Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Varie

Sempre la stessa storia

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto

Le letteratura per ragazzi di quando ero ragazzo – e quindi ormai trent’anni fa – era ricchissima di luoghi, personaggi, avventure e immaginari che non potevano essere più diversi tra loro. C’erano le giungle di Tarzan e i mari orientali dei pirati. C’era il West e c’erano le astronavi. C’erano l’Africa nera e la Terra del Fuoco, l’Antartide con basi militari perdute e mostri di Frankenstein che vagavano tra i ghiacci; i vicoli di Praga dove ci si poteva imbattere in un Golem, un vampiro o un alchimista pazzo. C’erano mondi dietro l’armadio, mondi a cui si accedeva sbattendo i tacchi delle scarpette rosse, rotolando in una tana di coniglio, attraversando uno specchio e altri che non potevano proprio essere raggiunti. Erano storie dove si scopriva qualcosa del nostro pianeta e dei suoi abitanti, seppur trasfigurati dall’occhio immaginario degli scrittori. Da lettore cercavo di imitare i comportamenti degli eroi, ma anche dei cattivi. E di servirmi dello sguardo della mia immaginazione per ritrovare le suggestioni di quei libri. Piramidi, pianeti stellari e moschettieri vivevano contemporaneamente con me nel bosco di casa. La magia era la mia testa. A trent’anni di distanza queste avventure sembrano perdute. E la magia è diventata una scusa commerciale.

The kids are all right

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Marzo 2015

di Laura Darpetti

Nonostante le brutte notizie delle statistiche sulla lettura, rimane una consolazione: i libri possono ancora contare su bambini e ragazzi. Consolazione non solo italiana, perché le previsioni per questo settore dell’editoria, che può sfruttare meglio di altri le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, sembrano ottimistiche anche nel resto del mondo. Vediamo cosa succede in tre mercati importanti come Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. I libri per ragazzi costituiscono il 37% del mercato editoriale americano e ne incoraggiano la crescita. Stando ai dati presentati dal presidente di Nielsen Book Jonathan Nowell a Digital Book World, tenutosi a New York a gennaio, gli e-book rappresentano il 21% delle vendite del 2014. L’approccio al digitale è sempre più precoce, ma il cartaceo mantiene la sua importanza, e l’ultimo anno ha visto crescere in particolare (+22%) le vendite dei «board books», i libri di piccolo formato, ma in cartoncino spesso, per i più piccoli. Nowell sottolinea l’importanza dei brand (Star Wars, le principesse Disney) e di mezzi come YouTube, che consentono anche a chi parte da zero di farsi pubblicità e raggiungere successi inaspettati grazie alla diffusione virale e alla condivisione sui social. Fa inoltre un’importante osservazione: non capita di rado che i libri per ragazzi vengano in realtà acquistati da adulti senza figli per interesse personale. Proprio la categoria Young Adult si è rivelata da qualche anno fonte sempre più ricca di bestseller mondiali, come le trilogie di Hunger Games, Divergent o i romanzi di John Green, le cui vendite di milioni di copie hanno contribuito in maniera non indifferente a far girare l’economia editoriale statunitense. Una curiosità? Nielsen Book afferma che l’80% degli acquirenti dei libri Ya sono adulti.

40.000 pollici in giù

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Emilio Sarno

Con l’approvazione nel dicembre scorso della così detta Legge di stabilità, l’Iva degli e-book (da ordinaria: 22%) è stata equiparata a quella dei prodotti editoriali cartacei: 4%. Legittime le parole positive spese all’indomani dell’approvazione. Da quelle di Marco Polillo: «Ora possiamo davvero dire che #unlibroèunlibro. Una vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro»; a quelle di Laura Donnini: «Un risultato decisivo, frutto di una mobilitazione mai vista prima (i selfie postati dai lettori per la campagna, le cui fila sono state tenute da Aie, sono stati oltre 40 mila). Il risultato raggiunto è un invito e un’occasione in più per avvicinarsi ai libri anche attraverso il digitale: l’Italia ha scelto di cambiare le aliquote e ne diamo merito al Governo e al Parlamento, ma soprattutto alla tenacia del ministro Franceschini. Oggi l’Italia può fare da esempio e guida in Europa per gli altri Paesi». Perché l’e-book non è altro che l’ultima veste assunta dal libro e in un momento in cui i device per la lettura digitale stanno conoscendo una forte diffusione tanto che intercettare lettori attraverso i device rappresenta una sfida per aumentare gli indici di lettura. In Francia sappiamo che il 70% di lettori (maggiori di 15 anni) è composto da un 59% di lettori esclusivamente di libri di carta, da un 10% di libri di carta ed e-book e solo da un 1% di e-book (Fonte: Ipsos MediaCT, 2014). Con valori certamente diversi proporzioni analoghe o vicine potrebbero valere per il nostro Paese.

Al via #ioleggoperchè

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Ester Draghi

Secondo gli ultimi dati Istat la penetrazione della lettura di libri in Italia nel 2014 è la medesima che si registrava nel 2003. L’ostacolo maggiore cui oggi ci troviamo davanti è senza dubbio l’incapacità di instillare nelle nuove generazioni l’amore per la lettura, di creare curiosità verso i libri ed è proprio per dare una prima, incisiva risposta a questo problema che nasce #Ioleggoperchè, l’iniziativa di promozione della lettura di Aie che, per la prima volta in assoluto, vede la straordinaria collaborazione dei rappresentanti di tutti gli editori. Ne abbiamo parlato con Laura Donnini (vice presidente Aie e amministratore delegato di Rcs Libri).

Cinquanta sfumature di successo

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Ester Draghi

Il 12 di febbraio, a pochi giorni dalla festa degli innamorati, uscirà in Italia il film tratto dal libro Cinquanta sfumature di grigio, il primo volume della trilogia erotica di EL James edita da Mondadori, che da anni non abbandona le classifiche di mezzo mondo. Del resto, anche nel nostro Paese, i numeri delle Sfumature – in continua crescita – non possono non porre interrogativi sulle dimensioni di un fenomeno che non accenna a dare segni di stanchezza. Lanciata tra la primavera e l’estate del 2012 nell’edizione «novità» al prezzo di 14,90 euro, la trilogia ha venduto oltre 3 milioni e mezzo di copie, cui va aggiunto circa un 10% in più realizzato nella versione digital. Nel giugno del 2013 sono stati distribuiti in libreria i tre volumi delle Sfumature in edizione supertascabile al prezzo di 5 euro: formato che ha venduto a sua volta circa un milione e mezzo di copie. E non è finita qui. «Da circa un anno e mezzo – quando è stata annunciata l’uscita del film per febbraio 2015 – lavoriamo a stretto contatto con i colleghi della Universal per coordinare risorse ed energie in preparazione del lancio» spiega Giovanni Dutto (direttore marketing di Mondadori). «Soprattutto, ci sono stati chiesti i numeri realizzati finora nelle librerie, anche per avere una misura dell’entità del fenomeno e per capire quanto interesse avrebbe ancora potuto muovere. Ebbene, quando nel luglio dello scorso anno è uscito il primo teaser trailer del film abbiamo registrato una prima impennata delle vendite dell’edizione supertascabile, mentre il 21 di ottobre abbiamo ripubblicato la trilogia in versione hardcover, ma con un prezzo di 10 euro. Per la prima volta con la copertina rigida, i libri hanno mantenuto i tradizionali elementi iconografici – la cravatta, la chiave e la maschera – e una fascetta che richiamava l’uscita del film a febbraio. Quest’ultima edizione, per il momento, ha venduto oltre 300 mila copie».

Classifiche

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Gabriele Pepi

Saranno gli YouTubers a salvare il libro? Nonostante ci sembri un’affermazione un po’ forte, alcuni editori, primo fra tutti Penguin nel Regno Unito, hanno iniziato a puntare sulle giovanissime star di YouTube sperando di bissare anche su carta i numeri delle starlette del Web. Di che cifre stiamo parlando? Una delle più famose, Zoe Sugg, in arte Zoella, ventiquattrenne di Bristol messa sotto contratto da Penguin per due libri (il primo dei quali, uscito da poco, ha scandalizzato i fan perché scritto da un ghostwriter) può contare su qualcosa come 4,9 milioni di iscritti su YouTube, 1,6 millioni di followers su Twitter e oltre 2milioni su Instagram. E in Italia? I numeri naturalmente sono molto più bassi: si va dai 602 mila iscritti al canale di Gugliemo Scilla in arte Willwoosh, ai 139 mila di Sonia Peronaci, dai 600 mila di Daniele Doesn’t Matter Selvitella, ai 698 mila di Clio Zammatteo con il suo ClioMakeUp, fino ai 252 mila di Francesco Sole. Proprio quest’ultimo è nono nella classifica di varia di questo mese con il suo Stati d’animo su fogli di carta. Il successo di Sole ha creato molto scalpore in rete scindendo nettamente il pubblico in fan (pronti a sostenere qualsiasi iniziativa del loro beniamino) e haters (ovvero coloro che non amano il giovane artista) e generando un buzz mediatico assai significativo tra gli utenti dei social network. Sole non è il primo YouTuber a finire in libreria: nel 2013 usciva Come diventare famosi stando comodamente seduti in poltrona (Biblioteca umoristica Mondadori) di Daniele Doesn’t Matter Selvitella, mentre Rizzoli ha pubblicato due volumi ispirati al canale di Clio Zammatteo (Clio make-up e Beauty care) e Kowalski tre opere di Gugliemo Scilla (10 regole per fare innamorare, Freaks! Tutti i segreti e L’inganno della morte).

Come cambia la lettura?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Istituto italiano di fotografia

In questo numero vi presentiamo la terza e ultima parte della rassegna fotografica realizzata dai ragazzi dell'Istituto italiano di fotografia di Milano in collaborazione con Aie. L'idea era quella di proporvi un'antropologia della lettura oggi, nelle sue molteplici modalità e luoghi.

Facebook lancia il suo book club

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Moreno Scorpioni

Se è vero che i club di lettura stanno vivendo nel nostro Paese una fase di rinnovato vigore, sperimentando nuove forme e soprattutto le potenzialità della rete – basti pensare che quelli censiti lo scorso anno erano qualcosa come 450 – l’annuncio di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, supera anche le più rosee aspettative dei lettori nostrani. Il 3 gennaio 2015 il giovane imprenditore ha infatti lanciato la sua sfida ai 31 milioni di iscritti al social network invitandoli a leggere di più (lui ha dichiarato di impegnarsi a leggere un libro ogni due settimane) per fare del 2015 l’anno del libro e della lettura. La neonata pagina Year of books ha raggiunto in pochi giorni i 50 mila Like e il primo libro «postato» da Zuckerberg, il saggio The End of Power di Moisés Naím, è già andato esaurito su Amazon.com. Pubblicato nel marzo 2013 da un marchio di proprietà del gruppo editoriale Perseus (in Italia edito da Mondadori), fino a prima del «consiglio letterario» di Mr Facebook il volume aveva venduto attorno alle 20 mila copie (di cui circa 4.500 e-book) che sono schizzate a 30 mila nei giorni successivi al post, portando un saggio altrimenti poco noto, al 19° posto nella classifica dei più venduti di Amazon. Il 20 gennaio 2015 è stato poi annunciato il secondo libro: The Better Angels of Our Nature. Why violence has declined di Steven Pinker, anch’esso tradotto e pubblicato in Italia da Mondadori (Il declino della violenza, 2013), che promette di diventare una sfida «impegnativa» per i lettori che vorranno seguire la proposta di Zuckerberg: il saggio dipana infatti le teorie sul declino della violenza nel secolo scorso per ben 898 pagine!

I numeri della produzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Giovanni Peresson

Si inizia a intravedere l’andamento consolidato della produzione libraria in questo 2014: i libri perdono un 3,9% (sono quasi 2.400 titoli in meno!) rispetto al 2012. Allo stesso tempo crescono gli e-book: si passa da 19 mila a quasi 39 mila.

Il Paese che non legge

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Lorenza Biava

Perché in Italia più di un cittadino su due non legge? Porsi questa domanda, ma ancor di più saper trovare la risposta, è fondamentale per la filiera del libro. Che sia colpa della crisi dei consumi, di nuovi modi più facili di occupare il tempo libero o piuttosto di involuzioni più profonde della società italiana, a dover fare i conti con il bilancio negativo che anche quest’anno ci consegna l’Istat sono soprattutto le istituzioni che, in anni di politiche per la lettura, non sono riuscite a trovare la chiave per la creazione di un pubblico di lettori affezionato e costante nel tempo. Per questo motivo abbiamo chiesto all’on. Flavia Piccoli Nardelli, vicepresidente della Commissione cultura della Camera e attiva sostenitrice delle politiche in favore del libro e della lettura, di interpretare per il «Giornale della libreria» le cause di questa crisi, raccontandoci da quali spunti ripartire per invertire la rotta.

Il tracollo della lettura in Italia e in Europa

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Lorenza Biava

Dire che nel 2014 sono uscite dal mercato della lettura quasi 820.000 persone (maggiori di 6 anni), ma un saldo negativo del -3,3% non rende sufficientemente l’idea. Detto in modo chiaro: la penetrazione della lettura di libri in Italia nel 2014 (41,4%) è esattamente la medesima che si aveva nel 2003. Mentre le persone che si dichiarano lettori, in valori assoluti, sono le stesse del 2005-2006. Fiere, feste, settimane, mesi, notti dedicate alla lettura e ancora le letture pubbliche (con i relativi investimenti da parte delle amministrazioni centrali e locali) non sono servite a nulla. Non sono servite nel decennio scorso, in una situazione espansiva, a trasformare i microscopici tassi di crescita in valori più solidi (ricordiamo che tra 1995 e 2010 la crescita media annua era stata del +0,9%). Non sono servite dal 2010 in poi, non dico a mantenere i risultati precedenti, ma a rendere meno marcato il tracollo. Perché di tracollo si tratta. In soli quattro anni si sono persi 2,650 milioni di lettori di libri: un secco -10,0%. Questo significa un mercato più piccolo per tutti i soggetti che presidiano la filiera, ma anche un minor accumulo di «capitale umano», minori strumenti per leggere le trasformazioni del mondo circostante, maggiori paure e insicurezze. Ciò che è preoccupante è che questo calo modifica tutti i paradigmi su cui fino a ieri avevamo costruito le nostre certezze. Calano i lettori deboli: registriamo un -6,6% nel 2014, che però è un -8,6% rispetto al 2010; calano i forti lettori, quelli che leggono almeno un libro al mese, per intenderci: nel 2014 il calo è di un -0,5%, mentre rispetto al 2010 sono diminuiti di un buon -15,0%. Forti lettori che eravamo tutti convinti di aver conquistato al popolo del libro. Ebbene ci sbagliavamo, e di molto.

La versione di Marta Baroni: la lettura è sexy

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Febbraio 2015

di Marta Baroni

In questo numero abbiamo chiesto alla nostra bravissima Marta Baroni di sbizzarrirsi sul tema della lettura. La sua tavola ci porta lontanissimi dai classici stereotipi che raffigurano i lettori come nerd occhialuti circondati da pile di polverosi volumi per proiettarci sulle prime pagine di una bella rivista letteraria ricordandoci di quanto sia interessante, bello, particolare e sì, perfino sexy, leggere un buon libro. Reading is the new black.

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.