dell’anno e il lancio, dalla fase preparatoria al follow up ancora in corso, ha comportato una grande quantità di lavoro. Soprattutto è stato fondamentale che tutti gli uffici coinvolti nella comunicazione fossero coesi e allineati: ufficio stampa, marketing, Web e marketing digitale hanno preparato il lancio gomito a gomito curando nel dettaglio tempistica, struttura e contenuti. Con Roberto abbiamo poi condiviso passo per passo tutte le idee e le proposte.

E il romanzo?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2012

di Lorenza Biava e Elena Vergine

Uno sguardo all’ultimo rapporto Uelci riassunto nelle pagine precedenti (ma si vedano anche, in questo numero, i dati nelle pagine dedicate ai Numeri della produzione) basta per far capire che l’editoria religiosa italiana gode di discreta salute. Centinaia di case editrici tutelano la bibliodiversità delle varie confessioni religiose – non solo cristiane – ma, se l’area riflessiva e quella divulgativa continuano a crescere, la varia sta attraversando un periodo di contrazione. Un fatto questo in controtendenza rispetto al mercato dell’editoria laica dove la varia realizza volumi importanti sia in termini di produzione (la narrativa conteporanea rappresenta, secondo l’ultimo rapporto Nielsen, il 15% del totale) che da quello delle copie distribuite (il 29% secondo i dati Istat). Cosa è successo dunque al romanzo religioso? Per capire quali sono le dinamiche in atto nell’editoria religiosa ne abbiamo parlato con Don Giacomo Perego (direttore editoriale San Paolo), Andrea Menetti (coordinatore editoriale Consorzio per l’editoria cattolica-Rebecca Libri) ed Enzo Pagani (titolare della libreria Buona Stampa di Bergamo).

Quota 150

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2011

di Giovanni Peresson

La soglia delle 150 librerie il Gruppo Giunti l’ha varcata alla fine del 2010. In cinque anni la catena è diventata per numero di punti vendita diretti la più estesa in Italia, con progetti ulteriori di espansione nei prossimi anni.