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Normativa

Al via il bando «Cultura Cresce»: come funziona e chi può accedere agli incentivi per le imprese culturali e creative del Mezzogiorno

di Redazione notizia del 26 novembre 2025

Il Ministero della Cultura ha pubblicato il bando «Cultura Cresce», una misura inserita nel Programma Nazionale Cultura 2021-2027 – il piano con cui l’Italia investe fondi europei e statali per sostenere e rafforzare il sistema culturale – con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno.
Il bando sostiene la crescita delle imprese culturali e creative attraverso un sistema di agevolazioni che può coprire fino all’80% delle spese ammissibili. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 10 dicembre 2025. L’intervento riguarda Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e punta a rafforzare la competitività delle imprese, favorire nuova occupazione, stimolare la nascita di nuovi prodotti e servizi culturali e sostenere la crescita dell’intera filiera creativa.
 
Le filiere coinvolte e il ruolo dell’editoria
Il bando si rivolge a soggetti che operano nei principali ambiti culturali, dall’editoria alla musica, dall’audiovisivo al teatro, fino al patrimonio culturale, alle arti visive, all’architettura e design, alla moda e all’artigianato artistico.
Per l’editoria libraria è prevista una sezione specifica che individua con maggiore precisione le attività considerate coerenti con gli obiettivi della misura. Il documento è stato elaborato anche attraverso una consultazione pubblica alla quale l’Associazione Italiana Editori ha partecipato, con l’accoglimento di numerose osservazioni e proposte.
Le linee di indirizzo evidenziano, in particolare, come l’editoria libraria nel Mezzogiorno sia caratterizzata da una forte presenza di micro e piccole imprese, da una limitata capacità di investimento e da difficoltà strutturali nella distribuzione e nella promozione, soprattutto sui mercati nazionali ed esteri. Tra le priorità individuate figurano il rafforzamento delle competenze professionali, la modernizzazione dei processi produttivi, l’innovazione digitale e lo sviluppo di nuovi modelli di business, inclusi formati editoriali innovativi e strategie di diversificazione. Centrale è anche il ruolo delle librerie e delle biblioteche come presìdi culturali e luoghi di promozione della lettura, insieme alla necessità di rafforzare l’integrazione di filiera e stimolare la domanda di lettura nei territori del Sud.
 
Chi può partecipare
Possono partecipare al bando micro, piccole e medie imprese che operano stabilmente nel settore culturale e creativo. È inoltre prevista una linea dedicata ai soggetti non profit che svolgono attività economica in ambito culturale: imprese sociali, enti del terzo settore, associazioni e fondazioni costituite da almeno due anni.
Tutti i soggetti devono svolgere in modo stabile e continuativo attività legate alla creazione, produzione, promozione, valorizzazione o gestione di contenuti, beni e servizi culturali. In alternativa alla dimostrazione formale di questi requisiti, il bando riconosce come sufficiente l’iscrizione alla sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle imprese culturali e creative, introdotta dalla Legge Made in Italy. È il primo caso in cui questa iscrizione produce un vantaggio concreto, evitando ulteriori passaggi burocratici.
Tra i requisiti generali è previsto anche l’obbligo di dotarsi di una polizza assicurativa contro i danni catastrofali, che diventerà obbligatoria dal 1° ottobre 2025 per le medie imprese e dal 1° gennaio 2026 per micro e piccole imprese.
 
Le tre linee di intervento
Il bando è articolato in tre linee, denominate Capo A, Capo B e Capo C, che corrispondono a diverse tipologie di soggetti e fasi di sviluppo.
Capo A – Imprese consolidate. È destinato alle imprese culturali e creative attive da oltre cinque anni, regolarmente iscritte al Registro delle imprese e impegnate stabilmente in attività culturali. Questa linea punta a sostenere percorsi di crescita, rafforzamento e innovazione di realtà già strutturate.
Capo B – Nuove imprese e imprese da costituire. Riguarda le imprese costituite da meno di cinque anni e quelle ancora da costituire. In quest’ultimo caso la domanda può essere presentata da persone fisiche che si impegnano a formalizzare l’impresa entro 60 giorni dall’ammissione al contributo. La linea è pensata per favorire l’avvio e il consolidamento di nuove iniziative culturali.
Capo C – Soggetti non profit. È dedicato a imprese sociali, enti del terzo settore, associazioni e fondazioni che svolgono attività economica in ambito culturale e risultino costituite da almeno due anni. Si tratta quindi della linea pensata per sostenere il mondo non profit che opera in modo strutturato nel settore culturale.
 
I progetti finanziabili
I progetti devono essere realizzati in una o più sedi operative situate nelle regioni del Mezzogiorno ammesse. Il valore massimo può arrivare a 2,5 milioni di euro per le imprese e a 500.000 euro per gli enti non profit.
Sono finanziabili progetti che prevedano investimenti in nuovi strumenti e mezzi di produzione, nello sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi culturali e in forme di innovazione organizzativa. I progetti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e conclusi entro 24 mesi dall’approvazione.
Tra gli impegni richiesti figurano la creazione di almeno un nuovo posto di lavoro a tempo indeterminato, un incremento del fatturato nell’anno successivo alla conclusione del progetto e una maggiore attenzione all’inclusione di giovani e donne.
È inoltre possibile partecipare in forma aggregata, da tre a cinque imprese, attraverso un accordo di collaborazione che definisca le sinergie tra i progetti, mantenendo l’autonomia operativa di ciascun soggetto.
 
Come presentare la domanda
Le domande devono essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma Invitalia, a partire dal 10 dicembre 2025. La procedura avviene in ordine cronologico di arrivo, fino a esaurimento delle risorse disponibili.
La valutazione tiene conto della solidità del soggetto proponente, della qualità del progetto, della sostenibilità economica e della capacità di generare impatti culturali e occupazionali. È previsto anche un colloquio con i proponenti e l’esito viene comunicato entro 60 giorni.

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