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Ediser

I più venduti nel 2005

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Potrebbe essere questa la sintesi di cosa i lettori italiani che frequentano le librerie che fanno parte del panel Demoskopea (rappresentano circa il 70% del mercato) hanno scelto di comprare e sicuramente di leggere nel 2005. Una sintesi che però suggerisce una serie di altre riflessioni e di considerazioni sui meccanismi attuali che regolano il fenomeno bestseller nel nostro Paese, in questo primo decennio del secolo (e di millennio). Innanzitutto perché non solo Dan Brown presidia i primi posti della classifica (e possiamo dire da anni), ma anche alcune delle prime venti posizioni con le edizioni economiche (o supereconomiche de I miti). Un tetto della classifica che è saldamente presidiato – magari in maniera meno evidente di quanto troviamo in altri consuntivi d’anno in altri Paesi – dai campioni della nuova ondata delle società segrete, esoterismi, e new age (ma La verità del ghiaccio è poi anche un’altra cosa), di un nuovo modo di cucinare e proporre i tradizionali ingredienti del bestseller ma anche della saggistica divulgativa (o pseudo tale). E sicuramente tutto ciò ci dice molte più cose sui lettori e la società italiana di quanto ci dicano gli annuali rapporti Censis.

La lettura con il singhiozzo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Già l’andamento ondulatorio e sussultorio che la lettura infantile fa registrare ormai da cinque-sei anni a questa parte dovrebbe indurci – oltre a capire e indagare meglio il fenomeno di quanto non faccia la pur meritoria indagine Doxa Junior o la Multiscopo di Istat – a riflettere su come i bambini oggi, che saranno i lettori e i clienti dell’editoria di domani, si avvicinano e allontanano dal libro e dalla lettura da un anno con l’altro; e si avvicinano e allontanano, parrebbe, nella più assoluta indifferenza nei confronti della pagina scritta. Infedeltà? Infedeltà del bambino nei confronti di un prodotto come il libro allo stesso modo in cui è infedele nei confronti di marche di merendine e patatine, di zainetti e felpine, o di suonerie o personaggi del mondo dello spettacolo? Pronti ad abbandonare le pagine dei libri non appena quello che trovano sui banchi della libreria, o del supermercato, non risponde più ai loro gusti? E quanto contano in tutto questo (se contano) il diffondersi anche tra i bambini delle nuove tecnologie (dal telefonino a Internet), oppure il disorientamento tra un’offerta in cui anche gli «esperti» adulti faticano ormai a raccapezzarsi?

Non c'è trucco, non c'è inganno

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

Autori vari

Come ormai di consueto, ogni uscita di un nuovo volume di Harry Potter diviene un evento editoriale, mediatico e di costume. E fondato sull’aspettativa creata dall’aurea di segretezza e mistero che avvolge il volume. Dietro il successo di una tale impresa sta una «scientifica» organizzazione che sin dall’inizio(la traduzione) deve tener conto della fine (l’uscita in contemporanea in tutti i punti vendita a una data - evento prestabilita). A partire dal lavoro redazionale, produttivo e dai rapporti con i fornitori della casa editrice da un lato per evitare «fughe di notizie» e dall’altro per poter assicurare l’uscita del volume alla data programmata e con i grandi numeri programmati (750.000 copie in prima tiratura). Passando per la comunicazione e con un occhio di riguardo, ovviamente, alla distribuzione. Abbiamo cercato di ricostruire con l’editore (Salani) e il distributore (Messaggerie libri) vita, morte e miracoli (soprattutto) della pubblicazione dell’ultimo volume della serie, Harry Potter e il Principe mezzosangue.

Solo una questione di svago?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Valentina Frigo

Naturalmente l’indagine non pretende di avere un valore campionario nazionale. Ma sicuramente quello di avviare un primo approfondimento attorno a un genere letterario (ma sempre più anche editoriale) spesso trascurato nelle attività di ricerca, ai comportamenti di lettura a esso correlati, ai meccanismi e procedure d’acquisto in un contesto di mercato in cui il libro a fumetti – grazie anche al meccanismo dei collaterali a quotidiani e periodici – sta avendo uno spazio crescente. Inoltre può aiutare a porre alcune linee di ricerca relativamente alla lettura dei «giovani adulti», e al significato che essi danno a questa attività.

Troppi libri o pochi bambini?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

Ma che esprime comunque un'editoria tra le più vivaci d'Europa per quanto concerne capacità di innovazione e progettualità.

Vedi alla voce Contributi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2006

di Giovanni Peresson

In questi anni e in diverse occasioni – il Libro bianco realizzato per gli Stati generali dell’editoria del 2004, in un convegno organizzato alla Fiera del libro di Torino, nell’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria – l’Aie, attraverso il suo Ufficio studi, ha avviato una raccolta di dati e di informazioni sulla spesa e le risorse destinate dalle diverse amministrazioni centrali dello Stato e dagli Enti pubblici per «cultura», «infrastrutture culturali», «editoria», nonché sull’evoluzione nel tempo della spesa, lo spostamento delle responsabilità (e delle risorse) dall’amministrazione centrale verso l’Ente locale. Oltre a raccogliere la legislazione regionale in materia di editoria con le diverse riflessioni che essa può determinare: si veda da un lato l’intervento di Ugo Magno della casa editrice Mesogea e presidente dell’Associazione editori siciliani: Quali leggi per incentivare cosa?; e dall’altra l'intervista al Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino attorno a una tematica come quella delle fiere e saloni del libro a cui gli Enti locali sembrano essere più attenti e sensibili: Per uno sviluppo su due binari.

A ciascuno il suo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

Autori vari

Leggendo l’indagine sulla presenza del libro nelle trasmissioni televisive (leggi), un dato colpisce in maniera particolare: se si considerano le trasmissioni espressamente dedicate ai libri (già poche in senso assoluto) si nota come esse abbiano portato sul teleschermo 142 titoli nel periodo considerato e di questi ben 114 sotto forma di «presentazione». E anche per quanto riguarda le cosiddette trasmissioni contenitore la situazione non cambia di molto; fatta esclusione per alcuni programmi di approfondimento (generalmente di seconda serata) in cui il libro diviene spunto per la discussione, pur sempre di presentazioni frontali si tratta. Questa semplice constatazione apre però tutta una serie di riflessioni sui modi e sui linguaggi con cui la televisione, ma con essa gran parte dei mezzi di comunicazione, si rapporta al mondo del libro. Ne abbiamo parlato con Marino Sinibaldi, vicedirettore Radio Rai 3, nonché ideatore e anima di Fahrenheit che ha saputo rinnovare format e stili di comunicazione del libro alla radio.

Crimini verbali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

di Laura Novati

C’è una collana, Fare l’Europa, nata dodici anni fa dall’iniziativa di cinque editori di cinque nazioni europee: Beck a Monaco di Baviera, Blackwell a Oxford, Critica a Barcellona, Laterza a Bari-Roma e Seuil a Parigi; la dirige Jacques Le Goff con l’intento di ricostruire la storia d’Europa «senza dissimulare le difficoltà ereditate dal passato», come ha scritto lo storico francese nella prefazione a La democrazia. Storia di un’ideologia di Luciano Canfora. La decisione di pubblicare ogni libro della collana viene presa collegialmente dai cinque editori con il direttore; sino a oggi sono uscite circa una trentina di opere, tutto è andato bene e la collana è apparsa come una premessa di una effettiva interazione sempre più rapida e diretta fra le maggiori editorie europee. Il tutto bene vale però fino allo scorso autunno, e precisamente a novembre, quando Wolfgang Beck, dopo aver firmato il contratto, pagato la traduzione (di Rita Seuss) e messo il libro di Canfora in lavorazione, ha deciso, nella persona del suo direttore editoriale Felten, di sospendere tutto e rifiutare una volta per tutte di tornare sulle sue posizioni. A costo, ha detto, di andare in Tribunale per indebita rescissione di questo contratto.

Fare l'editore sull'altro emisfero

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

di Alberto Cadioli

Lo scorso 20 settembre, l’Istituto italiano di cultura del Sud Africa (che ha sede nella capitale Pretoria) ha organizzato alla Witwatersrand University, una della più grandi università di Johannesburg, un interessante dibattito sull’editoria, mettendo a confronto la situazione italiana (ed europea) con quella sudafricana. Benché la realtà italiana e quella sudafricana possano essere considerate molto lontane dal punto di vista geografico, sociale, culturale, l’incontro di Johannesburg aveva il compito di fornire, già negli intenti degli organizzatori, non solo un immediato e utile primo scambio di informazioni, ma anche un’occasione per aprire nuovi orizzonti, nel momento in cui le trasformazioni complessive del mondo della comunicazione possono determinare scenari nuovi per tutti. Il dibattito ha in effetti permesso la reciproca conoscenza di attività editoriali poco note che, sebbene per molti aspetti davvero distanti tra loro, possono comunque trarre utili indicazioni da un confronto ravvicinato.

I libri nel Castello

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

Autori vari

Tra le storiche fiere e saloni del libro che si svolgono nel nostro Paese, Galassia Gutenberg oltre a essere, subito dopo quella di Torino, quella che vanta un maggior numero di edizioni, si è sempre caratterizzata per una forte attenzione alla promozione della lettura, oltre che come momento fieristico espositivo destinato soprattutto alla piccola e media editoria della Campania e del Sud. Alcuni dei segnali di rinnovamento che già si intravedevano nell’edizione 2005 si sono concretizzati quest’anno: innanzitutto nel trasferimento (simbolo) in una nuova sede (quella di Castel dell’Ovo), ma anche nell'aver progettato alcune iniziative «itineranti» che coinvolgeranno altri centri della Regione. Insomma, nel tentativo di percorrere la formula di una fiera del libro (con i suoi momenti espositivi e professionali) capace di essere anche festival letterario della città. E quindi di recupero in veste più aggiornata, rispetto ai tempi e ai modi attuali in cui il pubblico frequenta oggi questo tipo di manifestazioni, della ragione «promozionale» del libro e della lettura di Galassia. Ma anche come momento di ricerca di una identità di una collettività in cui riflettersi e riflettere verso l’esterno i cambiamenti in atto. Ne parliamo con Maria Liguori.

I piccoli senza un futuro?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2006

Autori vari

Sta per uscire da Bollati Boringhieri Il controllo della parola, il nuovo libro di André Schiffrin che traccia una panoramica dell’editoria e della stampa francese e inglese di oggi e prosegue con un affondo sull’industria libraria americana. André Schiffrin, figlio di Jacques, editor a Parigi e fondatore della prestigiosa collana Bibliothèque de la Pléiade, è stato per lungo tempo a capo della Pantheon Books, casa editrice da cui si licenziò con grande clamore, dopo che questa era stata ricomprata dal gruppo di S.I. Newhouse. Una famiglia dunque di lunga tradizione editoriale che dalla Russia del 1917 passando per la Francia e poi gli Stati Uniti, ha traversato il secolo scorso. Oggi Schiffrin dirige la New Press, una casa editrice che lui stesso ha fondato a New York nel 1991, un’impresa non-profit e indipendente, che accoglie nel suo catalogo con autori come Noam Chomsky o Pierre Bourdieu (www.thenewpress.com). Una rarità nel panorama delle case editrici statunitensi, come racconta lui stesso nel suo pamphlet.

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