Di medicine definitive contro i nefasti effetti della crisi, non possiamo dire di averne ancora trovate. Eppure il non-book ovvero quel variegato e fantasioso universo di prodotti che spaziano dalla cartoleria alla tecnologia e che trovano spazio sui banchi delle librerie italiane, sembrano essere un ottimo tampone capace di arginare le emorragie delle vendite con margini di profitto ben superiori a quelli dei libri cartacei.
I produttori e le merceologie di prodotto che sono entrate in libreria sono innumerevoli e, che siano realizzati in Italia o importati dall’estero, ben rappresentano la capacità di rinnovamento delle aziende italiane che hanno capito come la libreria possa essere un canale interessante per i propri prodotti.
Sul lato opposto, gli stessi librai sono sempre più curiosi rispetto ad articoli che possono concretizzare in ingressi e vendite aggiuntive o in prodotti regalo d’immagine e di qualità.
Abbiamo parlato con alcune delle principali aziende presenti in libreria, da Bip-Basta il pensiero e hi-Fun specializzate nel non-book tenologico (Usb, amplificatori, custodie per smartphone e tablet), a Gut edizioni, Franco Cosimo Panini e Intempo, realtà d’eccellenza per il settore dei diari e delle agende, fino a Move Group specializzata in gift box e Edicart, un editore per bambini che ha usato il suo know-how sulle librerie per pensare ad un offerta commerciale a tutto tondo.