La rivistaAl servizio del libro
di interviste con arbara Casalini (Casalini); Lapo Ferrarese (Phasar), Redazione
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Lo spaccato toscano si conclude con uno sguardo a due importanti attori dei servizi in ambito editoriale, le società Casalini Libri e Phasar.
Amiche della lettura
di Luisa Marquardt
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Nel presentare la versione italiana delle Linee guida per le biblioteche scolastiche (AIB, 1995), avevo definito la biblioteca scolastica come una biblioteca con «due porte e due anime»: le prime la mettono in comunicazione con la didattica e con l’esterno, le seconde – promozione della lettura ed educazione alla ricerca – in continua relazione tra loro, ne costituiscono le funzioni base, rendendola viva e presente nella rete di relazioni nella comunità scolastica e in quella territoriale. La biblioteca scolastica è infatti da considerarsi una sorta di «intersezione», in cui è possibile rintracciare da una parte molti caratteri comuni a tutte le altre biblioteche, dall’altra l’appartenenza piena alla scuola di cui condivide finalità e obiettivi. Proprio questa sua responsabilità pedagogica rende ancora più evidente l’importanza della biblioteca scolastica nel processo di apprendimento, processo che vede la lettura e l’abilità di lettura come fattori imprescindibili.
Architetture per piccola libreria
di Giovanni Galla
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Liberalibro è una piccola libreria indipendente collocata nel centro storico di Valdagno, cittadina di 26.000 abitanti nel nord vicentino, realizzata dalla società Galla & Bonturi-Librerie venete, partecipata a sua volta del Gruppo Galla 1880. Si tratta di una libreria generalista, con un assortimento medio di circa 7.000 titoli. Le sue caratteristiche offrono un esempio paradigmatico delle problematiche di insediamento dell’attività nel contesto delle città medio-piccole italiane, vuoi per il taglio dimensionale della superficie di vendita – circa 110 metri quadrati –, vuoi per le caratteristiche architettoniche dell’ambiente, situato in un vecchio edificio privo di grandi affacci su strada, ma con un considerevole sviluppo in profondità; vuoi, infine, per l’arredamento, che è stato sì realizzato su progetto specifico, ma utilizzando le stesse attrezzature messe a punto per le precedenti realizzazioni del Gruppo Galla 1880, modificando solamente materiali e colori, in sintonia con il progetto grafico specifico. Da questa breve premessa risulta evidente l’utilità per gli operatori di approfondire le tematiche «visuali» che la realizzazione di una libreria in questo tipo di ambiente comporta. Quella che seguirà sarà una sorta di visita virtuale che ci condurrà dall’ingresso, attraverso scaffali ed espositori, fino all’uscita. Prima, però, conviene sottolineare un aspetto fondamentale del «progetto libreria », vale a dire l’imprescindibile stretta connessione che deve legare tutti gli aspetti funzionali e di immagine: si va dalla scelta dell’insegna a quella delle attrezzature, dai colori all’immagine coordinata, dall’individuazione dei componenti impiantistici alla definizione del layout.
Digital generation 2.0
di Cristina Mussinelli
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Sono stati pubblicati negli ultimi mesi i dati di diverse ricerche condotte a livello internazionale che descrivono le modalità con cui i giovani utilizzando le tecnologie digitali, e l’influenza che il loro uso esercita, modificando i loro rapporti con lo studio e l’apprendimento in generale. Secondo una recente indagine francese, se la popolazione degli internauti è il 52% del totale, si passa a più del 75% se si prendono in esame i giovani tra i 12 e i 24 anni. Negli Stati Uniti tra i 12 e i 17 anni è connesso l’87%, con un trend di crescita del 24% rispetto al 2000. Per i ragazzi nati tra il 1990 e il 1996 (oggi tra gli 11 e i 17 anni) Internet è sempre esistita, e quelli tra i 18 e i 24 l’hanno conosciuta durante la loro infanzia. Quando compiono i 21 anni, questi ragazzi in media hanno già speso 10.000 ore della loro vita giocando con i videogame, 200.000 usando la posta elettronica, 20.000 guardando la tv, 10.000 parlando al cellulare, e solo 5.000 leggendo (Fonte Bonamici et al., 2005).
Editore, archivi, digitale e museo
di Redazione
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Cosa vuol dire essere editore oggi? Se significa essere (anche) produttore di contenuti che possono avere la possibilità di venir distribuiti attraverso una molteplicità di supporti (e piattaforme tecnologiche), la Fratelli Alinari rappresenta un caso esemplare di questo percorso. Tanto che qualche anno fa avevamo pubblicato sul «GdL» («GdL», 10, 2003, pp. 44-47) un articolo che fin dal titolo, Spremere atomi per produrre bit, voleva mettere in evidenza l’evoluzione dell’azienda fiorentina: la valorizzazione di un archivio di lastre e di stampe fotografiche degli Archivi attraverso Alinari on line, Edizioni Alinari, ecc. Ora, accanto a questo percorso abbiamo l’apertura negli spazi delle Scuole Leopoldine, in piazza Santa Maria Novella a Firenze, del Museo Alinari della Fotografia (Mnaf) diretto da Monica Maffioli.
Essere lettori nel XXI secolo
di Giovanni Peresson
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La lettura è al centro dell’attenzione. Perché in Italia si leggono molti meno libri rispetto a quanto non avvenga in altri Paesi europei con analoghe caratteristiche e dimensioni, con ciò che ne consegue da un lato sulle capacità competitive della nostra industria editoriale e dei contenuti, e dall’altro sullo stesso sviluppo economico e sociale, oltre che culturale, del Paese, come ha mostrato lo studio commissionato dall’Aie a due economisti dell’Università di Bologna e Trento (presentato in occasione degli Stati generali dell’editoria del settembre scorso e non a caso più volte ripreso dai media). Se anche negli ultimi tempi l’annuale indagine Multiscopo dell’Istat ci sta dando qualche conforto, mostrando leggeri ma costanti indici di crescita della lettura nel nostro Paese – dal 38,3% del 2000 al 44,1% del 2006 («GdL», 3, 2007, pp. 25-28; Paesaggio italiano con lettori) –, i caratteri strutturali del nostro mercato della lettura non stanno invece subendo significativi cambiamenti.
Facoltà di stampa
di Redazione
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Nello spaccato sul panorama editoriale toscano una voce importante è rappresentata dalle university press. Nate e sviluppatesi nella Regione che ha dato i natali ad alcune fra le più antiche università italiane, rappresentano una realtà consistente e innovativa.
La capitale decaduta
di Sandro Pacioli
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Una storia dell’editoria italiana che sia anche la sua geografia: anche a proposito della Toscana, questo assunto di Carlo Dionisotti, relativo alla letteratura italiana, si attaglia alla perfezione. Perché se la fotografia odierna dell’editoria e del mercato della lettura in Toscana è quella che riportiamo nella Tabella 1, essa è il risultato di un grande e profondo processo di trasformazione avvenuto tra anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Ed è, in estrema sintesi, la prova della perdita di un ruolo, quello di Firenze come una delle «capitali» (storiche) dell’editoria italiana, pre-unitaria prima, post-unitaria poi.
La via dell'eccellenza
di Redazione
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Quando si parla della Toscana in relazione al mercato del libro e della lettura, il pensiero corre immediatamente a un sistema di biblioteche che da tempo ha saputo organizzarsi in reti di eccellenza e si distingue per i livelli di qualità e servizio nel rapporto con i propri utenti. E poi a indici di lettura costantemente al di sopra della media nazionale. Frutto di politiche regionali attente e coordinate da parte dell’Ente locale. Tuttavia, come sembra emergere dalle opinioni raccolte nell’articolo Ricchi di cultura, arte e passione, c’è ancora molto da fare sul fronte delle strategie di crescita del mercato e delle case editrici. Ne abbiamo parlato con Claudio Martini, presidente della Regione Toscana e assessore alla cultura.
Meridiani coraggiosi
di Redazione
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Con «Meridiani», ma anche con «Montagne », Editoriale Domus si distingue sul mercato per uno sguardo a 360 gradi sul viaggiare, non ultimo con le riviste dedicate ai mezzi di trasporto. Federico Bini, direttore di «Meridiani», ci ha raccontato passato, presente e futuro della rivista.
Mezzo secolo di saggi
di Laura Novati
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Da una costola di Adamo si diceva fosse nata Eva. Allo stesso modo da una costola dell’Einaudi nacque la Boringhieri, quando Paolo Boringhieri decise di staccarsi dalla casa editrice in cui aveva fatto esperienza di redattore per mettersi in proprio, portandosi però in dote anche un uovo dello Struzzo (simbolo di immortalità…), cioè la produzione più propriamente scientifica del catalogo, da lui curata.
Nuovi orizzonti e consolidate certezze
di Redazione
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Dall’11 gennaio scorso è diventata operativa la partnership tra Touring Editore e Giunti. Di questo nuovo assetto, delle prospettive future e delle novità a venire abbiamo parlato con Martino Montanarini, amministratore delegato di Touring Editore.
Ricchi di cultura, arte e passione
di Redazione
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E' più in termini di stimoli culturali e ammirato omaggio alla tradizione che non di effettivi sostegni istituzionali che gli editori cui abbiamo chiesto di raccontarci il loro "rapporto editoriale" con la regione d'origine riconoscono un ruolo fondamentale alla Toscana.
Scene d'altri tempi
di Redazione
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Da quattro decenni Vision si occupa di «editoria archeologica » attraverso la realizzazione di volumi che propongono la ricostruzione dei più importanti siti antichi d’Italia e del Mediterraneo. Ne abbiamo parlato con Federico Schneider, direttore editoriale.
Se il libraio è presente e lo standard assente
di Redazione
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In quasi tutti i comparti – di produzione e di servizi – la costante innovazione tecnologica ha favorito in questi anni processi i cui obiettivi sono efficienza economica, efficacia organizzativa, una gestione migliore dei flussi fisici e dei relativi flussi informativi e finanziari. Fin qui niente di nuovo, ma se ci soffermiamo sulle specificità del comparto editoriale- librario emerge chiaramente che, senza una corretta gestione delle informazioni e senza strumenti e formati standard di gestione e veicolazione dei dati lungo tutta la filiera editoriale (editore, distributore e libreria), non serve a molto parlare di efficienza. Nel numero di aprile del Giornale della Libreria abbiamo parlato di tecnologie, standard e del loro corretto utilizzo con alcuni operatori del settore. Riprendiamo il discorso coinvolgendo questa volta i produttori dei più importanti e diffusi gestionali per libreria: Maurizio Piana (Decalibro); Davide Viatore (BooksManager); Giorgio Pignotti (MacBook); Renzo Sbalchiero (Powerbookshop); Antonino Romano (Programma Romano); Maurizio Dalla Gassa (WinVaria).
Tradizione e innovazione
di a cura di Argentovivo, Redazione
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L’Istituto Poligrafico dello Stato fu istituito nel 1928 e già da allora la sua legge costitutiva contemplava, tra le competenze del nuovo ente, la pubblicazione di opere relative all’immenso patrimonio culturale italiano. Sin dalle origini, quindi, le tante proposte editoriali sviluppate dall’Istituto Poligrafico ed edite con il marchio Libreria dello Stato hanno avuto come filo conduttore la tutela e la divulgazione dei beni archeologici, artistici, storici, letterari e naturalistici del nostro Paese. Nel 1978 l’Istituto Poligrafico dello Stato acquisì la Sezione Zecca, prendendo la denominazione di Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Dall’ottobre del 2002, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato è una Spa con azionista unico il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Turisti nella rete o turisti della rete?
di Paola Mazzucchi
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Nessun settore come quello del turismo, al centro del quale c’è l’esperienza del viaggio, potrebbe sfruttare al meglio le opportunità aperte dal Web 2.0 per creare sinergie e nuovi servizi a valore aggiunto. In questo articolo affrontiamo il tema del viaggio e del viaggiare proprio da questa prospettiva, scoprendo gli strumenti a disposizione dei viaggiatori, ma anche degli editori, e le frontiere più estreme del turismo.
Un ingrosso con cinque magazzini
di intervista con Matteo Bacci, Redazione
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Le trasformazioni nella distribuzione non riguardano solo lo sviluppo di nuove librerie, catene, formule di franchising. O lo sviluppo di nuovi canali – come Internet – e la loro crescita. Oppure la diffusione dei software gestionali ormai indispensabili a qualunque libreria. Riguardano anche la trasformazione che negli ultimi 4-5 anni ha investito l’ingrosso del libro e che ha modificato alcuni paradigmi che sembravano immutabili, offrendo a piccole e medie librerie – quelle che presidiano gran parte della provincia italiana o le periferie delle grandi aree metropolitane – l’opportunità di dare ai propri clienti servizi commerciali paragonabili a quelli delle librerie maggiori. Di questa trasformazione abbiamo parlato con Matteo Bacci, chiedendogli come comincia la storia di Fastbook.
Viaggiare: tra rete e Paesi
di Giovanni Peresson
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Gli editori italiani di guide turistiche, nonostante i 1.729 titoli pubblicati nel 2005 (Tabella 2), contano su una platea di potenziali acquirenti significativamente più piccola di quella cui possono puntare altre editorie europee. Gli italiani che dichiarano di fare «vacanze organizzate » sono 21,8 milioni di persone, pari al 43% della popolazione. Tra i tedeschi sono il 68%, e tra i francesi il 59% (Fonte: Astra ricerche, per Costa crociere). Per di più, gli editori italiani si trovano a presidiare un mercato in cui l’acquisto di una guida di viaggio rappresenta una delle ultime preoccupazioni nel comporre valigia o zaino.
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