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Siamo tutti piccoli editori?

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Siamo tutti piccoli editori?
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Uno dei tormentoni giornalistici che periodicamente ricorrono nelle pagine di quotidiani e settimanali riguarda il quesito: «Quanti sono i piccoli editori?» e «Come si possono definire in quanto tali?». Fino a oggi ci si era basati sul numero di titoli pubblicati, nell’empirica convinzione che al di sotto di un certo numero di libri usciti nel corso dell’anno fosse difficile pensare a un piano editoriale organico, a una struttura produttiva e redazionale stabile, a una rete di promozione e di distribuzione. Oggi un Decreto del Ministero delle attività produttive (Map) costringe a rivedere ampiamente le cose. Ecco dunque i criteri relativi alla definizione di «microimprese, piccole e medie imprese» adottati nel Decreto del 18 aprile 2005 recante l’Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese, emanato dal Map viste le raccomandazioni della Commissione europea 2003/361/CE. Problema: come si adattano queste definizioni al comparto della piccola e media editoria?
 

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