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Ediser

Torino caput mundi con Roma

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

Autori vari

In principio fu Madrid. Poi ci sono state Alessandria d’Egitto (2002), Nuova Dehli (2003), Anversa (2004), Montreal (2005). Quest’anno tocca a Torino, designata Capitale mondiale del libro grazie alla qualità del programma presentato, congiuntamente con Roma. E l’anno prossimo sarà la volta di Bogotà. Ne parliamo con Rolando Picchioni, Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura e Direttore del comitato esecutivo e di coordinamento di Torino Capitale mondiale del libro con Roma, e Igino Poggiali, Presidente dell’Istituto Biblioteche di Roma e Capo delegazione della componente romana del comitato esecuivo.

Una geografia editoriale in evoluzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Il mercato editoriale della Regione Lazio di Sandro Pacioli

Non solo di storia dell’editoria si deve parlare ma anche di geografia editoriale, per riprendere il noto paradigma dionisottiano applicato alla letteratura. Una geografia che, come la storia, è in evoluzione e in sommovimento, come ben mostra il caso del Lazio e di Roma in particolare. Con 907 case editrici (il 17,2% del totale) il Lazio rappresenta nel 2005 la seconda regione italiana per numero di imprese dopo la Lombardia (1.218, pari al 23,1%: Fonte: Editrice Bibliografica). Anzi in un confronto puramente numerico che non tiene conto delle dimensioni produttive, di fatturato, di continuità produttiva di addetti e di indotto, ecc. Roma sopravanza, e dal 2003, Milano nel numero di case editrici «censite» (788 contro 782); a distanza seguono appunto altre due capitali storiche dell’editoria italiana: Torino (che ne censisce 226) e Firenze (195: Fonte: Editrice Bibliografica). Un conto è naturalmente parlare di «imprese», un altro di mercato.

Una, dieci, cento fiere

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Redazione

Più libri più liberi si avvierà, al termini dell’edizione che ha aperto i battenti l’8 dicembre, verso i suoi primi cinque anni di vita. Una manifestazione che al suo apparire aveva destato più di un elemento di perplessità nella sua capacità di tenuta nel tempo, tanto più che questa di Roma è l’unica manifestazione dedicata alla piccola e media editoria che si svolge in Europa. Possiamo oggi provare a individuare le ragioni di questo successo: di pubblico ma anche di editori che hanno deciso di partecipare sempre in più gran numero? E provare a fare anche un bilancio anche in funzione del 2006 in cui Roma assieme a Torino saranno Capitali mondiali del libro?

Vendere o prestare?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Dicembre 2005

di Paola Fallerini

Nel giugno 2003 il Comune di Roma ha emanato un bando di gara per l’apertura di librerie in periferia sostenendo in questo modo una politica di diffusione delle librerie nelle aree della Capitale che ne sono sprovviste. Il bando aveva l’obiettivo di proseguire nel programma di rivalutazione, elaborato dal Dipartimento di autopromozione sociale del Comune, di quelle aree caratterizzate, dal punto di vista sociale e culturale, da alti valori di degrado urbano, offrendo contributi in conto capitale e contributi in conto gestione (fino a un massimo del 50% delle spese), non superiori a 50.000 euro per l’apertura di nuove librerie e 25.000 euro per l’apertura di bookshop in spazi messi a disposizione dalle biblioteche. Abbiamo parlato con i responsabili di due di questi bookshop: Ada Codecà della libreria Almayer all’interno della biblioteca Elsa Morante di Ostia Lido (inaugurata il 13 febbraio 2004), Marcello Orecchioni e Salvatore Cimarelli della libreria Fierobecco nella biblioteca Cornelia di Montespaccato (inaugurata l’8 luglio 2004).

Barra verso oriente

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

Autori vari

ObarraO edizioni è una piccola casa editrice milanese. Il nome, come spiega nell'intervista l’editore Maurizio Gatti significa «Oriente barra Occidente: barra nel senso di direzione, ma anche barra che tiene unite due parti culturali del mondo, oppure barra come elemento di oscillazione». Nata nel 1998 ha oggi una trentina di titoli in catalogo distribuiti su quattro collane. Una casa editrice specializzata sulle letterature – ma in realtà non solo sulle letterature – del Sud-Est asiatico e in particolare della Corea alla quale la collana in-Asia (13 titoli) dedica a oggi ben otto titoli.

I libri accendono i pensieri

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Federico Vergari

Dalla prima edizione, svoltasi nel 2002, a quella dello scorso anno i numeri di Più libri più liberi sono sempre andati crescendo; gli aumenti si sono registrati in ogni settore a iniziare dal più importante: il numero dei visitatori, 39.000 l’anno scorso. Gli stand della passata edizione sono stati 249 per un numero complessivo di 341 espositori ognuno dei quali, con le sue caratteristiche e le sue particolari aree tematiche, è riuscito a rappresentare una piccola ma al tempo stesso importante realtà dell’industria culturale del nostro Paese. Anche se soltanto alla quarta edizione, in data 8-11 dicembre, l’evento inizia a essere percepito dalla città come un appuntamento fisso sia per i romani appassionati, sia per gli operatori del settore (espositori e non) provenienti da ogni parte d’Italia e – novità di quest’anno- d’Europa.

I mille volti del gusto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Redazione

Anche l’enogastronomia infatti non è esente dal processo di segmentazione del settore guidistico, tanto che la classica guida enogastronomia si contamina sempre più di elementi altri rispetto alla mera raccolta e recensione di indirizzi utili (il racconto, l’analisi socio culturale, la salute, il legame con l’arte e il paesaggio, il piacere del viaggio, gli stili di vita) fino a trasformarsi o a contaminare essa stessa altri generi letterari (la narrativa di genere, i libri per bambini, la stessa letteratura).

La cultura vien mangiando

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Paola Mazzucchi

Non si può certo dire che l’industria della comunicazione e dei contenuti nel suo complesso sia rimasta indifferente a questo trend, anzi lo ha cavalcato e sicuramente ha contribuito a renderlo sempre più diffuso e radicato. Televisioni, radio, Internet ed editori si sono mobilitati per soddisfare (e creare) i più diversificati bisogni del pubblico di (aspiranti) enogastronomi. Non solo creando programmi e prodotti dedicati al mangiare e bere bene, ma anche valorizzando le componenti enogastronomiche nella proposta di contenuti culturali di altra origine, dando vita a sinergie originali.

Libri DOC

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Laura Novati

La tradizione della gastronomia e dell’enologia italiana è stata da sempre grande, le fonti letterarie che lo confermano sono innumerevoli, da Orazio a Virgilio sino a Pellegrino Artusi o al grande Veronelli. E’ proprio questa coscienza produttiva agroalimentare che ha a sua volta generato e ispirato anche la nascita di un’editoria che ha via via affiancato la conservazione, la rilettura delle ricette, ma ha pure accompagnato la lotta per l’imposizione di marchi doc, di campagne per il riconoscimento di originalità e di peculiarità produttive messe a rischio da produzioni industriali contraffatte.

Un po' più che primi passi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

di Sandro Pacioli

Il valore del mercato dell’e-learning nel 2004 viene stimato, in base ai dati dell’Osservatio Anee Assinform, in 365,6 milioni di euro. Un valore in crescita del +43,9% rispetto al 2003. Un’ulteriore crescita del +17,9% è prevista per quest’anno, anche se probabilmente tale valore è soggetto - come tutti i budget fortemente condizionati dal peso che hanno le aziende in questa attività – a revisioni e aggiustamento in corso d’anno.

Una libreria on the road

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Novembre 2005

Autori vari

Questa piccola e accogliente libreria, situata nella non centralissima, ma assai vitale, via Piero della Francesca, in zona Sempione, a Milano, si distingue per la semplicità, ma insieme anche per la capacità di distinguersi nella vasta e concorrenziale offerta di librerie cittadine: da un lato sfidando l’attuale tendenza a privilegiare i punti vendita di grandi dimensioni (spesso ricavati dalla ristrutturazione di spazi che ospitavano cinema o luoghi di spettacolo) e puntando su una offerta di genere e su un rapporto più personale con il cliente-lettore; dall’altro organizzando corsi di scrittura e attività di vario tipo.

Al centro del flusso

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2005

di Redazione

Il polo logistico di Gorgonzola, altrimenti conosciuto come «cittadella dell’editoria», circa 50.000 mq totalmente dedicati al settore del publishing con particolare riferimento al segmento librario, si inserisce nella strategia complessiva di TNT Logistics che ha l’obiettivo di costituire magazzini monotematici per settore di attività. In questo modo è infatti possibile sviluppare, oltre a sinergie operative e distributive, centri di competenza in cui concentrare know how specifico e raggiungere quella massa critica necessaria per erogare ai clienti servizi che in termini di qualità, puntualità e flessibilità si attestino su livelli di eccellenza. Un’attenzione alle esigenze specifiche dei clienti che ha consentito a TNT Logistics di operare con successo sin dal 1988 in partnership con i maggiori player del comparto editoriale italiano. Con Gioachino Figlia, direttore Divisione Publishing&Industry, parliamo dei risultati raggiunti in questi anni e delle prospettive di sviluppo del settore Publishing.  

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