Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Attenzione, controllare i dati.

Editori

La versione di Marta Baroni: animali

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2015

di Marta Baroni

I gatti sono animali indecifrabili. Sinuosi e felini, eleganti e diffidenti, pigri, goderecci, golosi. Marta Baroni ha disegnato un tutorial per insegnarci a imitarne i comportamenti e, chissà, per imparare a vivere meglio.

Effetto Premi

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Sandro Pacioli

Il numero di copie vendute rappresenta, per l’editore straniero, uno degli indicatori più importanti attraverso cui giungere alla decisione di acquistare i diritti di traduzione di un autore italiano: e nel marketing della casa editrice – accanto alla gestione del lancio, a quella commerciale e del brand dell’autore, alla comunicazione tradizionale e non e alla partecipazione dell’autore a incontri con il pubblico – la vincita (e la costruzione della strategia per conseguirla) di un premio letterario costituisce una leva che torna ad avere la sua importanza anche nel prolungare il ciclo di vendita del titolo, così come nel far muovere quelli usciti in precedenza; sia nella versione cartacea (che qui misuriamo) che in quella e-book (di cui, al momento, nulla possiamo sapere e dire). Con la collaborazione di IE-Informazioni editoriali abbiamo provato proprio a vedere l’effetto premio su sei autori italiani che nel 2013 e nel 2014 hanno partecipato e vinto i tre principali premi letterari.

Effetto Risiko

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Lorenza Biava

«Lo scopo del gioco è il raggiungimento di un obiettivo predefinito, segreto e diverso per ciascun giocatore, che può consistere nella conquista di un certo numero di territori, nella conquista di due o più continenti o nell’annientamento di un player avversario». Questo è quello che si legge sulla plancia di Risiko, uno dei più diffusi e conosciuti giochi di strategia; ma con qualche piccola correzione potrebbe essere anche un ottimo modo di guardare all’edizione 2015 della classifica dei maggiori editori a livello globale, promossa per il nono anno consecutivo da «Publishers Weekly» e «Livres Hebdo». Se Pearson si conferma l’editore più importante per fatturato (7,072 miliardi di dollari nel 2014), le grandi acquisizioni, la transizione al digitale e l’emergere di nuove potenze editoriali come la Cina hanno giocato un ruolo fondamentale nella classifica di quest’anno. Partiamo dalla performance degli editori italiani. Il primo che troviamo in classifica è DeAgostini, al 18esimo posto, con una revenue stimata di 1,367 miliardi di dollari, che ha perso cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Segue il Gruppo editoriale Mauri Spagnol, anche lui in leggera discesa – dal 34esimo al 35esimo posto in classifica – con un fatturato di 460 milioni di dollari; leggermente distaccato troviamo il Gruppo Mondadori, che passa dalla 36esima alla 37esima posizione con un fatturato di 410 milioni di dollari. In calo anche il quarto editore italiano presente in classifica, Rcs Libri, che passa dalla posizione 44 alla 48 (271 milioni di dollari).

Far conoscere le eccellenze

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Emilio Sarno

In anni non molto lontani, un titolo ogni quattro pubblicati dagli editori italiani era la traduzione di un libro straniero. Nel 2014 siamo scesi al 17%. Nel 2001 vendevamo ai nostri colleghi stranieri diritti di edizione per circa 18 mila titoli. Oggi sfioriamo i 5 mila. Certo, continuiamo a comprare più di quanto vendiamo, perché i lettori in Italia saranno pochi, ma questi pochi sono molto curiosi e vogliono leggere quanto di meglio le letterature e le editorie dei vari Paesi stampano per i loro lettori. In questi anni è avvenuta una silenziosa ma importante trasformazione. Abbiamo imparato a pensare ai libri non più solo guardando al nostro cortile di casa, ma anche alle possibilità offerte da un mercato sempre più internazionale e in cui la libera circolazione dei diritti di edizione costituirà l’asse portante degli sviluppi futuri.

Il futuro della lettura sarà lo smartphone?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Dennis Abrams

Sul Wall Street Journal, Jennifer Maloney scrive: «Non sarà l’e-reader la piattaforma che dominerà le future vendite del mercato editoriale, ma lo smartphone». Prendiamo il caso di Andrew Vestal, Program Manager di Microsoft. Con sua grande sorpresa, Vestal ha scoperto che il modo migliore per trovare il tempo di leggere, tra il lavoro in ufficio e quello di papà, era cercarlo nelle brevi pause quotidiane, grazie al suo iPhone: «Volevo che la lettura fosse parte della mia vita» ha dichiarato al Wall Street Journal. «Se avessi continuato ad aspettare di avere, di nuovo, il tempo che una volta dedicavo ai libri (cinque ore al giorno), avrei smesso di leggere del tutto». Vestal non è il solo. Il Wall Street Journal riporta che, secondo un sondaggio Nielsen condotto lo scorso dicembre su un campione di 2 mila persone, quasi il 54% degli acquirenti di e-book ha dichiarato di utilizzare, almeno in parte, lo smartphone per la lettura; un dato in forte crescita rispetto al 24% del 2012.

I numeri della produzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Emilio Sarno

L’andamento consolidato della produzione nel primo quadrimestre, tra segni mensili «+» e «–», resta sostanzialmente allineato a quello del 2014. Gli e-book oramai rappresentano l’81% dei titoli di carta usciti nel mese.

La versione di Marta Baroni:libri e vacanze

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2015

di Marta Baroni

Una divertente tavola firmata da Marta Baroni sul rapporto tra i libri e l'estate. Per i più piccoli, luglio e agosto sono anche i mesi dei compiti delle vacanze... ma c'è sempre la possibilità di rilassarsi con un libro di avventura!

Il promotore editoriale ai tempi del digitale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di di Valeria Pallotta

I colporteurs, oggetto di una recente mostra a Milano e di un libro, erano venditori ambulanti che tra il XVI e il XX secolo hanno contribuito alla diffusione della cultura, portando in aree anche isolate e remote dai libri alle stampe, fino ai lunari, calendari, almanacchi e testi religiosi. Oggi questa diffusione avviene grazie alla figura del promotore editoriale, che si trova a navigare in acque inquiete perché opera in un mercato scosso dalla concorrenza delle tecnologie digitali dei mezzi di comunicazione, dall’irruzione degli acquisti on line, dalla trasformazione delle librerie, dalla mutata interazione della società con la lettura. Concepire questo mestiere come quello del venditore ambulante delle novità editoriali ha generato negli ultimi anni un equivoco, trasformando il promotore da consulente del libraio in grado di «vedere» il tessuto di fermenti culturali che attraversano un territorio, per intercettarli e tradurli in vendite, a operatore commerciale, troppo spesso stretto tra novità da piazzare e obiettivi da raggiungere per la sostenibilità dei costi della proposta editoriale. Se l’attività della promozione diventasse uno storytelling segmentato, per cui in diverse modalità e tempistiche il promotore valorizzasse sul territorio i libri prima in fase di prenotazione, quindi in occasione dell’uscita, non tornerebbe a essere una figura fondamentale di connessione della filiera? Per meglio comprendere l’utilità e le potenzialità spesso inespresse di questa figura professionale, ci si confronterà con tre promotori editoriali di varia che rappresentano realtà differenti, hanno ruoli diversi e operano in aree geografiche distinte: Roberto Malgrati, ispettore alle vendite e referente presso Promedi, Michele Grossi, promotore editoriale per Laterza, e Pina Micoli, ispettore alle vendite presso la casa editrice Einaudi e il Gruppo Mondadori.

Innovazione per l’editoria «intelligente»

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Redazione

È quasi un luogo comune che il digitale imponga alle case editrici di confrontarsi con l’innovazione tecnologica. Quali sono però gli ambiti specifici di ricerca e sviluppo (R&S) cui le case editrici guardano con maggiore attenzione? È quanto Tisp – Technology and Innovation for Smart Publishing, l’iniziativa europea coordinata dall’Aie (www.smartbook-tisp.eu) – ha chiesto con un questionario on line a un centinaio di imprese di 18 diversi Paesi europei, in prevalenza (86%) editori, e ad alcune aziende tecnologiche già impegnate nel settore. Interessante anche il profilo dimensionale del campione: il 62% è costituito da piccole e medie imprese (PMI), il 25% da grandi imprese e il rimanente 13% da start-up. Il cuore del questionario constava di un elenco di 33 possibili temi di R&S che le imprese potevano votare come più o meno interessanti (in una scala da 1 a 6). Per meglio orientare i partecipanti al sondaggio, il questionario divideva i temi in quattro aree, relative a (1) processi produttivi; (2) nuovi prodotti o servizi; (3) promozione e distribuzione; (4) standard e interoperabilità. I dati di dettaglio, con i punteggi medi per tutti i temi sottoposti a verifica, sono reperibili sul sito www.smartbook-tisp.eu. Abbiamo quindi chiesto a Piero Attanasio e Cristoph Bläsi di farci il punto della situazione.

La direzione del cambiamento

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Ottobre 2015

di Federico Motta

Anche dalle pagine del Giornale della Libreria voglio ringraziare i mie colleghi per la fiducia accordatami, della quale sento tutta la responsabilità. Grazie ai vice presidenti, grazie alla struttura dell’Aie, grazie a Marco Polillo per i suoi sei anni di presidenza, vissuti con capacità, impegno e spirito di sacrificio. Grazie al lavoro suo e di tanti, i prossimi due anni di presidenza potranno partire da basi solide. Solide, ma non statiche, in quanto già è stato avviato un processo di riflessione e di cambiamento, che tutti abbiamo convenuto essere necessario. L’essenza del nostro mestiere risponde ai bisogni espressi e latenti di conoscenza, informazione, evasione, aggiornamento presenti nella società. «Non solo dare ai lettori ciò che vogliono leggere, ma anche quello che non vorrebbero sentirsi dire» come diceva George Orwell. La vera domanda è: in quale direzione continuare a cambiare? Vorrei dirlo a partire da quattro parole che credo siano fondamentali: consapevolezza, partecipazione, responsabilità e – come conseguenza delle prime tre – unità.

I numeri della produzione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2015

di Emilio Sarno

L’andamento consolidato della produzione libraria a marzo 2015 conferma la flessione della produzione rispetto all’analogo periodo del 2014: -3,4%. I prezzi risultano invece in leggera crescita, pari a +0,4%. Sul versante degli e-book i numeri sono radicalmente opposti: +66,5%. Da 7.427 titoli a 12.366.

La versione di Marta Baroni: l'Italia dei festival

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2015

di Marta Baroni

Marta Baroni propone una simpatica carrellata dei visitatori più comuni in cui ci si può imbattere visitando festival letterari e fiere del libro: dai fan di Zerocalcare ai compratori compulsivi.

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.