La rivistaAl cuore dei 20 anni
di Redazione
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Dal 1986 attiva nel settore del libro per bambini, Edicart ha saputo ampliare negli anni la propria offerta, acquisendo nuovi marchi editoriali e stabilendo partnership con operatori specializzati anche sul mercato estero.
Contemporaneamente mettendo in atto una strategia di diversificazione dei canali di vendita, arrivando a coprire oggi tutti gli ambiti in cui il libro per bambini può trovare uno sbocco commerciale: dalla libreria, alla cartoleria, fino alla grande distribuzione e i canali alternativi.
ATS Italia Editrice
di Redazione, scheda editore a cura di Argentovivo
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Attiva nel campo editoriale dal 1988, ATS Italia Editrice inizia la sua attività come società di distribuzione di prodotti editoriali rivolti al settore turistico per la città di Roma.
Nel corso degli anni, anche collaborando con uffici di grande spessore, quali l'Ufficio Vendite dei Musei Vaticani e la storica casa editrice Scala di Firenze, ATS ha esteso il proprio catalogo, rivolgendo l’attenzione a un’utenza che nell’acquisto di una pubblicazione desideri assicurarsi una memoria artistica, pregiata e al tempo stesso autorevole, di ciò che si è ammirato con meraviglia e con stupore.
Bambini in allegato
di Redazione
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La collana, erede delle mitiche fiabe sonore pubblicate da Fabbri negli anni ’70, successivamente rivisitata (con cd) e riproposta in libreria, ha conosciuto una seconda giovinezza grazie all’operazione congiunta di Rcs libri con il quotidiano del gruppo che ha immesso sul mercato (e quindi nelle case degli italiani) 1 milione di copie di Pollicino (titolo di lancio, gratuito) e circa 200.000 copie delle successive uscite a 6,90.
Cosa c'è di nuovo?
di Redazione
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Se diminuiscono i bambini e con essi i piccoli lettori, per chi pubblicano gli editori del segmento ragazzi?
In una scenario complessivo dove diventa difficile dare una valutazione delle tendenze, delle criticità e delle opportunità del mercato del libro per ragazzi, i piccoli editori indipendenti sembrano aver riscoperto la forza dell’editoria di catalogo, basata sulla capacità di focalizzare il proprio progetto editoriale su target specifici, valorizzando le componenti che hanno fatto «grande» l’editoria per ragazzi in Italia: innovazione, cura dell’immagine e del particolare, valore sociale ed educativo della lettura.
Cose da grandi
di intervista con Alessandro Trombini e Andrea Denofonte, Redazione
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Il fumetto è probabilmente, per i più piccoli, il primo vero strumento di avvicinamento al libro e alla lettura. È proprio un fumetto, nella maggior parte dei casi, il primo libro tenuto in mano da un bambino che spesso lo «legge» senza ancora saper leggere.
Nonostante l’elevato valore educativo che il fumetto detiene, le fumetterie italiane non possono ancora considerarsi dei luoghi adatti ai bambini. Se ne riparlerà tra qualche anno, quando i ragazzi che oggi frequentano le fumetterie avranno dei figli cui, con molte probabilità, trasmetteranno la loro passione per questo genere a lungo considerato di secondo piano nel nostro Paese. Fino a quel giorno i canali di vendita che continueranno a consentire il rapporto tra fumetto e bambino saranno le librerie e soprattutto le edicole.
Ne abbiamo parlato con i responsabili di due importanti fumetterie romane: Alessandro Trombini di Star Shop e Andrea Denofonte di Forbidden Planet.
I libri e il parmigiano
di intervista con Claudio Maria Messina sul consorzio PER i Libri, Redazione
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Ha solo pochi mesi, ma il consorzio PER i Libri, nato dalla partnership tra alcuni piccoli editori e la società di servizi Seiway, è già operativo, ha portato i suoi associati alla prima edizione della fiera InEdita di Genova e ha diversi progetti in cantiere e un programma per il futuro.
Ne abbiamo parlato con Claudio Maria Messina, responsabile della comunicazione del consorzio.
I più venduti nel 2005
di Giovanni Peresson
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Potrebbe essere questa la sintesi di cosa i lettori italiani che frequentano le librerie che fanno parte del panel Demoskopea (rappresentano circa il 70% del mercato) hanno scelto di comprare e sicuramente di leggere nel 2005.
Una sintesi che però suggerisce una serie di altre riflessioni e di considerazioni sui meccanismi attuali che regolano il fenomeno bestseller nel nostro Paese, in questo primo decennio del secolo (e di millennio). Innanzitutto perché non solo Dan Brown presidia i primi posti della classifica (e possiamo dire da anni), ma anche alcune delle prime venti posizioni con le edizioni economiche (o supereconomiche de I miti).
Un tetto della classifica che è saldamente presidiato – magari in maniera meno evidente di quanto troviamo in altri consuntivi d’anno in altri Paesi – dai campioni della nuova ondata delle società segrete, esoterismi, e new age (ma La verità del ghiaccio è poi anche un’altra cosa), di un nuovo modo di cucinare e proporre i tradizionali ingredienti del bestseller ma anche della saggistica divulgativa (o pseudo tale).
E sicuramente tutto ciò ci dice molte più cose sui lettori e la società italiana di quanto ci dicano gli annuali rapporti Censis.
La lettura con il singhiozzo
di Giovanni Peresson
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Già l’andamento ondulatorio e sussultorio che la lettura infantile fa registrare ormai da cinque-sei anni a questa parte dovrebbe indurci – oltre a capire e indagare meglio il fenomeno di quanto non faccia la pur meritoria indagine Doxa Junior o la Multiscopo di Istat – a riflettere su come i bambini oggi, che saranno i lettori e i clienti dell’editoria di domani, si avvicinano e allontanano dal libro e dalla lettura da un anno con l’altro; e si avvicinano e allontanano, parrebbe, nella più assoluta indifferenza nei confronti della pagina scritta.
Infedeltà?
Infedeltà del bambino nei confronti di un prodotto come il libro allo stesso modo in cui è infedele nei confronti di marche di merendine e patatine, di zainetti e felpine, o di suonerie o personaggi del mondo dello spettacolo? Pronti ad abbandonare le pagine dei libri non appena quello che trovano sui banchi della libreria, o del supermercato, non risponde più ai loro gusti? E quanto contano in tutto questo (se contano) il diffondersi anche tra i bambini delle nuove tecnologie (dal telefonino a Internet), oppure il disorientamento tra un’offerta in cui anche gli «esperti» adulti faticano ormai a raccapezzarsi?
Non c'è trucco, non c'è inganno
di intervista con Luigi Spagnol, Simona Scandellari e Massimo Gruarin sull'uscita di Harry Potter e il, Redazione
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Come ormai di consueto, ogni uscita di un nuovo volume di Harry Potter diviene un evento editoriale, mediatico e di costume. E fondato sull’aspettativa creata dall’aurea di segretezza e mistero che avvolge il volume.
Dietro il successo di una tale impresa sta una «scientifica» organizzazione che sin dall’inizio(la traduzione) deve tener conto della fine (l’uscita in contemporanea in tutti i punti vendita a una data - evento prestabilita). A partire dal lavoro redazionale, produttivo e dai rapporti con i fornitori della casa editrice da un lato per evitare «fughe di notizie» e dall’altro per poter assicurare l’uscita del volume alla data programmata e con i grandi numeri programmati (750.000 copie in prima tiratura). Passando per la comunicazione e con un occhio di riguardo, ovviamente, alla distribuzione.
Abbiamo cercato di ricostruire con l’editore (Salani) e il distributore (Messaggerie libri) vita, morte e miracoli (soprattutto) della pubblicazione dell’ultimo volume della serie, Harry Potter e il Principe mezzosangue.
Solo una questione di svago?
di Valentina Frigo
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Naturalmente l’indagine non pretende di avere un valore campionario nazionale.
Ma sicuramente quello di avviare un primo approfondimento attorno a un genere letterario (ma sempre più anche editoriale) spesso trascurato nelle attività di ricerca, ai comportamenti di lettura a esso correlati, ai meccanismi e procedure d’acquisto in un contesto di mercato in cui il libro a fumetti – grazie anche al meccanismo dei collaterali a quotidiani e periodici – sta avendo uno spazio crescente.
Inoltre può aiutare a porre alcune linee di ricerca relativamente alla lettura dei «giovani adulti», e al significato che essi danno a questa attività.
Troppi libri o pochi bambini?
di Giovanni Peresson
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Ma che esprime comunque un'editoria tra le più vivaci d'Europa per quanto concerne capacità di innovazione e progettualità.
Vedi alla voce Contributi
di Giovanni Peresson
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In questi anni e in diverse occasioni – il Libro bianco realizzato per gli Stati generali dell’editoria del 2004, in un convegno organizzato alla Fiera del libro di Torino, nell’ultimo Rapporto sullo stato dell’editoria – l’Aie, attraverso il suo Ufficio studi, ha avviato una raccolta di dati e di informazioni sulla spesa e le risorse destinate dalle diverse amministrazioni centrali dello Stato e dagli Enti pubblici per «cultura», «infrastrutture culturali», «editoria», nonché sull’evoluzione nel tempo della spesa, lo spostamento delle responsabilità (e delle risorse) dall’amministrazione centrale verso l’Ente locale.
Oltre a raccogliere la legislazione regionale in materia di editoria con le diverse riflessioni che essa può determinare: si veda da un lato l’intervento di Ugo Magno della casa editrice Mesogea e presidente dell’Associazione editori siciliani: Quali leggi per incentivare cosa?; e dall’altra l'intervista al Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino attorno a una tematica come quella delle fiere e saloni del libro a cui gli Enti locali sembrano essere più attenti e sensibili: Per uno sviluppo su due binari.
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