Luciano Mauri, oltre che aver tenuto le redini dell’azienda di famiglia per quarant’anni, con Mario Spagnol aveva costruito anche il Gruppo Longanesi. Dallo zio Valentino Bompiani, dal padre Umberto, segretario di Arnoldo Mondadori, aveva appreso l’amore per i libri, la capacità di essere imprenditore e insieme uomo di cultura, di saper fare i conti ma anche di possedere uno spirito arguto, ironico e spiritoso, con il gusto della battuta e del paradosso.
Al ricordo del padre e dell’amata figlia Elisabetta, morta tragicamente, dedicò la Scuola per librai che dal 1983 è un riferimento d’obbligo per chi ama quella professione, ne accetta il cambiamento purché sempre al servizio dell’intelligenza o anche della crescita di una società migliore.
La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche un’eredità preziosa, quella di un uomo che è stato un modello, che credeva in un’Italia civile e più colta, forse solo sognata.