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Ediser

Strani festival

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Camilla Pelizzoli

Fiere e festival sono all’ordine del giorno in Italia, frammentando le occasioni in cui parlare di libri, editori e scrittori: tutte realtà molto diverse, con propri segni distintivi e problematiche. L’unica cosa che sembrano condividere è la necessità di trovare risorse per innovarsi e svolgere al meglio la propria missione. Ad oggi, le vie per ottenerle sono diverse: affidarsi a risorse provenienti da enti locali, dalla vendita di biglietti d’ingresso, di spazi espositivi o pubblicitari. Però, si sa, quando si tratta di innovare a volte le soluzioni arrivano da realtà più piccole, che hanno lo spirito di trovare soluzioni innovative e in grado di fornire spunti di riflessione su cosa significa pensare oggi al modello fiera, festival, salone. Quali saranno, cioè, i modelli di festival del futuro? Saloni, Bookcity, fiere tipo Mantova? O Stranimondi?

Tradizione e innovazione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

Autori vari

Sono molti i fermenti che agitano l’editoria che si occupa di «letteratura disegnata». Sia le case editrici di lungo corso, sia le realtà giovani che hanno cominciato da poco a muoversi sul mercato devono confrontarsi con le potenzialità e i rischi che le nuove tecnologie portano, tanto dal punto di vista creativo e produttivo quanto da quello comunicativo; in entrambi i casi modi e mezzi sono cambiati profondamente. Per continuare a muoversi al meglio è necessario sapersi bilanciare tra quelle tecniche del passato che possono essere valide ancora oggi e i tentativi di modernizzazione necessari per scoprire cosa riserva il futuro. Abbiamo chiesto a due editori molto diversi – Sergio Bonelli Editore, da sempre uno dei principali editori di fumetti, e Shockdom, una delle realtà più innovative degli ultimi anni – di parlarci del loro lavoro, di com’è cambiato e di come cambierà ancora.

Transmedialità e fumetti

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Elena Vergine

La crisi di creatività di Hollywood, la crescente consapevolezza che per raggiungere un pubblico sempre più ampio occorra diversificare l’offerta, infine l’ascesa della popolarità di fumetti e videogiochi presso pubblico e critica sono solo alcuni dei fattori che hanno portato il fumetto ad affermarsi come la narrazione trans e crossmediale per eccellenza. Nulla di sorprendente in effetti, basti pensare che di per sé, come «linguaggio», è la sintesi di più forme espressive: letteratura, disegno e regia cinematografica (unite magistralmente, tra gli altri, da Hugo Pratt, che con il suo Corto Maltese è stato tra gli autori che hanno contribuito a costruire la «reputazione» del fumetto come forma espressiva autoriale). Qui tracceremo un quadro rappresentativo di alcune delle maggiori narrazioni fumettistiche cross e transmediali degli ultimi due anni, per soffermarci sui filoni tematici e sulle tendenze che più stanno influenzando le industrie dei contenuti.

Una, cento, mille fotografie

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Antonio Lolli

La manualistica fotografica, a partire dai primi anni Duemila, ha subito importanti trasformazioni anche per effetto dell’avvento delle macchine digitali. Con l’arrivo degli smartphone, dei tablet e delle app dedicate – come Instagram e Pinterest – la fotografia è diventata sempre più un’attività alla portata di tutti, anche se spesso manca una vera e propria cultura dell’immagine, che permetta di capire il vero significato di uno scatto d’autore. Abbiamo quindi chiesto a Nino Romeo, responsabile del settore fotografia della libreria Hoepli, con il contributo di Sara Giudice dell’ufficio stampa della casa editrice stessa, di tracciare un quadro degli sviluppi della manualistica fotografica e del livello di attenzione del pubblico verso questo particolare settore editoriale.

Verso Più libri 2015

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Antonio Lolli

Manca poco ormai all’apertura di Più libri più liberi 2015, evento culturale editoriale tra i più importanti e attesi dell’anno. L’appuntamento è infatti dal 4 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma, dove per cinque giorni si potrà partecipare agli oltre trecento eventi previsti, che tratteranno tutti gli aspetti principali dell’attività degli editori indipendenti. Dopo l’intervista ad Antonio Monaco, presidente del Gruppo dei piccoli editori dell’Aie, pubblicata sul numero di ottobre del «GdL», abbiamo chiesto a Fabio Del Giudice, direttore di Più libri più liberi e di Confindustria Cultura, di fare il punto sulle principali novità della kermesse e sulla situazione dell’editoria e della cultura italiana in generale, anche per effetto degli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato il nostro settore.

Classifiche

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Alessandra Rotondo

La classifica di agosto parla di serialità e di narrazioni lunghe. Sospese, continuate, riprese, approfondite. Era di maggio di Antonio Manzini, che balza dalla diciassettesima alla terza posizione, riapre la vicenda di Non è stagione, riprendendo la narrazione tre giorni dopo la conclusione del libro precedente. Elena Ferrante continua a tenere banco, in classifica con due dei volumi del ciclo L’amica geniale, e Grey rimane sul podio seguendo la scia delle Sfumature. Camilleri sale con La giostra degli scambi, espressione della serialità classica e collaudata del commissario Montalbano. Anche l’unica novità in classifica – Quello che non uccide di David Lagercrantz – è espressione di una narrativa di lungo progetto: si tratta, infatti, del quarto capitolo della saga Millennium di Stieg Larsson, rimasta ferma a causa dell’improvvisa scomparsa dell’autore e poi ripresa da un altro, non senza polemiche da parte degli eredi. Senza entrare nel merito delle strategie di marketing sottese all’iniziativa, è evidente che la serialità sia una strada che sempre più gli editori si trovano a percorrere. Come lettori siamo affascinati dalle storie che si evolvono con noi, s’interrompono, ritornano sui loro passi per poi proseguire altrove. In questa passione è riconoscibile quell’amore per il racconto che, dall’oralità dei miti allo storytelling sui social media, evidentemente ci coinvolge ancora. Non è un caso che uno dei risultati migliori quest’estate lo abbia ottenuto Anna Todd, al terzo posto con After (in salita dal nono) e al sesto con Un cuore in mille pezzi, secondo capitolo della vicenda. Interessante è costatare come la Todd abbia cominciato a scrivere su Wattpad, la community di autori regno della fanfiction. Un posto in cui gli utenti non si limitano a caricare i propri racconti, ma interagiscono tra loro, si danno consigli, si leggono a vicenda, scrivono e riscrivono, tessendo, infine, una trama narrativa compartita e collettiva.

Effetto Premi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Sandro Pacioli

Il numero di copie vendute rappresenta, per l’editore straniero, uno degli indicatori più importanti attraverso cui giungere alla decisione di acquistare i diritti di traduzione di un autore italiano: e nel marketing della casa editrice – accanto alla gestione del lancio, a quella commerciale e del brand dell’autore, alla comunicazione tradizionale e non e alla partecipazione dell’autore a incontri con il pubblico – la vincita (e la costruzione della strategia per conseguirla) di un premio letterario costituisce una leva che torna ad avere la sua importanza anche nel prolungare il ciclo di vendita del titolo, così come nel far muovere quelli usciti in precedenza; sia nella versione cartacea (che qui misuriamo) che in quella e-book (di cui, al momento, nulla possiamo sapere e dire). Con la collaborazione di IE-Informazioni editoriali abbiamo provato proprio a vedere l’effetto premio su sei autori italiani che nel 2013 e nel 2014 hanno partecipato e vinto i tre principali premi letterari.

Effetto Risiko

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Lorenza Biava

«Lo scopo del gioco è il raggiungimento di un obiettivo predefinito, segreto e diverso per ciascun giocatore, che può consistere nella conquista di un certo numero di territori, nella conquista di due o più continenti o nell’annientamento di un player avversario». Questo è quello che si legge sulla plancia di Risiko, uno dei più diffusi e conosciuti giochi di strategia; ma con qualche piccola correzione potrebbe essere anche un ottimo modo di guardare all’edizione 2015 della classifica dei maggiori editori a livello globale, promossa per il nono anno consecutivo da «Publishers Weekly» e «Livres Hebdo». Se Pearson si conferma l’editore più importante per fatturato (7,072 miliardi di dollari nel 2014), le grandi acquisizioni, la transizione al digitale e l’emergere di nuove potenze editoriali come la Cina hanno giocato un ruolo fondamentale nella classifica di quest’anno. Partiamo dalla performance degli editori italiani. Il primo che troviamo in classifica è DeAgostini, al 18esimo posto, con una revenue stimata di 1,367 miliardi di dollari, che ha perso cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Segue il Gruppo editoriale Mauri Spagnol, anche lui in leggera discesa – dal 34esimo al 35esimo posto in classifica – con un fatturato di 460 milioni di dollari; leggermente distaccato troviamo il Gruppo Mondadori, che passa dalla 36esima alla 37esima posizione con un fatturato di 410 milioni di dollari. In calo anche il quarto editore italiano presente in classifica, Rcs Libri, che passa dalla posizione 44 alla 48 (271 milioni di dollari).

Far conoscere le eccellenze

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Emilio Sarno

In anni non molto lontani, un titolo ogni quattro pubblicati dagli editori italiani era la traduzione di un libro straniero. Nel 2014 siamo scesi al 17%. Nel 2001 vendevamo ai nostri colleghi stranieri diritti di edizione per circa 18 mila titoli. Oggi sfioriamo i 5 mila. Certo, continuiamo a comprare più di quanto vendiamo, perché i lettori in Italia saranno pochi, ma questi pochi sono molto curiosi e vogliono leggere quanto di meglio le letterature e le editorie dei vari Paesi stampano per i loro lettori. In questi anni è avvenuta una silenziosa ma importante trasformazione. Abbiamo imparato a pensare ai libri non più solo guardando al nostro cortile di casa, ma anche alle possibilità offerte da un mercato sempre più internazionale e in cui la libera circolazione dei diritti di edizione costituirà l’asse portante degli sviluppi futuri.

I numeri della produzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Emilio Sarno

Più che l’andamento della produzione assoluta appare significativa la vera e propria esplosione di titoli di diritto (+192%). Effetto evidente dei nuovi titoli legati alle riforme legislative del governo. Gli e-book – per la prima volta – con 5.084 titoli, sono di più dei titoli di carta pubblicati nello stesso mese: 5.063. I dati con le serie mensili sono consultabili su www.giornaledellalibreria.it.

Il futuro della lettura sarà lo smartphone?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Dennis Abrams

Sul Wall Street Journal, Jennifer Maloney scrive: «Non sarà l’e-reader la piattaforma che dominerà le future vendite del mercato editoriale, ma lo smartphone». Prendiamo il caso di Andrew Vestal, Program Manager di Microsoft. Con sua grande sorpresa, Vestal ha scoperto che il modo migliore per trovare il tempo di leggere, tra il lavoro in ufficio e quello di papà, era cercarlo nelle brevi pause quotidiane, grazie al suo iPhone: «Volevo che la lettura fosse parte della mia vita» ha dichiarato al Wall Street Journal. «Se avessi continuato ad aspettare di avere, di nuovo, il tempo che una volta dedicavo ai libri (cinque ore al giorno), avrei smesso di leggere del tutto». Vestal non è il solo. Il Wall Street Journal riporta che, secondo un sondaggio Nielsen condotto lo scorso dicembre su un campione di 2 mila persone, quasi il 54% degli acquirenti di e-book ha dichiarato di utilizzare, almeno in parte, lo smartphone per la lettura; un dato in forte crescita rispetto al 24% del 2012.

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