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Tecnologie

Go international!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2015

di Alessandra Rotondo

Il mondo è diventato più piccolo. O semplicemente più vicino. Di culture inesplorate ne sono rimaste poche e, finita la fase dell’esotismo, anche l’approccio al geograficamente e culturalmente «altro» è diventato un affare da sbrigare nel quotidiano, con la giusta dose di confidenza e preparazione. Gli editori, in questo senso, hanno sicuramente rappresentato un vettore di avvicinamento e di familiarizzazione: proponendo al proprio pubblico le opere straniere in traduzione, immergendosi e selezionando, tra le proposte estere, quei testi che immaginavano avrebbero incontrato il successo a casa propria. Senza ripercorrere l’iter che dai letterati editori e traduttori arriva a consolidare i canoni di una traduzione più rispettosa e «culturalmente onesta», è interessante conoscere alcuni tra gli strumenti – italiani e non solo – che oggi fanno da vettori di internazionalizzazione per l’editoria. Sia dal punto di vista della promozione delle editorie nazionali all’estero, che da quello della compravendita dei diritti di traduzione e pubblicazione da un Paese all’altro.

Viaggio al Future Book Forum

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2015

di Antonio Lolli

Un caldo sole quasi primaverile ha dato il benvenuto ai partecipanti del Future Book Forum, organizzato da Canon il 4 e 5 novembre scorsi, presso il Customer Experience Centre di Poing, nei pressi di Monaco di Baviera. Tre possono essere considerate le parole chiave dell’evento: collaborazione, creatività e innovazione. Collaborazione tra editore e stampatore, ad esempio, ma più in generale tra tutti gli attori della filiera, per il raggiungimento degli obiettivi comuni; creatività per garantire la più alta qualità ai propri clienti e per offrire un prodotto in grado di rispondere alle loro nuove esigenze; innovazione, che non deve essere considerata solo dal punto di vista tecnologico, ma che deve comportare un vero e proprio cambio di mentalità. Nella situazione economica in cui ci troviamo oggi, infatti, non bisogna avere paura delle sfide ma è importante essere in grado di coglierle come un’opportunità. Più di 250 sono stati i partecipanti, tra cui figure manageriali di case editrici, stampatori, addetti stampa e partner tecnologici di Canon e 25 i Paesi rappresentati: la maggior parte europei, con Germania, Regno Unito e Francia in testa, ma si è avuta la partecipazione anche di realtà extra-europee come l’Egitto e il Sudafrica.

Fotografia: istruzioni per l'uso

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Alessandra Rotondo

Quando ci s’immagina l’editoria fotografica, il pensiero va agli illustrati che celebrano l’opera dei grandi maestri, ai titoli di storia e cultura fotografica, ai cataloghi che diffondono la bellezza delle gallerie espositive. Dell’editoria indirizzata alla fotografia, però, è parte integrante anche la manualistica fotografica, settore in costante e grande evoluzione: il passaggio dalla pellicola alla fotografia digitale prima, l’affermarsi dello scatto da smartphone poi – con tutte le implicazioni social e selfie-aholic – hanno indirizzato e ricalibrato il focus della sua produzione e del suo mercato. Con il contributo di alcuni editori del settore, abbiamo provato a ritrarre il panorama italiano, soprattutto alla luce delle trasformazioni in corso.

Funky editoria

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Elisa Molinari

La prima giornata del Digital Marketing Day di Editech (Fiesole, 17-18 settembre 2015) si è conclusa con un intervento di Paolo Iabichino dal titolo «Il destino del marketing (o il marketing del destino)». Di professione Chief Creative Officer del gruppo Ogilvy&Mather Italia, Paolo Iabichino ha inventato e declinato il concetto di Invertising per interagire con un messaggio pubblicitario rinnovato. La sua ultima pubblicazione, Existential Marketing – I consumatori comprano, gli individui scelgono, pubblicato da Hoepli, è un saggio dedicato alle nuove matrici narrative delle marche che non possono restare impassibili di fronte alle istanze sociali, culturali ed economiche di uno scenario sempre più confuso. Durante il suo keynote speech si è divertito a consigliare ai partecipanti numerosi libri da leggere: The nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni sul denaro, salute, felicità e il Cluetrain manifesto, giusto per citarne un paio.

Il libro è tratto. Dal film

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto

Nel mondo dell’editoria per ragazzi esiste una regola non scritta e semiseria, che dice che un libro avrà più successo se, nel titolo, è citato il nome del protagonista. La credenza ha origine antiche, ed è stata rinverdita nell’ultimo decennio dal successo planetario di Harry Potter e, più recentemente, da Percy Jackson, o – per il mercato italiano – Agatha Mystery. La regola del nome mette comunque in risalto un aspetto per certi versi fondamentale dei libri per i più giovani: l’importanza del protagonista e della possibilità per i lettori di identificarsi con il «suo» mondo e il «suo» modo di vederlo. Ne conseguono, poi, altre regole non scritte e ancora più semiserie, adottate di volta in volta come codici da alcune case editrici: ad esempio la necessità che, all’interno della storia, il protagonista non abbia troppi anni di scarto con il lettore (e che sia, quindi, anche lui estremamente giovane). Con queste regole non scritte, il giovane Jules Verne sembrerebbe destinato a non pubblicare nemmeno uno dei suoi Viaggi straordinari. Ma non è questo l’unico problema. Il mercato dei più giovani, infatti, non è più soltanto un mercato di lettura, ma un mercato a tutto tondo, che si spartisce il tempo libero tra differenti forme di evasione: cinema, videogiochi, cartoni animati, fumetti e, ovviamente, serie televisive.

Quando il libro fisico ti arriva dalla rete

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2015

di Sandro Pacioli

È il canale di vendita che ha i tassi di crescita più elevati. In Europa (+13%), come in Asia-Pacifico (+18%) o in America Latina (+24%). A livello mondiale – anche se questi valori vanno presi sempre con le cautele del caso – vale 1.760 miliardi di dollari e coinvolge 1.200 miliardi di individui. Il 15% di tutta la popolazione mondiale. È l’e-commerce di cui è stata presentata – curata dal Politecnico di Milano e dal consorzio Netcomm – l’ultima indagine dell’annuale Osservatorio eCommerce B2C. L’Italia, non tanto rispetto agli Stati Uniti (460 miliardi di dollari, anche se la Cina ne fa 500) ma ai principali Paesi europei, si colloca tra quelli che la ricerca (eufemisticamente) denomina «top emerging countries».

Il futuro della lettura sarà lo smartphone?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Dennis Abrams

Sul Wall Street Journal, Jennifer Maloney scrive: «Non sarà l’e-reader la piattaforma che dominerà le future vendite del mercato editoriale, ma lo smartphone». Prendiamo il caso di Andrew Vestal, Program Manager di Microsoft. Con sua grande sorpresa, Vestal ha scoperto che il modo migliore per trovare il tempo di leggere, tra il lavoro in ufficio e quello di papà, era cercarlo nelle brevi pause quotidiane, grazie al suo iPhone: «Volevo che la lettura fosse parte della mia vita» ha dichiarato al Wall Street Journal. «Se avessi continuato ad aspettare di avere, di nuovo, il tempo che una volta dedicavo ai libri (cinque ore al giorno), avrei smesso di leggere del tutto». Vestal non è il solo. Il Wall Street Journal riporta che, secondo un sondaggio Nielsen condotto lo scorso dicembre su un campione di 2 mila persone, quasi il 54% degli acquirenti di e-book ha dichiarato di utilizzare, almeno in parte, lo smartphone per la lettura; un dato in forte crescita rispetto al 24% del 2012.

Innovazione per l’editoria «intelligente»

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Redazione

È quasi un luogo comune che il digitale imponga alle case editrici di confrontarsi con l’innovazione tecnologica. Quali sono però gli ambiti specifici di ricerca e sviluppo (R&S) cui le case editrici guardano con maggiore attenzione? È quanto Tisp – Technology and Innovation for Smart Publishing, l’iniziativa europea coordinata dall’Aie (www.smartbook-tisp.eu) – ha chiesto con un questionario on line a un centinaio di imprese di 18 diversi Paesi europei, in prevalenza (86%) editori, e ad alcune aziende tecnologiche già impegnate nel settore. Interessante anche il profilo dimensionale del campione: il 62% è costituito da piccole e medie imprese (PMI), il 25% da grandi imprese e il rimanente 13% da start-up. Il cuore del questionario constava di un elenco di 33 possibili temi di R&S che le imprese potevano votare come più o meno interessanti (in una scala da 1 a 6). Per meglio orientare i partecipanti al sondaggio, il questionario divideva i temi in quattro aree, relative a (1) processi produttivi; (2) nuovi prodotti o servizi; (3) promozione e distribuzione; (4) standard e interoperabilità. I dati di dettaglio, con i punteggi medi per tutti i temi sottoposti a verifica, sono reperibili sul sito www.smartbook-tisp.eu. Abbiamo quindi chiesto a Piero Attanasio e Cristoph Bläsi di farci il punto della situazione.

Se non ci fossero gli italiani!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Giovanni Peresson

La narrativa rappresenta, tra quella d’autore italiano e quella d’autore straniero, il 36-37% delle vendite a valore e il 38-39% delle vendite in numero di copie (mentre in termini di titoli si tratta del 26-27% di quelli pubblicati). Questo vuol dire che ogni cento copie di libri venduti in librerie indipendenti o di catena, dai banchi libro della Gdo o acquistati negli store on line, quasi quaranta sono opere di narrativa. Quello della narrativa è un settore che nel 2014, nel suo complesso, aveva fatto segnare una flessione a valore del -4,3%, superiore alla media (purtroppo negativa) del mercato complessivo (-3,8% a valore e -6,5% a copie secondo Nielsen; -2,7% per GfK). Ma all’interno della narrativa l’andamento è tutt’altro che omogeneo.

L’arte a portata di App

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Antonio Lolli

L’evoluzione delle strategie per la valorizzazione del settore artistico non riguarda soltanto il cambiamento dei canali di distribuzione e vendita della produzione editoriale, ma anche lo sviluppo di tecnologie digitali per la fruizione dei musei e delle gallerie d’arte. Due importanti realtà newyorkesi, il Brooklyn Museum e il Metropolitan Museum of Art, hanno trovato modalità differenti per rispondere alle nuove esigenze del loro pubblico, cambiate molto rapidamente negli ultimi anni.

Le potenzialità della stampa digitale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Antonio Lolli

La stampa digitale ha portato alcune innovazioni tecnologiche capaci di influire nella progettazione dei prodotti editoriali, offrendo così nuove e importanti potenzialità agli editori. Come abbiamo già anticipato sul sito del «GdL», proprio alla stampa digitale è stato dedicato il workshop del 25 giugno scorso, nato dalla collaborazione tra Associazione italiana editori e Rotomail, dal titolo «Tirare per centrare il bersaglio. I processi di stampa nella ridefinizione dei modelli economici e distributivi dell’editore». Gli editori, infatti, si trovano sempre più alle prese con continue trasformazioni dei comportamenti della filiera che vanno dalla segmentazione della domanda (più titoli ma stampati in quantità molto più ridotte: la tiratura media della varia è di 1.600 copie e si è ridotta del 34% dal 2010); alla gestione più attenta dello stock da parte del punto vendita (grazie anche al potere di controllo sulla composizione del monte merci che dà al libraio); fino al cambiamento nella «natura» stessa del best seller.

Sai raccontare la tua storia?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Elisa Molinari

Che ruolo gioca lo storytelling nel marketing contemporaneo? Come si raccontano oggi i brand e quali sono le tecniche della narrazione per comunicare prodotti e servizi? Di tutti questi aspetti abbiamo parlato con Andrea Fontana, relatore, come i protagonisti delle due precedenti interviste, al Digital Marketing Day di Editech. Esperto di Corporate Storytelling, amministratore delegato del Gruppo Storyfactory, lavora con grandi aziende e con diverse Istituzioni pubbliche e private per perfezionare i «racconti» dei loro brand, prodotti o servizi.

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