La rivistaCogito ergo publico
di Redazione
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Da aprile 2006 per un anno intero i riflettori dell’editoria mondiale saranno puntati sull’Italia e su Torino e Roma Capitali mondiali del libro. Un anno intero durante il quale la cultura e il suo principale veicolo – il libro – saranno protagonisti in mille iniziative, manifestazioni e dibattiti che coinvolgeranno l’intero tessuto sociale e civile del Paese, trascendendo i confini delle due città designate. Un’occasione che potrebbe fornire un esempio concreto di un approccio strategico e strutturato alla promozione culturale, e del libro e della lettura in particolare, qualora il comparto editoriale nel suo complesso e le istituzioni pubbliche riescano a trasformare un’opportunità in una più ampia politica permanente. In occasione di questo importante riconoscimento attribuito dall’Unesco al nostro Paese, e per la prima volta a due città insieme, il «Giornale della Libreria» ha raccolto ex ante le opinioni, le critiche e le proposte della piccola e media editoria in relazione alle opportunità che questo grande evento potrà offrire e parallelamente abbiamo chiesto agli editori quale progetto realizzerebbero per promuovere il libro e la lettura se avessero carta bianca per proporre una iniziativa in questo contesto.
Fermarsi a formare
di I convegni professionali di Più libri più liberi
di Giovanni Peresson
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Più libri più liberi si è caratterizzata sin dall’inizio come una manifestazione fieristica che accanto al momento espositivo ne prevedeva uno di dibattito e confronto professionale sui temi legati al mondo del libro e dei contenuti editoriali. Un’occasione in cui discutere dei problemi che il settore della piccola e media editoria si trova quotidianamente ad affrontare.
Sia nel suo «essere impresa» che nel suo svilupparsi e crescere, nel suo confrontarsi con le profonde trasformazioni che riguardano il mercato e i canali di vendita, piuttosto che nel ruolo che svolgono i vecchi e nuovi media.
Basta citare il dato dello scorso anno (circa 1.296 ore/partecipante per convegni, tavole rotonde e altre iniziative professionali) per avere un indicatore del ruolo che gli incontri professionali svolgono, in una logica di «incubatore» e di momento di discussione/dibattito per la piccola e media editoria.
Attività convegnistica professionale a Più libri più liberi: 2003-2004
Il libro hic et nunc
di Redazione
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Se però un’azione efficace di promozione del libro e della lettura, ovvero di allargamento del perimetro della domanda non può che essere il risultato di una sinergia tra tutti gli anelli della filiera editoriale, è quanto più importante verificare la coincidenza di prospettive e priorità fra chi i libri «li produce» e chi si incarica di farli conoscere e farli arrivare al lettore.
Infrastrutture per la lettura
di Emilio Sarno
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Si è tenuto a Bari il 5 e 6 novembre il secondo forum di Passaparola, l’incontro annuale dei Presidi del libro che nelle intenzioni vuole rappresentare un’occasione di incontro, e quindi di scambio e di confronto di esperienze, tra le persone che a diverso titolo si occupano di libri.
E che hanno a cuore – da imprenditori o da persone di cultura o come cittadini – il problema di far leggere di più, in un Paese che non si colloca, nonostante il fenomeno dei collaterali ai quotidiani e ai settimanali, ai vertici per numero di lettori in rapporto alla popolazione.
Quattro domande su Google Print
di Piero Attanasio
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Il caso giudiziario intentato dall’associazione degli editori americani (AAP), le ferme prese di posizione dell’associazione delle university press statunitensi (AAUP), o delle associazioni di autori ed editori di tutto il mondo, i dubbi espressi dallo stesso mondo bibliotecario hanno evidenziato ombre e luci dell’ambizioso programma del motore di ricerca Usa.
È oggi quindi più facile (e necessario) cercare di fare il punto. Com’è noto, Google Print si compone di due distinti programmi, dalle caratteristiche molto diverse: il Publishing programme, nel quale, su autorizzazione degli editori, sono digitalizzate opere tutelate e il Library programme, condotto in collaborazione con alcune (per ora cinque) biblioteche americane e britanniche. Questo secondo programma comprende a sua volta la digitalizzazione di opere in pubblico dominio, rese poi interamente accessibili, ma anche di opere protette, che però sono solo ricercabili e di fatto non accessibili.
Su ciascuna di queste iniziative permangono domande cui solo in parte Google ha fornito risposte convincenti. Proviamo a fare il punto della situazione.
Regione & lettura
di Redazione
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Gli Enti locali, Regioni, Comuni hanno avviato in questi anni una forte intervento in direzione della promozione della lettura e dell’editoria. In questi anni si sono anzi moltiplicate letture pubbliche, festival della letteratura, fiere e saloni del libro che incontrano crescente interesse sia da parte del pubblico sia da parte degli operatori e dei soggetti istituzionali dell’amministrazione centrale e locale.
Eppure i lettori continuano a essere pochi e insufficienti a uno sviluppo strutturale delle imprese come delle librerie. Oltre che del «sistema Paese».
Siamo tutti piccoli editori?
di Giovanni Peresson
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Uno dei tormentoni giornalistici che periodicamente ricorrono nelle pagine di quotidiani e settimanali riguarda il quesito: «Quanti sono i piccoli editori?» e «Come si possono definire in quanto tali?». Fino a oggi ci si era basati sul numero di titoli pubblicati, nell’empirica convinzione che al di sotto di un certo numero di libri usciti nel corso dell’anno fosse difficile pensare a un piano editoriale organico, a una struttura produttiva e redazionale stabile, a una rete di promozione e di distribuzione.
Oggi un Decreto del Ministero delle attività produttive (Map) costringe a rivedere ampiamente le cose. Ecco dunque i criteri relativi alla definizione di «microimprese, piccole e medie imprese» adottati nel Decreto del 18 aprile 2005 recante l’Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese, emanato dal Map viste le raccomandazioni della Commissione europea 2003/361/CE.
Problema: come si adattano queste definizioni al comparto della piccola e media editoria?
Stato & lettura
di Redazione
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La Direzione generale del libro presso il Mbac rappresenta il principale soggetto istituzionale che a livello centrale si occupa – tra le sue altre competenze – di «promozione» del libro e della lettura. Parliamo di questo tema con Luciano Scala (Direttore presso la Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali).
Quando si parla di promozione della lettura non si può certo sostenere che l’Italia sia all’anno zero. Eppure i lettori continuano a essere pochi. Con percentuali distanti da quelle di Paesi con analogo «peso economico».
Torino caput mundi con Roma
di Intervista con Rolando Picchioni e Igino Poggiali, Redazione
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In principio fu Madrid. Poi ci sono state Alessandria d’Egitto (2002), Nuova Dehli (2003), Anversa (2004), Montreal (2005). Quest’anno tocca a Torino, designata Capitale mondiale del libro grazie alla qualità del programma presentato, congiuntamente con Roma. E l’anno prossimo sarà la volta di Bogotà.
Ne parliamo con Rolando Picchioni, Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura e Direttore del comitato esecutivo e di coordinamento di Torino Capitale mondiale del libro con Roma, e Igino Poggiali, Presidente dell’Istituto Biblioteche di Roma e Capo delegazione della componente romana del comitato esecuivo.
Una geografia editoriale in evoluzione
di Il mercato editoriale della Regione Lazio
di Sandro Pacioli
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Non solo di storia dell’editoria si deve parlare ma anche di geografia editoriale, per riprendere il noto paradigma dionisottiano applicato alla letteratura. Una geografia che, come la storia, è in evoluzione e in sommovimento, come ben mostra il caso del Lazio e di Roma in particolare.
Con 907 case editrici (il 17,2% del totale) il Lazio rappresenta nel 2005 la seconda regione italiana per numero di imprese dopo la Lombardia (1.218, pari al 23,1%: Fonte: Editrice Bibliografica). Anzi in un confronto puramente numerico che non tiene conto delle dimensioni produttive, di fatturato, di continuità produttiva di addetti e di indotto, ecc. Roma sopravanza, e dal 2003, Milano nel numero di case editrici «censite» (788 contro 782); a distanza seguono appunto altre due capitali storiche dell’editoria italiana: Torino (che ne censisce 226) e Firenze (195: Fonte: Editrice Bibliografica).
Un conto è naturalmente parlare di «imprese», un altro di mercato.
Una, dieci, cento fiere
di Redazione
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Più libri più liberi si avvierà, al termini dell’edizione che ha aperto i battenti l’8 dicembre, verso i suoi primi cinque anni di vita. Una manifestazione che al suo apparire aveva destato più di un elemento di perplessità nella sua capacità di tenuta nel tempo, tanto più che questa di Roma è l’unica manifestazione dedicata alla piccola e media editoria che si svolge in Europa.
Possiamo oggi provare a individuare le ragioni di questo successo: di pubblico ma anche di editori che hanno deciso di partecipare sempre in più gran numero?
E provare a fare anche un bilancio anche in funzione del 2006 in cui Roma assieme a Torino saranno Capitali mondiali del libro?
Vendere o prestare?
di Paola Fallerini
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Nel giugno 2003 il Comune di Roma ha emanato un bando di gara per l’apertura di librerie in periferia sostenendo in questo modo una politica di diffusione delle librerie nelle aree della Capitale che ne sono sprovviste. Il bando aveva l’obiettivo di proseguire nel programma di rivalutazione, elaborato dal Dipartimento di autopromozione sociale del Comune, di quelle aree caratterizzate, dal punto di vista sociale e culturale, da alti valori di degrado urbano, offrendo contributi in conto capitale e contributi in conto gestione (fino a un massimo del 50% delle spese), non superiori a 50.000 euro per l’apertura di nuove librerie e 25.000 euro per l’apertura di bookshop in spazi messi a disposizione dalle biblioteche.
Abbiamo parlato con i responsabili di due di questi bookshop: Ada Codecà della libreria Almayer all’interno della biblioteca Elsa Morante di Ostia Lido (inaugurata il 13 febbraio 2004), Marcello Orecchioni e Salvatore Cimarelli della libreria Fierobecco nella biblioteca Cornelia di Montespaccato (inaugurata l’8 luglio 2004).
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